Il "problema" del rapporto di relatività della durezza/peso, al di là di semplici formule fisiche, che mal si adattano alla complessità del movimento applicato nello sci ed alle sue variabili, è che, escluso determinati sci non alla portata di comuni mortali, gli altri, tutti gli altri, sono comunque gestibili.
Se tutto si potesse rapportare a semplici teoremi basati sui giochi di forza le aziende avrebbero risolto un mare di problemi.
Prova ne sia che in WC, cioè quando non ci sono problemi economici vincolanti, esistono decine di variabili. Se fosse riconducibile il tutto ad un semplice postulato sarebbe uno spreco economico....
Per buttar lì un paio d'esempi: la presa di spigolo oppure la risposta della coda, oppure lo smorzamento della risonanza dovuta ad un manto ghiacciato, chi fisicamente può calcolarla a tavolino?
Un'azienda italiana aveva battuto già la strada di un programma ambizioso, con dispendio di mezzi ed energie, ma alla fine è stato troncato per via del fatto che è poco utile.
Ci si arriva prima e con minori costi, andando per tentativi pratici......

Poi bisogna anche intendersi su dove applicare le forze per testare a secco una durezza.
Nella parte alta dello sci, in coda, all'altezza dell'attacco e consideriamo la torsione????
Tutte domanda che hanno una sola risposta: Se uno non ha in mano sci tutti i giorni fare una prova così empirica è ininfluente......

Oltre a ciò comunque, c'è la prova pratica che, a volte, sovverte completamente la teoria.

Lo sci da SL è più reattivo e spesso è più dovuto alla torsionalità che alla flessione.
Nel caso di un 9S lo sci ha una buona torsionalità, ma è piuttosto rigido a livello di flessibilità. Ne consegue, all'atto pratico, che chi non ha il baricentro in ordine noterà una perdita delle spatole in entrata oppure una perdita di contatto sempre delle spatole nella parte finale della curva (impennata), nei casi di arretramento e per converso nei casi di avanzamento (o entrate "di testa") una eccessiva flessione/torsione dello sci con inevitabili "puntamenti". Tutto ciò comporta un dispendio di energie per compensare che si riperquotono anche sulle articolazioni.
E si potrebbe andare avanti con altri esempi.......

Nel caso del Magnum escluderei a priori un 163 perchè non molto dissimile al comportamento di uno slalom, mentre il 170 o 177 è più "tondo" su tutto l'arco di curva.
Però, il tutto, su nevi morbide, campo in cui questo sci si esalta, mentre sul duro-duro è nettamente meno faticoso uno slalom, appunto per la presa di spigolo più rapida e con minor forza applicata.

L'equiparazione con i demo era appunto messa lì per far capire che principalmente i "problemi" sono nostri e non di uno sci commerciale, prova ne sia che questi dimostratori possono sciare con dua tapparelle sotto i piedi e la loro "porca figura" la fanno lo stesso......Quindi ritorno a quanto scritto in precedenza: se si vuole risparmiare ginocchia si deve "allungare" la sciata (raggio), allungare i tempi di cambio, mantenere velocità basse, sciare su nevi morbide, etc., tutte cose che un buon slalom moderno, se preparato alla biosogna, fa e tralascerei le prove a secco.
Allora via a personali prove che con accumulo d'esperienza ci porteranno a scelte più giuste.
Esempio io, ultimamente, vuoi per le condizioni fisiche, vuoi per dove scio, vuoi con chi scio, vuoi l'irrisolta battaglia su un possibile, ma poco probabile, mio aggiornamento tecnico completo, tendo ad eliminare sci oltre i 21 mt. di raggio ed inferiori ai 13 mt, con un flex morbido in punta, duro in coda e nella parte centrale e con una torsione media...,
non trascurando una preparazione dello sci abbastanza decisa.

E' un argomento molto soggettivo.
Soggettivo al tal punto che nell'arco di una giornata o del tipo di tracciati che s'incontrano, può cambiare e qui s'innesta il discorso fatto da @Sarina sullo "sci perfetto"

Esempio alla mattina con neve bella-bella (quella sotto dura, ma fresata bene con quel centimetrino di polvere che tiene), gambe in ordine, testa..... presente....., ecco in quel momento lui è perfetto, non è molle o duro, lui è..... giusto!
Ma se mi fermo a magnà a quattroganasce, bevo che manco l'oste mi sta dietro, la neve è primaverile, oppure mi trovo sul verdognolo muro di S.Pietro dove vado di conserva, magari (tolto magari) arretrandomi, il discorso chiaramente cambia..........
Ma a tutte queste, presunte sensazioni personali, incombono anche le geometrie non modificabili (ad esempio, quello dell'angolo d'incidenza pronunciata che aumenta ad alta velocità l'ingresso e la stabilità sul mosso -ampi curvoni-, mentre con un angolo meno pronunciato si ha una maggiore direzionalità in corto raggio) che regolano il movimento.

