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TEST ORNELLO PMC 2019 – 16/17 FEBBRAIO 2019 – RECENSIONI
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Autore:  renntiger [ 18 febbraio 2019, 22:05 ]
Oggetto del messaggio:  TEST ORNELLO PMC 2019 – 16/17 FEBBRAIO 2019 – RECENSIONI

D'accordo con Mark apro il thread relativo alle recensioni sugli sci provati. Rimando al profilo Facebook di Mark dove è presente un’ampissima documentazione fotografica dell’evento e dei materiali testati.

Di grandi novità quest’anno nell’ambito degli sci da pista di fascia alta ce ne sono state veramente poche, anche perché è quasi impossibile migliorare ulteriormente quelli che sono prodotti spesso vicini alla perfezione come sono gli attuali sci top di gamma, per cui un po’ tutte le case si sono limitate ad apportare ritocchi di carattere grafico o interventi di minima. Le uniche novità in questo ambito sono state presentate da Atomic, con il nuovo X9 waist 75 ed il G9 R, la versione “vitaminizzata” del G9 normale, e Rossignol che propone una nuova linea di sci allround, la React.

ATOMIC

Atomic X9 waist 75 175
Presentato in una bella livrea grigia e verde ed attacco X12TL verde, è, se vogliamo, il “fratello cicciotto” dell’X9, ed i “75” del nome sono proprio i mm di larghezza del centro, quasi 1 cm in più rispetto all’X9 da cui deriva. Cosa dire di questo sci? A molti è piaciuto tantissimo, a me sinceramente no. Non perché non sia piacevole da sciare, anzi è sicuramente un bell’attrezzo con cui fare (chi le sa fare, non io) pieghe da paura, proprio perché il centro più largo ti invita ad osare. E’ stabile in velocità, si destreggia bene anche nello stretto, ma…. ma per me che sono rimasto folgorato dal primo XT e poi mi sono fatto stregare dall’X9 R, per me dicevo a questo sci manca un pizzico di rapidità nel passare da uno spigolo all’altro, quella rapidità che per i miei gusti deve avere uno sci di questo tipo. Stiamo parlando di una frazione di secondo, per carità, ma è quella che fa la differenza. Ammetto che si tratta di un mio limite, dovuto al fatto che io non faccio le curve carvando fino a toccare la neve con la mano e scio un po’ old style, ma a me piacciono di più gli sci stretti e reattivi, e la reattività non è certo il punto di forza di questo nuovo modello della casa di Altenmarkt.
Se dovessi classificarlo, direi un allround di buon livello, più facile dell’X9 “normale”, ma sicuramente anche meno divertente per i miei gusti e per il mio modo di sciare. Ecco, se lo avessero battezzato “X8” invece che mantenergli il nome “X9” lo avrei probabilmente capito e magari apprezzato di più.

Atomic G9 R 177
Atomic in questa stagione ha adottato anche per il suo “GS negozio” la stessa strategia che l’aveva portata a creare l’X9 R: vale a dire che ha preso il modello da GS e gli ha montato una bella piastra racing per cambiargli totalmente il carattere e posizionarlo a far concorrenza diretta agli altri “master” GS presenti sul mercato, l’M 21 di Rossignol, l’i.speed pro di Head, il Racetiger piston di Voelkl, ecc. e l’operazione è perfettamente riuscita, a dimostrazione di come la piastra sia ormai diventata una componente fondamentale negli sci moderni. In versione R, come l’X9, si differenzia in modo sostanziale, o sarebbe meglio dire “sostanzioso” rispetto al normale G9, guadagnando in tutto: reattività, brillantezza, rapidità nei cambi, velocità di risposta, mantenendo per altro le doti migliori del G9 “normale”, che sono la fluidità e la sincerità nelle reazioni. Io l’ho provato tra gli ultimi della giornata, ma la neve teneva ancora bene con alcuni tratti in cui era comparso il duro sotto quella smossa ed anche lì lo sci non fa una piega, basta tenerlo ben caricato e non si sposta di un millimetro, lo senti stabile e bello presente sotto ai piedi.

FISCHER

Nessuna novità sostanziale neppure per Fischer per quanto riguarda i modelli da pista, per cui ho riprovato volentieri un classico come l’SC.

Fischer RC4 WC SC 165
Come per il G9 anche in questo caso potrei sintetizzare queste impressioni solo scrivendo: come può cambiare uno sci sostituendo la piastra. Lo scorso anno mi aveva un po’ deluso e lo avevo scritto: poco brio e mancanza di una spiccata personalità per essere un SL, seppur “negozio”; ebbene è bastato sostituire la piastra rail RC4 Z12 con una piastra tradizionale Z13 (mi sembra si chiami così) per cambiare totalmente volto allo sci e fargli riacquistare la grinta che lo ha sempre contraddistinto in passato. Adesso finalmente è tornato ad essere un vero SL, cattivo quel tanto che basta, reattivo, capace di tenere il passo dei principali concorrenti. In più, rispetto ad esempio al cugino The curv è più snello, per cui risulta più immediato e rapido nei cambi, che secondo me è una prerogativa irrinunciabile per uno sci di questo tipo. Bellissima come sempre la grafica… ma il buco tappato in punta proprio non riesco a sopportarlo.

HEAD

Head ha mantenuto praticamente invariate le sue serie top, world cup e supershape, aggiornandone solo la grafica, mentre ha concentrato i propri sforzi nell’ambito degli sci lady e soprattutto negli scarponi.

Head WC Supershape i.speed 177
Ebbene sì, lo ammetto. Con lui ho una relazione che dura ormai da una dozzina d’anni. L’ho conosciuto in Val Senales quando faceva il suo debutto in società, era il primo skitest organizzato da Ornello sport a cui partecipavo e mi ricordo ancora che quando Stefano Silvestri di Head me lo ha messo ai piedi mi ha detto “vai, Renn e divertiti!” e fin dai primi metri è scattata la scintilla… Da allora ne sono passati di anni, ma tutte le volte che ci siamo rivisti non ho perso l’occasione di frequentarlo di nuovo, constatando come evolveva nel tempo, anche se come in tutte le relazioni di lunga data ci sono stati dei momenti di passione travolgente ed altri di stanca e qualche tradimento da parte sua, come quando volle fare il “modaiolo” e passare al rocker, ed io per ripicca lo tradii, lo confesso, con suo fratello maggiore wc i.speed, anche solo per farlo ingelosire un po’. Ma poi, proprio come in tutti i veri amori, quando ci si ritrova si fa pace ed il feeling torna di nuovo come una volta. Quest’anno si è messo una livrea grigio opaca come i suoi fratelli supershape, magari per essere ancora più fotogenico quando gli atleti di casa Head lo portano sui podi di tutto il mondo, ma resta sostanzialmente lo stesso delle ultime stagioni, sempre rapido nei cambi, snello, facile da sciare, ma comunque dotato della solita brillantezza, lo sci ideale per tutti, da chi ha ancora un bel po’ da migliorare, al maestro che ci fa otto ore di scuola. Perché lui è così, digerisce praticamente tutto, è paziente, non si rivolta mai, ti asseconda sempre, per diventare quasi cattivo se lo metti sulla lamina e gli chiedi di scatenarsi. Ok, magari penserete che sono un po’ di parte, ma l’ho dichiarato subito, con lui è amore vero.

Head WC Rebels i.race pro 175
L’ho riprovato volentieri e come lo scorso anno mi ha entusiasmato. Considerando che anche lui è rimasto invariato, non posso che riprendere quello che avevo scritto lo scorso anno e confermarne in pieno tutti gli aspetti positivi e le sensazioni che mi aveva trasmesso la scorsa edizione. Sci brillantissimo, dinamico, velocissimo e stabile a qualsiasi velocità, chiede solo di essere scatenato per dare il meglio di se. Unica cosa, a mio parere vuole essere sciato sempre sulla lamina, altrimenti se lo fai derapare anche un minimo la coda ti scappa via, ma è normale considerando le sue misure che ne fanno quasi uno “slalom allungato”. Non è quindi uno sci con cui andare a spasso e a lungo andare può diventare un po’ stancante se non si hanno le gambe allenate.

