Non sono un fine testatore, ma da possessore di un paio di Raptor Supershape aggiungo la mia:
al momento dell'acquisto, la prima volta calzati mi ero reso già conto dell'ottima adattabilità alle mie estremità, ottima aderenza e avvolgibilità intorno ai miei piedi, caviglie e stinchi, nessun punto di pressione e facilità nel calzarli e toglierli. Li ho praticamente lasciati 3 mesi nel loro involucro, per tirarli fuori solo qualche giorno prima della partenza al fine di procedere alla loro termoformatura (fatte 2) e l'ottima prova a secco era stata confermata.
Come tutti ben sapete, il giorno prima della vacanza, facendo un piccola deviazione, sono passato da Mark per sistemare gli sci miei e di Francesca, acquistare altre calze Mico e cat-track (per me), scarponi e bastoncini per Francesca e soprattutto controllare i paraacqua dei miei Raptor (erano quelli giusti), e al momento dei saluti il Guru congedandoci ci disse: "Ragazzi, il primo giorno soffrirete tanto, ma se vanno dal secondo giorno godrete alla grande!!!!!!" così era stato detto e così in realtà fù...........eh eh eh eh
Primo giorno una catastrofe, dopo la prima discesa di riscaldamento a scarponi praticamente slacciati, procedo con l'allacciamento, ma non avendo feeling con questi nuovi attrezzi, forse esagero e comincio a soffrire da cani. Chi mi vedeva dal di fuori avrà pensato che fossi in preda a crisi epilettiche, mi contorcevo, piegavo, buttavo a terra, imprecavo......congedo, a quel punto, Pippo e Francesca che, da ottima sciatrice qual'è aveva immediatamente trovato, grazie alla sua esperienza, un buon feeling con le sue nuove scarpe. Mentre loro si dirigono in Gardena, io fermandomi ogni 20 metri scendo sconsolato alla stazione di partenza di Pecol, dove guadagno il bagno............non vi dico cosa ho combinato, poteva sembrare l'antro del dio Vulcano mentre forgiava le armi del "pelide Achille"!!!!!
Uscendo dal bagno ho la fortuna di incontrare il mio maestro, il mitico Fausto, il quale comprende il mio disagio, mi porta in bar (evvai con la prima grappa), dopo avermi consolato dicendomi che era tutto normale, mi esorta ad aspettarlo là poichè aveva una lezione. Trascorro quest'ora (11-12) in bar a parlare con un cuoco barese (simpatico), una barman sarda (bruttina) e una cameriera polacca (degna di nota....eh eh). Dopo un'ora ritorna Fausto che mi porta dentro la struttura che ospita i maestri in quel di Pecol, mi fa togliere gli scarponi e li mette a riscaldare (seconda grappa), un quarto d'ora dopo me li fa rimettere e mentre sono inginocchiato per agganciarli lo sento urlare: " che ca.... fai? non serve agganciare molto, questo gancio non serve, questo si...........ecc....". Mi viene in mente allora la cazziata di Mark mentre li compravo:" Che fai Anni??? non serve stringere in quel modo" o i consigli di Santojonny e Dani:" non serve stringere troppo..."
Si sale daccapo, e faccio qualche discesa con il maestro giusto per scaldarmi e, sotto i suoi consigli, comincio la regolazione sfruttando, soprattutto, quella santa invenzione che è la regolazione micrometrica dei ganci (eccezionale), dopo 15 minuti Fausto mi lascia e và in pausa pranzo, io decido di continuare quello scorcio di giornata, in attesa dei due reduci "gardenesi", sciando nel comprensorio di Canazei (Belvedere-SassBecè....) cercando di affinare il mio feeling con gli scarponi mettendo a frutto i consigli degli amici. Ad ogni discesa cercavo di memorizzare quali ganci dovevano essere stretti e quali allentati dando un giro di micrometrica in più di qua ed in meno di là...........
Il secondo giorno andava già molto meglio, mentre avevo trovato l'"optimum" per il piede sx ancora qualcosa mancava per il dx, avevo la sensazione che mi sfuggisse un pò e stringendo avevo dei formicoli all'arco plantare dovuti sicuramente al cattivo circolo.........
