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MessaggioInviato: 7 maggio 2008, 21:24 
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Azz!!!!!!
Dani, ma sembra più una sala operatoria che un laboratorio!

giò


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MessaggioInviato: 7 maggio 2008, 22:02 
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dani1965 ha scritto:
Prima viene effettuato lo scanning del piede (uno alla volta, con la sua attrezzatura), poi l'immagine viene inviata al PC.

Sul PC, tramite un programma apposito, vengono inserite manualmente delle modifiche che migliorano l'appoggio: il tutto avviene su discussione bilaterale, in modo che queste modifiche assecondino sia le esigenze del piede che quelle del suo proprietario (p.es. una determinata inclinazione per ottenere dei cambi più rapidi e/o più incisivi).

L'immagine viene salvata.

A questo punto si sceglie il tipo di zeppa, dalla quale "nascerà" poi il plantare come fosse una scultura (...): più dura, più ammortizzante, ...
La zeppa viene vissata ad una specie di fresatrice, guidata da PC in base ai dati dell'immagine del piede.

A questo punto Häse schiaccia un bottone ed il tutto parte automaticamente, così nel frattempo (5' circa per zeppa) lui può fare altri lavori.

Risultato? ECCEZZIONALE!

:)


Mark ha un sistema per la scansione della pianta del piede che per come è fatto, ovvero uno scanner dedicato a questo ma molto simile come concezione ad un classico scanner da ufficio ovvero un sistema di lettura posto sotto un vetro (sul quale appoggi ail piede).
E' chiaro che essendo una macchina altamente professionale e i risultati dei plantari di Mark sono ben conosciuti da tutti noi nulla gli si può andare a dire ...
Un giorno però mi sono posto, e ho posto a Mark una delle mie "questioni"...
"Ma l'impornta del piede non dovrebbe essere presa con l'omino in piedi e non seduto? Il carico dovuto al peso della persona non fa cambiare la forma e la quantità della superficie d'appoggio dei piedi?"
Lui, giustamente mi ha detto che questa era una delle domande che anche lui si era posto (ai tempi che furono) e per tutta risposta mi ha fatto dono di un libretto da leggere, scritto da un illustre prof., per quanto riguarda i piedi e i plantari.
Ammetto che l'ho solo iniziato a leggere forse due pagine mane mancano ancora una 60°.

La domanda che ti pongo Dani è questa .. il sistema da te illustrato, scansiona la pianta dei piedi (scusami il gioco di parole) in piedi o da seduto ?
Ultimamente nei negozi sportivi generici (le note che catene che qui non cito volutamente) si vedono sempre più spesso trabbicoli che fanno la lettura della pianta e da li ne esce il plantare già confezionato da scegliere tra quelli blisterati e esposti sulla disposta adiance (che io lascerò a loro :) )
Sulla Bibbia di quest'anno infatti hanno dedicato alcune pagine ai plantari e alle scansioni dei piedi degli atleti (ricordate le mie perplessità in merito a ciò?) il tutto tramite un apparecchiatura che poi è la stessa che oggi sta dilagando nelle catene dei negozi sportivi ... Chissà come mai poi ... eheheheh


