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 Oggetto del messaggio: Re: Rapporto padre figlio/a
MessaggioInviato: 3 aprile 2015, 12:57 
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Buon consiglio, l'insegnamento lo ho sempre delegato al maestro, con lui mi sono sempre limitato a "scendere" senza mai entrare nel dettaglio tecnico, magari chiedendogli : fammi vedere cosa sai di nuovo, ultimamente metà del tempo lo passavamo tra l'altro nella pista degli snow board a fare salti e piroette ( si divertiva così) questa è la foto della sua prima lezione due anni fa, il maestro si chiama Giulio Bisconti, mio compaesano e babbo di Giacomo, istruttore nazionale responsabile tecnico del Demo Ski per il prossimo Interski (nella nostra piccola montagna non mancano i maestri :D )
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 Oggetto del messaggio: Re: Rapporto padre figlio/a
MessaggioInviato: 4 aprile 2015, 22:48 
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Ciao, sono il papà di Tom, e quindi colui che l'ha condotto alla malattia per lo sci.....
Quello che ti hanno scritto in molti ma Roberto in particolare e', a mio modo di vedere, da incorniciare.
Se Tommy, scia come scia, e' perché sua madre ed io abbiamo con disciplina applicato quel metodo e investito in maestri (prima in corsi collettivi poi in lezioni private con un amico) migliaia di euro.
Certo ci vuole anche la passione, perché se non c'è o non riesci a trasmettergliela, per quanto spendi il salto di qualità difficilmente potrà arrivare.
Se hai bisogno, siamo qua'.
G.


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 Oggetto del messaggio: Re: Rapporto padre figlio/a
MessaggioInviato: 4 aprile 2015, 23:17 
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Oggi ne ho vista una bella: genitore a spazzaneve che si faceva seguire da erede circa sette/ottenne. Dimostrava con spavalda sicumera il famoso aeroplanino. L'erede eseguiva diligente.

Qualche cosa non mi tornava... Minchia, lo faceva al contrariooooo. Mano esterna bella puntata in cielo e interna a livello zebedei.

Ritoro tutto quello che abbia mai detto a difesa dei genitori; mandate 'ste creature dai maestri, vah.

Bill


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 Oggetto del messaggio: Re: Rapporto padre figlio/a
MessaggioInviato: 4 aprile 2015, 23:27 
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Salve Giovi66 (se hai scelto il nickname con il mio stesso metodo siamo quasi coetanei):dalla prossima stagione il mio di Tommy passerà sicuramente allo sci club; fino ad ora abbiamo "giocato" e lui si divertiva (cosa primaria in qualsiasi attività) : vedremo poi come andranno le cose; al mio paese lo sci (pur essendo fuori dal mondo sotto ogni aspetto) è uno sport molto sentito, considera che su 5000 abitanti ci sono (tra vecchi e nuovi) almeno più di 50 maestri di sci; in tanti ci hanno provato ma nessuno è mai arrivato ad alti livelli; quello vorrei trasmettere è l'amore per lo sci e la montagna (siamo montanari a tutti gli effetti).
Con il piccolino sono ancora indeciso se l'anno prossimo sia il caso di iniziarlo subito con la scuola: molto probabilmente comincerò piano piano, con qualche lezione, il resto del tempo lo passeremo a "giocare".
Il mestiere del genitore è duro , ma farlo in età "avanzata" lo è ancora di più; ho avuto Tommaso a 40 anni, Giacomo a 45 (purtroppo prima non arrivavano) e forse "sbagliando" cerco di passare tutto il tempo possibile con loro.
Grazie del tuo contributo ed auguri di Buona Pasqua

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 Oggetto del messaggio: Re: Rapporto padre figlio/a
MessaggioInviato: 4 aprile 2015, 23:35 
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Bill ha scritto:
Oggi ne ho vista una bella: genitore a spazzaneve che si faceva seguire da erede circa sette/ottenne. Dimostrava con spavalda sicumera il famoso aeroplanino. L'erede eseguiva diligente.

Qualche cosa non mi tornava... Minchia, lo faceva al contrariooooo. Mano esterna bella puntata in cielo e interna a livello zebedei.

Ritoro tutto quello che abbia mai detto a difesa dei genitori; mandate 'ste creature dai maestri, vah.


