virus ha scritto:
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ora la discussione si fà interessante: domanda
la cosa dei 3 mm mi fà pensare che aumentando l'altezz dallo sci, è vero che probabilmente hai un rapidità di entrata superiore, però è altre si vero che aumentando l'altezza dallo sci si perde anche sensibilità!
ora mi chiedo se la maggior parte degli utenti di questi famosi rialzi, è in grado di apprezzare un ingresso più veloce a discapito di perdità di sensibilita? dal mio punto di vista NO, molti sono sciatori della "domenica" diciamo pure buoni sciatori ma con esigenze di cambio non da coppa del mondo....ma posso sempre sbagliarmi!
per l'usura ....tu mi dici che i tuoi sono abbastanza usurati .....hanno solo 120 uscite!!!!!
sempre il buon sciatore domenicale,(vogliamo esagerare?) le 30 uscite stagionali le fà? secondo me no....molti sono felici se arrivano alle 20!
per usura di scarponi free....un mondo diverso,non voglio nemmeno entrare nel merito.
ora ho letto di livelli argento, montare rialzi....solo per preservare lo scarpone (tra 5 anni lo cambi uguale visto le plastiche che tendono a rilassarsi!!!!) e mi sono chiesto:"ma sto qua che .azzo se ne fà dei rialzi??BOH....".
quello che cercavo di far capire,che da ESTRANEO E NON UTENTE DI ORNELLO, sembra che questi rialzi siano un "MARCHIO DI FABBRICA DI MARK"....nel bene e nel male.
nessuna accusa a mark , che tra le altre cose IO NON HO TIRATO MAI IN BALLO, ma solo perplessita nel constatare certi commenti di utenti poco preparati, che però vogliono fare i professori!!
detto questo ....le risposte di Drey hanno sempre uno stile fantastico!!
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Discorso sensibilità: sì, in linea di massima hai meno sensibilità del terreno man mano che il piede si alza da esso, ma converrai anche che uno sci "bello" trasmette molto meglio il terreno rispetto a uno sci di costruzione più commerciale.
Ed è vero anche che in CdM si sono utilizzate piastre altissime, in modo che l'altezza complessiva sci+piastra+attacco+scarpone, misurata all'appoggio del tallone, fosse molto alta, se non sbaglio anche 8-9 cm (qui Dani1965 e sicuramente anche altri possono essere più precisi), ma aumentando notevolmente per effetto leva le sollecitazioni a livello ginocchia, e da qualche anno le norme FIS impongono altezza massima complessiva 55 mm, proprio per ridurre queste sollecitazioni e ridurre il rischio di infortuni.
Quindi, il discorso di perdita di sensibilità, di fronte a questi numeri, causato da un rialzo di 3 mm è assolutamente risibile. Tanto più che l'esempio precedente, si riferisce alla Coppa del Mondo, mica pizza e fichi. Mentre il vantaggio di rapidità di inserimento in curva, e di ritardo del contatto neve-scafo, sono fattori percepibili immediatamente.
Il discorso della perdita di sensibilità piuttosto è legato all'utilizzo di piastre su sci da freeride. Sai a cosa servono le piastre, vero? Quali sono i loro pro, e i loro contro? Se lo sai, allora sai bene perchè si usano sugli sci da pista, e su quelli da freeride, no.
Discorso usura: ti prego di rileggere cosa ho scritto:
Cita:
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I miei scarponi Head Mojo XP, coi rialzi montati, hanno all'attivo oltre 120 giornate di sci, e hanno punta e tacco discretamente usurati, ma ancora usabili, e questo nonostante abbia usato quasi sempre i cat-track.
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Meno male che l'avevo pure sottolineato, allora ti spiego cosa vuol dire "quasi sempre".
Dal parcheggio di La Thuile alla partenza dell'impianto, così come da Courmayeur e da Cervinia e da Pila (i posti che ho frequentato maggiormente), ci sono circa 200 metri di cammino.
In questi casi, ho sempre messo i cat-track.
Non li ho messi quando ero in pausa al rifugio, oppure al parcheggio di Prali, in quanto questo dista dall'impianto appena 30 metri. Non li ho messi nel tratto di 30 metri che separa la fine delle piste di La Thuile dalla telecabina, e dove stavo scivolando (ecco a cosa si riferiva Superpapero nel suo precedente post, quel giorno eravamo insieme a sciare).
Non avessi usato i cat-track, già dopo 50 giornate avrei avuto punta e tacco notevolmente più usurati di adesso, e probabilmente non avrebbero lavorato bene con gli attacchi.
Cose insignificanti? Beh, la sicurezza non è mai una cosa insignificante. Preferisco rompermi una gamba per demerito mio, non perchè avevo attrezzatura che non era conforme, per consumo, difetti e quant'altro, alle norme di sicurezza per cui la mia attrezzatura è progettata.
