chi va in montagna con cognizione di causa ha
sempre una o più assicurazioni, sia che vada sugli sci in pista che fuoripista o arrampichi o stia facendo misto su una via di ghiaccio e l'assicurazione a mio avviso deve coprire soprattutto danni a terzi e se richiesto parte del soccorso.
In Svizzera e Francia le spese di primo soccorso sono a carico dell'infortunato e sono guai se arriva l'elicottero...quindi meglio essere assicurati.
Da noi partono squadre di volontari (non pagati) e mezzi di soccorso (pagati dalla comunità) per ogni incidente grave, lieve, provocato dall'imprudenza o dalla cieca sfiga...e i costi -ormai- non sono più sopportabili.
Non so se questo è frutto dell'assistenzialismo cieco di cui godiamo in questo paese o semplicemente di italica mancanza di razionalizzazione/organizzazione, fatto sta che una volta tanto l'introduzione di una nuova gabella mi trova stranamente favorevole...
Vorrà dire che chi fa sport a elevato rischio che comporta necessità di costosi soccorsi (compreso lo sci in pista) dovrà finalmente adeguarsi dotandosi di assicurazione adeguata (35€/anno per lo sci, gratuita per esempio agli iscritti al CAI o società di arrampicata sportiva o sci club) e pianificare in maniera adeguata (allenamento, capacità, condizioni atmosferiche) e con i corretti materiali escursioni arrampicate etc.
Se poi (scongiuri) qualcosa va storto, c'è sempre il 118.
E beccatevi 'sta predica...
The rangers had a homecoming in Harlem late last night
And the Magic Rat drove his sleek machine over the Jersey state line