Selva di Val Gardena, scompare la ferrata Pertini
Dopo anni di perizie e pareri, il verdetto: la via sulla Stevia, criticata dagli ambientalisti, verrà demolita
di Ezio Danieli (dal quotidiano on line Alto Adige del 5 ottobre 2014)
“La ferrata dello Stevia, sul territorio comunale di Selva Gardena, sarà demolita. Entro l’anno la via attrezzata – intitolata a Sandro Pertini – verrà cancellata dal Comune con una spesa intorno ai 10 mila euro. L’ha comunicato al consiglio comunale il sindaco Peter Mussner, che ha detto: – Abbiamo combattuto fino all’ultimo per impedire la demolizione, perché privarsi della ferrata dello Stevia è un brutto colpo per l’immagine del territorio. Ma non c’è stato nulla da fare. Studieremo un altro tracciato, ma non sarà la medesima cosa.
La costruzione della via ferrata era stata accompagnata da una serie di problemi e da proteste degli ambientalisti. La via è classificata nel contesto di Natura 2000, che prevede una serie di tutele in particolare per quanto riguarda gli animali, soprattutto aquile e falchi pellegrini. Il Consiglio di Stato, nel 2012, accogliendo un ricorso degli ambientalisti aveva ordinato la demolizione. Negli ultimi due anni il Comune di Selva ha provato con perizie e controperizie a convincere l’ufficio parchi della Provincia che non c’erano stati danni alla fauna.
I tecnici della Provincia, una decina di giorni fa, hanno comunicato al Comune di Selva che le argomentazioni non erano valide. La ferrata, hanno sostenuto i tecnici, peggiora l’ambiente e rischia di alterare l’habitat degli animali. Da qui l’ordine di demolizione della via attrezzata che porta il nome di Sandro Pertini per ricordarne i soggiorni estivi a Selva Gardena. La ferrata verrà demolita entro l’anno 2014.
Il sindaco Peter Mussner ha già chiesto un preventivo a una ditta locale e a carico del Comune la spesa prevista dovrebbe aggirarsi sui 10 mila euro, forse meno.
- Francamente – dice ancora il sindaco – resto dubbioso sul provvedimento che devo prendere perché altrimenti rischierei l’omissione d’atti d’ufficio. A questo punto, con le tutele esistenti, che senso ha proseguire l’iter per inserire il gruppo del Sassolungo nel patrimonio naturale dell’umanità che l’Unesco ha voluto per le Dolomiti? Lì le tutele sarebbero meno restrittive rispetto alla zona dove si trova lo Stevia, che è nel parco naturale Puez-Odle.”
e continua a farli, la ferrata non li disturba…!!! Solo che gli ambientalisti hanno fatto causa…e vogliono tirarla via entro quest’anno!!! Mi chiedo, è possibile fare qualcosa?
Ho parlato con Manuela, la moglie di Walter Nones, un caro amico: lui era d’accordo con la ferrata! Poi ho preso delle altre informazioni: inizialmente, anche Karl Unterkircher aveva sposato l’idea, poi però era stato Walter Nones a collaborare nella realizzazione, oltre ad altri come Giovanni Macaluso, o Mauro Bernardi…
Al CAI Bolzano non vogliono saperne… e allora mi rivolgo a te! I locali fanno fatica…!! L’unione fa la forza… se riusciamo a raggrupparci…
Sarà molto difficile, ma mi piacerebbe molto salvare questa ferrata, più che altro per rispetto alle persone che hanno messo cuore e tempo per farla… ma anche per la famiglia di Walter. Sarebbe un onore per me e per chi ci crede…”.
Il giorno dopo rispondevo a Stefano:
“Caro Stefan… ho letto con attenzione ciò che mi hai scritto. Mi rendo conto della tua amicizia per Walter e Karl (anche io ero amico di Walter, vedi
http://www.banff.it/walter-nones/) e capisco bene il tuo desiderio che rimanga in piedi una loro idea, anche a loro ricordo.
Il problema è che, assieme ad altri amici e associazioni come Mountain Wilderness, sto mandando avanti da anni una manovra culturale contro le ferrate, a favore invece dei sentieri e della salita alle cime per le vie normali. A questo proposito ti prego di leggere
http://www.banff.it/le-vie-ferrate/ e poi
http://www.banff.it/ferrate-e-umilta/ e poi ancora
http://www.banff.it/ferrate-e-liberta/.
Non posso e non voglio fare nulla, anche se ho grande rispetto per le idee contrarie alle mie e ovviamente per quelle degli amici che non ci sono più… ma lasciami dire che spero anche che forse, se fossero ancora vivi, potrebbero cambiare idea… Non volermene!
"La montagna non è solo panorami, prati, libertà, è anche superamento dei proprio limiti e delle paure nascoste dentro di noi.
E', soprattutto, silenzio per ascoltare, finalmente, i propri pensieri."