Calma ragazzi, calma, come sempre i nostri politici ce lo vogliono piantare nel c.... e come sempre ci riusciranno ma ricordatevi che GRILLO ne sa una piu del diavolo e quindi salterà fuori qualcosa che salvera tutti i blog e i siti...e poi abiamo un WEB MASTER da paura che sicuramente ci sposterà il sito nel KATAR se cè bisogno dove non ci romperà i maroni nessuno!
oleeeeeeeee
viva la liberta!!!!!!!

Se è solo un problema di spostamento hosting sito+forum fuori dall'Italia... è una gran cazzata...

Dicendo che nemmeno io penso che per noi cambierà qualche cosa, ma comunque il solo vedere che c'è gente che ha solo la malsana (uso un eufemismo) idea, credo che le azioni più indicate siano le seguenti:

...................http://it.youtube.com/watch?v=LKADRSsi9q8


oppure questa....................... http://it.youtube.com/watch?v=RGUhYxdpLV4
(nella speranza che se ne vadano a fan cu..... rapidamente, direttissimamente)

Commoventi i ns. politici.
Una bella limitazione alla libertà, proprio su internet dove c'è possibilità di dire tutto e in modo libero. Dalla verità alle palle + grosse del mondo.
Ma ricordatevi: Se sono li QUALCUNO li avrà pure votati!!!!! (io no)
Che serva da lezione x la prox volta!! E' inutile votarli e poi piangere x le meraviglie che producono.
Diceva qualcuno (non ricordo chi) Ogni popolo ha il governo che si merita!
Poi speriamo che tra il dire e il fare....

Da Corriere.it 20 Ottobre 2007

Marcia indietro a tutta velocità. «L'allarme lanciato da Beppe Grillo e ripreso da molti commenti al mio blog è giustificato: il disegno di legge sull'editoria, proposto dalla Presidenza del consiglio e approvato una settimana fa in Consiglio dei Ministri, va corretto perchè la norma sulla registrazione dei siti internet non è chiara e lascia spazio a interpretazioni assurde e restrittive».

Lo pensa il Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, che dal suo blog, interviene nella polemica aperta da Grillo sul ddl che inizierà il suo iter mercoledì alla Camera, per dire che c'è un errore da correggere. Il ripensamento del ministro arriva dopo che Italia dei Valori, Verdi Rosa nel Pugno e Rifondazione avevano detto che non avrebbero votato il provvedimento senza modifiche.

«Naturalmente, mi prendo la mia parte di responsabilità - continua Gentiloni - (come ha fatto anche il collega Di Pietro nel suo blog) per non aver controllato personalmente e parola per parola il testo che alla fine è stato sottoposto al Consiglio dei Ministri. Pensavo che la nuova legge sull'editoria confermasse semplicemente le norme esistenti, che da sei anni prevedono si una registrazione ma soltanto per un ristretto numero di testate giornalistiche on line, caratterizzate da periodicità, per avere accesso ai contributi della legge sull'editoria. Va bene applicare anche ai giornali on line le norme in vigore per i giornali, ma sarebbe un grave errore estenderle a siti e blog».

Per il ministro invece «il testo è troppo vago sul punto e autorizza interpretazioni estensive che alla fine potrebbero limitare l'attività di molti siti e blog. Meglio, molto meglio lasciare le regole attuali che in fondo su questo punto hanno funzionato. Riconosciuto l'errore - conclude Gentiloni - si tratta di correggerlo. E sono convinto che sarà lo stesso sottosegretario alla presidenza Levi a volerlo fare».

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Qui siamo alle comiche già cinque tra ministri e vice pur avando firmato non sanno COSA hanno firmato!!!!!
Poi per Gentiloni Ministro delle Comunicazioni (!!!!!!!)

cavolo... davvero non sanno più che leggi inventare per evitare che le loro malefatte vengano spu...nate ovunque! Ora pure i forum, che sono dominio pubblico devono essere limitati!! Ma te vedi un pò... mi sembra di tornare all'assolutismo, abbiamo solo la "scocciatura" di andare a votare chi ci può fregare un pò di meno!!!Ma te guarda un pò!!
Non ne posso più... quì davvero qualcuno si romperà e inizierà una rivolta civile contro lo stato!! Ma poi mi chiedo.. con tutti sti problemi che abbiamo a cosa pensano??.... mah!!!
CHE SCHIFO!!

Purtroppo posso tristemente garantirti che é prassi estremamente consolidata.....
Non solo, alcuni ministri neanche tempo dopo il proprio insediamento al ministero sanno una benemerita mazza degli argomenti che sono incaricati di trattare.

Eh lo so, lo so.........
Se no mica andremmo così bene sai!!!!!

Piuttosto il dato è un altro tra poco, a furia di defezioni da quel Consiglio dei Ministri, sta a vedere che l'abbiamo firmato io e te il DDL............
Ebbasta con ste prese per il cu......

Minkia ecco perché iero ho avuto mal di testa tutto il giorno!!!!

Il giornalista corrispondente per l'Italia del Times, Bernhard Warner, noto per le sue critiche all'Italia (guarda caso nell'articolo ci paragone allo Zimbabwe e a Pechino) pubblica un articolo sulla cavolata del secolo della politica italiana.

Il pezzo, lucidamente, dettagliatamente, affrontato, è lo spunto per descrivere con ironia la politica italiana, titolato: “Assalto geriatrico ai blogger italiani”.
Dice Warner che l'Italia è che un paese governato da vecchi che non sono in grado di comprendere le dinamiche che la modernità impone.
"Per essere una nazione appartenente al G8 l’Italia è un paese strano. In poche parole, è una nazione di legislatori ottuagenari eletti da pensionati 70enni”.
“Nella malaugurata ipotesi che l’Italia dovesse dichiarare guerra, prosegue Warner, le decisioni sarebbero prese da un capo di stato che aveva quasi 20 anni quando la Germania si arrese al termine della Seconda Guerra Mondiale”.
Segue una dettagliata spiegazione della proposta di legge che costringerebbe “anche un innocuo blog sulla squadra di calcio preferita a registrarsi presso lo Stato”, anche se non è un sito internet commerciale.
Nell’ultima stesura, modificata dopo le prime proteste, sarebbe addirittura il ministero delle comunicazioni a decidere chi e perché deve registrarsi
Al di fuori dall’Italia il progetto ha generato risate ironiche che, nella migliore delle ipotesi, l’hanno definito semplicemente “legge anti-blogger”. Ma nel loro tono non c’è allarme, proprio perché chi conosce l’argomento sa che il problema può essere facilmente aggirato da utenti anche poco esperti, mascherando il proprio IP o trovando ospitalità su server stranieri. (proprio come diceva il nostro WebMaster)
Poi il maggior problema è economico. Il primo impatto sarebbe quello di trasformare tutti i blogger italiani in potenziali fuorilegge. A perderci sarebbe tutta l’industria web, già molto più debole rispetto al resto dei paesi sviluppati.
Come potrebbe vendere in Italia i suoi prodotti una società che produce software per la pubblicazione di blog, o un social network? Non solo verrebbero allontanati posti di lavoro altamente qualificati, ma ci sarebbe un effetto drammatico su qualunque forma di libera espressione, arte ed anche educazione

Ierlaltro su Second Life c'era una dimostrazione contro il ddl
gente che girava le sim vestita con una maglietta nera tipo "siamo contro prodi"
mi ha fatto buffo un tentativo del genere, ma forse è un altro thread su ciò che non comprendo di SL...