21 gennaio 2008
L'Amoeiro rischia il crac?
Interviene la mucca Rubia
Un club dilettantistico galiziano sommerso dai debiti lancia una strana lotteria: campo di gioco diviso in 6000 zolle, ciascuna venduta a 10 euro. Quella concimata dai bisognini di una mucca, vincerà un'automobile. Estrazione il 24 febbraio, premi fino al 6° ... ricordino
MILANO, 21 gennaio 2008 – L'iniziativa si chiama "Caca de la vaca", e già si potrebbe intuire qualcosa, legato alla fortuna. L'idea l'ha avuta il presidente di una squadra dilettantistica della Galizia, l'Amoeiro. Terzo indizio, l'Amoeiro ha un mucchio di debiti. Indovinato: una lotteria per portare un po' di soldi nelle casse del club. Già, ma come?
SPEZZATINO – Josè Angel Cid, presidente dell'Amoeiro, ha pensato di dividere il campo dove gioca la squadra in seimila parti (corrispondente alla misura dell'area in metri quadrati). Ciascuna zolla è stata venduta su Internet al sito cacadelavaca.es. Il prezzo? Dieci euro. Nemmeno tanto, a dire il vero, considerando il nobile scopo. Il 24 febbraio prossimo, poi, entrerà in scena Rubia, la muccache si candida a diventare la più famosa del mondo calcistico.
BISOGNINO – Rubia a mezzogiorno in punto uscirà dal recinto dove si trova adesso, a pochi passi dallo stadio Penafita, e andrà sul terreno di gioco, prima accompagnata da alcuni addetti, e in seguito lasciata in libertà. Come ogni bovino che si rispetti trotterellerà sul prato per qualche minuto, salvo poi espletare i suoi bisognini. E qui scatta il business: la zolla dove la mucca depositerà il primo ricordino sarà quella vincente. Il premio corrispondente, una Seat Leon.
PREMI DI CONSOLAZIONE – I possessori delle altre parti di terreno, comunque, non devono disperare. Fino al sesto bisogno di Rubia ci sarà la possibilità di portare a casa qualcosa. Nell'ordine: un viaggio alle Canarie, uno scooter, un televisore, un weekend tutto compreso al Pazo de San Damian e infine una cena per due persone al ristorante "A adega do Emilio" di Ourense. Se volete, affrettatevi; non sono rimasti molti appezzamenti disponibili. Per confermare che "la caca" porta buono, anche se non la si pesta.
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