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MessaggioInviato: 13 agosto 2007, 12:05 
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Chip, non ho molti riferimenti sugli scarponi ma, per associazione, ritengo che incidano notevolmente la forma e volumetria di un modello. Per associazione intendo che con le scarpe normali adesso trovo molti 46 che mi calzano bene, quando tuttora ho dei 47 che mi fanno male. Da qualche anno fanno dei modelli con pianta tendelzialmente larga e con piú spazio per le dita che si traduce (per le mie fette) in 46 che mi calzano molto meglio dei 47. Il tutto nonostante abbia il 46,5.
Concludendo, non mi stupisco piú di tanto della trasformabilitá del Raptor. Forse, molto piú semplicemente, alla Head hanno azzeccato il modello (che messo nelle mani giuste...) ;)

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MessaggioInviato: 13 agosto 2007, 13:00 
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posso capire ed immaginare tante cose ma ripeto allora prendere le misure del piede serve solo per farsi un'idea??????
guarda il caso di dani che non e' certo l'ultimo arrivato....
ha sciato fino ad oggi con un 26,5 che a occhio e croce sara' un 310 mm e adesso parla di passare ad un 25,0 di 293 mm
1,7 cm di differenza?????????????????????
se mi provo la scarpetta dei miei scarponi da 27 ci sto dentro al mm, anzi in qualche caso mi sembra stretta e guarda che non parlo solo di Head ma anche di Lange e Tecnica.....
non posso credere che la scarpetta sia di una misura e lo scafo sia un altra cosa.....
avevo anche pensato che fosse successo qualcosa di simile a quello che mi era capitato a Mantova quando avevo comprato un paio di Tecnica Avs, sara' stato il 1991 o il 1992; in quell'occasione avevo fatto anche i plantari apposta, quelli della Conformable ve li ricordate?????
beh quando i tecnica con cui mi trovavo benissimo si sono disintegrati e li ho cambiati con un paio di Dolomite Synthesi solo togliendo i Conformable ho potuto comprare uno scarpone + corto dei tecnica proprio di 1,5 esattamente come dani....
pero' mentre io non ne capivo nulla della cosa (usavo il conformable sopra l'altro plantare?!?) qui abbiamo a che fare con gente che ne capisce "piuttosto molto" e soprattutto con mark
di conseguenza, almeno per la mia testolina, la cosa si fa ancora piu' complicata.....
mi manca solo che domattina qualcuno mi dica che bisogna togliere 10-15 cm alle misure degli sci fin qui consigliate....
mi toccherebbe segare gli sci che ho
e comunque qui c'e' il problema della fetta che in genere duole se infilata in qualcosa di piu' stretto di lei......
misteri d'agosto....

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MessaggioInviato: 13 agosto 2007, 13:25 
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da profano provo a dire la mia.quando ho preso gli scarponi da mark ho fatto le 'classiche' operazioni che i clienti di ornello ben conoscono....misura dei piedi, esame 'clinico' su pianta e conformazione piede, verifica scarpetta, scafo ecc....ebbene, mark mi ha messo ai piedi un b90 atomic numero 27 corrispondente a 314mm....lasciamo perdere quello che fino a quel momento consideravo essere il mio numero di scarpe...........alla fine di tutto, dopo le misure e l'individuazione dello scarpone, mark mi ha detto una cosa importante...e cioè che quella era una misura 'consona' allo stato attuale della mia sciata, livello, materiali ecc...ma che in futuro avrei potuto e 'dovuto' accorciare di più...in poche parole stando sul modello che effettivamente avevo ai piedi avrei potuto prendere tranquillamente un 310mm perchè il mio piede in effetti ha quella misura.....su scarpe da gara o molto più tecniche però il discorso cambia ulteriormente....e tutto è influenzato dalla posizione che si assume durante la sciata.......

quando si sposta il peso in avanti sulle ginocchia flettendo le gambe in avanti posizione discesa, il piede inevitabilmente scorre indietro verso il tallone all'interno dello scafo....infatti provando diversi tipi di scarpa e diverse misure, c'erano i modelli che stando in piedi in posizione eretta toccavo in punta con una sensazione di fastidio, ma quando mi flettevo in avanti 'magicamente' la sensazione spariva....questo perchè per una conformazione strutturale di scafo-scarpetta resta sempre un pò di 'aria' sul tallone della scarpetta stessa che va riempita dal tallone e dal piede stesso durante lo 'scivolamento'. in effetti se ci pensi bene la misura che da in piedi da fastidio ma in posizione sciata no, ti spiega questo meccanismo....eppure i millimetri son sempre quelli.....da qui credo che in base al modello, alla conformazione della scarpetta, alla rigidità del sistema scafo-suola-scarpetta, alla forma dei piedi ecc si possa giustificare uno scarto e una diminuzione così sensibile e netta della misura da una scarpa all'altra

rifletti anche su una cosa...se ti misuro il piede completamente orizzontale ed appoggiato a terra ho un valore....se io ti alzo un pò il tallone con uno spessore o simili inevitabilmente il valore assoluto della lunghezza del piede proiettato sul piano precedente è minore di qualche millimetro....quindi tutto è relativo

lo dimostra il fatto che in tutte le marche la mezza misura non esiste (come mi ha insegnato mark) perchè tra un 27 e un 27.5 i millimetri dello scafo sono identici (è li da vedere su un qualsiasi scarpone) quello che cambia sono degli 'spessori' o cuscinetti più o meno alti inseriti tra lo scafo e la scarpetta.....tant'è vero che basta togliere o modificare tali spessori per fare un 'salto' di mezza misura con lo stesso scarpone e millimetri invariati......

IL MARE SERVE SOLO PER AZZERARE L'ALTIMETRO

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MessaggioInviato: 13 agosto 2007, 13:50 
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dani1965 ha scritto:
Se hai un piede magro con collo basso, la riduzione del numero con conseguente eliminazione delle zone di pressione é la soluzione migliore per ottenere il massimo controllo e trasmissione degli impulsi: gli atleti lo fanno da anni.

Riduzione del numero = minor volume (e minor stritolamento dovuto a chiusure esagerate per migliorare la chiusura).

Per la cronaca passerò prossimamente dal 26.5 del Raptor 130RD che avevo da test ad un 25.0 (293mm): ho il 41.5 di piede (= 26.5)...
Lì ho provati un paio di settimane fa presso Head Svizzera: avvolgimento PERFETTO con qualche pressione sui ditoni e laterale esterno, che metteremo a posto in settembre con una personalizzazione presso il nostro laboratorio fitting.




nel caso di dani, lui usava un 26.5 che stando ai millimetri dello scafo è uguale al 26.....quindi passando al 25.5 scatta la differenza di millimetri che però andando al 25 resta la medesima....quindi lui in verità fa solo uno scalino di millimetri sotto a quello che usava....che in effetti, stando alla misura effettiva del suo piede è un pò 'stretta' ed infatti parla di qualche pressione alle estremità ecc....normale che sia così ma probabilmente tramite alcuni spessori, cuscinetti o forme 'strane' della scarpetta interna riesce a colmare questo 'deficit' di millimetri che, risistemato ulteriormente con una qualche 'limata' o fresatura nei punti giusti dello scafo tutto diventa perfetto o quasi...dopo magari per camminare o stare al bar a bere un bombardino meglio che se li tolga, ma per sciare..... 8)

in pratica è come se fosse passato dal 26 al 25.5 non dal 26.5 al 25 :P

IL MARE SERVE SOLO PER AZZERARE L'ALTIMETRO

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MessaggioInviato: 13 agosto 2007, 14:06 
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A me piace ragionare sulle cose, capirne la logica costruirmi gli schemi, nei limiti del possibile. Come ad esempio ha appena esposto Ice. Di certo se decido di mettermi nelle mani di un professionista (a cui gli fumano, tra l`altro), questo desiderio lo metto in secondo piano per il semplice fatto che per quanto posso capire le cose che mi vengono spiegate, devo accettarne una buona parte che si basano sull`esperienza di Mark (di cui non ho nemmeno alba, forse adesso un po` di luce). Intanto mi ci ragiono sopra, filtro con altre esperienze, e son contento perché quanto anticipato da Mark si sta giá verificando (aspetto solo la prova su neve).