Head WC Rebels i.speed pro 180
Un altro grande classico della casa austriaca che quest’anno cambia solo la livrea. Considerando che come per il SSS anche lui è una vecchia conoscenza, non ho molto da scrivere di nuovo su questo sci, così l’ho provato (per l’ennesima volta direi) subito dopo l’i.race per valutarne proprio le differenze, che in effetti, pur avendo i due sci la stessa struttura, ci sono e si avvertono in modo preciso. L’i.race gira di più ed è normale considerando lo shape diverso, ma l’i.speed è più dolce nelle risposte, è sempre stata una caratteristica che lo ha reso differente da tutti gli altri GS negozio in circolazione, e perdona di più qualche errore di impostazione. Anche lui come il fratello dà il meglio di se quando schiacci l’acceleratore, tanto da non far rimpiangere, in campo libero naturalmente, un GS FIS per come è preciso e stabile, pur essendo notevolmente più facile e meno impegnativo rispetto ai modelli da gara e probabilmente anche più divertente; entra in curva in modo impeccabile e non ha un minimo accenno di cedimento, sostenendoti sempre ed infondendoti assoluta sicurezza Anche la coda, che era uno dei pochi punti deboli del vecchio i.speed è adesso a livello dei concorrenti più cattivi. Rispetto all’i.race pro mi sembra meno stancante, anche se una verifica di questo tipo è praticamente impossibile considerando che in un test tieni ai piedi un attrezzo per un paio di piste o poco più.

ROSSIGNOL

La casa francese è l’unica quest’anno a presentare una nuova linea di sci, la React, con tre modelli che vanno a coprire (non so se sostituiscono i precedenti Pursuit) tutta la fascia allmountain pista, o allround che si vogliano chiamare, la stessa per capirci dove si collocano i Salomon XMax e simili nelle loro varie declinazioni. Dei tre modelli, R8 TI il più prestazionale, R8 HP di fascia media ed R6 Compact di fascia inferiore, i primi due erano presenti al test.

Rossignol React R8 TI 176
L’ho provato per primo, con neve dura, pista libera e millerighe proprio per avere “la mente sgombra”. Già, perché se scendi da un master o comunque da uno sci race e passi ad un allround come questo è abbastanza probabile che lo giudicherai magari poco reattivo o un po’ “molle”, mentre se lo provi senza condizionamenti lo puoi valutare per quello che è veramente e per il target di sciatori a cui è destinato. E devo dire che questo React T8 TI mi è piaciuto parecchio. In questa versione top, con inserti in titanal, è veramente divertente, sia in ingresso sia in chiusura di curva è dolce, gira bene nello stretto e risulta bello stabile e preciso quando lo fai correre ed imposti qualche bel curvone ad ampio raggio. La larghezza di 74 mm, corretta per uno sci di questo tipo, ed il raggio di 15 metri gli conferiscono un piacevolezza veramente invidiabile, la struttura consistente la senti e anche se lo sci è leggerissimo sotto i piedi, non ti fa rimpiangere un race carve gs quando lo fai correre un po’. Chiaramente, non è e non vuole essere uno “sci da gara” che ti riempie di adrenalina, per quello ci sono i master in casa Rossignol, ma il compagno ideale per una giornata intera sugli sci, con cui alternare discese in tutto relax a delle belle sparate, magari come piace a me su archi di curva differenti tra un tratto e l’altro… In pratica uno sci per il turista esperto, il concorrente naturale del Salomon race blast; un attrezzo che sono convinto all’estero avrà un grandissimo successo, mentre in Italia, dove tutti abbiamo il pallino degli sci race, probabilmente gli preferiremo, per restare in casa Rossignol, il fratello Hero LT TI.

Rossignol React R8 HP 177
L’ho provato subito dopo il TI, ancora in condizioni ottimali di neve e affollamento. Ha la stessa struttura del TI, misure e raggio simili, ma come sulla serie Hero, rispetto al fratello di fascia più alta il titanal in questa versione viene sostituito dal carbonio e la differenza, ovviamente, si fa sentire, soprattutto quando si spinge un po’. Infatti a bassa velocità lo sci si comporta in modo abbastanza simile al TI, stessa facilità, stessa immediatezza nell’impostare la curva, buona stabilità anche su neve relativamente dura e su archi ampi, ma se aumenti l’andatura comincia a diventare ballerino e ti consiglia amichevolmente di chiudere un pochino il gas. Un attrezzo facile e non impegnativo adatto ad uno sciatore in fase evolutiva o per chi, anche dotato di una buona tecnica, non ha mire “corsaiole” e preferisce farsi una settimana bianca all’anno in tutto relax.

VOELKL

Voelkl Racetiger GS UVO piston 180
Sarà che ho iniziato a sciare seriamente con il weltup Renntiger R (da cui ho poi preso a prestito il nickname), sarà che sono poi cresciuto sciisticamente con i P9 e P10, sarà che i miei primi sci carving sono stati i P60, sarà che da sempre i miei SL favoriti sono i Racetiger SL, ma io agli sci della casa tedesca sono affezionato, per cui almeno un giretto con qualcuno dei suoi sci me lo faccio sempre volentieri, ed anche questa volta non sono rimasto certo deluso. Lo sci è lo stesso della scorsa stagione anche se presentato con una grafica diversa che a me sinceramente continua a piacere poco, come proprio non mi piace l’uvo, messo lì in bella mostra nel mezzo della punta, ma basta far finta di niente e ritrovi sotto ai piedi il solito splendido purosangue di razza, degno concorrente degli altri “master”. Rispetto all’i.speed o al G9 R risulta probabilmente più scorbutico, ma continua ad essere un punto di riferimento in termini di prestazioni. Stretto come piace a me, nei cambi è addirittura fulmineo, come lo fai correre un pochino si dimostra granitico, malgrado mi sembri sempre più leggero dei diretti concorrenti, anzi più aumenti la velocità e più sembra incollato alla neve. Peccato non aver potuto tirare un po’ le marce, ma malgrado l’abbia provato intorno all’ora di pranzo, la Signaue, come le altre piste del resto, era comunque molto affollata e non era certo il caso di rischiare più di tanto. Peccato… sicuramente ci sarà qualche altra occasione, alla prossima, Tigre da corsa ;)

E adesso veniamo ad una “guest star” che merita un capitolo tutto a parte ;):

