Posto anche io le mie impressioni riguardanti gli sci provati al test. Queste le mie caratteristiche: classe: 1999; altezza: 177cm; peso: 60kg; livello: oro avanzato. Amo carvare e vado forte, anche se le curve le chiudo sempre. Tra i pali sono un buon gigantista. Piccola premessa: ho avvertito tra i vari sci provati una "sospetta" somiglianza, danno più o meno tutti risposte che tra di loro hanno un minimo comune denominatore: la facilità! Già, sono fermamente convinto che ormai la politica attuata dalle case sia volta alla facilitazione dei materiali, tanto che alcuni sembrano quasi snaturati e privi di quella caratteristica che li aveva resi "grandi". Noto con molto piacere che questo pensiero è condiviso con Renn, ma non solo. Purtroppo il numero di sci provati è limitato perché il meteo, la domenica, è stato inclemente e non c'erano le condizioni adatte per testare al meglio sci da pista.
SALOMON X-LAB 175cm: lo scorso anno l'avevo definito lo sci migliore del weekend. Questa volta, mi era stato riferito che lo sci, con la nuova piastra, risultava migliorato; ho subito pensato che sarebbe stato difficile migliorare uno sci del genere, che faceva della pastosità e della progressività i suoi cavalli di battaglia. Tuttavia, ero molto curioso di provarlo, anche perché è un attrezzo che ho sempre tenuto d'occhio per un eventuale acquisto. Ebbene, non nascondo la mia (relativa) delusione: avevo trovato il 2015/2016 uno sci comunque molto presente sotto il piede ma mai eccessivamente nervoso; il nuovo, invece, l'ho trovato più scorbutico e reattivo in virtù della spatola che è stata leggermente irrigidita, ma soprattutto non particolarmente consistente sotto il piede, tanto che mi permetto di manifestare una scarsa fiducia ricevuta dall'attrezzo nella fase centrale della curva, quel momento in cui - per le mie caratteristiche - sono solito a sdraiarmi sulla neve quando utilizzo questa tipologia di sci (e il LAB in particolare). Questo nuovo modello, purtroppo, è stato reso più semplice perché è più facile da deformare e meno cazzuto sotto il piede, ma meno prestante quando chi ci sta sopra vuole alzare l'asticella e schiacciare di più. Inoltre, il comportamento dello sci a me è parso meno "uniforme" a causa della maggiore rigidità della spatola. Resta comunque un ottimo sci, ma quello di quest'anno è di una pasta diversa.
SALOMON X-LAB 182cm: vera novità dell'anno, mi aveva incuriosito parecchio. Ha molte caratteristiche in comunque con il fratellino più corto. Essendo piu lungo garantisce una maggiore stabilità, a parer mio più che per la struttura il vero plus sono proprio i centimetri di lamina aggiuntivi che poggiano sulla neve. È lo sci perfetto per chi vuole dilettarsi in fun carving estremo, perché permette pieghe impossibili (se schiacci mangi letteralmente la neve ogni curva) e gira in un fazzoletto grazie al raggio contenuto. Per certi versi rappresenta il potenziamento del 175cm, tuttavia a mio parere conserva gli stessi "difetti" del fratellino: con la nuova piastra è poco presente sotto il piede ma comunque ho avvertito tutta la struttura "leggerina", anche se in virtù della lunghezza da' più fiducia a chi ci sta sopra ed è anche più pastoso, tanto da sembrare più godibile. Sul corto raggio lo promuovo: essendo privo di un peso considerevole si fa sollevare docilmente, permettendoti di saltare letteralmente da una curva all'altra. Così fa anche il 175cm.
HEAD i.speed PRO 180cm: anzitutto, un piccolo spunto da cui partire: si vociferava che questo attrezzo sarebbe andato a coprire ciò che a HEAD parzialmente mancava: la "nuova" categoria di cui Rossignol è stata precursore con i Master (in particolare 21 e 23), producendo quindi uno sci con una struttura gara - già presente nel PRO 2015/2016 - e un raggio relativamente agevolato, ma comunque superiore ai canonici 18mt dichiarati sui classici wc i.speed (in 180cm); anche la nuova spatola, che riprende in modo piuttosto evidente quella Rossignol, e la coda squadrata in stile GS RD, costituivano segnali che sostenevano la presunta fondatezza di questa ipotesi, già ampiamente ventilata prima della prova sul campo. Ebbene, già alla prima curva - peraltro in piano - la sorpresa e, in parte, il disappunto sono stati grandi: lo sci in entrata ricorda il comportamento di un SL poiché la nuova spatola "prende dentro", tirando in curva praticamente senza l'effettivo intervento di chi sta sciando l'attrezzo. E questo, a parer mio, è già un aspetto quantomeno sorprendente, dato che sulla carta stiamo parlando di uno sci da gigante. Eppure, la struttura si rivela più che azzeccata e il nuovo attacco (che, tra l'altro, conosco molto bene perché lo sto utilizzando sugli sci da gara dall'inizio dell'anno) rende l'attrezzo molto aggressivo, sopratutto in ingresso curva. Il mix tra nuove geometrie e nuova struttura allo stesso tempo permette di disegnare archi molto rotondi e... stretti, che certamente non si addicono al comportamento di un vero sci da gigante; tuttavia, le angolazioni che si riescono a prendere non sono banali, e a beneficiarne è l'adrenalina dello sciatore, perché il nuovo PRO è veramente divertente! Sicuramente, per quelli che riescono a sfruttarlo appieno, è uno sci costruito per inanellare serie di curve a raggio contenuto, pur mantenendo un comportamento molto uniforme e un rebound mai eccessivo ma sempre