Ciao Bill: non è il mio caso, anzi forse il contrario : nel post sopra ho scritto che da me ci sono tanti maestri si, ma qualche patacca è stata data "con molta leggerezza" : io maestro non lo sono anche se quando ero giovine lo potevo diventare, non mi voglio assolutamente vantare ma obiettivamente certe volte vado a spendere 30 euri e (specialmente il sabato e la domenica le scuole sono sempre sovraccariche e non hai vasta scelta) ti capitano maestri che sciano e insegnano peggio di me.

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 Oggetto del messaggio: Re: Rapporto padre figlio/a
MessaggioInviato: 7 aprile 2015, 16:40 
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ciao
mio figlio Alessandro aveva 3 anni quando ha iniziato con me ed ha continuato fino a 6 anni fino a quando poi ha iniziato un corso di 2 ore del sabato con un gruppo dove c'erano anche dei suoi compagni di scuola.

Lui era' un passo piu avanti degli altri e a dire il vero di quasi tutti i bambini che avevano 6 anni come lui anche di quelli che avevano fatti gia' corsi con maestri ......ma questo non e' importante.
Dopo le ore di corso mattutine abbiamo sempre continuato a fare le nostre sciate e io ho comunque continuato a dargli dei consigli , chiamiamoli cosi.

Poi dopo 2 anni di corso Alessaandro a 8 anni , ha iniziato la preagonistica ( quindi sia campo libero che tracciato gigante e speciale) e anche li io perche' no ho continuato di tanto intanto a fargli notare gli errori che faceva fino a che quest' anno ha iniziato a fare agonismo in maniera piu seria con gare FIE e FISi .

A questo punto , per poter correggerlo c'e bisogno dell'allenatore ed io posso solo ricordargli cio che lui gli dice ....cercando di limitarmi a questo .

Ho comunque dovuto anch'io ricominciare con il piu piccolo quest anno che ha 4 anni e sono riuscito in poche uscite a fargli fare bene lo spazzaneve - curve ed ad abbozzare le prime curve con gli sci quasi paralleli ........tutto questo quasi per gioco.IL prossiomo anno anche lui si unira' ad un corso cosi da farlo comunque girare con un maestro .

tutto questo per dirti cosa:

Se tuo figlio ti ascolta, si diverte e tu conosci bene la tecnica almeno quella di base per iniziare allora perche' no fallo pure partire tu ...... guadagnerai un po' di tempo e dopo qualche tempo lui gia 'potra' sciare con quelli piu' gransicelli e magari bravetti ei di tanto in tanto lo fallo seguire da un maestro , possibilmente sempre lo stesso cosi che possa seguire i suoi progressi e che lo conosca bene.


poi pero stai attento .......se anche tu hai imparato a sciare 20/40 anni fa ma anche meno , scii alla vecchia maniera e trasmetterai a tuo figlio la tecnica cha hanno insegnato a te che ora e' cambiata ( quindi piegamento / distensione ,sci vicini , busto rigorosamente a valle etc etc ) e questo nn andra' piu' bene se tuo figlio/a progedira' con la tecnica ( e certamente lo fara') arrivando alle curve a sci paralleli condotte e alle curve agonistiche.

a questo punto ,( magari anche un po' prima ) , limitati a fare da spettatore e magari ad ascoltare anche TU gli insegnamenti a tuo figlio del maestro/ allenatore e casomai osserva tuo figlio per vedere se lui riesce a fare cio' che il maestro gli insegna.....io ho imparato delle cose che nn sapevo e che sono fondamentali per sciare in modo chimiamolo MODERNO con gli sci attuali ..... quindi stai attento