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MessaggioInviato: 7 maggio 2008, 23:38 
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Morfy, per quello che può valere il mio modo di vedere "filtrato" dalla mia preparazione di base per il lavoro che faccio, potrei dirti che in nessun modo farai mai il "plantare ideale", quello cioè perfetto, sia in un modo che nell'altro.
Fino all'avvento dell'amplifit e similari, i plantari utilizzavano il metodo del calco, che intuitivamente dovrebbe essere il più preciso: ti metti in piedi sul trespolo con una pedana che riscaldandosi prende la forma del tuo piede, metti sopra il plantare da fare e, sulla forma del calco che hai lasciato sulla pedana, si realizza il plantare.
Intuitivamente questo principio dovrebbe essere il più esatto, ma c'è un "ma": il tempo che occorre a realizzare il calco. Siamo sicuri che per circa 10' riesci a stare fermo ed immobile con il peso esattamente distribuito sui due piedi?
Siamo sicuri che non si tende a caricare il peso alternativamente su una gamba e poi sull'altra? Dal momento che spesso succede questo, anche semplicemente contraendo di più o di meno i muscoli delle cosce e delle gambe e dei piedi, il calco non sarà mai corrispondente alla realtà, diciamo sarà fedele come un ritratto pittorico.
Lo scanner, dal momento che dovrebbe essere più veloce, avrà, invece, la fedeltà di un fotoritratto, ma sempre influenzato dalla pressione più o meno veritiera che il soggetto riuscirà ad esprimere nei pochi istanti che servono a "scannerizzare" il suo piede.
Il vantaggio di poterlo fare da seduti sta nel fatto che si elimina la variabile "pressione" da esercitare, ma giustamente mark (che la sa molto lunga) si pone il problema della fedeltà di questo modo di ottenere il disegno del piede; oltretutto per anni (credo) ha fatto i comformable e sa di cosa parla.
Non solo, ma il plantare personalizzato serve non tanto (o meglio non solo) a migliorare il comfort della calzata ma anche a permettere al piede di "leggere" meglio il terreno e in questo modo a migliorare la propriocettività. E vi è un legame tra comfort (assenza di dolore) e miglioramento della propriocettività.
Secondo la mia opinione, qualunque sia il metodo di rilevazione del disegno del piede, quello che conta sarà poi la messa a punto del "tecnico", la sua esperienza finalizzata all'uso che se ne farà del plantare, o meglio, del sottopiede anatomico, perchè questo è in realtà il suo nome esatto.
E sarà solo grazie alla sua sapienza che riusciremo a trovare il giusto compromesso tra comfort e sensibilità.
Personalmente uso il comformable, scelta dettata più dalla necessità (ho disponibile solo questa opzione) che dalla volontà (non ho avuto modo e tempo di cercarmi un centro che faccia l'amplifit a roma).
Per essere comodo, è comodo, ma rispetto al sottoppiede di serie del mio scarpone è un pò più "sordo".
Ed è anche più "rognoso" da realizzare, per le variabili che ti dicevo prima, la sua messa a punto è forse più laboriosa e lunga rispetto ad un plantare scannerizzato, ma tutti e due devono essere realizzati solo da chi ha esperienza nel farli e sa a quale uso saranno destinati.

giò


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MessaggioInviato: 8 maggio 2008, 0:23 
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concordo con te Giò e aggiungo tre cose:
- mai ho messo in dubbio la tecnica che Mark utilizza anche perchè non lo ha di certo realizzato lui nello scantinato di casa, ma è fornito da una ditta molto seria e conosciuta e si basa su ricerche fisiche e mediche dove ditro ci sono quindi studi di luminari nel campo
- scommetterei che una volta presa l'impronta con lo scanner, tramite algoritmi o che altra diavoleria, i dati vengano rielaborati e in realtà la lavorazione del plantare alla fine non ricalca l'esatta scansione ma tiene conto di peso, altezza, e sport praticato...
- non saprei nel mio piccolo altrimenti spiegarmi la funzione che ha il software abbinato allo scanner di Mark che tra l'altro, richiede tra i parametri quale utilizzo si farà poi del plantare .. (calcio, basket, corsa, sci, ecc...)


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MessaggioInviato: 8 maggio 2008, 7:23 
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Morfy ha scritto:
...
La domanda che ti pongo Dani è questa .. il sistema da te illustrato, scansiona la pianta dei piedi (scusami il gioco di parole) in piedi o da seduto ?
...

In piedi per lo sciatore da pista, seduto per quello da bar... :D

No, scherzi a parte la scansione viene effettuata in piedi, con l'apposito apparecchio professionale, ovviamente.

;)

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MessaggioInviato: 8 maggio 2008, 7:25 
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Dei sistemi che ho potuto provare negli ultimi vent'anni (Conformable descritto da Giò, Walkable a lievitazione da Rocco Vitaliano e Orthofit da Häse Hefti/Head), l'ultimo é senza ombra di dubbio il migliore.

Per me, almeno... ;)

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MessaggioInviato: 8 maggio 2008, 7:34 
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Qui trovi illustrato il sistema Orthofit con relative spiegazioni tecniche:

http://www.footclinic.it/

In dettaglio:

- Scanner: http://www.footclinic.it/p_footclinic_scanner.asp
- Analisi al pc: http://www.footclinic.it/p_footclinic_soft.asp
- Fresatura/produzione plantare: http://www.footclinic.it/p_footclinic_fresa.asp

Lo scanner utilizzato da noi in Head é una versione semplificata, ovvero il modello Digi Mob 95:

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;)

HEAD What's your limit?