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MessaggioInviato: 13 agosto 2007, 14:09 
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chip63 ha scritto:
certo che cosi' ci fate andare fuori di testa tutti...
ma allora a cosa serve prendere la misura del piede????
a cosa serve indicare le misure dello scarpone????
e con i plantari gia' fatti come la mettiamo?
comincio a non capirci un'acca....
io da mark ho verificato due volte che la misura giusta "a secco" e' la 42 che in effetti mi sento giusta, anche se con le calze sottili sottili devo stringerlo un po'....
ma cosa dovevo comprare invece? un 25,5??????
c'e' qualcosa che mi sfugge, veramente....
posso intuire la storia dei punti di pressione....
ma due misure in meno.....
anche tu Dani...
cosa vuol dire passo da un 26,5 ad un 25? che finora avevi sbagliato qualcosa?
oppure che oggi per risparmiare Head fa uno scafo uguale per tutti e poi lo riempie in base alla misura???
chiaritemi qualche concetto, please.......

Semplice: provenivo da Rossignol e calzavo un R-2005, ovvero lo scarpone da gara copia 1:1 del Lange da gara RL11.
E, si sa, questo scarpone ha volumi interni molto ridotti.

Passando ad un'altra marca (HEAD) sono cambiati i volumi interni: sono rimasto con la stessa misura dell'R-2005 (26.4), però sulla neve mi sono accorto di avere più volume (troppo) sopra il piede.
Ecco perché, dopo la prova effettuata in sede, mi sono deciso di passare al 25.0

Grandezze scafi: il 26.5 ha lo stesso scafo del 26.0, il 25.5 ha lo stesso scafo del 25.0.
Se guardiamo esclusivamente la dimensione dello scafo, si tratta di un numero di differenza.
In effetti é però un numero e mezzo in fatto di volume interno (non in lunghezza): questo perché la zeppa interna del 25.0 é più alta del 25.5 (idem per 26.0 e 26.5); e zeppa più alta equivale a minor volume.

Infine una cosa IMPORTANTISSIMA!

Ti ricordo quanto scritto poc'anzi:
"Se hai un piede magro con collo basso, la riduzione del numero con conseguente eliminazione delle zone di pressione é la soluzione migliore per ottenere il massimo controllo e trasmissione degli impulsi: gli atleti lo fanno da anni."

PIEDE MAGRO CON COLLO BASSO: questa é la chiave della discussione!

Non tutte le persone hanno queste caratteristiche, e Mark ve lo può confermare...

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MessaggioInviato: 13 agosto 2007, 14:13 
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Tornando sulla prima domanda di Chip, per me si. La misura del piede serve solo per farsi un`idea (di partenza). Infatti Mark all`inizio ti fa fare la prova a piede scalzo nello scafo apposta per vedere quanto spazio c`é a disposizione per il piede, e se secondo lui c`é spazio a sufficienza allora tende a consigliarti la misura inferiore prospettando i pro e contro (che da quello che ho capito sarebbe un po` di sofferenza in piú all`inizio ma godimento e performance ottimali garantite piú a lungo nel tempo).

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MessaggioInviato: 13 agosto 2007, 14:16 
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Scusa Dani, andando un po` sul serio, ma uno che cammina con questi scarponi che fa, raptoreggia?

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MessaggioInviato: 13 agosto 2007, 15:50 
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bene tutte le vostre spiegazioni sono chiare e mi risolvono qualche dubbio, mi viene pero' anche il sospetto che piu' o meno tutti fin qui abbiate sciato con la scarpa sbagliata, Rospus lo ammette, Dani anche (in pratica, in effetti durante l'anno scorso mi sembra di ricordare qualche segnalazione riguardo al fatto che ballavi un po' dentro gli scarponi), aspetto magari anche pcaimi detto "carcentina" al riguardo...
poi capisco anch' io che ci siano dei....concorsi di colpa:
- gli eventuali plantari
- la presenza di spessori
- la scarpetta piu' o meno termoformata
- il collo del piede piu' o meno basso
- lo spessore della calza (storia che assomiglia un po' a quella dell'intimo o degli indumenti sottotuta, ve lo ricordate lo spessore delle prime felpe in pile che oggi nemmeno si usano piu'?????)

