bravo roby!
ci sono periodi della propria vita dove una persona si da delle prorità, che poi con il tempo cambiano di valore e di ordine.
E per esperienza personale posso dire di aver modificato spesso questo ordine. Oggi a posteriori penso che non ripercorrerei le mie tappe scolastiche/lavorative allo stesso modo e con lo stesso spirito.
Non è stato tutto da buttare, certamente ma, neanche tutto perfetto. Se poni troppo in evidenza il lavoro e tutte le sue implicazioni certamente lascerai meno spazio alla famiglia, alla salute personale e ai tuoi interessi. Il segreto (ma chi di noi conosce la pozione magica?) sta nel riuscire a rimanere sempre lucidi e attenti a ciò che ci circonda e adottare di volta in volta i correttivi necessari.
Oggi, nonostante, ripeto, faccia un lavoro che mi soddisfa, e anche in relazione al periodo economico che stiamo attraversando, mi sono dato una massima:

IO, LAVORO PER VIVERE, NON VIVO PER LAVORARE!!!!!

ciaoooooooo

Esiste un posto dove si parla solo di sci.......................
questa era lidea di tanti anni fa, poi piano piano si è arrivati ai pranzi , alle pedalate, al PMC ecc ecc e questo perche NOI siamo un famiglia e non un FORUM come tanti altri.... e da qui oggi si è dimostrato quanto un messaggio fatto da VAle di sfogo abbia creato tanta unione e tanto avvicinamento.... questo mi fa sentire ancora piu soddisfatto di aver creato tutto questo.

Ora vi dico il mio punto di vista su questo argomento.................e sicuramente non sara in accordo con altri , anzi qualcuno pensera, bella li, tu non hai problemi, hai il tuo lavoro, non senti crisi e ti sei messo da parte in 33 anni di lavoro una tranquilita.......................................

Io penso che a NOI italiani ci abbiano un po preso per il culo..nel senso che in italia ha sempre avuto RAGIONE il fatto di, devi studiare, farsi una cultura, poi andare a lavorare e fare esperienza, poi sposarsi e fare figli, fare un mutuo a 40 anni, impegnarsi nel lavoro, crearsi una assicurazione personale per la vita, assicurare la casa perche potrebbe bruciare ( quante case hai visto nella tua vita prendere fuoco ) , comperare la macchina a rate......................................................ecc ecc ecc e TUTTO QUESTO per tenerci sempre LEGATI ad una realta che in effetti NON SERVE A NIENTE..
Certo due soldini fanno comodo a tutti anzi SE TI FAI UN CULO TANTO E TI TOCCA FARE I SACRIFICI, ( che siano per te o per gli altri sul lavoro) ALLORA è GIUSTO che mi compero iphone, la bici, gli sci, visto che mi faccio il culo almento le soddisfazioni..............MA se tuto questo non ci fosse......tipo un paese come la maggior parte del mondo cosa faremmo?? ci buttiamo sotto un camion ??
io penso di no. io penso che la vita vada vissuta per quello che ci da senza AMMALARSI e diventare tristi o stressarsi come VAle in questo suo sfogo....e questo perche se dovesse essere l oppposto NON CAMBIEREBBE quasi niente....... alla fine tra 10000 anni a tutti noi ci tocchera lasciare il posto....ma se dovessoro garantirmi che divento IMMORTALE a lavorare 11 ore al giorno per 50 anni allora ci penserei.......... ma invece non è cosi.....................
quando si a il necessario per vivere decorosamente secondo me potrebbe bastare..... se lavorassimo 6 ore al giorno guadagneremo per 6 ore e spenderemo per quello che abbiamo.... se fossimo in un paese diverso pero dove TUTTO gira attorno a tutto quello che non conta...............

