Ciao a tutti. Dopo mesi e mesi eccomi qui a scrivere di nuovo su questo forum. Ovviamente è una occasione per riabbracciare metaforicamente vecchi amici mai dimenticati e salutare tutti dando il segnale che seppur nell'ombra ci sono ancora e mi sento ancora parte di questo forum.
Ultimamente lo sci è praticamente sparito dalle mie attività. Le due aste ormai per me son diventate solo strumento indispensabile per raggiungere mete di scalate invernali e quindi il mio rapporto con gli sci è più odio che amore perché, se è vero che in salita con le pelli mi consentono di arrivare laddove non potrei arrivare senza, in discesa con zaini pesantissimi sono un delirio data anche la mia scarsa dimestichezza nella neve fresca o comunque da fuoripista.
Detto questo vi racconto un po' di me e del percorso che in questi anni ho intrapreso nella mia attività alpinistica, dato che molti utenti qui han sempre seguito e condiviso i miei racconti e le emozioni delle mie salite. La mia attività alpinistica si è intensificata sempre di più portandomi in breve a diventare istruttore della scuola di alpinismo di cui faccio parte e, dall'anno scorso, direttore del corso di arrampicata su cascate di ghiaccio. Parallelamente ho avuto la fortuna di realizzare numerose salite di rilievo e soddisfazione su tutto l'arco alpino.
La molla che mi ha spinto a scrivere tutto questo è stata una telefonata, molto gradita, di Mark l'altro giorno che si complimentava con me per una salita e che mi invitava a condividere la cosa qui, come ai vecchi tempi, con tutti voi. Ed io ho accolto l'invito con grandissimo piacere.
La circostanza è presto detta: Tra le numerose salite di questi ultimi mesi, ne ho realizzata una sulla parete nord dell'Adamello, la montagna di casa di noi bresciani. Con l'amico e socio Marco abbiamo aperto una nuova via di ghiaccio e misto di quasi 900m (700 completamente nuovi più quasi 200 dell'ultima parte di un'altra via già esistente per arrivare in vetta) ed abbiamo avuto l'onore e la soddisfazione di vedere valorizzata la cosa da un bellissimo articolo sul giornale locale. Una bella emozione ed una grande gratificazione che condivido volentieri con tutti voi. Sappiate che un pezzetto di Ornello sport occupa sempre il mio cuore.
Il 2 novembre con l'amico Marco abbiamo salito una nuova linea che sale dritta lungo le goulotte centrali della parete nord per poi andare a congiungersi con gli ultimi 4 tiri di HALLO WOMAN OF MY DREAMS con i quali si giunge in vetta.
Salita entusiasmante ed impegnativa in ambiente severo e solitario. Posto qualche info e fotografia. Il racconto integrale si trova sul forum CORNO DI CAVENTO anche se so che purtroppo per molti risulta inaccessibile a causa di un presunto malware.
LA DAMA ED, V, WI5, M6+ 700m+180m di HALLO WOMAN
schizzo
relazione
i tracciati sulla parte centrale della nord
attacco e Placche iniziali
primo vero tiro di corda (L2 sulla relazione dopo 200m di conserva protetta tra 75° e 85°)
Marco sul tiro sotto il tetto verso la splendida goulotte in alto al centro
io sullo stesso tiro
Arrivo in sosta
Partenza delicata tiro successivo
Sul diedrino
il passo duro e psicologico (una sola protezione possibile con una mediocre lametta ad inizio traversino) di M6 del tiro
in piena goulotte
Marco in sosta
la parte finale della goulotte vista dalla sosta al suo termine
Marco in uscita dalle difficoltà della goulotte
i tiri sulle placche successive
parte alta con visibile a sinistra la rampa che porta alla splendida fessura di uscita che ha il suo culmine in un netto ed inconfondibile intaglio
io sulla rampa
il tiro chiave
difficoltà sostenute e continue M6+ fino all'ultima parte (non visibile in foto) in cui la fessura diventa camino M5+.
Prima parte vista da dentro
Piedi spesso in placca sparata e liscia
dalla sosta al termine (55m) si gira dietro e con un logico traverso di altri 50m si giunge dritti al chiodo di sosta della partenza quart'ultimo tiro HALLO WOMAN
sui 4 tiri finali di hallo woman (oltretutto i più impegnativi)
vetta
ice ha scritto:
