... e la perdita viene compensata...

Ti lascio questo link: é un reportage trasmesso dalla televisione svizzera (di lingua italiana) e dà una vaga idea di come la GDO quantifica le sue perdite per calcolare i prezzi di vendita degli articola e guadagnarci ancora su...

http://la1.rsi.ch/falo/welcome.cfm?idg= ... 6&idc=8665

Spaventoso...

No Morfy ci guadagna.
A prescindere che avendo la possibilità di fare sottocosto mirato ed alzare i prezzi in altri settori merciologici, cosa che un negoziante chiaramente non può fare (o limitatamente), c'è poi da considerare l'aspetto finanziario.


Facciamo un esempio chiaro.

Oggi le catene hanno nella struttura societaria una parte di "sostegno" finanziario più o meno esterno.
In alcuni casi il sostegno è diretto (partecipazione azionaria) in altri strettamente sinergico.
Morale tu acquisti un TV sottocosto, poi come la stragrande maggioranza dei consumatori, diluisci il costo attraverso la rateizzazione, la quale guardacaso ha degli interessi (credito al consumo) estrememente alti (ma ben occultati) e tralasciando le famigerate carte revolving che arrivano a tassi di oltre il 20% (taeg) in barba al tasso d'usura.
Tanto per avere un'idea.
http://www.verbraucherzentrale.it/45v45d34660.html

Risulta chiaro che laddove posso aumentare il prezzo finale anche oltre il 20% ristabilisco il margine di guadagno (medio del 7% netto) . Che poi ci guadagni tizio o caio poco importa al gruppo.
Altro esempio molto diffuso si trova nel campo automobilistico.

Morale: se tu non hai un gruppo finanziario dentro o alle spalle il tuo sottocosto è impraticabile (alla lunga e con reali necessità) contrariamente a quanto descritto sopra (praticato ogni 2x3).
Il problema, chiaro in altri paesi, è stato guardato dai nostri legislatori con un solo occhio, dimenticando gli effetti che tale distorsione commerciale poteva produrre.
Infatti si sono puntualmente presentati, anche con la pratica della già menzionata politica di "predatory pricing" e non a caso da una decina di grandi gruppi, presenti in Italia, si è passati a 4 nella GDO (di cui due a capitale francese).
C'era la soluzione: hard discount, che in altri paesi è molto diffusa, ma da noi stenta, proprio per tali distonie del mercato.
Quindi, per ora, finchè ci sono le, pur traballanti, DO e quella piccola, ancora-ancora, ma nel prossimo futuro con il sopravvento definitivo dell GDO (in mano a pochi gruppi) sai come ci sarà da "divertirsi".

Anche a me piacerebbe avere a braccetto una banca, cui affidare le leve finanziarie e sistemarmi il ROE (Return On common Equity)....... a mio uso e consumo!

Morfy,
considera anche che il sottocosto comporta un problema di natura fiscale: la presunzione del fisco, infatti, è che tu faccia operazioni a margine positivo (cioé prezzo di vendita maggiore del prezzo di acquisto), e che su questo margine lo stato guadagni mediante imposizione fiscale (IVA ma anche IRPEF o IRE, IRAP + altri balzelli vari qua e là - tra l'altro di solito legati alla fiscalità locale, che vi interessa come Comune).
Nel momento in cui questo non avviene, scattano i problemi (per il commerciante) che deve dimostrare motivi, finalità, risultati e quant'altro.
Anche per questo occorrevano le leggi, a supporto della condotta (vendita sottocosto).
Dunque, muovendosi nell'ambito regolamentato, nessun problema.
Ma al di fuori iniziano percorsi molto in salita!

Già, pure il mancato intorito fiscale.
Poi per gli enti locali che non possono accertare fiscalmente (con l'attuale legge, poi con il federalismo fiscale.... vedremo) in quanto non hanno accesso ai dati contabili, come potrebbero stabilire se o non c'è una violazione?

Le violazioni delle disposizioni in materia di vendita sottocosto sono punite con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 516,46 Euro a 3.098,74 Euro. In caso di particolare gravità o di recideva il sindaco può disporre la sospensione dell’attività di vendita per un periodo non superiore di venti giorni

Mettiamo anche 3.098,74 euro, cosa può rappresentare per un iper?
Ed il sindaco può emettere delle sanzioni quando la licenza è rilasciata da altro ente (regione)?

Però, non vorrei sbagliare, ma la licenza di commercio dovrebbe essere rilasciata solo dall'autorità comunale/sindaco...

Non sbagli, le singole licenze merciologiche.

Per media e grande distribuzione
Previo l'indice d'equilibrio la domanda d'autorizzazione
viene fatta su moduli regionali mentre il comune verifica
i requisiti.

Quindi un mix......... (ennesimo guazzabuglio) con annessa
conferenza dei servizi.

Vedasi il caso del piemonte.........
Otto i comuni interessati: Rivalta, Orbassano Moncalieri, Alba,
Valdengo, Quaregna, Crescentino e Vercelli.
Da una parte la regione che vorrebbe bloccare il tutto
dall'altra i comuni (alcuni) che dichiarano che i nuovi centri
"porteranno occupazione" ........ Un bel plotone di cassiere!
Mi viene in mente l'acchiappafantasmi..... prima ha guerreggiato,
a colpi di dumping e con dietro le major cinematografiche,
con una miriade di negozzietti (vincendo) e poi........ Puf!!!!!!!
1500 dipendenti (in italia) speriamo per loro!

Scusa il ritardo ma negli ultimi giorni causa studio per esame non ho avuto il tempo di seguire il forum...

Allora era fine marzo quindi la neve non era sicuramente molto dura... direi neve vecchia e farinosa... gli attacchi sugli sci prima non ricordo bene a quanto fossero tarati... penso sui 90 Kg... L'attacco degli attuali attcchi mi ha fatto notare Mark che erano su 76! Poi adesso li ha regolati circa a 100.. Sganci ingiustificati non ce ne sono stati anche perchè li ho usati una giornata... Gli sci che ho usato prima erano 168 mi pare... comunque non fanno testo perchè avevano almeno 5 anni quindi li ho presi in crescere...

OK grazie Gianluca, scusa se rispondo solo ora, mi era un po' sfuggita questa discussione.