Ed ecco il mio turno!
La premessa è il doveroso, grandissimo ringraziamento che va a Marco, per tutta l’organizzazione (sempre impeccabile) perfino in un periodo a dir poco tribolato per lui.
Altro grandissimo ringraziamento a tutte le case e al loro personale, che si è dato da fare per aiutarci e soddisfarci in tante maniere. Tra l’altro la qualità dei materiali, almeno in questa fascia di mercato (da medio ad alto) è davvero elevata.
E infine, un enorme ringraziamento a tutti i “fuochisti” e gli addetti alle cibarie (Gastaldello, Moiola, Achille e la moglie, Marcello e chiunque altro al momento non mi sovvenga): senza di loro PMC non sarebbe la stessa cosa!!!
Inserisco le mie recensioni relative agli skitest Ornello 2018/2019 (i dati sono più o meno i soliti e cioè 50 anni – sigh! - alto 183, peso 75 Kg, buon livello tecnico, allenamento purtroppo solamente medio; scio abitualmente con sci Head iSpeed PRO 180).
Come sempre ci siamo ritrovati tra amici nell’Alta Val Pusteria, quest’anno entrambi i giorni in Croda Rossa/Signaue: giornate con una temperatura bassina e una neve abbastanza variabile (la nevicata del venerdì e del sabato ha creato un bello strato morbido, ma in qualche caso dopo le 12 si sono trovati alcuni mucchi e il fondo duro poteva qua e là emergere. Pochissima gente in giro il sabato (complice il tempo non bello), un po’ di gente invece la domenica.
Mi premuro sempre di ricordare che si tratta delle mie personalissime impressioni, che non vogliono (e non devono!) vincolare nessun altro, libero di pensarla in maniera anche assai diversa.
ROSSIGNOL/DYNASTAR
Speed Master 18 (175)Solito sci, piastra aggiornata (ma attacco, quest’anno verdino, sempre rompiscatole!). Per motivi legati alla suola dello scarpone ho preso il gemello Dynastar anziché il Rossignol, ma lo sci è assolutamente identico. E rimane uno dei prodotti top sul mercato, che ha una stabilità elevatissima e si anche adatta a diversi raggi. Ingresso in curva non troppo complesso (onestamente non so se sia rimasto il rocker o no), richiede dalla sua che lo sciatore abbia la capacità di deformarlo: a quel punto non ci sono (quasi) limiti e permette di fare davvero tutto. Sempre bellissimo!
Elite Hero 18 (177)Rinnovato GS negozio della casa transalpina, risulta proprio un bel prodotto: facile da portare, aiuta in ingresso curva e sostiene per tutto l’arco, senza tentennamenti. Manovrabile, valido anche in corto raggio, non sembra stancare. Ottimo smorzamento di vibrazioni, il suo limite emerge solo con forti carichi su neve dura (situazione in cui si vorrebbe tornare allo M18 di prima). Se l’eredità del precedente Hero (un best seller) è pesantina, penso sia attrezzato per essere il degno successore: consigliato a tutti gli sciatori buoni e ottimi.
FISCHER
RC4 The Curv GTX (182)Mi avevano consigliato il GT, che purtroppo non era compatibile con la mia suola scarpone, quindi ripiego su questo GTX. Non conosco la sua collocazione nella gamma, quindi approccio in maniera neutra, sciando come fossero i miei sci (un 182 deve per forza avere una sciancratura GS, no?). Però lo sci è risultato un po’ lento in inversione, macchinoso nel trovare gli appoggi. Una volta impostata la curva, sulla lamina, la tenuta è molto buona e lo sci rimane stabile, infondendo fiducia nello sciatore. La chiusura della curva però richiede forza, decisione, sembra pachidermico e anche qui mi lascia un po’ pensare. Decido allora di leggere le misure, e scopro che ha un centro di 80mm: ora mi spiego meglio lentezza e macchinosità. Rivaluto un po’ il comportamento, ma mi chiedo anche se è uno sci in grado di piacere molto sul mercato…
VOELKL
Racetiger GS UVO 180 R19Nuova grafica (concordo con altri che è meno bello di prima), nuovo UVO in spatola e struttura aggiornata con l’inserimento di una specie di omega in fibra per dare omogeneità di risposta su tutta l’asta. Lo sci onestamente mi ha un po’ spiazzato, forse la preparazione delle lamine era eccessiva o sbagliata? Non so, sebbene io sia stato il primo a prenderlo dallo skiman non posso esserne certo, ma la sensazione che mi ha restituito è stata quella di uno sci troppo duro per essere un GS negozio (con piastra da gara), ma ho davvero faticato per girarlo, l’inserimento curva richiedeva sempre forza e attenzione… riportato allo stand senza troppi rimpianti
Mantra 181Provato in pista e in un tratto di fuoripista sotto la cabinovia Tre Cime, lo sci è la nuova versione di uno sci conosciuto e apprezzato nel suo settore. 100mm di centro non sono pochi, dunque per difendersi in pista ci vuole una struttura al top. Il Mantra ha infatti una ottima rigidità, soprattutto torsionale, che si sente in appoggio nella curva. L’ingresso è comprensibilmente non un fulmine, il solo neo sono le vibrazioni, che senza una piastra le aste rigide non riescono da sole a dissipare. Piacevole nel fuoripista, dove galleggia abbastanza bene e non richiede grosse attenzioni. Molto bello.