Porsche limited edition Ornello Sport 165
Come molti sanno, questo sci se lo ha fatto realizzare Mark su misura e su proprie specifiche, partendo dalle misure e dalla struttura dell’Atomic SL FIS, con piastra attacco Salomon da gara X16 Lab. Poi naturalmente ha provveduto di persona alla preparazione. In pratica, un vestito di sartoria tagliato su misura. Ci tenevo a provarlo e sapendo che sono un appassionato, Mark me lo ha gentilmente messo a disposizione, pur dovendo lavorare un po’ per spostare l’attacco sul mio scarpone (un tempo avevamo lo stesso numero, ma ormai lui ha adottato scarpette da Cenerentola :D).
E’ l’unico sci con cui ho fatto quattro piste, una Orto del Toro e tre Signaue, anche perché nel frattempo Mark se n’era andato a farsi una sciata e non volevo certo lasciarlo agli stand incustodito in sua assenza. Sull’ovetto della Orto del Toro in tre mi hanno chiesto che sci erano, poi mentre lo mettevo ai piedi un altro paio di sciatori si sono fermati a guardarli e sono rimasti lì ad aspettare che partissi… Solo che di sicuro non ho fatto un gran figura, anzi. Pur essendo appena sceso da un purosangue come l’i.race pro e che questo non era certo il primo SL FIS che ho avuto modo di provare, mi sono reso conto immediatamente che stavamo vedendo tutto un altro film. All’inizio mi ha messo un po’ in soggezione lo confesso, perché non è certo uno sci intuitivo ed è tutt’altro che facile, è un po’scorbutico e non sembra voglia assecondarti più di tanto. Conoscendo che tipo di sciata ha Mark, potente e “da pali” mi rendo conto che questo è effettivamente lo sci perfetto per lui, perché per “domarlo” devi caricarlo bene e starci sopra, altrimenti fa quello che vuole lui. Capito questo principio, adattando la mia sciata che è l’opposto della sua, ho preso confidenza ed ho iniziato a farlo viaggiare come Dio comanda per poterne sfruttare le caratteristiche migliori. E allora, sciati “di forza”, si scatenano e danno il meglio di loro. Cattivissimi, duri, ma non “putrellosi”, reattivi il giusto, si aggrappano letteralmente alla neve, perché la preparazione delle lamine, 87 - 0,5 come si raccomanda ad uno slalom di razza, sono tirate in modo molto aggressivo, come mi ha detto Mark quando glieli ho restituiti (beh, me lo potevi dire prima, no? :D), ma se allarghi il raggio di curva non fanno una piega e ti sembra di avere ai piedi un gs vero, tanto sono granitici. Rispetto all’SL FIS Atomic, da cui deriva come shape, questo Porsche ltd edition mi sembra ancora più performante, però non è certo uno sci per andarci a spasso; ci fai un paio d’ore, ci dai dentro come si deve e poi o passi ad un altro sci, oppure è meglio che ti fermi in qualche baita, se non vuoi bruciarti del tutto le gambe. Però in quel paio d’ore, che libidine, ragazzi!


Per concludere:

La domanda che un po’ tutti al test ci siamo fatti e che molti mi stanno ponendo in queste ore è: ma tra tutti gli sci provati in questo e nei PMC più recenti, ed in particolare tra i vari “master”, qual è il migliore?. La mia risposta, del tutto personale naturalmente è: non ce n’é uno meglio dell’altro in assoluto, ma tutto dipende dalle proprie preferenze e dal proprio background sciistico. Mi spiego meglio perché detto così sembra un po’ troppo lapalissiano. Nel tempo e con l’avvento del carving gli sci si assomigliano un po’ tutti, e, diciamoci la verità, è praticamente impossibile trovarne uno che non sia all’altezza o che abbia qualche difetto evidente. Però ogni modello ha un proprio dna, che eredita dalla casa madre, delle caratteristiche, magari delle semplici sfumature che però lo rendono differente dagli altri. Io che scio da parecchi anni ormai con Head dovessi scegliere probabilmente sceglierei tra i GS l’i.speed pro e tra gli allround top l’i.race pro, ma chi scia normalmente Atomic non ho dubbi che prenderebbe G9R e X9R, così come i “salomonisti” andrebbero sul Race Pro, mentre i fan di Voelkl sceglierebbero sicuramente un Racetiger piston, ecc.

Quindi, per quanto mi riguarda non eleggo un vincitore, ma se debbo proprio scegliere tra tutti gli sci che ho provato in questa edizione, lo sci che mi ha esaltato di più è il Porsche limited edition Ornello Sport. Lo so, sono un po’ ruffiano, ma così mi salvo anche da eventuali rimostranze dei tifosi di questo o quel marchio. ;) :D

Allegato:
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Autore:  ALBERT65 [ 19 febbraio 2019, 8:30 ]
Oggetto del messaggio:  Re: TEST ORNELLO PMC 2019 – 16/17 FEBBRAIO 2019 – RECENSIONI

Grande Renn, sei sempre una garanzia !!! :number1:

Autore:  thefabius [ 19 febbraio 2019, 11:19 ]
Oggetto del messaggio:  Re: TEST ORNELLO PMC 2019 – 16/17 FEBBRAIO 2019 – RECENSIONI

Grande Sergione!

Autore:  m_giancarlo [ 19 febbraio 2019, 17:37 ]
Oggetto del messaggio:  Re: TEST ORNELLO PMC 2019 – 16/17 FEBBRAIO 2019 – RECENSIONI

Super come sempre! Grazie mille

Autore:  galafranz [ 19 febbraio 2019, 18:54 ]
Oggetto del messaggio:  Re: TEST ORNELLO PMC 2019 – 16/17 FEBBRAIO 2019 – RECENSIONI

Ciao!!
grazie Renn per le recensioni, sempre preziose ed approfondite, come ogni anno! ;-)
Io non c'ero, ma sono molto incuriosito dal 181 del X9, con la piastra "seria"...
ho provato il 175 standard l'anno scorso: molto divertente e zero stanchezza anche dopo 6h di piste filate, ma manca la scarica di adrenalina.
Mi sono reso conto che l'età avanza e la mancanza di allenamento mi poterà verso un attrezzo di quel tipo, anche se dovrò rinunciare al divertimento di un GS serio...
ancora thanks!

Autore:  Annibale [ 19 febbraio 2019, 20:20 ]
Oggetto del messaggio:  Re: TEST ORNELLO PMC 2019 – 16/17 FEBBRAIO 2019 – RECENSIONI

Grande Renn, grazie 1000 anche se quest'anno, rispetto agli scorsi, vedo che hai testato pochi sci......sarà l'incedere degli anni???? Ovviamente, scherzo sei sempre puntuale e prezioso.
Un grazie anche al preziosissimo ed efficientissimo Webmaster per la sua assistenza poiché dopo anni di assenza ho avuto qualche problema di login, adesso devo fare un pò di ripasso sull'attrezzatura in quanto tutto mi sembra cambiato e dopo tanti anni in cui "sono andato a letto presto" (cit. Robert De Niro "noodles" da C'era una volta in America) dovrò recuperare il tempo perduto.....un abbraccio forte a tutti Voi

Autore:  renntiger [ 19 febbraio 2019, 22:16 ]
Oggetto del messaggio:  Re: TEST ORNELLO PMC 2019 – 16/17 FEBBRAIO 2019 – RECENSIONI

Annibale ha scritto:
Grande Renn, grazie 1000 anche se quest'anno, rispetto agli scorsi, vedo che hai testato pochi sci......sarà l'incedere degli anni???? ...i


Caro Anni, bentornato sul forum!

Vedi, come diceva Indiana Jones "non sono gli anni, sono i chilometri..." ^^-)

Scherzi a parte, ho sciato solo sabato, perché domenica volevo partire abbastanza per tempo per non trovarmi imbottigliato nel traffico di rientro e malgrado questo abbiamo impiegato sei ore per arrivare a Milano... :morto: In più considera che effettivamente di sci nuovi ce n'erano solo quattro, come ho scrito, per cui la domenica avrei comunque riprovato modelli che ormai conosco piuttosto bene.