Dal terzo giorno in poi si apre, per me, una nuova era l'"AnniRaptor", in cui si comincia a godere coma da profezia di Mark. Gli scarponi cominciano anche sulla neve a confermare le ottime sensazioni provate a secco, a feeling raggiunto sono diventati un tutt'uno con i miei piedi, il buon avvolgimento iniziale si è trasfomato in ottimo bloccaggio, rendendo scarpe e piedi estremamente solidali. Tutto ciò mi ha donato una scarpa reattiva, con ottima tenuta, e soprattutto precisa i grado di trasmettere immediatamente i miei imput agli sci.................che dire di più ragazzi "Toglietemi tutto tranne i miei Raptor....eh eh eh"...............eccezionali, strepitosi............
Notazione per i più curiosi, i Raptor per ciò che riguarda i ganci (dal basso verso l'alto) hanno 3 denti di aggancio per il primo, 4 per il secondo, 6 per il terzo e quarto.......io li portavo pressocchè slacciati 1° gancio su tre posizioni agganciavo nel primo dente, il 2° su 4 posizioni nel secondo, il 3° e 4° su 6 posizioni agganciavo sul secondo. Il grande insegnamento ricevuto è questo, qualora si voglia stringere di più, non ricercare il dente successivo ma restare sullo stesso operando adeguatamente sulla micrometrica........
Alle persone a me vicine (Francesca, Pippo, Renn e Daniela) e a Mark al telefono ho detto:"Sebbene il Sig. Head abbia sviluppato gli scarponi con il Caro Vecchio Buon Bode, sembra che per realizzare la forma abbia preso lo stampo del mio piede".........che presuntuoso.........eh eh eh
Ah dimenticavo..........premetto che i miei gommini erano quelli giusti, ma problema di acqua non ne ho avuto. I miei piedi entravano ed uscivano asciutti, tranne l'umidità dovuta alla normale traspirazione dei miei piedi (se non ci fosse stata mi sarei preoccupato), la scarpetta era perfettamente asciutta dentro e fuori e niente acqua nello scafo. Sposo invece il problema del freddo riscontrato da Chip ed altri, io ho avuto la fortuna di trascorrere una settimana meteorologicamente fortunata (le temperature oscillavano tra +2 e -2/-3) e fin qui nessun problema, ma il terzo (-11) e l'ultimo giorno le temp. erano basse e ho patito molto freddo alle dita e non c'è stato verso di riscaldarle. Penso sia normale, daltronde sono scarponi con filosofia e costruzione racing e ciò che acquisti in tecnicità lo perdi a scapito del confort............Ragà credetemi, non ho davvero nulla di più da chiedere ai miei "adorati" Raptor...........
Cosa alquanto strana è che ne ho visti indossati davvero pochi, tranne, il primo giorno, un tizio che doveva essere un promoter Head (era vestito con la tuta che avevano al test in Senales gli uomini Head), un'altro tizio a Porta Vescovo (entusiasta anche Lui) e un'altro, quando ero insieme a Renn, alla fine della Dantercepies per il resto nulla.
Alla fine di un post così logorroico e/o tritapalle che dir si voglia, è doveroso passare in rassegna con i ringraziamenti di rito............ringrazio Santo e Drey che furono i primi, in quel di settembre, ad istradarmi sulla via del Raptor; ringrazio Mark per l'assistenza e la guida alla scelta al momento dell'acquisto e soprattutto nel post vendita durante le fasi doloranti.......................e ringrazio il mio portafogli che mi ha permesso di effettuare un volo a/r alla volta di Asola per accaparrarmi l'ultimo paio (era stato, preventivamente, messo da parte per me) di Raptor misura 26.............eh eh eh
P.S........il colore rosso è molto bello, troppo "sciccoso", se l'avessero proposto nero (colore che odio) non l'avrei mai comprato. Speriamo rimanga ancora, in caso contrario adattando una celebre citazione: "......è morto il rosso, evviva il rosso"........eh eh eh eh
Alla prossima, devo postare gli effetti benefici dei cat-track e delle calze Mico
To be continued.........
"Ma che lavoro fai, Alex Drastico, si può sapere?"..........Alex Drastico:"Certo che si può sapere, un cazzo!!!"
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