ma sono tutti uguali come durezza per ogni lunghezza/raggio, oppure coma altre case anche lo stesso sci viene proposto in durezze diverse? Intendo le leggendarie scritte con il pennarello sulla coda che indicherebbe che durezza hanno.

Li abbiamo anche noi, sono modelli destinati agli atleti di CE: non hanno scritte in pennarello, ma etichette adesive che indicano la durezza in spatola, centro e coda.
Ma questo è un altro discorso

Mi astengo da commenti sulle durezze perché poco ne so, so invece cosa ho provato con questi sci nuovi ai piedegualeprova comincia giovedì su a montecampione: seggiovia coperta è velocissima con oltre 600 metri di dislivello. Terreno duro con neve in gran parte sparata. Tempo bello.
Parto con l' IRACE 175. Se mai vi è capitato di sciare con un ispeed, bene, tutto uguale. Io ci ho sciato sino al giorno prima con il modello 2014/15 e le differenze sono veramente minime. lo sci taglia come lo speed e non risente asspese.amente della sciancratura più generosa e questo è molto buono. Ok, gira forse un pelo più stretto, ma neanche poi tanto, ma forse perché la coda e diversa da quella degli speed e mi sembra che sostenga meglio gli arretramenti. Sci estremamente facile, ma filante tanto quanto lo speed

Con me c'è un bel Masterone che lunedì e martedì era su a santa Caterina per un gigante e un superg. Gli metto l'IRACE ai piedi. Non gli dico nulla mentre saliamo in seggiovia: voglio vedere cosa ne pensa senza condizionamenti. Si spara i 3 km di discesa senza manco fermarsi manco a respirare. Considerando che ha la bellezza di 74 anni, niente male. Mi guarda, sorride e dice: "cosa vuoi che ti dica, ti basta se ti chiedo di fare un altro giro?"

Ovvio che mentre il masterone prova l'IRACE, io ho ai piedi il PRO, ma adesso comincia il collegamento con vail per lo slalom della combinata femminile. Ne parlo domani, ovvio.

grazie.

Questa è crudeltà allo stato puro!

nove post per non dirci assolutamente niente....

sai Italo cosa ti dico, di tutto cuore?

ECNCÜLET!!!

La combinata è finita....

Che dici? Ce ne facciamo una ragione?

Colpa della Fenninger se andava a medaglia un preda a shock euforistico avrebbero spifferato il tutto... Adesso devi aspettare giovedì quando l'Anna si porta a casa una altra medaglia...

Si, vabbé, ma ogni tanto mi faccio anche una bella dormitina, o no?
Comunque spiffero tutto, tranquilli, tanto oggi è il mio giorno di ferie e me ne sto ancora al caldo sotto il piumone.

Quel diavolo d'un Santo che se ne sta spaparanzato a rosicare su un'isola felice ha buttato lì un numero: 7 e 20.
Sono grammi ed è la differenza di peso tra il mio speed di quest'anno è il PRO del 2015/16.Altra differenza la piastra da gara, per il resto , (lunghezza, sciancratura, raggio )tutto esattamente uguale.
Più sopra avevo raccontato che mi ero fatto qualche giro con l'IRACE, prima di metterò ai piedi del masterone.

Sono quindi in cima all seggio di montecampione, terreno duro, neve mezza sparata.
Inizio sempre la giornata di sci o un test con 4/5 curve a spazzaneve: servono per

1) strappare simbolicamente il tallone dall'attacco e portarsi il più avanti possibile
2) trovare lo spigolo, tutto quello che sta dal piede alla punta dello sci
3) riscaldare per bene L4 e L5 affinché siano pronte a ruotare come trottole
4) sentire la neve e conoscerla
5) sentire lo sci e conoscerlo.

Poi faccio deraparee gli sci verso valle per poi riprendere lo spigolo, più e più volte.
Liberi di non farlo, ma ci vuole più tempo a scriverò e a leggerlo che a farlo.

Per farlo bene invece ci vogliono degli anni, ben più del tempo che un bimbo impiega per imparare a correre.

Ok, parto, e quando dico parto, parto sul serio.
Nell'esercizio preparatorio avevo già sentito che proprio sotto il piede sentivo del duro, proprio come se l'attacco stringesse strepitosamente lo scarpone irrigidendo la pianta a dismisura.

Non credo di essere stato chiaro, ma questa è la sensazione. Man mano che prendo velocità la sensazione si distribuisce su tutta l'estensione delle lamine, si perché lo sci poco tocca il terreno e volo da spigolo a spigolo.
La cosa mi da sicurezza e butto sempre più in là lo sci, ben attento a compensare con le vertebre che sono invitate a contribuire al buon esito delle pieghe come non mai.
Impostato un raggio di curva, non importa se 25 o 15, quello rimane e nel terzo terzo di curva lo sci né allarga come fanno un sacco di concorrenti né quantomeno stringe come sono soliti fare certi nordica e non solo