Autore:  SKIEUR [ 19 febbraio 2019, 22:27 ]
Oggetto del messaggio:  Re: TEST ORNELLO PMC 2019 – 16/17 FEBBRAIO 2019 – RECENSIONI

Ecco.... lo sapevo....... Renn mi hai già fatto acquistare 2 sci e adesso mi tocca comprare il terzo.
57 anni 183 cm livello argento avanzatissimo (quasi oro a detta del maestro....)
Seguendo i tuoi consigli e dopo prova ho già acquistato un LTTI 176 cm e un HEAD ISPEED 17/18 180 cm "liscio". Sono due sci molto belli; il Rossi più facile l'head più prestazionale ma non difficilissimo; due sci di cui sono contentissimo
E quindi ?
Quindi se ogni 2 anni non acquisto uno sci nuovo mi intristisco
Allora ho letto la tua recensione dei supershape 177 cm e........ perché non prenderlo ? A quanto scrivi sembra proprio lo sci ideale.
Quest'anno ho provato gli IRACE PRO ma sinceramente mi sono sembrati molto vincolati sul loro raggio di curva e se provi a stringere devi proprio imporglielo.
L'Ispeed lo trovo più docile e accessibile
Un altro sci che ho provato è il Blizzard Fireblade (non piston) e mi è piaciuto molto.
Quindi per togliermi la tristezza mi sto arrovellando su 3 alternative
Nuovo Ispeed da 175
Supershape da 177
Blizzard fireblade 180 cm
Con il supershape farei un deciso salto indietro rispetto all'ispeed oppure semplicemente è uno sci che come prestazioni si avvicina, che ha 3 metri in meno di raggio e quindi quando vuoi andare a spasso ti viene dietro ma quando vuoi fare due bei curvoni ti assiste adeguatamente ??
Grazie per il tuo consiglio che so già sarà risolutivo

Autore:  Landi [ 19 febbraio 2019, 22:30 ]
Oggetto del messaggio:  Re: TEST ORNELLO PMC 2019 – 16/17 FEBBRAIO 2019 – RECENSIONI

A me sembra che hai già in rastrelliera due doppioni. Perché vuoi aggiungerne un terzo?

Autore:  renntiger [ 19 febbraio 2019, 22:47 ]
Oggetto del messaggio:  Re: TEST ORNELLO PMC 2019 – 16/17 FEBBRAIO 2019 – RECENSIONI

SKIEUR ha scritto:
Ecco.... lo sapevo....... Renn mi hai già fatto acquistare 2 sci e adesso mi tocca comprare il terzo.
57 anni 183 cm livello argento avanzatissimo (quasi oro a detta del maestro....)
Seguendo i tuoi consigli e dopo prova ho già acquistato un LTTI 176 cm e un HEAD ISPEED 17/18 180 cm "liscio". Sono due sci molto belli; il Rossi più facile l'head più prestazionale ma non difficilissimo; due sci di cui sono contentissimo
E quindi ?
Quindi se ogni 2 anni non acquisto uno sci nuovo mi intristisco
Allora ho letto la tua recensione dei supershape 177 cm e........ perché non prenderlo ? A quanto scrivi sembra proprio lo sci ideale.
Quest'anno ho provato gli IRACE PRO ma sinceramente mi sono sembrati molto vincolati sul loro raggio di curva e se provi a stringere devi proprio imporglielo.
L'Ispeed lo trovo più docile e accessibile
Un altro sci che ho provato è il Blizzard Fireblade (non piston) e mi è piaciuto molto.
Quindi per togliermi la tristezza mi sto arrovellando su 3 alternative
Nuovo Ispeed da 175
Supershape da 177
Blizzard fireblade 180 cm
Con il supershape farei un deciso salto indietro rispetto all'ispeed oppure semplicemente è uno sci che come prestazioni si avvicina, che ha 3 metri in meno di raggio e quindi quando vuoi andare a spasso ti viene dietro ma quando vuoi fare due bei curvoni ti assiste adeguatamente ??
Grazie per il tuo consiglio che so già sarà risolutivo


Dò ragione a Landi, non ti conviene prendere un terzo sci simile a quelli che hai già, Molto meglio cambiare genere. Hai già due race carve GS, e allora prova - magari prima a noleggio - un SL, oppure prendi in considerazione qualcosa di più largo, magari sugli 80 mm per la pappa di fine stagione o da usare dopo una bella nevicata. Secondo me la rastrelliera ideale è proprio un GS, un SL ed un allmountain di questo tipo. Provare per credere. :wink:

Autore:  SKIEUR [ 19 febbraio 2019, 23:00 ]
Oggetto del messaggio:  Re: TEST ORNELLO PMC 2019 – 16/17 FEBBRAIO 2019 – RECENSIONI

Azz.. variabile non prevista....
Consigli su uno sci da 80 per la pappa ?
Grazie

Autore:  gltiberio [ 20 febbraio 2019, 8:57 ]
Oggetto del messaggio:  Re: TEST ORNELLO PMC 2019 – 16/17 FEBBRAIO 2019 – RECENSIONI

Dò ragione a Landi, non ti conviene prendere un terzo sci simile a quelli che hai già, Molto meglio cambiare genere. Hai già due race carve GS, e allora prova - magari prima a noleggio - un SL, oppure prendi in considerazione qualcosa di più largo, magari sugli 80 mm per la pappa di fine stagione o da usare dopo una bella nevicata. Secondo me la rastrelliera ideale è proprio un GS, un SL ed un allmountain di questo tipo. Provare per credere. :wink:[/quote]



Ottime recensioni Renn, complimenti sempre TOP!!! :number1:

Per quanto riguarda il consiglio sull’acquisto, concordo pienamente un bello slalom è un “ciccione” sugli 80cm...
ma prenderei prima lo slalom, lo userai moolto di più!

Ciaooo!

gltiberio

Autore:  zazaz [ 20 febbraio 2019, 9:47 ]
Oggetto del messaggio:  Re: TEST ORNELLO PMC 2019 – 16/17 FEBBRAIO 2019 – RECENSIONI

Posto anche io le mie impressioni sugli sci provati.

Tester: altezza 190 cm, peso 90 kg, livello tecnico medio.

Giorno 1, piste Signaue, Tre Cime ed Holzriese I e II

Atomic X9 RS 181 R16.2
Io ero strainnamorato dell’X9 “piastrato” dello scorso anno e quindi mi sono fiondato subito su questa evoluzione “Ultra Titanium”.
Devo dire di aver trovato lo stesso sci super performante dell’anno precedente, ma più tosto, con una struttura irrobustita da cima a fondo, da spatola a coda, che si fa sentire e che, nonostante io sia grande, grosso e pesante, ti dà sempre l’impressione di aver caricato troppo poco.
Insomma, nonostante gli sforzi e nonostante la neve dura mattutina, non credo proprio di essere minimamente riuscito ad avvicinarmi al suo limite. Mai una perdita di aderenza, mai un ritardo nella risposta, mai una sbavatura.
Ma non pensiate che sia uno sci difficile. Si lascia comunque portare anche a bassa velocità e con basso carico. Chiaramente, con atteggiamento tranquillo, si percepisce di non sfruttarlo.

Atomic G9R 183 R19.4
Vale lo stesso discorso per il fratello verde X9 RS… Struttura irrobustita e quindi limite spostato sensibilmente in avanti. Per il mio livello tecnico, impossibile metterlo in crisi. Sci sincero, reattivo, a con un vincolo molto solido quando si è in piega, ma facile da invertire.
Al di là delle geometrie FIS attuali, chiaramente differenti, sembra uno sci da gigante vero.

Salomon iRace GS Pro 182 R17

Ahpperò… Niente male questo Salomon! Io l’ho trovato molto divertente, reattivo, rapidissimo nell’inversione di spigolo, con un’ottima tenuta. Mi sono divertito parecchio a tentare di esagerare, perché dà molta fiducia. Merito, credo, dell’ottimo compromesso tra solidità di struttura e flessibilità molto progressiva dell’attrezzo. Risultato, pieghe eccezionali e ottimo ritmo. Promossissimo.

Rossignol LT Ti 177 R18

Sci che credo non abbia ricevuto nessuna aggiornamento tecnico dalla stagione scorsa. Peraltro, non ne aveva certo bisogno. Uno sci molto piacevole, non troppo duro e pesante, ma molto performante, sia in termini di tenuta che di reattività. Ma non stancante. Uno sci da tenere ai piedi da mattina a sera senza vedere i sorci verdi e senza rinunciare a delle ottime performance.


