ci siamo: domani sera si parte (è anche il compleanno del maritino)
ho simpaticamente notato che stanno arrivando temperature polari: per sabato danno -15! brrrr
sono di nuovo un po' agitata perché scieremo con i nostri amici e spero di non fare troppo la palla al piede con il mio continuo allacciare e slacciare gli scarponi...

sigh siamo già tornati... ma ieri... ahhh ieri che giornata! la neve perfetta, il sole, e quasi nessuno sulle piste... in una nera c'eravamo solo io, mio marito e mio figlio... anzi praticamente solo io perché mio marito e mio figlio si sono infilati tra gli alberi nella neve fresca io non volevo più venir via, infatti abbiamo smesso solo quando hanno chiuso gli impianti e l'ultima discesa è stata una vera libidine silenzio assoluto e il personale che mano a mano chiudeva anche le piste e si assicurava che non ci fosse nessuno (infatti ci hanno un po' guardato storti ehehehe)

con gli sci direi che siamo diventati amici ... cavolo ragazzi che salto rispetto a prima questi sono piantati per terra e se anche vado un pochino più veloce (ma sempre lumachina sono) sono belli stabili, con sta neve poi una goduria che non vi dico, ho provato anche qualche curvettina un po' più stretta ed è stata una bella sorpresa vedere la facilità con cui sono riuscita a farle

Ho poi notato una cosa di cui già avevo avuto un sentore le altre due volte ma avevo sciato meno; credo sia colpa mia: mi fa male (tipo bruciore) il tendine peroneo in particolare nel piede sinistro (ma comunque anche il destro).
Sento la caviglia in una posizione "strana" come se il piede fosse un po' piegato verso l'interno, mi succede soprattutto quando devo andare dritta.
Mi sono accorta che la posizione istintiva che assumo (parlo di quando vado dritta su stradine o pianori) porta lo sci a non stare piatto ma un po' sullo spigolo interno, ho allora provato ad assecondare per rimettere lo sci piatto e ho visto che tutto l'ambaradan mi porta ad una posizione che non sento congeniale, con le ginocchia "molto" (per come le percepisco io) allargate e appunto il tendine che "tira"; ho allora pensato che fosse il mio modo antiquato e rozzo di sciare che fa un po' a botte con il modo in cui è regolato il canting...
ora non so se il bruciore deriva dal fatto che inconsciamente tento di oppormi alla posizione in cui mi porterebbero gli scarponi o proprio alla posizione in cui invece mi portano...

lo so, lo so la soluzione è quella di imparare a sciare eheheh...
ma volevo un po' sapere se secondo voi ho fatto un'ipotesi corretta oppure il canting non c'entra una fava e devo andare a cercare l'origine di questo bruciore da un'altra parte...

le seggiovie incluse nell'estensione sono cime saurel, gimont e col beuf che è quella che serve per tornare in francia come ha spiegato iumby
quindi, dopo aver fatto il colletto verde, ti puoi fare un paio di volte il saurel che ha anche un pezzetto nero se non sbaglio, poi racchetti fino al gimont e te ne fai un paio anche di quelle è una rossa panettone godibile, a quel punto, invece che lanciarti giù nella stradina che devi racchettare fino quasi al ristorante perché c'è sempre qualcuno che si incastra, riprendi il gimont e scendi nella pista 93 o 93bis, magari ti fermi a mangiare la polenta o a prendere un caffè e una cioccolata decenti , e poi ti dirigi giù verso il col beuf, se è aperta, puoi farti un paio di volte anche la pista del gigante del col beuf, poi prendi la nera e torni in francia lato tremplin...

niente di stratosferico... in realtà noi con lo stagionale avevamo già col beuf e saurel comunque l'aggiunta del gimont ci ha risparmiato qualche racchettamento e ci ha aggiunto due piste...
quello che farebbe la differenza sarebbe una bella telecorda o simile che dal saurel ti porta al gimont, lì è un patimento, soprattutto con i bambini: il mio, anche se si lancia a uovo dalla cima del saurel, non ci arriva al gimont senza racchettare perché è troppo leggero

ah dimenticavo... noi questo wend passiamo, andremo quello dopo