PREMESSA
Scusate se sarò abbastanza prolisso ma è la cronaca di un viaggio iniziato non troppo bene ma poi conclusosi meravigliosamente.
E scusate ancora se nel racconto sembrerò di peccare di piaggeria ma non mi era mai capitato un professionista così!
Spero solo di non annoiarvi e di riuscire a farmi leggere fino alla fine della storia.
per favore non diventate così
Partiamo con la storia:
CAPITOLO 1 “IL VIAGGIO”
Dopo molti dubbi, ripensamenti, mail telefonate ecc. mi decido.
Telefono a Mark lunedi e mi metto d’accordo per andarlo a trovare giovedi per l’acquisto degli scarponi insieme a mio figlio che ha i suoi che gli fanno male.
si parte in treno, no
no
e neanche
La sera del mercoledi ci si prepara mentre si guarda la partita della Roma e alla fine del primo tempo (inizio dell’avventura) pareggia e poi all’inizio del secondo passa addirittura in vantaggio ‘u Palemmo!!! (E UNA!!!!)
Cia accompagnano alla fermata della Metro ed arriviamo in stazione.
Attendiamo il treno che ancora non è al marciapiede. Finalmente arriva (un intercity notturno) saliamo e…..(tutta la popolazione italiana (e non) era su quel treno). Riusciamo a trovare il ns. scompartimento con i nostri posti prenotati e partiamo con oltre 20 minuti di ritardo.
Dopo un'ora spegniamo le luci e il passeggero di fronte (un mandingo di oltre un metro e novanta) decide bene di togliersi le scarpe stendere i suoi piedi profumati sul sedile al mio fianco!!! E questa cosa è durata fino alle 5 del mattino (E DUE!!!)
.
Arriviamo a Parma dove dovrebbe attenderci il pullman del servizio sostitutivo ma è gia partito da 10 minuti!!!!!!!!!!!!! (E TRE!!!)
E vaiiiiiii!!!!!
Ore 6.33 arriva il pullman e arriviamo a Torrile dove questa volta il treno è lì ad attenderci.
Umidità esterna vicino al 100% con nebbia bassa nelle campagne (se avessi avuta la macchia fotografica!). Giunti ad Asola ci incamminiamo verso la piazza nel freddo visto che avevamo indosso una bella felpina leggera leggera.
Ci prendiamo un caffè
e aspettiamo pazientemente sia che il sole riscaldi la piazza che l’apertura del negozio. All’improvviso, come per miracolo ci giriamo verso l’ingresso e troviamo tutto aperto!
A Mark ma come c..o hai fatto? Ma che ti sei materializzato dal nulla o hai un ingresso sotterraneo?
CAPITOLO 2 “IL GURU E LA SUA KRIPTA”
Scendiamo in cripta e lui inizia a parlare in maniera affabile.
dopo aver misurato i piedi (39) mi vorrebbe infilare (ai piedi beninteso e nessuno faccia illazioni!) un 25.5 (raptor rs 115 SS).
Si, come no, li metto uno per ogni dito solo che non volevo acquistarne 10!!!!!!!!!!!!!!!!
Lo indosso senza scarpetta , piegati, alzati, spingi, inclinati….(tanto ognuno di Voi già conosce la trafila) mi dice ok, rimette la scarpetta e mi dice di provare. Li infilo ed una sensazione di dolore incommensurabile generale. “hai visto, te lo avevo detto e tu saresti il GURU?” E allora inizia la lezione teorico/pratico su come indossarli (e tira su la scarpetta mentre li infili, e alza la linguetta,e abbassala, e chiudili, e riaprili,e piegati e rialzati……………………………)e come d’incanto “er miracolo!!!!!!!!!!!!”
Erano più comodi di quelli usati finora (ed erano un 42!). Passa poi al martelletto sui piedi!
“oh ma che te sei offeso pe’ quello che t’ho detto prima??!!”
Alla fine termoformatura, una leggera fresatina al 5° metatarso del piede sinistro (lo scarpone beninteso non il piede!), regolazione del canting (adesso sembro un cavallerizzo!), spiegazioni sulle viti di regolazione del gambetto e pronto per sciare con le nuove pantofole! Io ero abituato, in anni di vani tentativi nei vari negozi, a indossare calzini imbottiti, sentirmi dire dal commesso:…”che misura porta?... le da fastidio?….le stringe in punta?... le prendo un numero maggiore così aumenta così un pochino il volume interno……
Mio figlio aveva portato i suoi scarponi perché gli davano fastidio sul lato esterno del piede; pensavamo fossero troppo stretti e magari con una bombatura o fresatura si potessero adattare; macchè; provati senza scarpetta e subito verificato che i volumi interni erano troppo grandi; nel momento in cui lui spinge e rilascia sullo scarpone il piede (anche se con il collo bloccato) si sposta in avanti andando a comprimere il “famoso sesto dito”e procurandogli il dolore. Altro che scarponi piccoli come formulato da tanti!
Finiti gli acquisti salutiamo e ci diamo appuntamento per dopo pranzo
visto che si è proposto gentilmente di accompagnarci in stazione
(ehi Mark, scesi dalla macchina alla stazione Mauro mi ha detto (ammazza che mezzo!!!); e così siamo ripartiti stanchi, insonni ma felici per la giornata appena passata.
CAPITOLO 3 “ LE CONCLUSIONI”
Che dire: mai trovata una persona così competente e allo stesso tempo amichevole come LUI! Ho passato una mattinata sinceramente piacevole a parlare non solo di sci ma un po di tutto ( e anche un po’ di tutti voi!!!!!!!!!!)
Mio figlio Mauro, (il ragazzo s’è rimediato un signor casco con il mio denaro) all’inizio mi aveva dato del pazzo ( a papà ma vai fino in lombardia per andarti a comprare un paio di scarponi, dove hai la testa?). Durante il viaggio di ritorno ha smentito tutto quanto e mi ha dato ragione (eh cosa vuol dire l’esperienza dei padri!!) tanto che dopo una stagione passata ad arrancare sullo snow dopo aver parlato con Mark sta pensando seriamente di tornare indietro sui suoi passi e ricominciare a sciare magari con un po’ di freestyle.
Da oggi in poi cercherò di essere più presente nel forum ma non chiedetemi di parlare di sci al vostro livello perché in questo caso io vi leggerò ( non sono in grado di scrivere in maniera competente su tale argomento!!!!!!!!!!!!!!!!!).
Spero di avere altre occasioni di andare ad Asola e di partecipare a qualche vs. attività! ( a proposito mi prenoto già da adesso per les 2 alpes 2010( è ormai una ricorrenza che non si può proporre, SA DA FA' e basta!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!) .
E con questo si conclude il mio diario di 24 ore dedicate allo sci e alla scoperta di un professionista unico.
RINGRAZIAMENTI
Un ringraziamento speciale a tutti i partecipanti alla spedizione, Mark con la sua aria scanzonata, per la sua professionalità, cordialità e simpatia e per avermi sopportato, a mio figlio per avermi fatto trascorrere una bella giornata insieme a lui e a Nicola di Ravenna conosciuto sul posto anche lui li per modificare ed adattare i suoi raptor . E per ultimo, ma non ultimo, per i prezzi (comprensivi delle 3 ore trascorse per la personalizzazione) che sono quelli di una grande catena sportiva nel periodo di saldi di fine stagione e solo per le rimanenze.
P.S.
Ah, a proposito: ritorno con arrivo a Roma con mezzora di ritardo (tanto per cambiare!!)
Ciao a tutti
Marcello