Giorno 2, piste Kreuzberg e Marc Girardelli (skilift Hotel)


Dynastar GS Master Speed 180 R21
Anche qui, niente evoluzioni per uno dei migliori sci in commercio in assoluto, non solo nella categoria Master. Ed anche qui, hanno fatto benissimo a tenere tutto com’era. Perché è un attrezzo eccezionale. Una tenuta mostruosa, una precisione di traiettoria millimetrica, una sincerità incredibile. Reattività e massima precisione in ingresso curva, svincolo con rebound potente che ti spara letteralmente nella curva successiva. Per me, che sono uno che si esalta fin troppo facilmente sotto certe scariche adrenaliniche, ha un solo difetto: ti istiga ad andare troppo forte, perché infonde molta fiducia. Ma con le piste spesso affollate, non è sempre una cosa saggia andare “a tutta”… Ma che goduria…

Head WC iSpeed Pro 180 R18
Anche in questo caso, lo sci è tecnicamente lo stesso dell’anno prima. Ed anche in questo caso uguali ottime sensazioni sotto i piedi. Un riferimento per la categoria, non c’è che dire. Il compromesso perfetto tra tutte le caratteristiche che servono ad uno sci da pista in campo libero. Nessun difetto, secondo me. Ma questa è un po’ un’arma adoppio taglio, perché non si trova una caratteristica che spicchi e che colpisca più di altre. Ma indubbiamente un grande attrezzo.

Volkl Racetiger GS 180 R19 (senza piastra piston)
Anche qui vale un po’ il discorso di Head iSpeed Pro: Sci “quadrato” nelle caratteristiche. Un connubio ed un compromesso perfetti tra tutto ciò che serve e che ti aspetti da un attrezzo del genere.
Negli anni, continuo a dire che, il Racetiger GS è lo sci che comprerei come “unico attrezzo” per fare tutto, in tutte le condizioni. Mi è sempre piaciuto e ne ho avuto l’ennesima conferma.
Ah... nonostante fosse la versione non "piastrata", io non ho avuto nessun problema di tenuta o di eccessiva morbidezza dell'attrezzo.

Volkl SC 165 R14
Ecco, ci risiamo… Io non sono mai stato capace di sciare gli “slalom”, ma mi ostino a provarli…
Fortunatamente per me, questo sci non è un vero e proprio slalom. Non ha la coda reattiva ed elastica come una balestra e che non lascia spazio ad arretramenti di carico come i veri “SL”. Semplicemente è uno sci corto e molto sciancrato che permette di ritmare molto le curve con belle pieghe, ma tutto sommato sciabile in maniera “normale”. Sempre per limiti miei, dopo tre discese mi stanca fisicamente e non credo che sarebbe un attrezzo ideale per me. Ma per coloro a cui piacciono gli sci che girano stretto, senza il rischio di ribaltarsi al minimo arretramento, questo SC è lo sci giusto.

Salomon iRace SL Pro 165 R13
Ecco, questo inizia da avvicinarsi ad un SL vero. OK, non è un FIS, ma inizia ad avere delle caratteristiche di reattività decisamente vivaci. Comunque, nonostante la mia non attitudine tecnica allo slalom, non è uno sci che mette particolarmente in difficoltà. Bisogna però stare sempre concentrati, e con una buona centralità. Non è uno sci da portare a spasso senza almeno un minimo d’impegno. Però, se lo si lavora, dà ottime soddisfazioni. Ottima tenuta sul ripido nella curva stretta, ottima reattività e velocità di inversione ed una maneggevolezza da manuale. Divertente.

Atomic X9 WideBody 176 R14.2
Boh… Io non l’ho capito. Pensavo assomigliasse un po’ al fratello verde e stretto. Ma io l’ho trovato duro di struttura, lento nell’inversione di spigolo, e quasi recalcitrante a stare inclinato sulla neve, come se ti forzasse a tornare piatto.... Macchinoso e pesante. Mi è quasi venuto il dubbio che potesse esserci un problema nella preparazione. Non so. Non date troppo peso a questo giudizio perché sono io il primo a non esserne convinto. Ci riproveremo in un’altra occasione.

Fischer RC4 RC 175 R18

Super attrezzo. Né troppo duro né troppo morbido. Struttura molto elastica e progressiva. Presa di spigolo fulminea e molto stabile. Rapidità dell’inversione di spigolo eccellente. Infonde molta fiducia. Facile ma con performance di prima categoria. Ci ho fatto diverse discese perché mi ci sono divertito parecchio. Ogni volta osavo di più e cercavo, nei mie limiti, di piegare sempre di più, anche sul ripido. Maneggevolissimo, anche nel corto raggio, dove si gira davvero in un fazzoletto di pista. Tra l’altro, è uno sci che risulta manovrabilissimo anche a bassissima velocità, cosa che per sci molto prestazionali non è sempre scontata.
Devo dire che è la prima volta che rimango così ben impressionato da un Fischer. Se non avessi già la rastrelliera piena lo comprerei.


Recensione Griglia, e ristorazione :D :D :D
Ottima, come sempre. Un grande grazie a chi si è prodigato per ristorarci con le ormai tradizionali salamelle, arrosticini, e leccornie varie. Una nota di merito alla porchetta. :mastica: :wink:

Grazie mille a Mark, ai ragazzi delle case e a tutti gli amici intervenuti al test, facendone, come da tradizione, un weekend memorabile.

Autore:  thefabius [ 20 febbraio 2019, 10:10 ]
Oggetto del messaggio:  Re: TEST ORNELLO PMC 2019 – 16/17 FEBBRAIO 2019 – RECENSIONI

E ora tocca a me... :D

Come sempre in questi mitologici tests, inizio con il doveroso ringraziamento all’ideatore e “padrone di casa”, Mark, che ha sfornato l’ennesimo weekend coi fiocchi, (con tanto di un meteo pazzesco!).
L’altro grandissimo ringraziamento va obbligatoriamente ai vari marchi presenti, e ai loro addetti che con santa pazienza ci hanno accontentato in tutto e per tutto.
E infine, un super grazie a tutti i “fuochisti” e gli addetti alle cibarie, che rendono sempre l’evento di Passo Monte Croce unico e gustoso!!!
Inserisco dunque le mie impressioni, corredandole con i miei dati personali (i soliti ma in costante e inesorabile peggioramento, e cioè 51 anni ahimé, alto 183cm, peso 75 Kg, buon livello tecnico, allenamento purtroppo solamente medio; scio abitualmente con sci Head iSpeed PRO 180).
Temperature decisamente elevate, neve dura al mattino ma in trasformazione durante la giornata; affollamento medio il sabato a Signaue, nullo la domenica al Passo.
Ci tengo a sottolineare che si tratta delle mie personalissime impressioni, dunque in un certo senso insindacabili, che possono essere indicative per altri, ma assolutamente mai di vincolo.

ROSSIGNOL/DYNASTAR

Speed Master 18 (175)
Sempre uno sci top, un vero riferimento nel suo segmento. Anche quest’anno per il mio piede era disponibile il gemello Dynastar, e non il Rossognol, ma i due sono perfettamente identici (serigrafia esclusa, ovviamente).
Trasmette sicurezza, entra in curva in maniera intuitiva (a me piace quella spatola più larga della media!) e sicura, tiene sempre bene a prescindere dalla consistenza della neve e permette raggi diversi. In questo caso solo lo svincolo delle code ha richiesto sforzo e attenzione (ipotizzo una probabile preparazione lamine parecchio aggressiva, dato che lo scorso anno – identico sci – non succedeva, e anche perché pure lo M21 provato 5 minuti dopo non soffriva affatto di questa tendenza).
A voler trovare un neo, io ci metto l’attacco: a me proprio non piace, duro da chiudere, durissimo da aprire... non riesco proprio a digerirlo. In ogni caso, lo sci rimane bellissimo.

