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MessaggioInviato: 25 novembre 2011, 10:34 
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fred68 ha scritto:
un consiglio. Lo sci è uno sport anaerobico dove è richiesta forza. in palestra fatevi fare un bel programma che includa sessioni per aumentare la forza. Poi naturalmente c'è anche l'allenamento aerobico per essere sempre belli scattanti e recuperare in fretta. E poi tanto tanto stretching...

Ciauuuuu!

:DD



si...oltre ad attrezzi faccio anche tappeto e nordictack (si scive così')....

manca forse stretching....

@Mirco: grazie... ;)

ora scappo dal dentista.... :dentirotti:

Immagine

"La montagna non è solo panorami, prati, libertà, è anche superamento dei proprio limiti e delle paure nascoste dentro di noi.

E', soprattutto, silenzio per ascoltare, finalmente, i propri pensieri."


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MessaggioInviato: 25 novembre 2011, 10:47 
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ok denti bianchi sono ottimi per l'acchiappo sulle piste (essendo la bocca l'unica cosa che si vede causa maschera e casco). :manykisses:

Lo stretching altrettanto. Dopo una sessione di aerobica, un buon 10 min sono dedicati allo stretching. Aiuta molto a migliorare la propriocettività ed il recupero.

Ciao!

:-D


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MessaggioInviato: 25 novembre 2011, 11:19 
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fred68 ha scritto:
ok denti bianchi sono ottimi per l'acchiappo sulle piste (essendo la bocca l'unica cosa che si vede causa maschera e casco). :manykisses:

Lo stretching altrettanto. Dopo una sessione di aerobica, un buon 10 min sono dedicati allo stretching. Aiuta molto a migliorare la propriocettività ed il recupero.

Ciao!

:-D


ottimi anche gli involtini primavera... corretto? :cinese:

Felicità è: 8.30 del mattino, Hernegg, 20 cm di fresca ed i Monster che fanno la traccia.


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MessaggioInviato: 25 novembre 2011, 13:07 
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Vediamo se non scrivo razzate e se riesco a farmi capire.

*************


Comincio con quanto scritto dal Maggy.
In linea di principio la sensazione, anche fatta a secco, è una impostazione molto corretta, però c’è un però: a saperla!
In soldoni, se uno non conosce ancora perfettamente quali muscoli attivare nel marasma di fasce muscolari delle nostre gambe sarà difficile che possa praticare questa “tecnica” senza prima consolidare il gesto meccanico in pista.
Ed ecco i perchè dei generici preparatori atletici, che non sciano a buon livello, rimangono perplessi su quali muscoli specifici intervenire.
Ma c’è di più.
Prendiamo un bambino di 8 anni ed un ragazzo di 25 digiuni della pratica.
Il bambino non ha ancora la muscolatura e la sua comprensione alle esposizioni teoriche è ovviamente più limitata rispetto al ragazzo.
Mettiamogli su gli sci e dotiamoli dello stesso maestro, andando a verificare il livello raggiunto dopo 4 anni (a parità di ore dedicate).
Nel 99.9% dei casi il bimbo sarà notevolmente più avanti tecnicamente.
Perchè? Perché i bimbi memorizzano il gesto con più rapidità, in quanto meno sovrastrutturati mentalmente di un adulto. Si concentrano sul buono e meccanicamente, anche senza sapere il motivo, lo replicano con più facilità.
Morale, passare, ad esempio, da una tavola propriocettiva per esaltare mnemonicamente il gesto, per poi credere di trasportarlo in toto sugli sci è un’utopia, ragionamento opposto per chi sa già quali sono i muscoli soggetti allo sviluppo della propria sensibilità .

******************


Fred
L’antenna che capta le sensazioni non è certo la tibia.
Certo tu spingi meccanicamente sulla lingua del gambetto, ma dove il cervello percepisce il quanto e dove viene impressa la forza è il piede.
Quindi sentire la caviglia più piegata o sentire le estremità del piede (mignolo ed alluce) sono il tramite per inviare, in maniera più prossimale ed esatti, gl’impulsi e le sensazioni al cervello.

