Qualche nota personale per inquadrare le mie caratteristiche: 58 anni, 1,85 di altezza per 100 kg di peso, tecnica discreta (anche se il Magister mi ha giustamente massacrato evidenziando i difetti che ahimè mi restano), amo la velocità ma senza eccedere. Terzo anno di test PMC. Lasciando le considerazioni tecniche a chi è più competente di me, preferisco riportare le mie esperienze d'uso dei due giorni; chi non ha la pazienza di leggerle può saltare direttamente alla conclusioni in calce.
Vado con le impressioni, in ordine di prova:
Sabato Dynastar Master 180 Mattina presto, condizioni perfette; è dal primo test PMC che cerco di provare i master di casa Rossignol e non c'ero mai riuscito per disponibilità di misure attacco, quindi le mie aspettative erano al massimo. Ho avuto subito una sensazione strana, l'attacco mi è sembrato molto avanzato; rispetto al mio iSpeed nella stessa lunghezza ho avuto la netta sensazione di meno spatola davanti e più coda. L'attacco avanzato dovrebbe significare maggior controllo e precisione a scapito della facilità e manovrabilità, e per un attrezzo di questo tipo ci può stare benissimo. Passando però alla pratica, non ho avuto problemi a farli girare mentre non sono riuscito ad acquisire la minima confidenza con le lamine; ho avuto una netta sensazione di insicurezza della spatola e mi pareva di sciare sulle uova. L'amico Carlo ha visto chiaramente la mia difficoltà, dopo una Orto del Toro ed una Tre Cime di sofferenza li ho riportati allo stand con la massima perplessità. Non riesco a credere che nell'osanna generale il difetto sia nello sci; o c'era un difetto di preparazione di quel paio o, come è più probabile, io non sono riuscito proprio ad entrare in sintonia. Mi ero ripromesso di provare il cugino Rossi, ma il meteo della domenica non lo ha permesso. Resta il tarlo.
Atomic D2 XT 182 E' lo sci che mi era piaciuto di più l'anno scorso, per cui l'ho ripreso, un po' per valutare la nuova piastra, un po' per capire cosa era successo prima. Ho anche rifatto le stesse piste e fortunatamente la musica è cambiata completamente; ho ritrovato le sensazioni entusiastiche che conoscevo e sia in velocità che stringendo le curve ho di nuovo apprezzato le straordinarie caratteristiche di questo magnifico attrezzo. Vorrei proprio metterlo in rastrelliera, non ditelo a mia moglie...
Fischer The Curv 184 (quello rosso) Rattoppato l'orgoglio, mi rivolgo alla novità che volevo assolutamente provare, e già che ci siamo facciamo le cose serie, quindi prendo il modello top con piastra gara ed in lunghezza adeguata. Nella risalita in cabinovia della Signaue mi imbatto in alcuni colleghi di test insieme a Karen Putzer; come sprecare un'occasione del genere? Mi aggrego, e quando Karen parte mi rendo conto che per tenere il suo ritmo dovrò spremere tutto da me e dall'attrezzo. Confesso che nella prima discesa cerco di capire se sono in grado di reggere, e lo sci risponde davvero bene; con un rapido tragitto a velocità warp siamo di nuovo alla cabinovia: altro giro, altro regalo. In cima troviamo Stefanino (Head) e la compagnia si arricchisce: facciamo una rapida Croda Rossa e dopo la risalita altra discesa a rotta di collo sulla Signaue. Venendo finalmente alle sensazioni dello sci, confesso che l'impegno profuso nel tenere le code di Karen e nel restare intero non ha lasciato molto spazio all'ascolto delle reazioni dell'attrezzo, ma la sciata molto naturale che ne è scaturita e l'estrema sicurezza percepita, nonchè la scarica di adrenalina a fine cavalcata me lo fanno promuovere a pieni voti, sia per maneggevolezza che per stabilità. Da confermare su duro e ghiaccio.
Head iSpeed Pro Graphene 175 Altro obiettivo d'obbligo del test era la nuova famiglia Head, ed in particolare il Pro, di cui volevo provare la misura più lunga, in 185. Purtroppo non ho mai trovato disponibile questa misura, per cui mi sono "accontentato" della misura inferiore. Si capisce subito che lo sci è di struttura robusta ed anche in questa lunghezza riesce ad essere divertente e stabile, almeno nelle condizioni di neve favorevole incontrate. Sarebbe da riprovare su neve dura; non penso che comprerei questa misura ma mi rimane la voglia di provare il 185.
Salomon Xlab GS 182 L'anno scorso avevo snobbato la misura 175 ed i giudizi entusiasti di chi l'aveva provato hanno evidenziato il mio errore, così ho pensato di rimediare, a maggior ragione visto che quest'anno è stata presentata la misura 182 con raggio 17 metri, sicuramente più adatta a me. Le condizioni non erano più quelle della prima mattina, quindi non è stato possibile mettere alla frusta tutte le caratteristiche dello sci, ma è parsa evidente la somiglianza con il cugino XT. Lo sci è massiccio e nella struttura ricorda il 24 metri che ho provato (e goduto) l'anno scorso, ma la sciancratura lo rende più agile e molto più divertente nel normale traffico delle piste. Esteticamente mi piace di più dell'XT, onestamente non so quale sceglierei tra i due.