Master 21 Elite (ammortizzatore)
L’occasione era davvero ghiotta e non me la sono fatta sfuggire: lo sci più costoso sul mercato (3.500 euro di listino!), pronto da testare! Beh, le aspettative non sono state affatto deluse: precisissimo (chirurgico, direi) lungo tutta la curva ma anche vellutato (grazie all’ammortizzatore?), entra bene con la spatola e se caricato a dovere permette una deformazione progressiva che ha quale risultato una curva tonda e veloce, con un binario invidiabile. Quasi impossibile metterlo in crisi, sembra spianare sempre la neve ed ogni piccola asperità che si trova davanti, e le lamine mordono che è un piacere.
Diciamo che l’unico peccato è stato il non poter provare il gemello senza ammortizzatore, per fare un vero confronto immediato: l’esemplare che avevano ai test non era compatibile con il mio scarpone, se non smontando e rimontando tutto... Cmq anche questo, bellissimo, anzi bellissimissimo!

FISCHER

RC4 The Curv (178)
Lo scorso anno provai il GTX in misura 182 e non mi piacque molto. Quest’anno mi sono fatto dare quello che in Fischer reputano il top della linea, misura 178, e mi è sembrato un altro sci. Semplice da inserire in curva, lo sci supporta lo sciatore nei diversi raggi di curva, assecondando le manovre e permettendo di variare il raggio a piacere. Nessun problema nel passare su diversi tipi di neve, e anche la tenuta laterale è sempre buona, senza sbavature o indecisioni. Quello in cui secondo me pecca è nell’energia: lo sci sembra smorzare molto, neutralizzare reazioni di ogni tipo... In sostanza, nessun rebound e ben poche emozioni, uno sci un po’ sordo. Diciamo carino e nulla più.

VOELKL

Racetiger GS UVO 175 R18
Nuova grafica ma stesso sci, quest’anno provato in misura leggermente più corta (e nelle mie speranze con preparazione lamine OK!). Devo dire che si è trattato di uno degli sci che più mi sono piaciuti di questi test: sebbene siano abbastanza rigidi, e quindi incutano un certo timore, poi si rivelano amichevoli in ingresso curva (nonostante una spatola più stretta di altri concorrenti, complimenti Voelkl!), e in grado di agevolare la conduzione in tutto l’arco di curva. Nessuna resistenza nel corto raggio, le code si svincolano senza troppe tribolazioni. Provati al mattino presto, con neve ancora dura, la tenuta mi è sembrata ottima, e senza mai sacrificare in alcun modo la manovrabilità delle aste. Uno sci con cui fare archi di ogni tipo, ma anche sciare in maniera più cattiva, senza che lui ceda nulla o richieda eccessi di forza controproducenti. Secondo me, sci bellissimo!

GS FIS R23
Vista la soddisfazione del GS negozio, perché non provare il salto di qualità e testare il fratello maggiore? Detto fatto, ed è stata una gran rivelazione!
Lo sci è una sorta di arma impropria: soletta velocissima, struttura tosta, tanta sostanza... Richiede necessariamente concentrazione e soprattutto una azione abbastanza intensa, cioè dotata di forza, per entrare in curva con successo, per essere cioè deformato, ma poi lo sci ricambia sfoggiando una tenuta laterale incredibile, invogliando lo sciatore a premere di più, ad accelerare, fornendo quella sensazione di sicurezza e di stabilità che solo sci da gara e affini sanno dare. Preferibile pista libera e ben lisciata, ça va sans dire! Con un po’ di impegno fisico, e pur andando contro la sua reale natura, si riesce a gestire benino anche in corto raggio, dove il vincolo delle code non è mai eccessivo.
E poi, unico sci dei test, quando viene messo sul fianco in velocità emette un suono particolare, un sibilo unico, cattivissimo... Sci bellissimo ma per pochi eletti e poche situazioni.

GS FIS R30
Il proverbio dice: fatto 23 fai 30, no? :D Disponibile nello stand, unico esemplare FIS GS presente ai test, la curiosità mi ha portato a provarlo. Inutile dire che si tratta di uno sci molto specialistico, soprattutto è uno sci che necessita pista libera oltre che tanta tecnica e forza fisica: difficile da domare, poco divertente per chi non sia avvezzo ai pali, uno sci che richiede in primis la capacità di deformarlo ad inizio curva (roba assolutamente non da tutti, vista anche la rigidità molto elevata) e poi la concentrazione di non abbandonare mai la curva in anticipo (cioè non alleggerire l’esterno per portarsi verso la nuova curva), pena l’uscita in tangente senza speranza. Ma certo, una volta presa velocità, ci si accorge di quanta differenza ci sia con gli altri sci normalmente in commercio... Cortoraggio davvero ostico, molta resistenza delle aste.
Sci praticamente ingiudicabile da noi turisti.

DEACON 74 173 (no Piston)
Novità assoluta, questa linea presenta 2 modelli non troppo differenti tra loro (74 e 76, corrispondenti ai mm di larghezza centrali). Gli sci esistono con piastra Race e sistema Piston, ma ai test erano presenti solamente quelli con attacco normale (purtroppo). Lo sci sembra un tuttofare, di quelli che ti consentono tutto sulle piste, sia come velocità che come raggio, supportato da una struttura buona (derivata dai fratelli maggiori) salvo però non eccedere in nulla. Lo ho tenuto il pomeriggio del sabato, per sciate varie e skiweg, trovandolo discretamente piacevole, ma anche un po’ anonimo, senza la personalità che altri sci della stessa casa hanno spesso tirato fuori. Onestamente, come per il nuovo Atomic X9 WB (vedi più avanti), non sono riuscito a comprendere appieno quale segmento di mercato possa essere occupato da questo sci, che pur non mostrando debolezze, non sfoggia nemmeno grossi punti di forza... Sci carinello, e basta.

SALOMON

iRace Rush GS 180
Sci provato già lo scorso anno, ma in misura 175. Nessun cambiamento rilevante, e in effetti confermo in toto il buon giudizio: è uno sci davvero riuscito, di grande comfort, facile da portare in giro a bassa andatura ovvero da sciare con più cattiveria, alzando il ritmo e mettendolo alla frusta. Si carica e si deforma senza troppo sforzo, facilitando l’ingresso in curva, e si adatta docile ad ogni raggio, senza mai compromettere la tenuta laterale, e lo sciatore si sente assecondato e rassicurato. Uno sci che mi è sembrato molto didattico, ideale per imparare/migliorare la gestione dell’avanti-interno e della deformazione delle spatole!
In definitiva, sci molto bello.

iRace Pro GS 182
Sceso dal Rush, ho voluto immediatamente provare il fratello più performante: sin dalle prime curve con il Pro si sente che la rigidità sotto i piedi è maggiore, ma mai in dose eccessiva. Medio e lungo raggio sono intuitivi, facili, con una deformazione piacevole e progressiva dove lo sci fornisce tutto il suo supporto allo sciatore, infondendo sicurezza e stimolando ad osare. Aumentando la velocità lo sci rimane sempre stabile, senza cedimenti o esitazioni, e si tracciano binari con buona facilità. Insomma, una replica (in meglio) del fratello minore, dove solo il corto raggio mi è sembrato un po’ macchinoso, ma magari è solamente questione di adattamento... Anche questo sci, secondo me, molto bello.

iRace Blast 175
Sci che non avevo testato in precedenza, e che è logicamente un fratello minore dei due precedenti. La facilità sembra essere il suo leit motiv, dal momento che consente di inanellare curve in serie continua senza faticare, anche variando i raggi in maniera efficace. Data la categoria non stiamo parlando di uno sci rigido, e chiaramente non si avverte granché ritorno di energia sotto i piedi, ma chiederlo sarebbe troppo, fuori luogo. Di pari passo la tenuta, sicura ad andature basse e medie, ma che ovviamente non può essere paragonata ad altri sci di categoria superiore. Uno sci valido per uno sciatore medio che vuole fare il salto di qualità e appropriarsi della conduzione in pista. Dunque, bello sci.