******************


Non mi ricordo, ma penso di si, ho già scritto che il libro del valtellinese è alquanto stagionato e se si vuole una lettura attuale si deve prendere il libro della FISI e già anche lì c'è da dire che è in ritardo rispetto alle ultime tendenze, basta osservare un maestro di 20/25 anni ed uno di 35 (che sono quelli che hanno fatto materialmente il libro)per cogliere le differenze.
Grande comunicatore, grande affarista, ma il suo apporto tecnico non c’è mai stato (gli allenatori di allora erano altri…..)


Non devo spiegare motivando il 50-50, ma quando sento ancora parlare di "avanti interno".... rabbrividisco.
L’avanti interno si faceva quando gli sci erano meno autosterzanti. Ora non si porta avanti nessuno sci interno (o come fanno in tanti, perché più comodo, portando indietro l’esterno)ad inizio curva.
Basta solo caricare le spatole flettendo le caviglie (o per far contento Fred premendo sulla lingua dello scarpone).
Il problema sorge nel momento in cui, avendo gli sci molto autosterzanti e che quindi prendono il vincolo istantaneamente portandoci dentro la curva repentinamente, non riusciamo a dare una pressione interno/esterno il più parallela ed uniforme possibile.
Ed ecco perché si tende a cadere sull’interno nel caso di maggior forza impressa sull’interno anche con la sola distribuzione del peso.
Quanti hanno sentito la frase “entri con la testa”? E’ proprio perché la distribuzione del peso è stata mal posta, quindi l’interno trova subito il vincolo, mentre l’esterno parte per una propria tangente perché rimasto indietro e/o troppo scarico ed una volta “partiti” pensare di poter ritornare sull’esterno dandogli carico è impossibile.


Ciò si ricava anche nel testo UFFICIALE FISI (oltre che ascoltare i nuovi video postati a suo tempo da Geronte) laddove:

cit:
In particolare, è l’articolazione della caviglia a giocare un ruolo chiave. Nella prima parte di curva, si deve piegare fino a portare la tibia in appoggio - senza premere - sulla linguetta dello scarpone, per favorire la centralità e il corretto inserimento dello sci nella traiettoria voluta. Nella seconda parte di curva, invece, la caviglia deve contribuire alla gestione delle inerzie verticali: un piegamento eccessivo (cedimento) comporta una perdita di centralità nell’uscita dalla curva, che pregiudica l’ingresso nella curva successiva, e determina una dissipazione di carico, compromettendo lo sfruttamento delle caratteristiche meccaniche (deformazione) degli sci.
Si tende a ricercare un’uguale distribuzione del carico fra lo sci interno e quello esterno: l’inclinazione del pendio, la traiettoria di curva e la consistenza del manto nevoso possono far variare tale ripartizione.


A questo punto c’è poco dal trovarsi scettici di fronte a chi vive lo sci ai veri massimi livelli.

Si può dire che è difficile, che è una tendenza, che magari il 50-50 sia puramente teorico, che se sono su un cambio di pendenza per chiudere la curva e contrastare l’inerzia devo dare più pressione all’esterno o che s'intende anche per distinguere i vari passaggi storici dello sci: tutto interno - interno in entrata ed esterno in uscita - oppure quello delle tre fasi di Mayer, ma poi, alla fine, basta dare un'occhiata al "fotomontaggio" di Cristomir (novello istruttore… eh eh eh!!!) per capire, guardando la neve alzata, di che cosa si parla.

Morale: il concetto c’è ed è valido tecnicamente, con buona pace dei nostalgici dell’avanti interno, terminologia sparita nel nuovo testo……..

