Chicco, ENCULET

Non è crederci o non crederci: è così.
Vedi, capisco che che non hai la mia esperienza in questo campo, però un minimo di credibilità penso di meritarmela visto che mi conosci.
E poi, scusa, l'esempio del motomondiale è ridicolo.
Quanto piloti corrono in un motomondiale?
Quanti altrettanto validi ci sono dietro che incalzano?
Nello sci dopo un anno di m... parti nel secondo gruppo, dopo due anni di m... sei fuori dai 30..
E se nella tua nazionale ci sono giovani validi in grado di passarti davanti, vieni relegato anche lì.

Dani... ma non dovresti essere sulle piste della Val Badia invece che rispondere a noi talebani dello sci???

No Vale, io vorrei solo che tu leggessi più attentamente quanto ho scritto, invece di quotarlo e basta: a questo punto capiresti che quello che leggi non è frutto di fantasie, ma l'esperienza di una persona che ha contatti con atleti e servicemen Head.
Tu hai visto con i tuoi occhi quello che accade dietro le quinte?
Hai sentito cosa raccontano gli atleti?
No, non credo, altrimenti non avresti scritto quel commento - senza offesa - davvero poco intelligente.

Dani domani la porto dal calzolaio... speriamo me la tratti bene perché domenica mi serve integra..

Hai ragione

In effetti dovrei godermi le vacanze con i miei figli e invece ho voluto condividere con voi una parte di "mondo" Head che non conoscete.
Vedo però che - nonostante la mia esperienza ed i fatti che mi danno ragione - c'è chi mi fa passare per credulone o per contafrottole.
Scusate, ma questo proprio non mi va: forse sarò antipatico ad alcuni, o altri reputano il mio fare troppo da saccente invece da accettarmi solo per quello che sono, ovvero un grandissimo appassionato di sci che grazie a una serie di coincidenze (nel mio caso Head + fotografia) si ritrova a stretto contatto con un mondo che non conoscete ma che vuole condividere le sue esperienze con voi.
Ma allora, perché non credete a quello che scrivo?
Sapete, è estremamente demoralizzante leggere certi commenti, quindi reputo sia inutile parlare con voi del tema "Coppa del Mondo".
O.k., chiudo questo tema, vi lascio credere quello che voi volete credere e continuo a parlare solo di sci 2015/16.

Io credo che i campioni vadano sempre dove hanno la possibilità di vincere ed avere a disposizione il top. Quelli che cercano il denaro si chiamano Ibrahimovich oppure sono consci che non hanno molte possibilità e cercano di massimizzare il profitto. A nessuno piace perdere, nemmeno nelle gare di sci club...

Dani,
punto primo la mia era una battuta, acida, ma pur sempre una battuta.
Secondo, nessuno qui, io tanto meno, vuole mettere in discussione la tua disponibilità e preparazione sulla materia CDM, però sinceramente dovresti rileggere quello che hai scritto.... non tanto perchè sia giusto o sbagliato, ma in quanto scritto come è scritto, è denigrante per i tuoi colleghi/concorrenti di altri marchi.

Vuoi dire che in Atomic/Salomon/Fischer/Rossignol/Stockli nessuno si interessa dei propri atleti? che questi sono lasciati allo sbando? che non gli viene dedicato un team per la preparazione e sistemazione del setting scarpone/sci?
io non ci credo a questo... se poi mi porti (e magari sarà così) prove per le quali nelle sopracitate marche nessuno segue i propri atleti, sarò ben lieto di rimangiarmi la mia parola.
In tutta onestà io credo che marchi che investono milioni di euro in reparti corse, seguano chi più e chi meno, gli atleti nello sviluppo e nel fitting dei materiali.
Una foto qui nel forum, fatta da Mark nel reparto corse Atomic, evidenziava come ci fossero migliaia di sci a disposizione degli atleti.

Io ti porto la mia esperienza avuta andando a vedere la CDM a Bormio, ho visto atleti di SL con skiman fare test su sci e scarponi per cercare il giusto compromesso tra velocità e tenuta... Hirscher aveva due skiman con 6 paia di sci, e il manager con 2 paia di scafi in mano...

Magari Head offrirà un servizio migliore, ma non è l'unica che si prende cura dei propri atleti, a differenza di quello che si intende da ciò che hai scritto tu.

Ripeto qui nessuno mette in dubbio la tua professionalità, e ti chiedo scusa se è quello che hai capito dal mio messaggio...

....detto questo...tu sei più aziendalista di Marchionne!!!

Io ho solo scritto quello succede in Head, quello che succede altrove non mi interessa, come non ho MAI scritto che NESSUNA altra marca si occupa dei propri atleti.
Quindi non dovrei esser io quello che deve rileggere quanto da me scritto.
Quello che so è che NESSUNA marca segue gli atleti con un laboratorio di bootfitting mobile alle gare (me lo ha confermato la sorella di Elena quando sono passate nel rimorchio); per il resto ascolto. Quando sei 10 giorni a Sölden (pre gara e gara) e/o una settimana a Lenzerheide (finali) a contatto con skimen e atleti ti fai una certa esperienza in materia.
Io non ho alcun interesse a promuovere qui, come svizzero operante in Svizzera, la marca Head su un sito di sci italiano: quello che scrivo è solo frutto delle mie esperienze in ambito sciistico.

Siamo realisti: chi scrive qui delle aziende all'infuori di Estro e di questo extracomunitario? Nessuno.
Pensate che ci pagano per farlo? Col cavolo.
Perché lo facciamo? Perché lo sci è la nostra vita, la nostra passione, il nostro amore viscerale.
E ora dico una cosa alla quale potrete chiedere conferma a Estro o Stefanino: in Head c'è passione, c'è entusiasmo, c'è un amore per lo sci che va oltre il "commerciale". Questo ambiente lo ritrovo pure ai meeting internazionali, quando sei a contatto con altre nazioni: siamo tutti appassionati di sci, amiamo tutti questo sport.
Questo capita solo quando hai sopra un "BigBoss" che prova le stesse cose che provi tu per questo sport e che investe tempo, denaro, vita per la sua azienda.
Lo sapevi che per venire alla conferenza stampa di inizio stagione a Sölden parte da Londra al mattino solo per essere lì a contatto con i "suoi" atleti e presentarli alla stampa? Dopo 90' riparte e torna a Londra. La stessa cosa accade alle finali (ne ho vissute 3), quando vuole esser presente al party (che poi è "chiuso") per premiare ed abbracciare i suoi World Cup Rebels, sua creazione.
Bon, per baciare Anna, Julia e Lindsey volerei anch'io da Londra

Il BigBoss pronto a spianare la strada ad Anna nel GS dei Mondiali, in veste di apripista...
In passato ha fatto anche da apripista a Kitzbühel
Questa è la passione che intendo

Vedi Nitrato, se tu guardi il "parco atleti" