Stavo sistemando i miei bimbi, per metterli via belli in ordine e eventualmente usabili, se mai mi partisse la nostalgia...

Però, mi è venuta in mente una cosa...
Io, le lamine, dopo tutta la serie di diamanti (200-1600, pezzi molto conciati con la 100, se poco conciate salto la 200), le finisco con l'arkansas bagnata sempre con il solito vetril..
Però, oggettivamente, pur avendo provato a non usarla, non ho sentito differenze fondamentali nello sci.

Voi come vi comportate? l'arkansas la usate o no?

Io proprio non la uso,magari chi gareggia forse,poi tra 1600 e pietra penso che la differenza si veda solo con un microscopio elettronico pensa solo che una discesa su ghiaccio toglie gia una parte del filo alle lamine,comunque se alla fine il lavoro che fai ti da soddisfazione e ti fa pensare ad un perfezionamento di tutte le operazioni eseguite perchè non farlo? Tutti gli artisti in fondo danno un tocco finale alle loro opere

La uso solo quando mi serve durata. In effetti la differenza con la 1600 e' minima, quindi quqndo so che non potro' fare le lamine per qualche giorno la passo.
C'e' un altro "effetto" che non so spiegare scientificamente: non mi piace usarla quando c'e' neve nuova. Non arrivo nemmeno alla 1600. Non so perche' ma le sensazioni non sono quelle giuste con lamine troppo "tirate" e nevve fresca.

in realtà, l'ho sempre fatto più per amor di completezza che per altro, la differenza nella finitura è veramente pochina pochina, e di differenze sugli sci (quando la lamina serve davvero, quindi sul bel duro) ne ho notate poche, se non nessuna..


Comunque, idea balenga...
Ma se si provasse a lucidare a specchio? pannetto di lana e vetril?

@Bill
Ma, è un problema di filo (e quindi di sci che prende "troppo") oppure semplicemente di finitura superficiale?

I mean, il filo lo togli con la gommina, oppure lo lasci tutto e semplicemente non passi la 1600?

La lucidatura a specchio si chiama Lappatura della lamina, ci vule un prodotto che costa uno sproposito ( lo usano per lucidare gli stampi di acciaio a specchio) ed è finissimo, con l ausilio di un crine pressato ecc ecc...... il problema è che la lamina troppo lucidata tende a non tenere e a scappare via.quindi.. ocio!
mark

La gommina ce l'ho ma credo di averla usata 2 volte in vita mia; e' li' nuova, quasi intonsa. Il filo lo faccio a forza di diaface.
Quale sia la causa del problema non la so, semplicemente con la neve nuova sento gli sci andare un po' a spasso. Se invece ho una lamina piu' "grezza" tutto torna nella normalita'.
Sul duro invece piu' e' tirata a specchio e meglio la sento.

Interessante osservazione.
A caldo mi torna in mente di aver sentito da qualche parte che la tendenza sia verso l'opposto.
Una lamina più grezza presenta delle dentellature sullo spigolo che possono aiutare ad aggrappare meglio su un fondo ghiacciato. Volendo fare un parallelismo alquanto becero, mi viene in mente la dentellatura sulla punta dei pattini da ghiaccio per principianti.
Viceversa su nevi non trasformate.

Certe volte nel cercare di dare un senso più o meno scientifico a tutto quello che accade sotto la soletta mi sento un po' come Don Chisciotte contro i mulini a vento...

Qualche tempo fa mi è capitato, mentre sistemavo le lamine in una ski room di un albergo, di confrontarmi sull'argomento con un paio di master di 'lungo corso' che erano lì per una sessione di slalom su ghiacciaio- ebbene costoro rifacevano sistematicamente ogni giorno le lamine con una lima viala, penso una fine o appena superiore. Motivo quanto già discusso, sul duro del mattino le scalettature introdotte dalla lima garantivano una buona tenuta al contrario delle mie diaface che secondo loro invece lappavano troppo la lamina.
Corretto in funzione dell'uso specifico, mi chiedo solo quanto durano le lamine con quel trattamento...ma magari dipende dalla mano che governa la lima, nel mio caso quindi al di là che non avrebbe senso un trattamento del genere viste le mie limitate esigenze, meglio evitare...
Se non sbaglio sull'ultimo numero di race ski magazine ne parla lo skiman di Deville relativamente alla preparazione dei suoi sci sul duro, stasera a casa guardo poi vi aggiorno se è il caso.

Sappiamo che i master sono gli hezbollah della preparazione , quindi non li prenderei d'esempio per noi (me incluso).

Limare ogni sera è semplicemente fuori di testa: io per rifare il filo uso la diamantata (200/600/1000, la 200 solo se necessario). Punto e basta. Prendo la lima solo dopo 3 giornate e solo se ho incontrato neve aggressiva.
Al mattino presto, quanto le piste son belle tirate, un filo rifatto con la diamantata è più che sufficiente. Ovviamente il discorso cambia se abbiamo piste ghiacciate (in primavera al mattino) o sul ghiacciaio in tarda estate (dopo un periodo avaro di nevicate).

Il resto è semplicemente esagerato.


Dani (Head Switzerland) - inviato con iPad/iPhone

Eh si quei master di cui parlavo erano molto integralisti...e ottimi clienti visto che un paio di sci da gara secondo me non gli durano che una stagione
Personalmente non uso neanche la lima se non in casi di lavori grossi dopo incontri ravvicinati con pietre.
Sono sempre andato avanti con 400/600/1000 e raramente con 100 e 200, la 100 è già sin troppo aggressiva secondo me.
Certo ogni paio di giorni o tre ravvivo le lamine, ci vogliono alla fine 10 minuti e il filo si preserva integro e dura senza problemi, e la lamina si consuma quasi niente...
Una lamina in ordine e una soletta sciolinata sono fondamentali e aiutano non poco ma è inutile farsi tanti problemi meglio lavorare sulla tecnica lì si che ci sono ampi spazi di miglioramento...

Si va bene tutte ottime osservazioni, ma alla fine dopo le diamantate usate la pietra Arkansas per lappare oppure no?

mai usata !! mi fermo al 1500....

sia in preparazione "da gara" che "turistica"

1500? Mi fermo 500 sotto...


Dani (Head Switzerland) - inviato con iPad/iPhone

ne ho una ma mai usata...

Mai usata.
Al massimo la 1500.