SALOMON
Race Rush GS 175Sci rinnovato, come grafica e come geometrie, in sostanza un ritorno al Race Carve in senso abbastanza classico. Sin dall’inizio risulta molto intuitivo, facile da condurre in curve di ogni raggio. Non eccelle in nulla, ma fa tutto molto bene, senza stancare, aiutando ogni volta sia necessario. La Salomon ha modificato la piastra prevedendo un attacco a 45° sulla superficie dello sci, in maniera da risultare graduale e fluida nelle reazioni. Non sono in grado di dire se il sistema funzioni, ma lo sci nel suo complesso si è rivelato molto piacevole e manovrabile, sempre confortevole e progressivo in tutto, senza denunciare difficoltà o carenze. Un prodotto centrato e ben riuscito.
ATOMIC
X9 181 (S)Allo sci dello scorso anno Atomic ha regalato una livrea verde Kawasaki (criticata dai più, ma che a me non è dispiaciuta) e una piastra più performante (di qui la versione S, riconoscibile per via dell’attacco rosso), e lo sci, se possibile, ha perfino guadagnato (cosa non facile, visto che era già molto bello). Ora diventa anche più reattivo, rimanendo molto stabile. Richiede un po’ più di forza nelle gambe, nel caricare le aste, ma restituisce tenuta, stabilità e divertimento.
PS: ho provato questo sci facendo un paio di discese assieme a Marlies Schild (per chi non avesse presente, Google e Wikipedia sono lì apposta!
), ospite di Atomic quale testimonial. Beh, che dire, non solo una bella donna, ma anche una persona gentilissima e disponibilissima (quando sciava con i bimbi presenti era lei che portava per loro gli sci in cabinovia!)… peccato che faccia letteralmente un altro sport!
La sua maniera di entrare in curva è qualcosa di pazzesco, che non si vede in giro nemmeno da parte dei normali maestri. Fare il muro della Holzriese dietro di lei (ma mooolto dietro, eh) appaga gli occhi degli appassionati, e aiuta a capire quanto lontano possa essere il mondo dei professionisti da noi poveri turisti (come si dice a Roma, pizza e fichi!)
X9 175 (S)Stesso discorso del fratello maggiore, la nuova piastra dona vivacità e aumenta la sicurezza. Lo sci è davvero molto bello, ideale per gli amanti delle curve in sequenza e super condotte. Difficile trovargli un difetto: semplicemente gli ho preferito il modello con lunghezza maggiore (per dovere di informazione, ne esiste anche una versione più corta, 169, destinata a donne o a uomini particolarmente leggeri)
G9 RR 176 (Raggio 21)Novità della casa, teoricamente per il solo mercato italiano (una sorta di prodotto sartoriale creato su misure specifiche). Beh, una macchina da guerra: uno sci che riprende il noto concetto master che tanto ha funzionato in casa Rossignol, e lo declina alla propria maniera: e che maniera! Inevitabile il paragone col diretto concorrente Master 18, sin da subito mostra un ingresso in curva non difficile, direi intuitivo, poi prosegue su due binari e regala pure una discreta spinta in uscita e tanta adrenalina! Stabilità e tenuta massime, poche o nulle le vibrazioni, lo sci riesce lo stesso ad essere maneggevole per un corto raggio divertente. Difficile trovargli il limite, almeno in campo libero, almeno da parte mia. Davvero uno sci fantastico!