Salomon Xlab GS 175 Ho voluto provare subito dopo il fratellino minore con raggio 15 metri per capirne le differenze e valutare quale strategia di acquisto potrebbe aver senso: il 182 sarebbe chiaramente un sostituto dell'iSpeed, volevo capire se il 175 potesse essere un attrezzo da affiancare all'Head. Non ne ho ricevuto una risposta, perchè ho incontrato il Magister (al secolo Italo) e ne ho approfittato per riceverne alcuni prezioni consigli sui difetti che ho mantenuto nel passaggio dalla vecchia sciata con cui sono cresciuto alla tecnica più attuale; inevitabilmente ciò ha comportato una discesa più "didattica" (ed anche un po' "ingessata") e meno esauriente sulle caratteristiche dello sci. Ne ho comunque apprezzato la velocità nei cambi di spigolo e la solidità a dispetto della misura per me corta. Arrivati a valle impegni più importanti (la grigliata) suggeriscono di passare oltre, ma sinceramente mi è rimasta la voglia di qualche altra curva in maggiore libertà.
Head iSpeed Graphene 180 Ero davvero curioso di confrontare il mio iSpeed con la versione più aggiornata, quindi prima di mollare il colpo dopo pranzo ho fatto un bel giro con questo nuovo sci. Onestamente non sono riuscito a percepire più che tanto le differenze; un po' per le condizioni della neve, non certo impegnativa, un po' per le ore nelle gambe, posso dire di essermi trovato bene, ma di aver solo intuito quella maggiore reattività che dovrebbe compensare forse l'unico difetto dell'iSpeed che possiedo.
Domenica Salomon QST 106 La ventina di centimetri caduti nella notte e la nevicata in atto permettono e consigliano di rivolgere il test ai "ciccioni", quindi parto con questo. Da quando possiedo il Venturi ho apprezzato qualche uscita in neve fresca, che fino ad allora mi è sempre stata ostica per non dire proibitiva, ma il mio principale problema è la visibilità, per cui quando ci si vede poco come ora preferisco evitare i boschetti e restare in pista. Ho scelto di comprare il Venturi perchè è un buon compromesso tra pista e freeride, mentre questo QST è sicuramente più adatto alla powder più selvaggia (ed a chi ha le gambe e la tecnica per goderla al meglio). Il comportamento in pista è comunque sorprendentemente agile e divertente, anche se mi piace poco l'effetto "sci nautico" che il rocker comporta quando la neve sotto la soletta non è più che morbida.
Head Supershape Magnum Graphene 177 La pista molto smossa mi ha invogliato a vedere come si sarebbe comportato in queste condizioni il nuovo magnum; ho ancora in rastrelliera un vecchio magnum pre-kers, che ha ancora il suo perchè da usare ogni tanto (magari quando serve uno sci "da sassi"), il cui difetto principale è il peso e la scarsa confidenza con la velocità. Quest'ultima caratteristica non era ovviamente testabile in queste condizioni, ma la snellezza e la galleggiabilità mi sono parse decisamente molto superiori. Ho ritrovato per un paio di discese Karen, che mi ha dato ancora qualche prezioso consiglio nelle mutate condizioni; la frase del giorno è stata che nella scarsa visibilità "non è necessario vedere, basta 'sentire' ": da incorniciare!
Atomic Vantage 90 Sinceramente le condizioni del meteo ed il campetto non proprio entusiasmante non rappresentavano una forte motivazione a macinare piste, ma per spirito di servizio e curiosità di conoscenza ho voluto provare questo sci di cui ho sentito buone recensioni. Il comportamento in pista mi è sembrato agile e sicuro, una puntatina in fresca mi ha convinto meno. Mi è sembrato più orientato alla pista rispetto al mio Venturi, quindi non lo vedo più che tanto di mio interesse.
Rossignol Excellence 84 Stesse considerazioni, amplificate, per questo all-mountain, ancora ben recensito ma che non mi ha detto più che tanto, forse anche per esaurimento di mia motivazione.
CONCLUSIONI Ad esclusione dell'interrogativo Dynastar, tutti gli sci che ho provato sabato sono attrezzi eccellenti; quello che ho preferito è ancora una volta l'Atomic XT, ma ho la netta sensazione che Head abbia imboccato una strada destinata a rivoluzionare la progettazione degli sci. Se fino ad oggi coniugare stabilità, maneggevolezza, solidità e reattività (l'unica caratteristica che a mio avviso manca nel mio vecchio iSpeed) significava fare attrezzi massicci come l'XT o l'Xlab, ho l'impressione che il nuovo PRO si avvicini molto a tali caratteristiche con una conformazione molto più snella. Sulla domenica non azzardo alcun giudizio. Come note personali mi sono convinto a lasciar perdere gli SL ed i GS troppo spinti (probabilmente non ho più l'età) e le misure sotto il 180... Staremo a vedere, grazie per la pazienza.
Renato
Ultima modifica di rnt1 il 2 marzo 2016, 23:06, modificato 1 volta in totale.
|