Kicca ha scritto:
“
non era un giro "pericoloso" da quel punto di vista però!!
”
Concordo, quantomeno per la prima parte del percorso che si snodava in quota, all'ora giusta e con terreno ghiacciato.
Aggiungi poi che non erano liberi di ficcarsi nei guai per fatti loro,
ma accompagnati in luoghi sicuri da seri professionisti della montagna.
Concordo un pò meno per il percorso che si snodava più in basso con neve che più scendi e che più si trasforma.
Dove non concordo per niente è per il concetto che può passare nella mente del freerider occasionale:
bello, bellissimo,
meno difficoltoso/pericoloso di quanto immaginassi,
mo ci torno e ci porto anche qualche amico.
E invece le condizioni non sono le stesse,
e il freerider occasionale non le rileva,
e non è attrezzato,
e non è preparato,
e sono guai.
So che con il passare del tempo ho assunto una posizione estremista,
ma può essere che da lì si debba partire per poi eventualmente scendere a compromessi.
Riassumo quelli che io ritengo i punti cardine da cui partire.
1) non si fa mai del fuoripista sopra le piste battute (esiste già la legge, ottimo)
2) arva, pala, sonda sono obbligatorie per chiunque si avventuri
fuori da sentieri "autorizzari" e fuori dalle piste battute.
Per chiunque intendo
-freerider con sci o con snow, motoslitte, sci alpinisti.
Per queste quattro categorie è obbligatorio anche il casco
nonché un patentino rilasciato da professionisti della montagna
che testimoni l'avvenuta partecipazione a corsi all'uopo predisposti.
Obbligatoria anche un'assicurazione annua che garantisca il soccorso gratuito.
(in realtà è già gratuito)
ma è giusto che si paghi per avere la licenza di andare fuori pista,
tanto quanto si paga per andare in auto
per andare in moto,
per andare a caccia,
per andare a pescare,
per andare sott'acqua.
per chiunque intendo anche
- ciaspolatori e alpinisti che comunque salgono a piedi.
Sono tanti, tantissimi e spesso manco sanno cosa stanno facendo.
Forse in pochi hanno valutato il fatto che uno sciatore grava su un pendio
distribuendo il proprio peso su una superficie grande tanto quanto la superficie dei due sci.
Oltretutto ci grava per un lasso di tempo che direi limitato.
Lo sciatore alpinista grava alternativamente su uno sci solo, oltretutto con una superficie poco estesa
e ci passa la giornata in zone a rischio, prima di arrivare in cima.
e da lì in poi corre gli stessi rischi di un discesista (peccato che a volte non sappia sciare...ne trovai uno su in cima al san matteo..)
Il ciaspolatore e il camminatore sono quelli che rischiano di più in quanto gravano sul pendio
con il proprio peso tutto ben distribuito sulla sola superficie di uno scarpone o di una ciaspola.
Praticamente sono quelli che gravano di più sul pendio, tanto quanto una motoslitta da 450 kg.
E questi li lasciamo ciaspolare avanti e indietro liberamente?
manco per sogno.
Fuori dai sentieri "autorizzati/bonificati vale anche per loro quanto prescritto per tutti gli altri fuoripistaioli.
estremista io?
no, fondamentalista!
visionario??
forse, ma staremo a vedere.