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 Oggetto del messaggio: Re: Rapporto padre figlio/a
MessaggioInviato: 7 aprile 2015, 20:52 
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Leggo e mi meraviglio.... Io non ho figli, quindi non ho esperienza diretta però ho un papá allenatore ( di un altro sport) e fratello che gioca nella squadra allenata da mio padre. (Mio fratello a sua volta è allenatore e studente di scienze motorie).
Ho vissuto quindi spesso la contrapposizione allenatore/allievo.
Mi spiego, mio papa che è un allenatore ma non certo a livello professionistico, non si è mai permesso di andare a fare consigli a mio fratello (l'allievo di turno) quando questo era allenato da professionisti del settore, pur avendone lui la possibilità.
Mio fratello ora, che ha lasciato la pallavolo livello agonistico (gioca cmq in serie D) per lo studio e per diventare allenatore, essendo appunto allenatore ed essendo allenato da mio padre, non si permette mai di dare consigli non richiesti al coach (anche se è suo padre).
Questo per dire cosa? Che i genitori devono fare quello che gli riesce meglio, ovvero sia il genitore. Il maestro deve fare il maestro, perchè non solo ha le capacità tecniche per eseguire il movimento, ma ha (dovrebbe avere) le conoscenze tecniche per facilitare l'apprendimento.
Per me, e purtroppo nel mio caso non è stato così, la scelta migliore è quella di affidarsi inizialmente ad un buon maestro, possibilmente giovane, e dopo passare allo sci club, perché qui il bambino ha la convivialità del gruppo e l'aiuto degli allenatori.
Spero di essere stato chiaro e non tedioso...

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 Oggetto del messaggio: Re: Rapporto padre figlio/a
MessaggioInviato: 8 aprile 2015, 1:18 
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“O félé Ofelè fa el to mesté”

Bravo Vale!
Già è difficile fare il genitore poi estendere le proprie competenze in altri ambiti è roba da Tom Cruise......

Un maestro o allenatore che sia fa evolvere il 'prodotto' in base alle competenze ricevute sul campo. Saper sciare bene non significa saper insegnare.

Giocateci coi figli e se vanno con maestri non iinterferite mai!

Poi i maestri sono liberi professionisti e possono scegliere a chi insegnare.
una volta che un genitore ha trovato il più adatto nulla vieta di mettersi d'accordo per un monte ore già stabilito. La scuola sci a quel punto fa solo passa carte.

Agonismo da piccoli? Guardate la cosa con molta sufficienza....... :wink:

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 Oggetto del messaggio: Re: Rapporto padre figlio/a
MessaggioInviato: 8 aprile 2015, 8:35 
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...........questo viene definito " agonismo da piccoli" ...................

http://www.fieveneto.it/images/stories/ ... 0class.pdf

http://www.fisiveneto.org/classifiche/c_gare.asp?cid=69

sono i maestri che vogliono fare anche gli allenatori a portare avanti tutti sti bambini /ragazzi .....non guardiamoli con molta sufficienza.....altrimenti perche' dovremmo affidare i nostri figli a loro.


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 Oggetto del messaggio: Re: Rapporto padre figlio/a
MessaggioInviato: 8 aprile 2015, 9:17 
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Località: Isla TF.es
Sci utilizzati: nautici.......
Non comprendo li linkate?
Scusa mi sta dicendo che esistono gare riservate ai bimbi organizzate dai vari comitati regionali e dalla fisi?

Non mi conosci.... per 15 anni ogni we ero proprio sui campi di gara....

No la sufficienza di cui mi riferisco è quella dei risultati.
Se il piccolo arriva primo o ultimo non conta nulla. Ci sarà il suo tempo per valurare le possibilità del ragazzo (non prima dei 17 -18 anni).
I genitori devono andare sui campi di gara, devono (con equilibrio) tifare i propri figli, ma non devono mai dimenticare che è un gioco (così come certi maestri/allenatori).
:wink:

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 Oggetto del messaggio: Re: Rapporto padre figlio/a
MessaggioInviato: 8 aprile 2015, 9:59 
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D'accordissimo Roby, è un argomento di cui si è già scritto in altri post...i genitori che scaricano le proprie frustrazioni sui figli...

FINCHE' FIOCA VIVA LA...


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 Oggetto del messaggio: Re: Rapporto padre figlio/a
MessaggioInviato: 8 aprile 2015, 11:34 
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santojonny ha scritto:
Non comprendo li linkate?
Scusa mi sta dicendo che esistono gare riservate ai bimbi organizzate dai vari comitati regionali e dalla fisi?

Non mi conosci.... per 15 anni ogni we ero proprio sui campi di gara....