ATOMIC

G9R 177
Lo scorso anno con il G9RR la Atomic aveva creato un prodotto (ad hoc per il mercato italiano, notoriamente orientato al race et similia) notevolissimo e di forte risposta alla linea Master della Rossignol.
Quest’anno lo sci è già scomparso (poco successo di vendita? Non saprei...) ed è stato “inglobato” nella linea G9, dove appunto la versione R ha una lamina in titanal lungo tutto lo sci (anziché solo nella parte centrale) e il sistema attacco/piastra da gara.
Lo sci è duro, una vera putrella vecchio stampo, e richiede un connubio di tecnica, forza e velocità.
Alle basse andature non si deforma (o meglio, è molto restio a farlo) e quindi risulta macchinoso nell’inizio curva, poco divertente, impegnativo. Ma se si accelera, la musica cambia radicalmente (Rock’n Roll baby!), lo sci diventa una macchina scarica potenza e le incisioni sulla neve dei tagli senza precedenti.
Diciamo che tra i GS negozio provati, è quello più simile ad un FIS, ad uno sci da gara puro.
Molto bello dunque, ma davvero esigente e – secondo me – difficile (se non impossibile) da avere come sci unico in rastrelliera.

X9 WIDEBODY 176
Novità assoluta di Atomic, si tratta dello X9 normale (dunque senza piastra gara) ma con centro allargato. Sinceramente, non ho capito bene chi sarebbe il destinatario di uno sci del genere, cioè non mi è chiaro perché prendere uno sci che ha come punto di forza la rapidità nella inversione e la reattività, per poi modificarlo ottenendo uno sci più lento, pachidermico, che però non ha chissà quale galleggiabilità (cmq la struttura rimane rigida) o altro pregio particolare.
Usandolo si può fare di tutto, e lui asseconda sempre lo sciatore, senza mai scomporsi più di tanto, mostrando anche una buona tenuta laterale, però non ci sono più le emozioni, non ci sono più ritorni di energia, non ci sono più capogiri nel concatenare le curve... Tutto avviene con tempi dilatati, con reazioni smorzate. Giudizio, appena carino e nulla più.

HEAD

iRace PRO 175
Squadra vincente non si cambia, dunque in Head per 2019/2020 solo le serigrafie degli sci top sono cambiate. Già provato lo scorso anno, lo sci mi piacque davvero tanto, uno sci divertentissimo e performante allo stesso tempo. Nulla di diverso dunque quest'anno, ma un paio di giri per trovare un sorriso a 64 denti si fanno sempre volentieri! Inserimento in curva deciso (non violento come uno SL ma cmq forte), manovrabilità top, inversione veloce, possibilità di variare il raggio a piacimento senza che lo sci perda stabilità, tenuta garantita. Sci bellissimo!!

iSpeed PRO 175/180
Per poter fare confronti più validi, la domenica mattina ho voluto mettere ai piedi anche lo sci che possiedo normalmente e il suo fratello più corto. La cosa mi ha dato un sollievo, fornendomi in entrambi i casi delle bellissime sensazioni. Sci che girano belli rotondi, con ottima tenuta laterale e che, pur richiedendo un certo impegno (l’insieme della struttura e del sistema piastra-attacco lo rendono decisamente rigido), questo non diventa mai un vero sforzo, dunque si può sciare bene senza essere affaticati (io ho sempre sostenuto che nella versione attuale, cioè con questa spatola largotta, lo sci è diventato un mix favoloso: magari sono di parte perché – come scritto più sopra – ho sempre adorato spatole importanti). Lo sci non si scompone nemmeno su fondi duri, mantenendo un livello alto di stabilità anche a buone velocità. Dei due 175 mi è parso ovviamente più manovrabile dei due, di converso il 180 è sembrato più stabile e piantato. Sci bellissimi!

RIMPIANTI
Il tempo si sa, non è mai abbastanza in questi test, e dunque ci sono spesso (se non sempre) dei piccoli rimpianti per sci non provati. In primis, Rossignol LT e React, che avrei voluto provare la domenica, ma mi sono tritato le gambe con sci anche molto impegnativi girando al passo sullo skilift come un criceto.
Poi anche Head iSpeed “normale”, per un miglior confronto vs. Pro.
Infine, Atomic S9 e Voelkl Racetiger SL (è un bel po’ che non provo qualche bello SL...).
Vabbé, ci sarà PMC 2020... :rotfl:

Autore:  ikes [ 20 febbraio 2019, 13:05 ]
Oggetto del messaggio:  Re: TEST ORNELLO PMC 2019 – 16/17 FEBBRAIO 2019 – RECENSIONI

Proverò a scrivere le mie impressioni relativamente agli sci che ho avuto modo di testare, facendo una doverosa premessa: la mia attenzione era -ed è – rivolta, a scegliere uno sci con cui lavorare, ovvero portare a sciare fuori dai pali i ragazzi dello sci club alternando anche ore di lezione che possono comprendere sia il campo scuola con i principianti, sia allievi di livelli più avanzati con i quali a volte è possibile fare qualche arco di curva un po' più impegnativo, ovviamente con tutti i limiti del caso…
Ecco il motivo per il quale non ho volutamente provato sci troppo performanti (vedi GS, Fis etc..), per non lasciarmi ingolosire e perdere di vista le mie reali necessità. D’altra parte sarebbe stato un attimo, in mezzo a tutto quel ben di Dio che Mark ha voluto regalarci, farsi traviare e rendere vana la mia ricerca
Veniamo dunque alla lista degli sci provati ed a seguire le mie impressioni:

TESTER: Altezza 1,82 x 85 Kg. – Livello: Maestro - Allenatore

ATOMIC X9 RS 181
ATOMIC X9 RS 175
ATOMIC X9 181 (attacco verde)
SALOMON RACE PRO 175
HEAD WC Rebels i.RACE PRO 175
HEAD WC Rebels i.SPEED PRO 180
HEAD WC rebels i.RACE 175
HEAD WC rebels i.RACE 175
HEAD WC Rebels i.SPEED 175
FISCHER WC RC 180


ATOMIC X9 RS 181
E’ stato il primo sci che ho voluto saggiare, sciando ancora con soddisfazione con un XT 175, era la naturale evoluzione di quello che avevo sotto ai piedi e quindi sono partito da li, nella misura però di 181 cm. Lo sci mi è parso si da subito abbastanza pesante, come a indicare che di sostanza ne avrei trovata….ed in effetti così è stato. Ho lasciato la posizione dell’attacco “centrale” per i primi giri e poi ho voluto provare anche a spostarla avanti di una tacca per sentire le reazioni, che in ogni caso sono state entusiasmanti. Lo sci si inserisce in curva molto facilmente, ha una deformazione progressiva e sincera, molto rapido nel cambio (complice anche il centro di soli 65.5 cm. che perdona un po' meno ma lo rende immediato nella risposta), è ben piantato sotto il piede ed ha un’uscita curva pastosa e non eccessivamente violenta come il suo predecessore XT. Nel corto raggio si sente un po' la coda ampia e quei 6 cm in più per cui va un tantino lavorato con il piede ma gira facile ugualmente. La mia impressione è che in ogni caso fare 7/8 ore con questo sci ai piedi risulti un tantino affaticante, non fosse altro che per sfruttarlo appieno necessita di spazio e velocità, che alla lunga si fanno sentire

ATOMIC X9 RS 175
Provo allora la versione in 175 per sentire se le differenze sono più o meno marcate, ed in effetti la misura più corta, pur rispecchiando nel complesso le caratteristiche del fratello maggiore, si gestisce meglio e risulta meno faticoso da portare a spasso, anche se rispetto al mio “vecchio” XT, i 175 non sono la stessa cosa e la struttura dello sci, se utilizzato nelle stesse condizioni, chiederebbe qualche cm in più. In ogni caso, facile in ingresso curva, stabile durante gli archi ampi ma non granitico, buona risposta elastica delle code nel corto e più facile in questo arco del fratello maggiore. Bello sci, ma non mi ha convinto al 100%

ATOMIC X9 181 (attacco verde)
Avevo la curiosità di provare anche questo X9 in versione “light”, per cui ho scelto il 181 ma qui proprio non ci siamo piaciuti. Lo sci è decisamente un’altra cosa rispetto al fratello con attacco rosso, più leggero, meno performante, assolutamente più facile ma se si apre il gas e lo si lancia un po', si sente scivolare via sotto il piede e fiducia ne regala poca. Rimesso quasi subito in rastrelliera.

