Mettere insieme patate e mele sulla stessa bilancia, non funziona.
Solo conoscendo (non per sentito dire, ma per conoscenza diretta)
il mercato interno di una nazione si potrebbero fare dei parallelismi.
Non siamo ancora riusciti a dare una omogeneità all'interno della CE
figuriamoci con altre realtà esterne, anche se vicine.
Mi viene da pensare, ad esempio, come potremmo spiegare ad un
occidentale il funzionamento dei nostri studi di settore (coerenza e
congruità) o l'Irap..... sono talmente delle astrusità fiscali, senza paragoni,
che anche se non difficili da spiegare teoricamente, non potremmo poi
spiegare quanto siano devastanti economicamente una volta applicate
con l'italica metodologia...... (leggi accertamento presuntivo....)
Per cui ogni realtà va presa a se stante sia a livello fiscale/impositivo sia a
livello gestionale.
Certo però che un dato oggettivo è il fatto che lo sci da discesa è in crisi
da anni e sempre più. La spiega è essenzialmente nei costi e nel minore potere
d'acquisto a cui potremmo aggiungere la controprova dell'aumento dei
praticanti dello sci di fondo, 20 anni fa ampiamente snobbato.....
Oltre a ciò anche una questione "modaiola". Tra andare a Madonna e provare
uno Sharm....... (con l'optional di provare a farsi centrare in volo.....) non c'è
partita.....
Del resto i cinepanettoni con allo sfondo le Alpi è da un pezzo che sono stati
sostituiti da cammelli, coccodrilli, leoni ed incantatori di serpenti.....
Al di là delle battute.....
I costi attuali chiaramente si rivolgono ad una tipologia potenziale di clientela
benestante, ma negl'ultimi decenni queste persone, come ben detto in precedenti
interventi, sono state dirottate (intercettate?) da altri mercati. Che poi siano tecnologici
o esotico-vacanzieri, poco cambia al fine di non dico risalire la china, ma quantomeno
stabilizzarla sui valori attuali. Però mi viene da pensare d'esser ottimisti.
Faccio un esempio con la riviera Romagnola.
Per anni è stata la meta turistica top. Poi ha passato una fase involutiva, ma ultimamente
mi pare in risalita. Con parametri diversi (es. basta i canonici 15gg. pensione completa,
oggi sostituiti con ripetuti mordi e fuggi di pochi giorni), ma pare in ripresa soprattutto
sulla generazione più giovane (che è quella che conta e spende....)
Allora presumo che con una maggior flessibilità dell'offerta, una certa elasticità degli
operatori del settore (tutti), in futuro si possa riprendere una certa clientela anche nello
sci. Lo sci, non la montagna, perchè quest'ultima, tolte estati particolari, non segna il
passo nei periodi estivi, mantenendosi, infatti, su livelli di presenze più che stabili, più
che accettabili per giustificare quanto speso dagli operatori turistici.