progressivo. Va assolutamente evidenziata anche un'altra novità facilmente riscontrabile nella sciata: i 5 cm in più di lamina che appoggiano sulla neve consentono pieghe da cerchiolino rosso in totale fiducia. In parte mi ha deluso perché non può essere definito uno sci da gigante "vero": difatti, non ho tirato nemmeno un curvone, dato che per farlo sarei stato costretto semplicemente ad appoggiarmi alla sciancratura; inoltre, il comportamento della spatola ricorda davvero quello di uno slalom, e la mia concezione di sci da gs è molto vicina a quella di Renn, ovvero prediligo attrezzi che vanno lavorati e inseriti in curva con un movimento costante di caviglie, gambe e busto. D'altro canto, però, sono rimasto favorevolmente colpito dalla morbidezza e dalla progressività che lo sci presenta, caratteristiche di solito difficilmente conciliabili con un raggio contenuto, soprattutto se chi sta sopra l'attrezzo carica e schiaccia in modo costante. Il nuovo PRO penso sia a tratti entusiasmante, sicuramente molto più facile del "vecchio", anche se probabilmente va interpretato in maniera differente: difatti, con questo è possibile condurre anche su pendii molto ripidi, proprio perché lo sci garantisce curve molto chiuse e una tenuta davvero considerevole. Potrebbe rappresentare una nuova svolta nel mercato, anche se francamente non penso che HEAD abbia scoperto l'acqua calda, perché geometrie come quelle del i.speed PRO sono già presenti da anni su sci di successo come, ad esempio, il Rossignol hero LT RACING; il vero merito della casa austriaca è stato quello di potenziare una tipologia di sci che presentava (mi riferisco ad altre marche) qualche limite di tenuta e sostanza, trasferendo anche (ma soltanto in parte) il proprio DNA ai nuovi nati.
FISCHER TheCurve 178cm: vera novità dell'anno. Grande applauso a Fischer perché ha tirato fuori dal cilindro una belva di tutto rispetto. D'altronde, non poteva essere altrimenti, dopo essere stato progettato da tre mostri sacri dello sci come Ghedina, Knauss e Von Gruenigen. Premetto che questo sci ho potuto provarlo per un'oretta anche a passo monte croce nel pomeriggio, ero da solo e l'ho spinto al limite anche sul millerighe presente su una parte della pista preparata per la gara del giorno successivo, alternandolo al ghiaccio inframmezzato da mucchi presente nell'altro lato (cercando comunque sempre di tirare). Che dire se non che è un attrezzo straordinario! Dotato di una solida struttura e di un super innovativo centro largo, si colloca tra gli sci top e farà sicuramente parlare di sé; è piuttosto pesante e molto presente sotto il piede, ma allo stesso tempo fulmineo nei cambi e caratterizzato da un rebound particolare, perché in uscita è parecchio reattivo e va domato, anche se la lunghezza gli conferisce sempre un'ottima stabilità. Cercando di portarlo al limite, in particolare sul biliardo deserto, ho notato una caratteristica interessante: è uno sci che favorisce la centralità; difatti, mi sono trovato più volte con il sedere a terra senza quasi accorgermene, e soprattutto senza la necessità di dover utilizzare la mano come un "perno" (spesso accade con gli sci da gigante gara, in particolare in tracciato). È sicuramente l'attrezzo che mi ha più entusiasmato, anche perché è caratterizzato da una tenuta notevole. Non è rigido ma va caricato con continuità, e se deformato a dovere permette di stringere il raggio senza troppa difficoltà, anche se richiede - per farlo - un continuo lavoro e gambe parecchio allenate. Interessante anche il modo in cui si possono affrontare i consueti mucchi pomeridiani in pista: con il TheCurve è possibile tagliarli come con un gs che si rispetti ma anche "cavalcarli", grazie al nuovo centro largo che facilita il galleggiamento. In conclusione, è un attrezzo davvero straordinario che però richiede, per essere sfruttato al meglio, un'ottima tecnica e gambe allenate, anche se si rivela essere piuttosto polivalente in quanto a variazione dei raggi degli archi. Complimenti a Fischer!
ROSSIGNOL MASTER 23 185cm: ho già scritto ripetutamente di questo sci in passato ma ogni qualvolta che ci salgo, ne resto colpito e ammirato; già, perché M23 è lo sci perfetto per chi ama i veri archi dello slalom gigante... in campo libero! Penso che Rossignol abbia davvero trovato l'alchimia perfetta con questo attrezzo; con tutto il rispetto, chi incensa in ogni situazione M21 dovrebbe fare almeno un giro su M23, perché cambierebbe sicuramente idea. Lo sci è molto pastoso ma soprattutto estremamente rotondo, e con la sua particolare spatola consente ingressi curva molto veloci ma allo stesso tempo dolci, che garantiscono a chi lo sta sciando angolazioni (e pieghe) strepitose per un gs di quel calibro. Inoltre, in velocità gira sempre facilmente se viene caricato in modo adeguato, e tiene da paura. Insomma, non me ne vogliano i fratelli minori tanto osannati ma questo M23 è avanti anni luce, e in questo momento, tra gli sci da gigante "master" volti al campo libero non ha davvero rivali. Eccezionale a dir poco!
Concludo con un ringraziamento a Mark e ai ragazzi delle case per la perfetta organizzazione e la consueta disponibilità, senza dimenticare la bella compagnia degli amici del forum (e non solo) e lo splendido pranzo organizzato da Achille & co. Un abbraccio e a prestissimo!
"Leave me alone, I know what I'm doing." K.Raikkonen
|