un grazie a tutta l'allegra compagnia per la super mega accoglienza
e un bacione a chi so io.

Le scarpe poi non le ho sfondate solo ricorrendo quei tre o quattro funghetti...
ma le ho strapazzate anche sui monti dove vado a racchogliere licheni
in aperta competizione con un gruppo di amici/nemici
ai quali va un pensiero,
non so bene se di compassione perché adesso e per i prossimi mesi
saranno al freddo sotto la neve
o di invidia totale

una curiosità da un cittadino ignorante: ma cosa ci fai con i licheni?

Cerrrrrrtooo..........

Infatti si parla di una assicurazione prematrimoniale sulla vita del Chicco,
di una ferrata con sottostante orrido da 1500 metri di caduta libera,
di uno scarpone aperto a livello di suola,
di un chiodo segato alla base
e di un moschettone fallato.

Mo non chiedermi chi sia la beneficiariA della polizza!

li mangi, semplice.

Ovviamente devi pulirli per bene dall'erba secca,
poi li fai rinvenire come fai coi funghi secchi.
Poi te li mangi come una qualsiasi verdura cotta.

Se passi dal Vivione ti fermi dalla Marika (ma oramai è tardi)
che te li fa, ma con l'aggiunta di molto aglio.

Io li preferisco più naturali,
rigorosamente in una scodella da mezzo litro in compagnia di fagioli e patate
conditi con olio di quello che cominciano a spremere a freddo proprio in questi giorni sulle rive del sebino.

Se poi sei un libidinoso,
prendi del burro di mucca, di quello vero (no supermercato),
lo piazzi sul fondo della scodella e poi versi sopra il tris
fagioli, licheni, patate belli caldi.

Alla faccia dei miei amici stambecchi

Ho imparato una cosa nuova...

buon appetito!

che spettacolo Italo....riesci sempre a stupirmi e ad attirare la mia attenzione.....



ed ora bisogna provare!!!!!

PER PROVARE SI PUO' PROVARE,
MAGARI A CASA MIA DOVE LA MATERIA PRIMA NON MANCA

Non inventarti però che,

siccome i licheni crescono là dove fioriscono le stelle alpine,

mo li vuoi coltivare sul terrazzo di casa tua.

e sullo stesso terrazzo vista mare magari ci vuoi piazzare anche un bell'esemplare di stambecco che li bruchi...



(immagine scattata a metà mese sullo scorluzzo, dalle parti dello stelvio)