Non é questione di V ma della durezza di plastica utilizzata nella fabbricazione.

Il 150RD (oggi 2) é fabbricato con una plastica B2, mentre il 130RD (oggi B3) con una plastica meno rigida (B3, appunto).
Il 130RS però é meno spesso del 130RD: questo perché la serie RS ha, pur mantenendo identiche dimensioni esterne, 3mm di volume in più (si passa dai 1500cc dell'RD ai 1800cc dell'RS, cioè da 95mm di larghezza plantare a 98mm).
Ne consegue che lo scafo dell'RS, ad alte temperatura, può spanciare di più di quello dell'RD di pari durezza (130), ma la flessione del gambetto verso l'avanti (flex) resta pressoché invariato.

Questo per gli scarponi in vendita al pubblico e mi fermo qui, senza andare nel discorso CdM già citato a due riprese.

Nella prima foto postata qui (viewtopic.php?f=3&t=3392&start=165) si vede chiaramente - vicino allo spoiler posteriore rosso - la scala con le durezze B1/B2/B3/ecc.).

Dimenticavo una cosa: lo "spanciare" (= tendenza della parte inferiore dello scafo ad allargarsi quando si schiaccia esageratamente in avanti con temperature miti) é una cosa, il "flex" (= flessione del gambetto) un'altra.

E' vero che uno scarpone con flex 110 "spancia" di più di un flex 130 a pari tipologia di scafo (p.es. nostra serie RS): ovvio, visto che cambia la durezza delle plastiche...

Però, scusate una cosa: se uno "spancia" un 110 in pieno inverno (temperatura sottozero) mentre scia, quindi causato dalla pressione in avanti sul gambetto in fase di condotta, significa che lo scarpone é sottodimensionato per le sue capacità.

E parlo sempre di capacità, visto che per arrivare a ciò bisogna già possedere una buona - se non ottima - tecnica.

Se Dani consente, IMHO si potrebbe fare una micro-correzione a quanto appena scritto, a beneficio di tutti:

La frase diventerebbe:
"se uno "spancia" un 110 in pieno inverno (temperatura sottozero) mentre scia, quindi causato dalla pressione in avanti sul gambetto in fase di condotta, significa che lo scarpone é sottodimensionato per il suo mix fisico-capacità".

Dani, dimmi cosa ne pensi...

Aloha,

il mio Raptor Rs130 con tre viti e booster "spancia"....temo che dovrò mettermi a dieta !!!



p.s. sono pienamente d'accordo con la puntualizzazione di Fabio

Si potrebbe anche dire, va però specificato che la capacità tecnica è di gran lunga preponderante rispetto alle capacità fisiche, ad esempio una ragazzina 165x50 kg agonista spingerà sempre e comunque molto di più di un livello argento 185x110 kg.

Per cui, tenendo conto di quanto detto sopra, parlare di mix tra fisico e capacità, è fuorviante... il fisico influisce in misura piuttosto marginale rispetto alle capacità tecniche, quando si parla di sollecitazioni impresse al gambetto, in assetto dinamico di sciata.

Per intenderci, dire a un livello argento "indefinito", 185x110 kg, che deve prendere lo scarpone almeno 110 di flex, così senza dire nient'altro, è una fregnaccia assoluta, senza se e senza ma.

Un esempio vivente? Il buon Manu77, che per anni ha sciato con un Atomic B90, pur essendo fisicamente un bel "manzo", e avendo un livello tecnico decisamente superiore all'argento "indefinito".

Pertanto, relazionare il flex al fisico è sbagliato, in ogni caso.

Relazionarlo al solo fisico è senza ombra di dubbio un errore, grosso.
Però converrai che a parità di livello (agonista piuttosto che domenicale), 20 o 30 kg di differenza sullo scarpone si sentono eccome!
Per questo secondo me occorreva integrare la frase in maniera che tenesse conto del fisico.
Che poi le due cose non siano simmetriche, ossia non abbiano lo stesso valore in termini di risultato finale, è giusto.