Mi ricordo il caro CIRO...... quante vlte mi chiamava e mi diceva ..MARK quest anno vorrei cambiare gli sci o gli scarponi pero sai come, io sono un po tirato di mio, poi ho spese ecc ecc e vorrei anche venire a PMC.....ma sai come..................
io rispondevo: caro CIrone non muoiono i barboni sotto i ponti a Roma , non vorrai morire di fame tu per un pmc??
mi disse un giorno via mail........ti prometto che prima di morire a PMC con tutta la famiglia ci vengo per stare con tutti voi......

La vita è questa se ci fosse meno stress, meno impegni, meno problemi ci sapremmo accontentare e di riflesso sapremmo dare piu senso alla vita stessa...
Sono successe cose in questi due anni che nessuno si aspettava..anche ultimamente proprio a qualcuno di noi la VITA di colpo si è RIBALTATA e non si capiasce eprceh...eppure brave persone, eppure sempre al lavoro eppure sempre onesti e disponibili..MA... purtroppo non dipende solo da noi ma da tanti fattori che durante la stessa ci accompagnano.

Se posso dare il mio povero e personale consiglio a chi vuole capire come la vita deve essere vissuta posso solo dire che IO mi faccio in quattro per poter migliorare sempre e rassicurarmi una vita futura sicura.... ma allo stesso tempo appena posso cerco di viverla ogni giorno pensando .....si pensando che la vita ha un valore che nessuno stipendio, nessun paio di sci o altro puo superare.

Faccio sempre un esempio a chi mi dice che è indeciso che sci prendere, e che misura e che modello, neglio il MAGNUM o LO SPEDD!! ( minchia a volte veramente...) ..dico sempre:
fai finta che io e te andiamo a sciare In argentina.arriviamo la e ci hanno rubato tutto e non esite un posto dove noleggiare...sai che faccio?? apro il primo garage che trovo e il primo paio di sci che vedo lo metto ai piedi e scio, sara anche 2,12 cm ma il primo giorno faro fatica, il secondo ci prendo la misura e il terzo ho imparato ad usarlo...
NON CONTA CHE SI VUOI USARE MA QUANTA é LA VOGLIA DI SCIARE.....
Buona giornata a tutti
mark

che aggiungere a quel che hai scritto?

Parole sante Mark !!!

Tanta saggezza e buon senso. Grande Mark.

Roby

Vale non ci conoscamo e ogniuno è sicuramente fatto in maniera diversa. Come ha detto qualcuno prima di me trova il modo di fare qualcosa per te.
So' che lavorare 10/11 ore è stressante (ricordo i ritmi che aveamo da noi fino a 2/3 anni fa prima della crisi), i problemi sono tanti, se poi come dici vai a breve a convivere non faranno che aumentare. Io persoanlmente ho prvato a ritagliarmi piccoli spazi, corsa la sera, MTB ogni tanto, una serata ogni 15gg da passare con gli amici sono importante per dimenticare i casini quotidiani.


P.S. Ho letto alcuni commenti su quello che avviene in Australia... sicuramente paese dalle mille opportunità (personalmente, ho mangito sempre benissimo, anzi posso affermare la paranoia australiana per i prodotti freschi e di qualità, tant'è che su tuttti i menù indicano fino alla nauseea che "loro" non importano carne o pesce o altro e che tutti i prodotti sono 100% naturali, infatti mi prendevano per il c**o quando chiedevo loro di mucche pazze o malattie aviarie), la prima volta all' immigrazione a Darwin erano le 4.30 am (ero in giro da almeno 20 ore) mi hanno tenuto in un camerino per 30 minuti manco fossi un pregiudicato.
Inoltre ogni volta che fai u visto superiore a 3 mesi per motivi di studio o lavoro il loro ministero (istruzione-lavoro) contralla minuziosamente la media scolastica, lo stipendio lavorativo oltre al fatto che resare senza lavoro per più di 30 giorni prevede il ritiro del visto e l'espulsione immediata. Così come una media di voti non giudicata sufficiente.
Ho persino conosciuto una ragazza Norvegese che lavorava a Sidney da 6 anni e non era ancora riuscita ad avere la cittadinanza nonostante avesse inoltrato richiesta ogni anno.