Il fermo immagine.
Cit:
La miglior espressione e la massima efficacia nel gesto tecnico si ottengono con la ricerca di un’alternanza fra contrazione e decontrazione muscolare

Se si va a pag.168 della bibbia, troveremo uno che non è buono di sciare, ma di più…., che è nella (quasi) medesima situazione del Papero.
Partiamo dal presupposto che siamo inclinati, che compensiamo con il busto, che le forze dinamico-inerziali sono sotto controllo e sull’asse sagittale, quindi “stra-a-posto”, che succede?
Che avendo le spatole vincolate dopo la fine della curva, continuiamo a girare.
Ma noi dobbiamo passare ad una nuova fase d’indirizzamento per andare a cambiare nella successiva curva, quindi dobbiamo modificare la situazione “sterzante”.
Per far ciò dobbiamo “mollare la presa” del vincolo, appunto la decontrazione muscolare, e rialzarci e spesso si usano i “rimbalzi” inerziali. Questo porta inevitabilmente allo “svincolo” della spatola a favore di un maggior vincolo della coda, che ci restituisce la portanza necessaria (appunto il rimbalzo) per aiutarci a rialzarci ed indirizzare verso la successiva curva.

Blardone.

Immagine

Non che il nostro Paperotto lo sia (eh eh eh!!!), ma in questa foto (esasperata rispetto a quella del Papero) si nota chiaramente (ricordandoci che il palo è il punto di fine curva) che per rialzarsi e non continuare a girare, DEVE scaricare le spatole, DEVE caricare le code.
Basta verificare, nelle due foto, che lo sci è ancora deformato (c’è l’arco), ovviamente più spostato verso la coda. Ma è un frangente.
Se nella foto Blardone avesse ancora in presa delle spatole, inevitabilmente andrebbe a finire la curva metri-metri dopo (ritardo di linea e basso di linea nella seguente)
Quindi, a prescindere se ad esempio lì poco prima c’era una buca, un binario, etc…, che ha fatto perdere la sua giusta posizione (ed ecco perché le foto estrapolate da un video hanno poca valenza), quel movimento avanti/indietro all’uscita da una curva è da ritenersi del tutto normale, anche perchè più si compensa più diventa pressoché inevitabile, viste le forze inerziali in gioco, anche se si è Maciste!

Immagine

Poi c'è chi come Bode ha fatto ne una sua prerogativa esasperando il movimento "basculente" fino ad arrivare alla rottura della coda.
(date un'occhiata alla seconda terza ed ultima immagine della sequenza)

Quello che primariamente manca, e che in diversi hanno sottolineato, al Papero è questo:
cit:
Per eseguire al meglio le curve condotte, è fondamentale coordinare l’appoggio del bastone in base alla traiettoria di curva: il punto di appoggio de l bastone (che può essere solo accennato ndr) segna la traiettoria di spostamento del bacino tra la fine di una curva e l’inizio della successiva.
Le braccia aiutano a orientare l’asse sagittale verso la punta dello sci, in funzione della traiettoria e del pendio.
Il busto e le braccia collaborano al mantenimento della centralità e all’ottimizzazione del carico
(“chiusura dell’angolo della caviglia” e quindi a sua volta direttamente sulla spatola ndr).

E qui si dovrebbe incominciare a parlare della fase passiva post quella foto, etc…., ma lo sci non è teoria, è pratica, mooolta pratica!

.....................Immagine..................


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MessaggioInviato: 25 novembre 2011, 13:18 
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Come presciistica sono andato per funghi e sui miei monti belli ripidi di propriocettività ne fai a dismisura.

Mentre gli sci li ho messi sabato in quel di Bormio con codesto bel personaggio.

Gli ultimi 17 campionati italiani non li ha vinti con la forza, ma con la destrezza

Immagine

e anche i suoi allievi raramente erano potenti.

Ma quelli erano altri tempi

...mentre io e lui siamo solo attempati...

