mi sembra di essere li con te...grazie...



PS.ma in Val Zebrù c'è ancora il ghiacciaio in alto?

ero solo con il mio cane, o per meglio dire,

... quasi solo....



la neve poi la trovi dai 2400 in su, perlomenoin questa zona

qui siamo però almeno 400 metri sopra



sempre il pizzo tre signori ma siamo nella valle accanto a quella della prima salita.
Prima eravamo dietro, sulla destra



la meta si avvicina, ma neanche troppo



ma la guida non mi da tregua e continua a tracciare la linea ideale di salita



ecco, ci siamo



al di là una vista sul ghiacciaio del pisgana e appena più a destra, poco prima delle nuvole, la vetta dell'adamello.

appena sotto si intavvedono nel bosco le piste di temù



è l'ora della rivincita: si scende!!



ovvio che la rivincita è mia nei confronti di quello che per tutta la

salita mi ha deriso per la mia lentezza.

ora è lui a arrivare molto dopo e con le orecchie belle basse in segno di sconfitta



sono le 11.21 e abbiamo ancora un bel po' di discesa di fronte ai miei sci a alle sue zampe.

Alle 11.43 scopriremo il perché del titolo di questa storia

Come sempre Italo.......

non solo, sa già fare anche le diagonali, tenendo bene di spigolo.

Ho dei video che lo dimostrano e prima o poi riuscirò a postarli

Arriviamo finalmente nel "piano" che porta al poasso gavia e incontriamo quattro giovanotti con tanto di pale + due slittine
con un po' di attrezzature.

Dove vanno sti quì??

Sono dell'università di parma, professore più studenti che stanno preparando la tesi.

ricercano dei picchetti fissi in loco e alti 3 metri.

poi impostano i gradi, prendono le distanze e delimitano un'area di 4 metri per 2.



le arere da scavare sono tre: interessante! faccio un rapido conto

4*2*2(visto che ci sono 2 metri di neve abbondanti) = 16

assegno un peso a metro cubo di 500 kg e voilà, circa 24 tonnellate in totale di neve da spalare: auguri!!



saranno anche "studiati" ma alla neve fanno solo solletico e di quel passo lì il fondo non lo vedranno mai.

Si, perché è dal 2000 che stanno monitorando la flora degli ambienti nivali per verificare gli effetti del riscaldamento globale
e imbastire delle proiezioni su quello che sarà il nostro futuro.

Se c'è da spalare neve il professore sono io



certo che se a sto cavolo di salix gli piazzavano un bel artva...

arriviamo comunque ai 4 picchetti da 30cm che delimitano la residenza del salix



L'ultimo strato è ghiacciato, ma i giovanotti sono dotati di specchi per sciogliere il ghiaccio e verificare se il salice nano gode ottima salute.

questo è lo strato delle nevicate dell'anno




Nello scambio di mail con il professore apprendo che, parole sue,

Salix herbacea è il salice nano di cui parlavamo.
Salix retusa, benché "nano", è più tipicamente calcifilo (si trova in
Dolomiti, per intenderci), anche se 2 individui li abbiamo visti anche nella
zona in cui lavoriamo.
In allegato troverai uno dei nostri articoli scientifici già pubblicati.
Poi ti suggerisco di fare una ricerca su google cercando "Ambienti Nivali" e
"Quaderni Habitat".

Quindi, tutta sta storia, ha il titolo cannato!

trattavasi di

SALIX HERBACEA

l'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare!!

HahhahahahahaahahhahahahahhhhAAA...
Italo, sei davvero unico!

ieri poi sono passato a controllare la postazione.

Sono rimasti un 50 cm di neve non di più.
praticamente abbiamo perso un metro e mezzo in 40 giorni



ovviamente anche il bülo ha voluto dare un'occhiata



di vegetazione manco l'ombra.


Questi fiori li ho fotografati molto più in alto a oltre tre mila metri.

ma su una cresta dove la neve vine facilmente spazzata via dal vento.

Ristabilire l'ordine di quanto già postato non è facile, ma ci proviamo.

La gran parte delle immagini al momento postate sono del 13/06 quando su al gavia ci ero salito
unicamente in compagnia del mio cane.

Le ultime tre immagini risalgono invece al 6 luglio e ci stavano nella storia solo per via della confusione tra i due salici nivali.

Da quelle parti, proprio perché le condizioni erano splendide,
ci ero tornato anche il 16/06
ed è evidente che in quella occasione io e il bülo non eravamo soli...



per l'esattezza sono solo le 6 e 42, ma se vuoi trovare la bella neve in giugno non c'è scelta: o ti alzi presto o vai all'ikea..

La strada del passo gavia è la sotto già illuminata dal sole.

noi invece aspettiamo la nostra di alba



sono le 7 e 11 e stiamo entrando nel sole



forse è il caso che cominciate a rosicare perché
il firn è perfetto
la giornata è splendida
e la location pure

...e mi sa che prima o poi ci facciamo una gran bella discesa
forse anche due

bellissimo davvero, bravo tu ed il bulo...

Ah... altro che invidia...

A proposito, complimenti per la tua guida turistica a quattro zampe, si vede quanto gli piace la salita... ma meno la discesa.


E poi grazie per i ricordi, ho passato tantissimi anni da quelle parti, S.Matteo, Tresero, Gavia e sopratutto la maledetta sella del Corno dei Tre Signori... sempre arrampicate e discese in estate sarà forse ora di tornarci in inverno.

tornarci in inverno sarà un po' dura, facciamo a primavera molto inoltrata e ci andiamo assieme.

Tu che te la sei fatta a piedi, qual'è la sella?

Guarda... sono passati vent'anni e posso dirti solo che noi arrivavamo dalle Case di Viso, Laghi di Ercavallo... ricordo solo che dal versante Lombardo ad un certo punto abbiamo perso i segnali poco prima di questa bocchetta/selletta fatta tutta in cordata.


La discesa poi al rifugio (non ricordo quale dei due sul passo) era una pietraia interminabile completamente ghiacciata.

Fammi cercare una foto in versione estiva del Cerno e cerco di segnartela.


Vorrei essere più preciso ma sono passati più di vent'anni.

Ho trovato qs percorso in internet che è lo stesso che ho fatto io, anche la bocchetta mi ricorda quella. Magari puo' esserti utile.
http://www.passionetrekking.it/3signori.pdf
Questo fa il ritorno sempre dalla parte da cui è salito mentre noi siamo abbiamo scavallato e siamo scesi dalla pietrai che si vede nelle due foto.



P.S. Ovviamente hai ragione visto che il Gavia in inverno è chiuso, porterei volentieri anche il mio scudiero a 4 zampe ma so' già che, appena sceso dall'auto, mi farebbe il gesto dell'ombrello e ci aspetterebbe al rifugio.

perfetto, tutto chiaro,
sei salito dai laghi di ercavallo e sei sceso dalla parte del gavia.
Quella che tu chiami pietraia è esattamente quella distesa sconfinata che si vede nelle immagini di sta storia,

Rimane solo da capire in quale rifugio sei atterrato:
se sulla pietraia hai tenuto la sinistra sei arrivato al passo e il rifugio è questo



se hai tenuto la destra sei finito al berni che è quello verso santa caterina e dal quale si parte per san matteo, tresero
e chi più ne ha più ne metta.

Comunque gran bel giro.

Direi che a primavera sia il caso di ritornare su per vedere il paesaggio innevato, quello ti manca.

le mie immagini ti posono aiutare, ma credimi, dal vivo è tutt'altra cosa

Secondo me è proprio quello in foto.
In primavera allora mi prenoto, intanto comincio ad allenarmi!