rimane pero' il fatto che tra un 25,0-25,5 e un 26,0-26,5 ci siano fino a due cm e piu' di differenza che ovviamente devono essere "coperti" rimpiendo lo scafo in varie maniere, zeppe o scarpetta che sia...con tutte le considerazioni che si possono fare in termini di precisione.....
poi diventa anche un problema di scelta:
- scarpone preciso magari fatto su misura dal mark che ti permette di dirigere gli sci come coltelli ma magari ogni tanto ti fa vedere le stelle
oppure
- scarpone un po' piu' largo che ti "fa star bene" ma ti toglie precisione e sensazioni "positive"
io quest'anno ad esempio ho puntato su modelli comodosi di head, calzata FCS 103, mai avuto il benche' minimo dolore, ma in quanto a precisione e sensazione di sciata ho fatto qualche passo indietro con il dubbio pero' che se invece di aver scelto un 27 prendevo un 26,5 magari le cose andavano meglio....
alla fine dipende anche da dove si compra e dal tempo che ti possono dedicare non solo per la scelta ma per adattarti la scarpa...
e qui Ornello diventa un mondo a parte
comunque Mark sta tranquillo
non ti faro' perdere tempo per passare dal 27,0 attuale (che e' anche un 27,5) al piu' corretto 26,5 (che e' anche un 26)
con me non ne varrebbe la pena
dedicati a quelli per cui ha piu' senso.....
ho quasi deciso che preferisco essere comodoso
e poi quest'anno de vo vedere anche con i plantari nuovi...
e magari i nuovi Raptor Supershape rs.....

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MessaggioInviato: 13 agosto 2007, 16:28 
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per essere periodo ferragostano, questa discussione si è fatta davvero interessante!!

Endrisa giò chei pute - Tony Bonaldi


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MessaggioInviato: 14 agosto 2007, 7:16 
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Chip, attenzione quando parli di "scarpa sbagliata"...

Qui non stiamo parlando di una tipologia di scarpone errata (modello o flex cannati), ma di volumi interni che variano a seconda della marca.

Quando sono passato dal Rossignol/Lange da gara all'HEAD ho mantenuto la misura del piede misurata in negozio: con i primi scarponi era giusta sia in lunghezza che in volume, la seconda solo in lunghezza (volume interno maggiore).

Quindi: trattasi solo di una differenza di volumi interni.

Ora, per avere gli identici volumi interni di Rossignol/Lange da gara o del Garmont G.1 150 (tutti in grandezza 26.5 e perfetti per il MIO piede), con Raptor devo scendere al 25.0 per avere gli stessi spazi SOPRA il piede: ne consegue che per avere gli stessi spazi in lunghezza bisognerà lavorarne lo scafo.

La questione é quindi semplicissima e legata esclusivamente a VOLUMI INTERNI (che variano da marca a marca) e FORMA DEL PIEDE (che varia da persona a persona): quindi si tratta di un discorso personale che non possiamo generalizzare all'intera umanità.


Per il resto:
- Plantari: lo scarpone va SEMPRE provato con il proprio plantare, che OGNUNO dovrebbe avere per uno scarico corretto delle forze sul proprio piede (e spesso schiena)
- Spessori: sono parte integrante dello scarpone e servono per variare il volume tra il numero intero ed il mezzo numero
- Scarpetta termoformata: oggi sono lo standart di ogni scarpone, tranne quelli di bassa gamma
- Calze: per la prova utilizzate le stesse calze che usate per sciare; é ovvio che più é spessa la calza meno sensibilità e reattività avrete sciando.

