Non voglio fare l’interprete o l’avvocato difensore di Morfy, però secondo me non avete colto il senso di quanto lui ha scritto.
L’umana considerazione? E’ fuori discussione.
Le capacità di visone d’assieme? Nel suo ristretto ambito sono acclarate.
Le capacità affabulatorie e persuasive? Nette.
Le capacità finanziario-imprenditoriali? Assolute.
Cosa non va è il suo “giornale” (e sapete a cosa mi riferisco), è la degenerazione multimediatica fatta a persona.
L’eroe moderno, l‘identificazione in chiave moderna del sogno americano, la necessità della società di crearsi falsi miti da venerare, etc…. conditi, spinti, con l’enfatizzazione mediatica a volte opportunistica (auditel…) a volte mercenaria (regalini vari come da statuto dell’ordine) ed il gioco è fatto, che poi dilaga nei 4 angoli del mondo.
Far passare un signore che alla fine vende prodotti, per un visionario che ha migliorato la vita di tutti noi, se permettete è fuorviante. Tolto il primo iphone (buttato subito nel cesso…) personalmente non ho nulla della “mela morsicata” e assicuro tutti voi che vivo (sopravvivo…), serenamente.
Sarò anch’io un superficialotto? Mah!
Certo è che non ricordo un tale dispiegamento di forze alla morte del Sig.Dixan e il Sig.Zoppas, eppure hanno migliorato la qualità della vita di tutte le donne che prima dovevano andare ai lavatoi con la cenere….
Il famoso discorso dell’università, tra l’altro letto e non a “braccio”(…..) contrariamente alle sue note presentazioni, l’avremmo fatto tutti noi…, nulla di nuovo sotto il sole e di certo non siamo di fronte ad un passo di un saggio antico filosofico e che rimarrà nella storia dell’umanità.
Tutta robetta che può incendiare l’animo di gente che non conosce i classici o di gente prezzolata con un interesse di parte.
Poi c’è l’impresa, la sua impresa, la sua capitalizzazione, fatta come tutti, in un eccesso di neocapitalismo tendenzialmente monopolista, mischiato al neocolonialismo.
Ci ha liberato dal giogo delle “finestre”. Mah!
Personalmente credo che il giogo si sarebbe rotto comunque sulle basi delle sentenze milionarie antimonopoliste (presunte…..) degli USA e della CE dirette alla concorrenza. Lui era lì al momento giusto e nel posto giusto, dote comunque non sottovalutabile.
Ma preso il via, oggi da fonti Apple 2010, quindi non da detrattori:
137 dipendenti di una fabbrica a Suzhou (Cina) hanno presentato sintomi d’avvelenamento da n-esano;
due terzi delle fabbriche cinesi in cui si costruiscono parti di prodotti non rispettano il protocollo Apple sugli orari di lavoro (tetto di sessanta ore settimanali e una giornata di riposo);
i funzionari di Apple hanno trovato novantuno bambini impiegati illegalmente in fabbriche sue fornitrici, nove volte in più rispetto all’anno precedente;
Morale, è la punta di un iceberg, che se da una parte dobbiamo riconoscere il tentativo pubblico di regolare (poi potremmo parlare del fine pubblicitario di questi outing….), dall’altra però dobbiamo rimarcare che è ben asservita al “dio dollaro”.
A Stanford avrei apprezzato un discorso del tipo: “Ragazzi, visto che in Cina non riusciamo a controllare chi produce i nostri gioielli, riportiamo la produzione in USA (se mai realmente c’è stata… ndr), guadagneremo qualche milione di dollari in meno, ma di notte dormiremo sonni più tranquilli!”
Questo sì che sarebbe stato un discorso illuminato che riscatta l’uomo e l’azienda.
Ma questi discorsi non si odono, da nessuna parte, Jobs compreso……… e a poco vale il paragone Windows – Nokia - 6000 posti “bruciati” nella sola Finlandia – Cina.
Manca l’eticità, punto!
Andatevi a rileggere il “disastro di Bhopal” e tirate le conclusioni sul neocapitalismo, sulla dislocazione, su come viene trattata la materia da TV e giornali, chiedetevi se fosse accaduto in Europa, soffermatevi sulla messa in sordina planetaria di cui alcune aziende a domanda godono .
Perché questo è il punto: la “mela morsicchiata” oggi tira….. gode di ottima stampa, di ottima finanza, di consenso internazional-popolare, di un posizionamento “politically correct”, ben al di là dei meriti oggettivi.
Vedete mi son sempre chiesto: come mai se esce 7, 8, office 5000, siam sempre pronti ancor prima della sua uscita a parlarne male e come mai, in parallelo, quando uscì iphone ( a 800 scudi, mica bubbole), c’era la fila per acquistarlo? Sì faceva tante cosette (mediamente male), magari pure il caffè, ma la cosa principale per cui lo si acquistò, la funzione telefonica, non valeva una cicca, ma tutti si guardavano (guardano) di dirlo apertamente?
E’ questa immunità che m’infastidisce e che non capisco.
E non tiratemi in ballo la teatrale scusa del iphone4 e del "Non siamo perfetti!".
Poi ieri sera, scanalando, ho visto e forse capito, il motivo:
NY, store Apple, mazzi di fiori davanti all’entrata………… e c’erano diverse persone che fotografavano con l’iphone la scena!
Una scena di un kitsch assoluto, ma che svela, parzialmente l’arcano: la venerazione mischiata al presenzialismo!
Un po’ come quando la gente accorre alla “madonnina piangente” di turno……, ma per ottenere ciò senza un buon viatico mediatico, la vedo dura, molto dura.....