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MessaggioInviato: 8 maggio 2008, 8:43 
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CArto che si. il sistema che Spiega DAni e lo stesso che uso io, scanner che poi ti mostra sul pc l appogio dei piedi, analisi fatta da un tecnico dei plantari ( che non sono io ma chi analizza il file) e poi viene fatto ilplantare con una fresa che copia il demo. Naturalmente io mi appoggio ad una ditta che poi fa tutto mentre nel reparto di Dani fano direttamente ilplantare..il sistema completo costa circa 40 mila euro mentre il rilevamento a scanner che uso io con il programma con 12 mila euro lo metti innegozio ( mi piacerebbe averela fresa ma....minchia quanti soldi)
Il fatto che li si fa in piedi ( ma con un piede appoggiato in terra e uno sopra il rilievo( e questo spiega molto) non fa differenza nell analisi finale perche poi vengono inseriti, peso, altezza, ecc ecc e da qui il calcolo finale dei carichi.
Per BART: ieri ho parlato con OSCAR dei tuoi scarponi e ho chiesto anche a lui conferma per la tua misura, visto che usi un nordica 285 lui mi ha detto che anche nel 150 raptor resta uguale la misura.
Spero ti possa essere utile.
Ho capito forse chi è il tuo allenatore....dimmi se sbaglio..VITALINI??
CIao mark

Esiste un posto dove si parla solo di sci e a volte di bike


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MessaggioInviato: 8 maggio 2008, 9:39 
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Italjet ?? ma fa l'allenatore ? Non ha mica una società che produce abbigliamento "race" ?
Bart quanti punti hai ?

"E' l'unico italiano che nel SuperG riesce a tenere gli sci uniti. Larghi ma uniti" - Furio Focolari.
http://data.fis-ski.com/dynamic/athlete ... rid=188888


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MessaggioInviato: 8 maggio 2008, 9:48 
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Se parliamo genericamente di plantari, avendone provati di ogni specie e razza, vi dirò la mia.
Per l'analisi tengo conto di plantari esclusivi per sciare, altro discorso per la pratica di altri sport o per il semplice camminare.

- I plantari di serie (ma anche quelli predisposti con scannarizzazione nei negozi con sucessiva scelta dei più affini) sono degl'ibridi, che si adattano perchè è la nostra pianta che si adatta, quindi è chiaro che per un giovane non ci sono grossi problemi, ma passata la trentina il problema potrebbe sorgere.

- Il plantare fatto con scannarizzazione da Mark è di tipo "correttivo", cioè oltre a sostenere tende a modificare la postura. Se da un lato è un bene, per altri versi non lo è. Se si è giovani va bene, più s'invecchia più risulterà difficile questo tipo di plantare. Chiaro che anche se avanti con l'età, ma con un fisico allenato, quindi perfetto, i "problemi" si riducono.
Essendo molto fine di spessore migliora la sciata, infatti tende a schiacciarsi (in alcune zone) appunto per favorire la "lettura" del terreno (come giustamente dice Giò).

- I plantari comformable sono un copia-incolla della nostra pianta. Anche se sono presenti sul mercato da più anni, non è una tecnica superata. Contrariamente agli altri, essendo di dimensioni notevoli, devono essere inseriti durante l'acquisto degli scarponi nuovi dato che alterano sensibilmente i volumi. Per chi ha un piede "difficile" (esempio classico l'arcata molto sviluppata) aiuta molto perchè ha la funzione di sostegno. A livello di confort è sicuramente un prodotto azzeccato, meno per quanto riguarda la sensibilità. Qui però bisognerebbe anche verificare la propria personale sensibilità, c'è chi ne ha di più e chi meno, quindi in linea teorica uno sciatore con elevata sensibilità "compenserebbe" quella perduta con il plantare.

- Super plantari. Ci sono podologi che effettuano plantari speciali (con costi che si avvicinano ai 1000 euretti). Questi plantari non si limitano al campo sportivo, ma devo essere utilizzati anche nel quotidiano, infatti ne vengono custruiti una serie (con diverso utilizzo), perchè devono modificare in ogni momento l'appoggio del piede riequilibrando l'arto durante la fase di appoggio e propulsione (statica e dinamica). Quindi parliamo di vere e proprie patologie.