Vai sul ciglio egli disse.
Ho paura, rispose.
Vieni sul ciglio egli ripete'.
Venne ed egli lo spinse...
....ed essi volarono

magister

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ho fatto speedreading e letto evidenziato i #Fred nel post di Santo. Prometto che leggerò con più calma. Magari dico una ca##ata ma lo sci gira non perché carico le spatole ma perché creo un vincolo attraverso uno spostamento laterale del mio baricentro partendo dalle caviglie. La questione della pressione della linguetta (secondo me anacronistica rispetto quello che si sente in giro) è in funzione (l'estratto del manuale lo sottolinea mi sembra) del mantenimento della centralità.

|))


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MessaggioInviato: 25 novembre 2011, 13:52 
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santojonny ha scritto:

Quindi sentire la caviglia più piegata o sentire le estremità del piede (mignolo ed alluce) sono il tramite per inviare, in maniera più prossimale ed esatti, gl’impulsi e le sensazioni al cervello.



concordo, in particolare per appoggiare tutta la struttura che sta sopra
proprio sull'estremità anteriore del piede,
e non sulla linguetta.

ma quel coso la lo chiamerei "quinto" per evitare confusioni al nostro super papero...

Vai sul ciglio egli disse.
Ho paura, rispose.
Vieni sul ciglio egli ripete'.
Venne ed egli lo spinse...
....ed essi volarono

magister

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Interessante, interessante.... (anche se capire la differerenza tra alluce e mignolo è un po' difficile per un palmipede :verylol: )

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MessaggioInviato: 25 novembre 2011, 14:13 
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fred................. rimaniamo nel seminato e non
pestare acqua nel mortaio.
eh eh eh!!

Comunque

Nella prima parte di curva, si deve piegare fino a portare la tibia in appoggio - senza premere - sulla linguetta dello scarpone, per favorire la centralità e il corretto inserimento dello sci nella traiettoria voluta.

Infatti la caduta all'interno del baricentro è l'ultima
novità, che ho fatto cenno prima ed è dovuto appunto
perchè gli sci sono sempre più molto autosterzanti.
Grazie anche a ciò quello che prima si faceva in più
tempi ora quasi s'arriva a farlo in un unico, perchè
nulla toglie al fatto che sia in pratica sia simultaneo al
piegamento della caviglia, proprio per favorire il vincolo,
andando ad accorciare il raggio.
Nei video postati da Geronte si vede e si sente benissimo....
anche se non tutti i casi, diciamo prevalentemente nella
spiega della curva agonistica.
Perchè il "cadere" nell'ampio raggio è veramente difficile.

Però,
guarda la fotina postata dal Papero (quella piccola) e vedrai
che non ha ancora acquisito il parallelismo spalle-terreno e
solo quando sei in ordine lì puoi affidarti alle sole lamine......

'nzomma 'na roba per volta!!!! :rotolare: :wink:




Papero...........
esterno o interno...... pinna!
:smile2: :wink:

.....................Immagine..................


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MessaggioInviato: 25 novembre 2011, 14:19 
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io di 'ste cose non ne capisco un razzo...

MA QUANDO CI METTIAMO D'IMPEGNO SIAMO GRANDISSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSIMI

:applauso: :applauso: :applauso:

Mirco

"Il marchio di un vero eroe è l'umiltà." (Maestro Shifu)
"Terribile è l'ira del mansueto"
"Datemi una maschera e vi dirò la verità" (Oscar Wilde)
Cirex sempre nel cuore
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MessaggioInviato: 25 novembre 2011, 14:39 
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Iscritto il: 11 gennaio 2010
Messaggi: 2903
Località: Milano
Sci utilizzati: HEAD
forse non mi sono spiegato ma per me la cosa della linguetta è una razzata :) La cosa che mi sembra strano in tutto questo discorso è che non parliamo del fondamentale #1 Giro perchè creo un vincolo tra sci e terreno. Come? inclinandomi (naturalmente non pensate che parli di quelle brutture di pendoli che si vedono in giro con la spalla interna che va giù)....