Però io ho voluto usare lo stesso i cat-track, tanto non mi dava fastidio portarmeli, li mettevo dentro lo zaino e amen... qui molti altri invece possono dirti che non usano lo zaino, quindi non usano i cat-track. Devono prestare più attenzione nel camminare.
Metti che uno fa 25-30 uscite stagionali, e se dopo 2 stagioni si trova punta e tacco usurati, cosa fa? compra un altro paio di scarponi, con quello che costano?
Poi tu parli "ah tanto uno dopo 5 anni lo cambia", ma a vedere in giro, quanti sono quelli che veramente lo cambiano dopo 5 anni, anche se effettivamente si dovrebbe fare così, causa invecchiamento delle plastiche?
Rimettere un altro paio di rialzi, te la cavi con 20 € (mi sembra che come ricambio, Mark faccia pagare questa cifra).
Può essere un modo per recuperare del denaro, da parte del commerciante? Può essere... ma se il Raptor costava di listino (parlo di 3 anni fa) 400 € e Mark lo vendeva a 220 €, cosa vuoi che sia un aumento di 40 € per i rialzi?
Ti invito, già a partire da ottobre, quando iniziano a distribuire nei negozi gli scarponi, di confrontare i prezzi di vendita dei negozi in giro, e quelli che pratica Mark.
Poi, ti sei chiesto che tipo di negozio è quello di Ornello? E' un negozio che, per scelta, ha deciso di puntare sul race, e sugli sci da pista di alto e altissimo livello.
Non è un negozio per lo sciatore della domenica, non è il suo target di vendita.
E' un negozio per i malati (come me ed altri) che praticano più o meno intensivamente lo sci, e se uno sceglie di andare da Mark, lo fa perchè vuole sapere, confrontarsi, conoscere un ambito che ha come riferimento il mondo delle gare, e lo sci su pista ad alto livello.
Per intenderci, non puoi andare in un negozio che tratta Porsche, Maserati, Bentley, Jaguar, ecc. per chiedere un ricambio, o un elemento di tuning per una Fiat Multipla.
Se poi un cliente che è poco più che un mediocre argento indefinito va da Mark, e vuole trattarsi bene scegliendo materiale di alto livello, è una colpa di Mark secondo te? O è un problema di mentalità italiana?
Oh, io non posso andare al Decathlon e pretendere di trovare il Lange WC ed una consulenza qualificata sui plantari... al tempo stesso uno che sceglie di andare da Ornello, sa cosa trova e cosa no.
Che poi Mark abbia una ben precisa mentalità e filosofia, ovvero crede e si spende per il racing, beh è una sua ben precisa scelta, una sua filosofia, ed è il campo dove meglio esercita il suo bagaglio di conoscenza ed esperienza.
E così è per ogni commerciante, ogni negoziante. Troverai quello che ha una mentalità e una cultura da "sci bello" (un altro esempio diretto? Fabrizio di Sala Sport a Torino), troverai quello che invece si limita ad assecondare le richieste del cliente (un esempio diretto, Stefano di Grassi Sport a Torino), troverai quello che ha idee nette su determinati materiali (ad esempio Mark non vede di buon occhio Fischer, Nordica, Tecnica, e lo dice in modo chiaro e trasparente, ma ho conosciuto un negoziante che diceva testualmente "Dynafit non sa fare scarponi", e ti assicuro che è un negoziante molto appassionato e innamorato dello sci, troverai quello che ti dirà che "i plantari non servono a un cazzo", ecc ecc...
Sia chiara una cosa, dico tutto questo non per fare una sviolinata a Mark (non ne ha bisogno), ha anche i suoi difettucci, il suo apparire istrionico può avere infastidito qualcuno, qualche parola può essere stata detta male, o male interpretata, il suo punto di vista può non coincidere con il tuo (e difatti io stesso su determinate cose non sono d'accordo con lui), è vero che è un gran venditore, è vero che non è l'unico e probabilmente nemmeno il miglior bootfitter in circolazione, è vero che ci possono essere altri posti che possono fare prezzi concorrenziali, ma credimi Mark è uno che nel suo lavoro ci mette dentro tutto se stesso, al di là di ogni considerazione.
Io gli devo molto, e molti indirettamente gli devono molto, perchè una grossa fetta di quello che so in fatto di materiali, e che ho poi dedicato su skiforum, la devo a lui.
Quindi, come puoi constatare - se ritieni non dico condivisibile ma ragionevole e rispettabile quanto ti dico io - tutto è ben opinabile, e ognuno ha una propria visione delle cose. E il mondo, fortunatamente, è bello perchè è vario.