SALOMON RACE PRO 175
Stessa famiglia dei predecessori in verde ma colori e caratteristiche all’apparenza diverse per questo Salomon versione PRO con piastra seria e livrea total blu. Sci che assomiglia all’X9 Rs 175, solo a mio gusto un po' meno elastico nella risposta delle code soprattutto nel corto, ma cmq energico e brillante in tutti gli archi di curva provati. Forse le spatole sono più rigide dell’Atomic e l’ingresso in curva richiede un pochino più di indirizzamento, ma una volta trovato il vincolo sta li e non si muove, regalando piacevoli sensazioni. Uno sci che mi è piaciuto abbastanza anche se non lo acquisterei per lavorarci.

HEAD WC Rebels i.RACE PRO 175
Passiamo a Head, volevo provare lo sci del mio compagno di avventura a PMC che lui aveva però nella misura 170, un po' troppo corto per le mie caratteristiche fisiche e quindi opto per il 175. Da subito apprezzo la consistenza dello sci, spatola e coda larghe, centro non slim (68cm) ma nemmeno oversize, quindi si parte per la croda a tutto gas ! Bell’attrezzo, facilissimo nell’inversione - anche se un filo più lento dell’Atomic – stabilissimo sotto ai piedi ed in grado di chiudere le curve come un compasso, rendendo agevole qualsiasi cambio di ritmo negli archi, risultando forse solo un filo ostico nel portarsi dietro le code nel corto, ma niente di preoccupante. Anche qui, unico appunto per quello che mi riguarda, i ha dato l’impressione (soprattutto dopo aver testato il fratello nella versione senza “PRO”), di essere forse un po' pesate da sciare tutto il giorno senza sosta , cmq un ottimo sci per divertirsi a fare archi di ogni tipo. Bello bello.

HEAD WC Rebels i.SPEED PRO 180
Aspettavo di provare un'altra versione e mi propongono questo i.Speed Pro in versione 180, ho fatto u giro solo sulla Croda, quindi che posso dire….sci più impegnativo, raggio 18 mt., stabile, preciso, ma a mio giudizio un po' “sordo” nell’insieme; gira bene ma l’uscita curva non mi ha entusiasmato, nel corto e nel medio va lavorato un po' e alla fine non l’ho trovato uno sci di mio interesse.. se a qualcuno piace correre e predilige gli archi ampi a questo punto preferirei l’Atomic X9 RS che a parità di lunghezza regala la stessa stabilità ma con tanta adrenalina in più.

HEAD WC rebels i.RACE 175
Eccomi dunque a provare i così detti figli di un Dio minore, ovvero la serie WC rebels ma senza il PRO. Piacevolissima soprpresa invece è stata quella di trovare uno sci divertente, facilissimo, intuitivo e godibilissimo in ogni situazione che non ha mostrato alcuna incertezza anche se trattato al limite (certo, la neve facilissima che c’era gli ha dato una bella mano), mostrando veramente dei limiti molto alti per metterlo in crisi e quindi un ipotetico candidato a farmi compagnia per l’uso che ne dovrei fare io. Mi aspettavo uno sci molto più turistico a dire la verita’, ballerino e poco sincero, ed invece mi sono dovuto ricredere, perché la struttura – anche se decisamente meno tosta del fratello in versione PRO – ha risposto egregiamente alle sollecitazioni, offrendo un buon compromesso tra leggerezza, facilità e stabilità come poche volte mi è capitato di trovare.

HEAD WC rebels i.RACE 180 + HEAD WC rebels i.RACE 175
Li ho voluti mettere insieme perché fino all’ultimo sono stato indeciso su quale dei due preferivo avendoli trovati davvero molto molto simili, ma andiamo per ordine.
Avevo appena finito di sciare con gli i.Race di cui ho scritto sopra e stavo elogiandoli al responsabile Head che era nella tenda, quando lui mi propone di provare questi WC Rebels i.Speed, versione un po' più consistente degli i.Race ma con geometrie leggermente meno ampie, tanto che il 180 segnava un R 17.
Avevo qualche dubbio sull’attacco, un Freeflex 14 versione demo, ma mi spiegano poi lo sci esce con la versione rivista e corretta e con migliorie sensibili proprio per evitare qui giochi che gli attacchi turistici montati su slitte in plastica necessariamente manifestano anche dopo qualche utilizzo.. Mi lascio ogni dubbio alle spalle e parto con lo skilift sulla Girardelli, bella tirata e libera che ti invita a scriverle sopra!
Parto piano, provo a sentire come rispondono ai piedi, lascio cadere le punte verso la massima e li giro come per fare esercizi di propriocettività, gli sci quasi non li senti ai piedi tanto sono leggeri e facili da indirizzare.. accenno ad una serie di curve a corto reggio e qui la coda più stretta agevola se possibile quanto già avevo provato con gli i.race, rendendo il corto di una semplicità estrema ma senza indecisioni, gli sci non vibrano minimamente, ti assecondano la seconda parte di curva, quella dove il piede lascia spazio allo spigolo e la caviglia chiude come assecondata da un compasso sotto ai piedi: figata!
Aumento l’andatura e le curve vengono da sole, lo sci è morbido, dolce, chiude in un attimo se lo carichi, a dispetto del suo raggio 17 , la struttura più morbida lo fa girare più del fratello vitaminizzato, sotto al piede non scivola, sta li bello piantato e risponde ad ogni variazione di ritmo in maniera eccellente, sci bellissimo per me, candidato numero uno per i miei prossimi acquisti !
Faccio cinque o sei giri di godimento puro con questo i.Speed 180 e poi passo ai box a provare anche il 175, che risulta effettivamente il gemello più basso, ma in grado di regale le stesse belle sensazioni. A questo punto la scelta sarà fatta in base alle caratteristiche delle piste in cui mi trovo a sciare, ovvero per la mia situazione attuale in appennino, sceglierei la versione 175, se dovessi insegnare a Cervinia andrei di 180, ma sono veramente sfumature al limite delle se@@he mentali (!)
Per me comunque, sarà lo sci che sceglierò per insegnare e divertirmi. 100% promosso !

FISCHER WC RC 180
Tra un arrosticino ed una salamella, vago nella tenda Fischer e dopo due chiacchere con il simpatico ragazzo responsabile, mi trovo sotto ai piedi il Wc Rc 180. Le piste di sabato all’ora di pranzo sono abbastanza libere, quindi c’è spazio a sufficienza per tirare qualche curva un po' più decisa con questi due legni neri che dimostrano di non temere la velocità. Stabili, abbastanza facili nel cambio, un po' più impegnativi nello stretto, non posso dire di aver trovato difetti particolari, ma come analogamente non posso dire di avervi trovato alcun merito particolare o punto di forza che spicchi in confronto ad altri sci provati. Ancora una volta Fischer non mi regala emozioni, ne in un senso ne in u altro, rimane uno sci buono che non eccelle in niente e che non mostra difetti particolari, semplicemente sta li, zitto, non parla e non disturba ma così facendo lo dimentichi presto..

Qui finisce il mio breve test report, come sempre opinabilissimo ma sincero, un grazie ancora a Mark per tutto quello che è stato in grado di organizzare, semplicemente “IL Paese dei balocchi” ai tanti amici che ho conosciuto, Fabio, Sergio, Giò, Giuseppe, Claudio i bresciani, vicentini, veneziani, insomma un sacco di persone simpatiche e con tanta passione che spero di poter ritrovare anche l’anno prossimo lavoro e famiglia permettendo!
Un abbraccio a tutti , Paolo

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