- Seduti - in piedi: Giò ha perfettamente centrato il punto. Una cosa però vorrei dire.
Il ragionamento se (citaz.) <siamo sicuri che per circa 10' riesci a stare fermo ed immobile con il peso esattamente distribuito sui due piedi> è esatto, ma potremmo "compensarlo" con una morfologia del corpo (penso ad esempio ad un bel pacione.... eheheheh!!! o le gambe "a fantino") che la posizione seduta non evidenzierebbe, mentre stando in piedi si bilancia l'asse.


@ Dani tu parli di fresatura della zeppa (quindi non del plantare) e qui l'aspetto diventa interessante perchè secondo me trovare un assetto più preciso nell'appoggio diretto allo scafo migliorerebbe e di tanto, la sciata. Poi, eventualmente, col plantare si ricercherebbe unicamente il confort.

@ Mark ho visto (mi sembra) che hai ancora la macchinetta per fare i comformable, è ancora utilizzabile?

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MessaggioInviato: 8 maggio 2008, 11:39 
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markorny ha scritto:
...Per BART: ieri ho parlato con OSCAR dei tuoi scarponi e ho chiesto anche a lui conferma per la tua misura, visto che usi un nordica 285 lui mi ha detto che anche nel 150 raptor resta uguale la misura.
...

Se non erro ha già ordinato il 25.5 (293mm).

Grazie Mark, questo conferma che non sono poi così un "ràtt"... :D

;)

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MessaggioInviato: 8 maggio 2008, 11:43 
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santojonny ha scritto:
...@ Dani tu parli di fresatura della zeppa (quindi non del plantare) e qui l'aspetto diventa interessante perchè secondo me trovare un assetto più preciso nell'appoggio diretto allo scafo migliorerebbe e di tanto, la sciata. Poi, eventualmente, col plantare si ricercherebbe unicamente il confort.
...

Sei sicuro di non avere il doppio passaporto? :D

Comunque hai ragione: avrei dovuto parlare di "blocco dal quale viene ricavato il plantare" (perché si tratta proprio di un blocco, in forma grezza non ha proprio nulla del plantare) e non di "zeppa"...

Da quanto ho capito dalla descrizione di Mark, il sistema é identico al suo: solo che noi facciamo tutto il lavoro in casa.

;)

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MessaggioInviato: 8 maggio 2008, 12:10 
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No il passapoto no...., anche se abito a meno di 30 Km. in linea d'aria...... ;) :D :D

Piuttosto la mia non era una puntualizzazione, ma una speranza :P .... e me l'hai tolta!!!
:( :( :D :D


A parte gli schezi il fatto è che, penso, l'importanza della zeppa sia fondamentale, ma spesso trascurata. Sia per il confort sia per quanto riguarda miglioramenti tecnici.
Facciamo finta che uno abba delle calcificazioni alla caviglia o le gambe "a fantino", difficilmente potrà sciare con scarpe rastremate, sportive. Per meglio dire: o scierà con scarpe molto turistiche oppure con scarpe sì sportive, ma con numeri e volumi abbondanti.
Il plantare, appunto per la sua esiguità di spessore, può migliorare la situazione, ma difronte a certe patologie sarebbe più opportuno modificare la zeppa (notevolmente più alta di spessore) al fine di "compensare" il più possibile.
Ora solo esiste il metodo un po' empirico del abbassa/alza per tentativi, ecco perchè avevo sperato in una tecnica più precisa.

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MessaggioInviato: 8 maggio 2008, 12:13 
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@Mark
Si chiama Walter e non e proprio allenatore a tempo pieno nel senso che fa ancora gare è con la Finanza e comunque usa HEAD
per gli scarponi forse in autunno vado direttamente a Motebelluna e li mi daranno quelli giusti,forse mi daranno anche gli sci in uso però non so ancora niente fra l'altro stò partendo per la Nuova Zelanda per uno scambio tra scuole cpenso ddi tornare verso ottobre,mi stò informando per avere la possibilita di fare gare anche là visto che è inverno
@ brunoz sono del 91 e ho 60 punti fis


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MessaggioInviato: 8 maggio 2008, 12:32 
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Ottimo Bart, scia anche per noi!!!! se avrai bisogno fatti sentire..
x Santo: sempre funzionalnte la macchinetta conformable se ti serve!!
ole ora parto per il tonale e torno sabato mattina!!
arrivederciiiiiiiiiiiiiiiiiii
mark

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