Diciamo che non sono molto democratici, ma i risultati si vedono... personalmente è un paese dove mi trasferirei a vivere visto che c'è di tutto, mare, montagne, forenste, deserti... si puo' surfare in Gennaio e sciare ad Agosto...

Faccio uin lavoro che a livello personale gratifica molto in determinate situazioni, a livello economico molto di meno, a livello interpersonale, vista la conflittualità che c'è con il pubblico ancora meno. Ma certo è che quando ti rendo conto di aver salvato la pellaccia a qualcuno ti da un senso di pace con te stesso non ha eguali.
Il mio lavoro (e la vista che mi ha fatto fare) mi ha presentato un "conticino" quasi 3 anni fa che mi ha fatto modificare radicalmente le mie abitudini, mi ha lasciato una cicatrice che periodicamente devo controllare, mi impedisce, ormai, di fare cose che prima erano mio svago e divertimento, ma tanto è.
Ma continuo a fare quello che ho sempre fatto, in sala operatoria ancora mi diverto, anzi forse più adesso che prima, insomma la vita continua e va vissuta con coraggio e a viso aperto.
Il problema vero, in questo momento, è che in questo paese si stanno bruciando due generazioni, almeno, di persone.
La mia, quella tra i 50 e i 60 anni, gente con 20 anni e più di esperienza sulle spalle che si trova al massimo delle proprie potenzialità e che dovrebbe essere impiegata per organizzare, coordinare, formare i più giovane e che invece viene letteralmente "consumata" per svolgere ancora il lavoro di base (turni massacranti, notti, reperibilità, etc.), quello che dovrebbero svolgere, invece, i trentenni che in tal modo si farebbro le ossa e entrerebbero nel mondo del lavoro e che invece vengono lasciati a casa per un'assurda legge sul turnover tesa a modificare radicalmente lo scenario del mondo del lavoro nei prossimi anni (non è questa la sede, ma quello che si sta facendo è lo smantellamento del posto "pubblico" come era inteso una volta)
Devo fare, però, un appunto ai ragazzi che ho la ventura di incontrare e di formare quando vengono a lavorare nel mio reparto. Non voglio generalizzare assolutamente, però, rispetto a qualche anno fa o alla mia genrerazione vedo questa differenza.
Alcuni non hanno voglia di fare la gavetta, si sentono già appagati e gli frega poco di imparare qualcosa di nuovo. Un esempio? Quando dici al giovane collega, vai, tieni tu il bisturi, opera, io ti aiuto e ti sto dietro, ti insegno e lui ti guarda e ti dice di no perchè non gli interessa ti viene da dire c.zzo hai scelto una branca chirurgica?
Oppure quando vedi che il modello di riferimento che hanno è quello del sessantenne arrivato.
C.zzo!!!!!, ma quando la mia generazione aveva 30 anni a quelli là ce li volevamo mangiare e tutti dicevamo che quando saremmo arrivati ci avremmo pensato noi a mettere a posto le cose! Pia illusione, vero, e lo sapevamo anche, ma era la molla che faceva scattare l'entusiasmo e la voglia di fare, uno stimolo forte a crescere e a migliorare.
In questo momento, in questo paese, non si vive granchè bene, non solo per il lavoro, quanto piuttosto per un senso di profonda incertezza nel futuro che ormai ognuno di noi ha.
All'estero stanno meglio? Non lo so, ma forse hanno più certezze su quello che può aspettarli.
E di certo se i miei figli vorranno andare via non ho molti strumenti a disposizione per convincerli del contrario, almeno adesso.
Vale, tieniti stretto il tuo lavoro ma continuando a gurdarti intorno.