Quindi? Allora la colpa è mia. La colpa non è dello sci.


Oggettivamente però il TI piace a tanti, se bianariano, perchè ha una entrata curva poco esigente ed una uscita, se adoperati bene, che può essere anche esplosiva.
Lui è un po' duretto in coda e centro, ma morbido in punta, con una torsione direi media.
Prova ne sia che questo scietto, in misura idonea, mi mormorano, visto il cambiamento regolamentare, sarà utilizzato da alcuni master in gara! Più di così.......

Ciao a tutti animalazzi !!!!

E' bello per me, veder confermata con discorsi tecnici, una delle teorie nella quale credo da sempre .
Ossia , sempre rimanendo ad un certo livello qualitativo, di sci ottimi ce ne sono parecchi.
Le variabili siamo principalmente noi, con la nostra tecnica di sciata (e/o giornata più o meno estrosa), e le condizioni della neve.

Molte volte si è portati a criticare lo sci anzichè la nostra capacità di adeguarci a lui con la nostra tecnica di sciata.
E questo non è bello........

Sentirmi riconfermata la teoria da un "diavolo" come il santo, sono soddisfazioni......

Esatto Cirello.

Se ricordi bene sin dall'inizio mi sono chiesto se nella misura superiore ai 175 non sarebbe stato meglio. Con le nevi dure andrebbe anche bene, ma con le nevi dell'anno scorso...
Non è questione di tenuta o del mezzo metro in più di raggio reale, ma di una maggiore omogeneità (quello che in tanti chiamano, forse, pastosità).
Quindi presumo, non avendolo provato, che a parità di centina, con geometria e struttura identica o quasi, è lapalissiano che averlo "spalmato" su una lunghezza maggiore darà meno risposte secche. Quindi con benefici alle ginocchiette..........

Anche se poi, alla fine, sarei più tentato ad "estremizzare" il discorso con il GSD2 (negozio), anche se non sapendo ancora la misura (179 o 184.....).
Sui WC ho i miei feedback (e conoscendo i miei "polli" ) e so che il "piastrone" funzia, 'mazza se funzia..... Poi ci sarebbe il discorso della preparazione, soprattutto in coda.... , magari di uno spessorino per la rampa, ma qui entriamo nel campo dei..... ma e se......
Del resto il pargolo va di piastrone, la moglie idem, proprio io dovrei rimanerne senza?

Sarà la margherita di quest'inverno, anche se prima devo mettermi in assetto con la scarpa nuova.

Parrebbe tutto un OT per il nostro Konrad, magari gli creiamo ancor più confusione, ma in fondo quello che scrivi è un po' il discorso che facevo prima.

Se uno, come te, ha una chiamiamola frequentazione slalomistica, è normale che senta la coda quando passa ad un GS lunghetto. Magari non tanto la durezza, quanto il fatto che non "viene mai via".
Cioè, abituato a movimenti di cambio secchi, i 10 cm. di coda in più tendono a rimanere agganciati. Se a questo aggiungiamo il raggio maggiore, avremo la parte anteriore dello sci che gira, ma la coda ha bisogno dei suoi tempi.....
In pratica con lo SL il movimento è continuo, fai destra-sinistra basta stare centrale e via..... , mentre con il GS tra le due prese di spigolo c'è un momento d'inerzia (chiamiamolo tra noi di sci piatti....) con un GS devi lasciargli i suoi tempi.
Con un GS da 175, con una struttura elastica e facile ingresso, i tempi saranno minimi, con un 191 da WC di strutture importanti, chiaramente interminabili....
Però, come scrivevo prima, a struttura eguale, ma sviluppata in maggior lunghezza, si hanno dei comportamenti, meno secchi.
E questo si può riscontrare anche tra un SL da 155 e da 165 cm.

Poi come scrivevo prima si può ridurre l'effetto ritardato, scaricando di filo la coda, aumentando il tuning, etc........ chiaramente sino a determinati livelli.
Che poi è il discorso che dovrebbe seguire uno che ha problemi alle articolazioni.


PS: quando uno sci è bello da subito, c'è immediato feeling, personalmente capisco subito che non è uno sci che fa per me.....
Sembrerebbe un controsenso, ma se ci pensi bene vuol dire che sei già belle che arrivato..... Certo in rastrelliera uno sci così ci vuole sempre, ma per i momenti difficili....
E' come una donna...... quando ti sembra di conoscerla da sempre in breve tempo finiscono gli stimoli......
Il giorno dopo che ti può "raccontare di nuovo"!!!!!
Ed in un men che non si dice sei già dietro a pensare ad un'altra.......