HEAD
iRace PRO 175Lo scorso anno gli iRace non mi piacquero granché, non mi ci trovai bene. Così quest’anno ho voluto vedere se la versione Pro fosse sulla stessa linea o se invece mostrasse qualcosa di diverso. Beh devo dire che in questo caso il cambio mi è sembrato enorme: uno sci radicalmente diverso, che invoglia a fare curve sugli spigoli e a chiuderle bene, che non sembra mai in crisi. Mi chiedo come sia possibile, col solo apporto del sistema attacco/piastra di tipo simil-race, e scopro allo stand che invece tutta la struttura interna è differente, persino il tipo di legno è cambiato. Bene, uno sci riuscito, davvero divertente e piacevole.
Monster 83La domenica mattina ho volutamente scelto uno sci non eccessivamente performante per iniziare, indossando anche uno scarpone da sci diverso (vedi apposita recensione sotto). Mi è sembrato un classico sci dal facile approccio, con cui fare molto, ma che poi non eccelle in nulla. Manovrabilità buona, tenuta buona, ma divertimento comunque un po’ limitato, poche emozioni. Insomma, né carne né pesce, sebbene commestibile e nutriente…
Monster 88Fratellino maggiore, provato successivamente nella ricerca di uno sci largo (vorrei sostituire il mio Rev85). Molto simile al suo omonimo più secco, sempre un pizzico di attenzione nel cambio spigolo (fil rouge dei ciccioni), ma anche una sensazione di maggior facilità e di galleggiabilità. Si sta bene anche sugli spigoli, il che non guasta. Insomma buono, più divertente nella sua tipologia.
Kore 93Alla ricerca di un largone, provo anche questo bananone nero, e devo dire che mi sono divertito molto. Rispetto ai due precedenti, lo sci è più leggero e giocoso, ma nuovamente ha struttura sufficiente a stare sulle lamine (certo, magari non su pista ripida e barrata). Curve larghe e strette riescono bene, dunque mi sposto a provarlo anche fuori pista, dove risulta sempre facile e , facilitando il compito dello sciatore e regalando bei momenti di divertimento puro. Insomma, molto buono!
NEXO LYT 130 (Scarponi)Grazie a Mark ho avuto la possibilità di provare per una mattina questo scarpone, una assoluta novità di Head. Si tratta di uno scarpone che integra nella struttura il Graphene, che lo aiuta ad avere una grossa leggerezza (oltre mezzo kg in meno a scarpa!) senza però rinunciare alle prestazioni.
Lo scafo è termoformabile (no fai da te, ma solo c/o rivenditore abilitato da Head) per aggiungere volume laddove necessario, ma soprattutto la novità sta nel LIQUID FIT, un brevetto Head che rivoluziona l’iniezione nelle scarpette: infatti questa sorta di gel incomprimibile è iniettabile a piacimento (solo zona malleolare) per riempire gli spazi vuoti (in maniera intelligente, cioè risultando sempre mobile e gelatinosa all’interno della sua sacchetta di alloggiamento), ma il processo è anche reversibile in caso di necessità (o se si è esagerato).
Lo scarpone ha un last= 100, e un target di riferimento di sciatore da medio a medio/bravo, mentre la Head proporrà il Liquid Fit anche sulla linea Vector, che vede scendere il proprio last da 100mm (modello attualmente in commercio) a 98mm.
Sul campo, si riscontrano calzata abbastanza facile e poi grossa leggerezza ai piedi. Il flex è progressivo e permette di avvertire molto bene il movimento della caviglia, cosa fondamentale a mio avviso per chi è in evoluzione. Il comfort è molto buono, la scarpetta avvolgente (diciamo che secondo me è un last 100 che calza meno del solito, vista la maniera in cui il mio piede sottile è stato comunque tenuto nella sciata) e lo scarpone rimane abbastanza caldo anche nella neve del fuoripista. La tenuta laterale è buona, comunque in linea col target della scarpa.
Che dire, proprio una piacevole sorpresa!
Ecco qui, buone sciate a tutti!