Ora ci sono anche le termocoperte per uso singolo ma il meglio è il BOX e i motivi li sapete... qualcuno se l è fatto e so che viaggia bene, altri lo hanno fatto e si sono scollati tutti gli sci!!
ociooooooooooooo
mark
venerdi partenza per 2ALP, strada per BRIANCON e viaaaaaaaaaaaa

Tranquillo mark, tanto prima proviamo su quelli nuovi del Morfy!

un grazie a DavideV per la semplicità con la quale espone concetti prettamente tecnici redendoli comprensibili anche a chi come me ha solo dei vaghi ricordi di chimica

Grazie emanueza!
In realta' la chimica (per lo meno a un livello di base ma non solo) e' semplice, il problema e' che spesso viene spiegata da cani. D'altro canto finche' ad insegnarla ai licei sono biologi o geologi (senza alcuna offesa, sia ben chiaro) difficilmente potra' esservi una trasmissione della passione per la chimica come solo un chimico puo' fare. Ad esempio, se a darci qualche dritta per preparare gli sci non ci fosse un personaggio come Mark, la cui passione per queste due assi e' risaputa, probabilmente non saremmo qua!

domanda...ma in questi giorni e con queste temperature così elevate...sciolinare e poi mettere la soletta esposta ed orientta verso il sole,secondo voi non si arriva a 50° e si ottiene l'effeto della termocoperta?

Ciao,
perdonami, non sono un esperto in materia, però credo che - pur essendo il tuo un ragionamento termodinamicamente valido - l'effetto sia piuttosto diverso (e rischioso) x una serie di fattori:
- uniformità della temperatura
- grado di umidità
- possibilità di sbalzi (nuvole?)
- influenza del colore del materiale della soletta (e del colore di cio' che si trova intorno allo sci, in grado di attirare o meno il calore irradiato dal sole!)
- velocità nel raggiungimento/smaltimento della temperatura
- agenti esterni (polvere, insetti, etc)
Come sempre, Mark potrà spiegarti tutto assai meglio di me...
Ciaoooooooooo

Beh, a 50 gradi faresti presto ad arrivare e anche ad andare oltre.
Comunque c'e' un problema prettamente chimico che a mio avviso mette tutti gli altri in secondo piano, ovvero la fotodegradazione del polietilene. Nonostante il polietilene sia notoriamente un polimero chimicamente inerte rispetto a molti altri polimeri, la luce ultravioletta e' in grado di modificare la sua struttura molecolare cambiandone quindi l'aspetto e le proprieta' meccaniche. Ad esempio i teli utilizzati per le serre: all'inizio sono trasparenti e flessibili, poi diventano giallognoli e si rompono facilmente se piegati. Ovviamente, data l'inerzia chimica del PE, servira' una dose massiccia di raggi uv per causare danni consistenti alle solette. Quindi, anche se lo vai a girare con le solette al sole in cima all'Everest ti ci vorra' un po' di tempo affinche' la dose di raggi UV sia sufficiente a degradare in modo consistente la soletta. Inoltre bisogna tenere conto che la soletta e' abbastanza spessa e costituita da polimero ad altissima densita', quindi i danni possono essere solo a livello superficiale e facilmente eliminabili rettificandola. Tuttavia, visto che lo scorrimento dello sci e' un fenomeno superficiale, sebbene le proprieta' meccaniche della soletta non ne risentano particolarmente, anche piccole modifiche chimiche della superficie possono influire negativamente sulle prestazioni.
Morale della favola: le solette sono gia' nere a sufficienza, l'abbronzatura non serve!

Sicuro di non confondere UV con IR???

Ego te absolvo...

..le sa tutte!

Beh, se un fotochimico nonche' chimico dei materiali (tiriamocela un po' va'! ) non sa riconoscere una svista del genere sarebbe un problema!