Certamente, non per nulla gli scarponi da gara "veri" hanno molte combinazioni di durezza disponibili, per citare ad es. Lange/Rossignol ZA,ZB,ZC e molte altre ancora, e tante altre cose, non ultima la customizzazione ben più complessa degli scarponi rispetto a quella effettuata per noi fanatici, incalliti, ma pur sempre sciatori amatoriali...

vero, ma prova a chiedergli, adesso che è passato ad un 130, se tornerebbe indietro...

Sugli Hulk (vds Dalbello) ci sono state opinioni diverse.

Sul prodotto "customer" ottimo successo fin dall'inizio (in fondo DalBello è una azienda coi controc*** e da tempo stampa anche per altre marche).

Sul racing chi se ne è innamorato subito (diversi altoatesini ed anche un atleta di Coppa Europa), chi ha optato per altre marche. In effetti gli atleti Volkl per la passata stagione erano liberi di scegliere la scarpa che volevano, da quest'anno saranno un po' meno liberi. D'altra parte DalBello ha potenziato parecchio il race department anche facendo accordi con alcuni service man.

Sulla customizzazione "spinta" a mio avviso (ed a mia esperienza) i fattori che incidono sono (tanto per cambiare) molteplici.

Io (livello turistico ed utilizzo in campo libero) ho quasi preso sulla fiducia (di Mark) degli Atomic RTcs 130 e (a parte una vite che aggiungo dietro nelle calde giornate estive) non ho toccato una virgola.

Mio figlio (atleta livello comitato, mica coppa del mondo ehhh), cambiando scarpa, ha impiegato 3 mesi per metterla a punto con:

- sostituzione e fresatura zeppa
- sostituzione plantare standard
- spostamento ganci
- sostituzione gambetto con uno più alto e rigido
- tolta una vite posteriore (delle due)
- sostituzione linguettone con quello ad iniezione (per evitare dolore alle tibie)
- rialzi da 3 mm
- sostituzione strap con booster

il tutto presso il race department della casa (quindi nessuno ci ha "lucrato", anzi ...)

altri in squadra non hanno nemmeno regolato il canting.....


in conseguenza penso sia importante:

- ascoltare i propri piedi
- rivolgersi a persone serie e competenti E DA MARK CASCATE IN PIEDI

tutto il resto è noia

CiaoooooZ

Perchè ADESSO abbisogna REALMENTE di quella scarpa (non hai però detto quale), ma già ai tempi di PMC2007 era ben più avanti di un argento "indefinito", a PMC2008 il suo miglioramento tecnico era impressionante, e sciava MOLTO meglio di tanti forumendoli da tastiera che vedo in giro con un racenegozio 130 ai piedi. Ma aveva ancora i B90.

Per cui, si può BENISSIMO arrivare a un livello "oro generico" con un B90 (purchè la conformazione del piede sia adatta, e la misura sia giusta).

Ritorniamo sempre al punto: quando è il caso di prendere uno scarpone di un certo livello? Quando una scarpa è ormai sottodimensionata? Quando ci troviamo davanti a uno che ha scarponi decisamente al di sopra del proprio livello tecnico? Quale è la misura giusta?

E ti assicuro che questa è una valutazione che non sempre il professionista sa azzeccare in pieno, pur con tutta la sua pratica ed esperienza, figuriamoci lo sciatore che cambia uno scarpone ogni 4-5 anni...

Con questo non voglio screditare i professionisti dello scarpone, perchè proprio essendo professionisti, sono poi in grado di effettuare tutte le modifiche necessarie a ottimizzare una scelta non perfettamente centrata. E quindi rivolgersi a un professionista, è un valore aggiunto che va ben al di là del prezzo d'acquisto dello scarpone stesso.

@brunoz: giusta la tua puntualizzazione, molto dipende da piede a piede. Mi fa piacere anche che qualcuno dica che "stampa per altre marche", anche a me era arrivata questa vocina all'orecchio... ma come sempre, si dice il peccato, ma non... i peccatori

Come detto molte, troppe volte in passato, un argento avanzato di 100kg non riuscirà mai a dare la stessa pressione di un oro avanzato di 62kg.

Ecco perché ho messo solo capacità: e se c'é un suo perché lo trovi sopra.