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MessaggioInviato: 14 agosto 2007, 7:22 
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Seconda parte della discussione:
chip63 ha scritto:
rimane pero' il fatto che tra un 25,0-25,5 e un 26,0-26,5 ci siano fino a due cm e piu' di differenza che ovviamente devono essere "coperti" rimpiendo lo scafo in varie maniere, zeppe o scarpetta che sia...con tutte le considerazioni che si possono fare in termini di precisione.....
poi diventa anche un problema di scelta:
- scarpone preciso magari fatto su misura dal mark che ti permette di dirigere gli sci come coltelli ma magari ogni tanto ti fa vedere le stelle
oppure
- scarpone un po' piu' largo che ti "fa star bene" ma ti toglie precisione e sensazioni "positive"
io quest'anno ad esempio ho puntato su modelli comodosi di head, calzata FCS 103, mai avuto il benche' minimo dolore, ma in quanto a precisione e sensazione di sciata ho fatto qualche passo indietro con il dubbio pero' che se invece di aver scelto un 27 prendevo un 26,5 magari le cose andavano meglio....
alla fine dipende anche da dove si compra e dal tempo che ti possono dedicare non solo per la scelta ma per adattarti la scarpa...

Forse é più semplice:

1. definire il tipo di scarpone (categoria/flex) in base alle proprie capacità/stile sciatorie

2. provare questo modello ma di diverse marche sino a quando si trova la giusta alchimia lunghezza-volume

Ovviamente questo discorso va applicato per tutta quella clientela che non può disporre di "guru" nella personalizzazione quali Mark o altri pochi eletti, ed é l'ABC della scelta oculata di uno scarpone.

Ovvero: se non abbiamo a disposizione il PRO che ce la modifica, NON fissiamoci con una marca o un colore ma cerchiamo tra le marche lo scarpone adatto per i NOSTRI piedi...

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MessaggioInviato: 14 agosto 2007, 7:30 
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Ah, ancora un piccolo dettaglio.

Ho avuto scarponi personalizzati per anni (leggi scarpetta ad iniezione per il mio piede ultramagro, piatto e dal collo basso).

Le uniche volte che ho visto le stelle é stato quando il venditore ha "toppato" con la scarpetta ad iniezione; da quando ho scoperto il mitico Rocco Vitaliano (oggi in pensione) non più avuto alcun problema!

Io chiudo gli scarponi al mattino e li riapro solo alla sera perché sul mezzogiorno me ne dimentico, talmente sono comodi.
E sono comodi perché sono stati adattati professionalmente al mio piede.

Quindi: anche lo scarpone da gara, se personalizzato professionalmente, può essere comodo come uno da granturismo! Con la differenza che ha la precisione di un cronometro... svizzero!

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MessaggioInviato: 14 agosto 2007, 8:30 
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grazie di tutte i chiarimenti Dani, preciso come al solito...
peraltro io dicendo "scarpa sbagliata" non volevo criticarti, e ci mancherebbe visto il livello di sciata e di competenza, intendevo solo sottolineare che sei stato preso anche tu un po' in contropiede dal discorso dei volumi interni di Head rispetto a Rossi...

nel mio piccolo e' un po' quello che e' successo a me quest'anno con gli Edge venendo da Lange e Tecnica
tant'e' che sento il bisogno di una scarpa un po' piu' precisa, piu' immediata come reattivita' e quindi penso che provero' il Raptor Supershape RS
pero' a questo punto non vorrei fosse un problema anche di volumi perche' uan delle cose strane e' appunto che mentre Lange e tecnica li stringevo poco con gli Edge devo tirare molto i ganci.....

la cosa che continua a lasciarmi perplesso e' che la scarpetta interna del 27-27,5 io con la mia lunghezza di piede la impegno tutta...
ok che poi si consuma ma con una scarpetta 26-26,5 semplicemente non ci starei dentro...e' troppo corta
cosa devo fare comprare uno scarpone 26-26,5, farlo lavorare bene internamente e poi metterci una scarpetta 27-27,5?????
probabilmente esiste una soluzione caso per caso, personalizzata anche in base al piede...
e magari non e' solo questione di collo basso ma ad esempio anche di ossa sporgenti......
insomma lo scarpone e' sempre un bel casino...
adesso voglio vedere a settembre quando vado da mark a pigliare il raptor....

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MessaggioInviato: 14 agosto 2007, 10:16 
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Sci utilizzati: HEAD what's your limit?
Mah, prima di pormi tutte queste domande sui numeri e mezzi numeri, comincerei a provare il Raptor Supershape: vedrai che rispetto all'Edge calza in modo differente (più anatomico).

E se Mark é sopravissuto al Carcentina, é in grado di affrontare qualsiasi dilemma "pedestre"...

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