Cenni storici:
come per la Torre di Toblin, anche il monte Paterno è stato protagonista di molte vicende durante la prima guerra mondiale.
Inizialmente trascurato dagli Austriaci, è stato da subito presidiato dagli Italiani, successivamente, vista la sua posizione strategica, è stato oggetto di aspri combattimenti, per questo risultano ancora presenti trincee, parte dei baraccamenti e soprattutto le famose gallerie scavate nella roccia….
La ferrata del Monte Paterno è infatti un percorso che si snoda inizialmente all'interno della montagna (occorrono le lampade frontali) passando per lunghe gallerie buie scavate dai soldati e interrotte in un paio di punti da grosse finestre sul fianco, al tempo usate come vedette. Superate le gallerie invece il percorso è interamente attrezzato con funi metalliche fino a quasi in cima. (VIA FERRATA INNERKOFLER)

Avvicinamento:
come per la Toblin, si parte dal Rifugio Locatelli, pertanto, o si sale direttamente da Sesto (non consigliabile per durata e fatica), o si parcheggia su alle tre cime (e ci si fa derubare di 22 euro)

Difficoltà:
è data moderatamente difficile, con qualche breve tratto esposto, indispensabile l’utilizzo della lampada frontale.

Ecco le foto…

Solito percorso….

Rifugio Auronzo --> Rifugio Lavaredo 30 minuti
Rifugio Lavaredo --> Rifugio Locatelli 45 minuti

E soliti rocciatori alle prese con la cima piccola… (saranno quelli del giorno prima??? )











Al Rifugio Locatelli un cartello ci indica la direzione da prendere…da notare la faccia di Claudia…carica di tensione , il perché è semplice, aveva paura della galleria di circa 300 metri che prevedeva mezz’ora di camminata completamente al buio….la sua domanda frequente:”e se crolla? E se rimaniamo sotto?”





dovete sapere che alla fine l’ho tranquillizzata raccontandole una piccola...innocua bugia….



infatti dopo averle fatto visionare dei video su YouTube, le ho detto che se le gallerie non hanno supporti in legno (colonne e travi), sono sicurissime… e dalle immagini si vedeva chiaramente che la galleria ne era priva...



devo dire che non era convintissima, ma la cosa al momento l’ha rassicurata e ha accettato di fare il percorso....



Peccato che il filmato su YouTube aveva tralasciato la parte stile miniera…con travi in legno di sostegno…..e quando se li è trovati davanti…PANICO!!!!



se non fosse stata spaventata mi avrebbe...





Cmq seguiamo il percorso segnalato…






Passiamo sotto la famosa Salsiccia di Francoforte


E Claudia è sempre più assorta nei suoi pensieri….


E passeggiando dentro una trincea…


Raggiungiamo la prima galleria che non desta preoccupazione perché piena di finestre….




Ed ecco qui le nostre magnifiche lampade….la mia soprattutto è bellissima….ne sono veramente fiero...


e poi pronti a puntino....





























....continua.....

Ed ecco il mostro….TADAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

la seconda galleria….



Certo che se ci si ferma a riflettere e si pensa che queste gallerie sono state scavate a mano, per centinaia di metri nella roccia piena, in condizioni climatiche estreme vengono i brividi…..pensate che tranne un paio di finestre, il resto del percorso è completamente buio pesto, non si riesce a vedere neppure il proprio braccio…

dentro è bellissimo l’effetto offerto dalle nostre lampade…la volta è piena di gocce d’acqua, ed il fascio di luce che esce dalle nostre teste illumina il tutto, creando un effetto spettacolare…stile microluci di natale….





È fondamentale indossare un pile, visto che nella galleria la temperatura crolla improvvisamente…



















I famosi pali che mi hanno messo nei guai…





Alla fine della galleria finalmente l’attacco della ferrata, è passata un’ora e 10 dalla partenza del rifugio…questo primo tratto attrezzato porta alla Forcella Camoscio, si tratta di un tratto non particolarmente difficile e ben gratinato…

























..........continua.....

Arrivati alla Forcella Camoscio (dopo un’altra ora) ci sono tre possibilità…

o si scende per la forcella Passaporto, percorso che in circa 30 minuti riporta al Rifugio Lavaredo, percorso sconsigliato dalle guide, visto che è dismesso
o si prende a sinistra il sentiero attrezzato delle forcelle…strada che faremo al ritorno…
o si sale sul Paterno….e noi iniziamo proprio questa salita…mediamente impegnativa, con qualche passaggio esposto e almeno 3 punti che ci mettono un po’ in difficoltà…

e quindi...si sale....










50 minuti e siamo a quota 2745mt…..si apre a noi un magnifico scenario a 360°….indescrivibile, le stesse tre cime da quella prospettiva sembrano più belle….e una meravigliosa croce che sembra vegliare su tutti quelli che arrivano su….







Un minimo di contemplazione e di raccoglimento….ci si sente in cima al mondo…







Claudia scrive un pensiero sul libro della vetta….ci si riposa…ci si rilassa….si mangia….si assapora il momento di pace e tranquillità, sotto di noi i turisti passeggiano e sembrano tante formichine….









e……..

e………………………

decidiamo di fare un regalino a Mark…. Gli abbiamo regalato la pubblicità più alta che abbia mai avuto….



(PS.Mark, se vuoi le foto formato grande batti un colpo... )

















.....continua.....

Dopo 40 minuti ci rimettiamo in marcia, sapendo che ancora molta strada è da fare (poi scopriremo che sarà un bel po’ più che molta), e le mie scarpe minacciavano già sciopero….



ARGHHH!!!!