No la sufficienza di cui mi riferisco è quella dei risultati.
Se il piccolo arriva primo o ultimo non conta nulla. Ci sarà il suo tempo per valurare le possibilità del ragazzo (non prima dei 17 -18 anni).
I genitori devono andare sui campi di gara, devono (con equilibrio) tifare i propri figli, ma non devono mai dimenticare che è un gioco (così come certi maestri/allenatori).
:wink:

PAROLE SANTE. Aggiungo che forse è pure meglio se i genitori (anche quello normali e quadrati, e non "gli allenatori in campo spaccamar..", che oltre a rompere le balle ai loro figli le rompono anche a chi sta cercando di concentrarsi) se ne stanno proprio lontani... Tuttavia mi sento di dire che è difficilissimo trovare degli allenatori con la testa a posto. La fauna degli allenatori (e, in certi casi, anche i loro prodotti) sono la specie che più mi irrita, non li posso vedere proprio

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MessaggioInviato: 8 aprile 2015, 11:54 
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Per me l'importante è che si diverta: quello che cerco di trasmettere è l'amore per la montagna, apprezzarne le varie sfaccettature (non solo lo sci) e mettere passione in quello che fa.
Tommy ha già una carica agonistica, è nella sua indole (lo vedo nelle partitelle del minibasket dove gioca), io né lo carico, né lo smonto qualunque sia il risultato, cerco solamente di assecondarlo in quello che gli piace fare (certo una pacca sulla spalla ci sta sempre bene).
Agonismo? ..non lo ho neanche messo in conto, qua da noi siamo fuori dal mondo, agonismo in senso stretto vuol dire fare quelle tre quattro garette che organizzano qua vedi il Pinocchio; a me interessa che faccia una attività all'aperto, salutare tanto per uscire fuori dalle mura di casa nel periodo invernale (che da noi è fin troppo lungo). Abbiamo la comodità di avere le piste a 15 minuti da casa , poca roba, ma quanto basta.

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MessaggioInviato: 8 aprile 2015, 13:27 
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Gigi67 ha scritto:
Per me l'importante è che si diverta: quello che cerco di trasmettere è l'amore per la montagna, apprezzarne le varie sfaccettature (non solo lo sci) e mettere passione in quello che fa.
Tommy ha già una carica agonistica, è nella sua indole (lo vedo nelle partitelle del minibasket dove gioca), io né lo carico, né lo smonto qualunque sia il risultato, cerco solamente di assecondarlo in quello che gli piace fare (certo una pacca sulla spalla ci sta sempre bene).
Agonismo? ..non lo ho neanche messo in conto, qua da noi siamo fuori dal mondo, agonismo in senso stretto vuol dire fare quelle tre quattro garette che organizzano qua vedi il Pinocchio; a me interessa che faccia una attività all'aperto, salutare tanto per uscire fuori dalle mura di casa nel periodo invernale (che da noi è fin troppo lungo). Abbiamo la comodità di avere le piste a 15 minuti da casa , poca roba, ma quanto basta.



bene bravo ....fai divertire i tuoi figli ..... se hanno voglia di fare gare fagliele fare altrimenti falli sciare con te (e non farti tante panoie se devi dirgli di stare con il culo piu su o piu' giu, diglielo e basta).
Anche le partite di basket , calcio , palavolo sono un modo di fare agonismo per i bambini al loro modo .....e va bene cosi . Piu ' sciano (se gli piace ) , piu' fanno tornei di basket o calcio e piu' si divertono e questo e cio ' che conta.

buone sciate !!


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MessaggioInviato: 8 aprile 2015, 13:34 
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Gigi67 ha scritto:
Per me l'importante è che si diverta: quello che cerco di trasmettere è l'amore per la montagna, apprezzarne le varie sfaccettature (non solo lo sci) e mettere passione in quello che fa.
Tommy ha già una carica agonistica, è nella sua indole (lo vedo nelle partitelle del minibasket dove gioca), io né lo carico, né lo smonto qualunque sia il risultato, cerco solamente di assecondarlo in quello che gli piace fare (certo una pacca sulla spalla ci sta sempre bene).
Agonismo? ..non lo ho neanche messo in conto, qua da noi siamo fuori dal mondo, agonismo in senso stretto vuol dire fare quelle tre quattro garette che organizzano qua vedi il Pinocchio; a me interessa che faccia una attività all'aperto, salutare tanto per uscire fuori dalle mura di casa nel periodo invernale (che da noi è fin troppo lungo). Abbiamo la comodità di avere le piste a 15 minuti da casa , poca roba, ma quanto basta.

Apprezzo Gigi ma mi permetto di sottolineare, con un piccolo OT, che il pinocchio (hihihih) non è esattamente una garetta qualunque...

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