HOBBY DI UN ARTIGIANO.

gatto montano l'attacco Look???

no, wood !!

A Milano sta nascendo una nuova moda. Sono state rimesse in vita le biciclette a ruota fissa, quelle da pista dei tempi di Maspes, per capirci, e sembra vengano organizzate, soprattutto di notte, gare per le strade del centro. Quasi da sport estremo, considerando come sono conciate le strade di Milano e il traffico che c'è 24 ore su 24.

Di persona non li ho mai visti, ma qualche mese fa ci avevano fatto un servizo anche in TV, anche se non mi ricordo sinceramente dove l'ho visto. Sono quelle cose che senti nei corridoi in ufficio, dove c'è sempre un amico dell'amico che... Può anche darsi che sia una delle tante leggende metropolitane.

Però settimana scorsa ho dovuto far cambiare la gomma alla bici (una Rossignoli classica senza cambio, niente di simile a quelle da voi citate) e sono andato da un ciclista vicino a casa mia. Il proprietario ai tempi era abbastanza famoso perchè faceva, tra l'altro, le sei giorni in coppia con Saronni. Ha in negozio alcuni capolavori a ruota fissa dell'epoca in cui correva. Una parola tira l'altra mentre mi cambiava la gomma e anche lui mi confermava che c'è questo ritorno delle ruota fissa.

qui c'è qualcosa:

http://archiviostorico.gazzetta.it/2008/aprile/09/ultima_moda_bici_ruota_fissa_ga_10_080409078.shtml

Bit, sui prezzi delle bici oramai c'é poco da fare e da dire.
Io dal canto mio pedalo ancora su del sano (e oramai vecchio) alluminio e prima di passare al carbonio mi sa che ne passerà ancora.
Non perché io abbia dei dubbi strutturali o sul materiale in se ma proprio perché, una volta raggiunto uno standard di bici decente, tutto il resto é sfizio, (LECITO ma sfizio) ed io quello standard per ora l’ho raggiunto.

Una volta che uno ha un telaio dalle buone caratteristiche di rigidità e trasmissione di energia, abbastanza comodo e dimensionalmente corretto e dei componenti con un buon rapporto PESO/PREZZO in particolar modo le ruote, sicuri strutturalmente per quanto riguarda le appendici (reggisella, pipa e manubrio) un cambio a 10 - possibilmente compact - ed una sella "salva prostata", é inutile cercare altro, almeno per chi é ciclista per diletto come me.
Questo é lo standard minimo, il livello basico a cui la fatica non é sprecata spingendo un cancello che si mangia metà dello sforzo e che ti fa stare scomodo o ancor peggio a "rischio" rotture improvvise.
Questa é la base per poter pedalare con soddisfazione, crescere di livello e poter aumentare l'intensità e via via il kilometraggio e le pendenze e tutto quello che ci va dietro.

Poi se uno ha la mania del grammo e non lascia senza mangiare i figli per soddisfare una voglia, ci puo' stare anche la bici da 10.000 euro e non c'é da stupirsi, ma entriamo nella logica del collezionista di orologi al quale non interessa più sapere che ora é con precisione ma vuole altro o dell'audiofilo che non é più interessato all'ascolto del [i]concerto per violino e orchestra:3t8qzn3d] di Beethoven (possibilmente suonato da Heifetz) ma vuole “comparare” la differenza tra un cavo di potenza Van den Hul ed un Cardas...

Insomma ognuno ha le sue passioni, l'importante é non far male a nessuno.