Si riscende per una strada leggermente diversa da quella dell'andata, questo per evitare di incrociare altri escursionisti nei punti difficili...ovviamente si incontra chi sale contomano....



e nel punto della foto qui sotto, ho avuto un po’ di difficoltà…solo dopo qualche minuto di tentativi ho capito che bastava spostarsi tutto a destra per trovare l’appiglio risolutivo….







Alla forcella del camoscio decidiamo di tornare per il sentiero delle forcelle…che sapevamo essere lungo….ma non così lungo….ci muoviamo da li alle 15:30 circa….e arriviamo alla macchina alle 19!!!



il tutto sotto tuoni fulmini e saette…..(ovviamente ci copriamo con l'anti pioggia ma....non piove....continua solo a sbrontolare il cielo.... ) ma con le scarpe che ancora tengono….



più di una volta sembrava di esserci quasi, ma dopo un po' si ritrovava nuova strada da fare...tant’è che ad un tratto ho smesso anche di fare foto…. (altrimenti Claudia mi avrebbe ucciso )



questo il primo tratto del tragitto...molto molto bello...





chissà perchè Claudia continuava ad insistere che il ponticello funzionante fosse quello di destra e non quello di sinistra....pretendeva che passassi proprio di li...BAH!!! valle a capire le donne...























Ok…non vi tedio più…. Spero solo di essere riuscito a regalarvi un po’ di quelle sensazioni che abbiamo provato e di avervi fatto assaporare un minimo l’aria e i paesaggi che abbiamo vissuto….anche se son cosciente che dalle foto si riesce a malapena a trasmettere uno scarso 10% di quella che è stata la realtà….

Alla prossima…

Bellissima ferrata e stupende foto!

Complimenti ai due attori protagonisti!!


Aggiungo solo qualche notazione storica. La ferrata è dedicata a Sepp Innerkofler, famosissima guida alpina di Sesto, un mito.



Sepp Innerkofler, benchè italiano ha servito l'impero austriaco durante la prima guerra mondiale essendo di Sesto, che, come altri territori, non era stato ancora ricongiunto all'Italia.

Innerkofler mori sotto il fuoco italiano il 4 luglio 1915.

Come gli Alpini seppero di aver ucciso Sepp Innerkofler, in segno di rispetto e stima per un grandissimo dell'Alpinismo, sfidarono il fuoco nemico e lo recuperarono per dargli degna sepoltura sulla cima del Paterno

@Monix: bravissimo Monix....esatto....credevo di essere l'unico appassionato di storia...e non volevo risultare pesante....



cmq più che sotto il fuoco intaliano, morì sotto il lancio di una pietra Italiana....Innerkofler infatti, insieme alla sua squadra volante, cercò la riconquista della cima di notte...ed un alpino, cercando di non essere sopraffatto, utilizzò un masso come estrema difesa....morì così uno dei più grandi alpinisti...questo il momento del recupero della salma dopo la riconquista austriaca:



e qui la storia per intero se qualcuno fosse interessato....

http://www.mountainblog.eu/italozandonella/?p=36

compliments!!!!!!!!!!!!!!!!
ma poi Scarpa ha risposto????????
ciao

hanno le mie scarpe e sono in attesa....il fatto che non si sono ancora fatti sentire mi fa ben sperare che le riparino in garanzia (dopo 7 anni )...altrimenti mi avrebbero chiesto il permesso della spesa....

i tempi sono cmq lunghi...quelle di Claudia se non ricordo male ci sono tornate indietro dopo 2 mesi....ma li c'era di mezzo cisalfa che non le voleva neppure prendere in consegna.......



PS.quando facciamo una ferrata insieme?

la storia di Innerkofler merita di essere raccontata.

La sepoltura da parte degli Alpini fu un gesto di profonda pietà verso un amico caduto su quelle montagne amate tanto dagli austriaci quanto dagli italiani.

Sicuramente un piccolissimo gesto in una guerra molto grande ma che ci ricorda che i singoli uomini sono importanti quanto le nazioni che hanno provato a difendere e che a volte la propria personalissima storia può unire popoli contrapposti.....

sono in sintonia con tutto ciò che scrivi....



e conoscere la storia di quegli uomini, aiuta anche a vivere meglio quei posti quando si visitano....cmq massimo rispetto per i loro sacrifici, indipendentemente dallo schieramento di appartenenza....

ho già dato!!!!!!
e poi il mio set è un pochino antiquato!!
mentre vedo che il tuo è extra tecnologico.io ho ancora quello con dissipatore di prima maniera e così montato:
-corda principale legata all'imbragatura dopo il dissipatore con un tratto di corda a vuoto di circa 1 m con nodo inglese e ramo tra il dissipatore e il moschettone di circa 1.5 m;
-spezzone di corda (quello del secondo moschettone) legato (sempre con nodo inglese) alla corda principale tra il moschettone della corda principale e il dissipatore per una lunghezza di circa 1.5 m.
agli esperti: è corretto montato così??
non vorrei decidessi di andare con chicco ritrovarmi appeso con il sistema a rischio caduta!!!!!
attendo note!


ciao
Marcello

te hai quello a sinistra esatto?



quello non è superato...anzi, in molti lo preferiscono a quello di destra perchè lascia più liberi...



c'è solo da capire se in base agli anni che ha, è ormai "vecchio"....insomma, bisognerebbe capire se ha raggiunto la vita massima in anni dalla data di produzione....

si chicco ho quello di sinistra!

chicco!!!!!!!!!!!!! per la vecchiaia posso capire imbrago e corde ma un dissipatore di alluminio o i moschettoni che modifica molecolare potrebbero mai avere????????

Ma lasciamo la parola a chi ne sa veramente e non inventa!

ciao