:DD


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MessaggioInviato: 25 novembre 2011, 14:48 
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Messaggi: 963
Località: Liguria
Sci utilizzati: Head, Rossignol, Atomic
Santo ora non ho proprio il tempo materiale ma stasera mi leggo bene quello che hai scritto specialmente sul papero e ti posto i miei commenti.
Al volo ora: l'avanti interno che intendo io e con il quale mi stressano i poveracci che si trovano a farmi lezione non è il portare avanti l'uno o l'altro sci ma è il baricentro che va a cadere all'atto della presa di vincolo verso la massima pendenza e all'interno della curva accompagnando l'esterno e caricandolo. Difficile da scrivere, ancor più per me da fare...
Per quel che riguarda il libro dei Cotelli è dell'anno scorso se non sbaglio; il materiale è sicuramente più datato stasera guardo bene ma così obsoleto non mi sembrava.
Aggiungo solo che questa discussione tecnica sarebbe bene non si limitasse a due/tre voci..ci sono sicuramente forumisti ben più ferrati didatticamente del sottoscritto (ci vuole poco) dei quali un autorevole parere sarebbe molto gradito....

AVANTI C'E' POSTO!!!!

The rangers had a homecoming in Harlem late last night
And the Magic Rat drove his sleek machine over the Jersey state line
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MessaggioInviato: 25 novembre 2011, 15:00 
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Messaggi: 1815
Località: Torino, Pragelato, Sestriere
Sci utilizzati: Atomic D2 GS 191
I libri dei Cotelli li ho tutti. E devo dire, purtroppo, che l'ultimo riprende cose scritte negli anni '70 e le rimette in forma moderna. Sembra quasi ignorare 40 anni di evoluzione tecnica. E' vero che certi principi non sono cambiati (e non possono cambiare fondandosi su assunti fisici), ma il peso relativo di certi movimenti, escursioni articolari, gesti motori e' stato rivoluzionato dai materiali e non solo negli ultimi dieci anni.

Nelle sequenze fotografiche si vedono sciatori moderni fare una cosa e venire commentati nello stesso modo in cui si commentavano le curve di Stenmark e Thoeni.

Bill


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MessaggioInviato: 25 novembre 2011, 15:15 
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Messaggi: 7761
Località: Isla TF.es
Sci utilizzati: nautici.......
caro Fred,
ma quale pendolo & pendulo........
secondo me devi fare meno speedreading,
rileggere il tutto con calma e riguardare i video di Geronte
poi contestualizzare il tutto a quello richiesto dal Papero.
:wink:

Magico
non è il libro datato è la sua (di lui) concezione sullo sci,
il libro è stato fatto a più mani, mani con qualche rughetta,
e quello che scrive qui sopra Bill è condiviso da tutti quelli
che hanno un minimo di conoscenza della tecnica attuale.
:wink:

Per tutti gl'interessati
Andatevi a prendere il libro della FISI (con il CD dei video dimostrativi)
:professore:

.....................Immagine..................


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MessaggioInviato: 25 novembre 2011, 15:51 
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Località: Sierra Papa
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Bellissima questa discussione (finalmente aggiungerei ;) ), peccato che non state considerando un piccolo, piccolissimo particolare...
..
...

il sottoscritto non ha nemmeno idea di cosa stia facendo con il suo corpo quando è sugli sci, figuriamoci se è in grado di applicare tutto quello che scrivete.
Ammiro la vostra capacità e la vostra volontà di insegnarmi qualcosa, ma purtroppo sono de coccio. Io scio senza pensare a cosa faccio, come ho il corpo, il piede, la gamba, il braccio, il bacino, le tibie, la testa, ... insomma scio (d'istinto) e basta... e lo faccio da quasi 35 anni, sempre alla stessa maniera: godendomi il panorama, la natura, la compagnia e la libertà ;)
Insomma, non vi arrabbiate se non vedrete progressi, ma con me è una battaglia persa :oops:

Detto questo, continuate pure a qualcuno (a molti), il vostro contributo servirà sicuramente :pollicesu:

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