Si, uno deve lavorare per vivere e non vivere per lavorare ….. è giustissimo .
Però è anche giusto che uno faccia della sua vita ciò che crede facendo scelte che a volte possono non dimostrarsi giuste e dolorose ( o azzeccatissime )ma che in fondo in fondo sono pur sempre esperienze .
Solo il futuro può dirlo.
Piuttosto mi piace sottolineare che dopo aver letto tutti i vostri messaggi riguardo questo argomento rimango sempre impressionato dal fatto che i vostri pensieri sono sempre molto equilibrati e scritti bene.
Probabilmente io scrivo in modo un po' più scolastico ….. maccheccevoletefà io volevo diventare calciatore perché avevo grandi risultati ma poi è saltato il ginocchio …. ho conosciuto la f..a e in men che non si dica mi sono ritrovato a fare turni in fabbrica . c'est la vie

ciaooo Gardo ( grazie a tutti di fare un po' parte della mia vita )

P.S. Meglio così …. tanto a quei tempi non esistevano neanche le Veline

secondo me....

dovete andare a...

S C I A R E ! !

Amici,
ringrazio tutti per l'interesse e l'affetto dimostrato!!!!
Grazie Mark, io te e il Peggiore (numero2 per gli altri ) avevamo già fatto questo discorso in barca a Dese questa estate, e adesso inizio a capire cosa intendevi

E' vero Mark, a volte ci facciamo travolgere dagli eventi perdendo di vista quali sono le cose importanti, ci costruiamo una barriera che ci da un senso di sicurezza. Sfrondare e' salutare ed è' così che le persone prendono il posto delle cose. Mi sono accorto che ero entrato in un meccanismo perverso, lavoro tanto e quindi mi merito tante cose...ma poi non avevo il tempo per godermi queste cose e sopratutto la mia famiglia. Questa crisi mi ha creato molti problemi ma mi ha dato la possibilità di rimettere alcune cose al posto giusto...

Mi spiace Vale che tu possa sentirti cosi frustrato, ma prova, solo per un'istante a immaginarmi (non pensare male ) ogni sacrosanta mattina appena alzato con le lacrime agli occhi (periodo che è andato da fine agosto a fine ottobre) che mi chiedevo: cosa faccio per arrivare a buio? squillerà il telefono con la speranza di un posticino di lavoro? o di un possibile colloquio?
Ecco: ho passato 2 mesi di vero inferno e in tutto questo in primis ci ho rimesso io, il rapporto con la mia ragazza e con mia madre.

é vero, il lavoro non è tutto nella vita, ma personalmente, se non avessi un lavoro che mi darebbe la possibilità di creare e mantenere una famiglia, non avrei il senso di esistere.

Questo lavoro ad oggi è arrivato: 6 mesi di stage in amministrazione, 2 ore quasi di viaggio tra treno e pulman, panini a pranzo per risparmiare e dico 500 euro di rimborso. Ogni istante che passerò in azienda cercherò di dare il 110% dal punto di vista dell'impegno, perchè io non mi arrendo mai e , se qualche volta ci sarà un pò di sconforto, penserò a qualche mattina appena sveglio di ottobre.

Sì, però non crocifiggiamo il lavoro.
Il lavoro nobilita!

E' quello sprone che accresce nell'uomo l'autostima e
ci permette di toglierci molte soddisfazioni (non solo
materiali)

Certo, se uno non fa un lavoro da cui ricava il giusto
compenso (ma qui s'innesta spesso una sopravvalutazione)
oppure che non gli permette una giusta crescita oppure, ancora,
che non sia minimamente gratificante a livello personale e
d'inquadramento, è comprensivo, negl'anni, sentirsi sminuiti, a
volte anche "inutili" e quindi cercare vie d'uscita da questa situazione.

Spesso però non è possibile, soprattutto in questi momenti di grandi
cambiamenti socio-culturali, ma con ciò non si ci deve abbattere, bensì
cercare stimoli al di fuori dell'ambiente di lavoro.

Basta cercare.......... il mondo è pieno di stimoli

(e di stimolati!! )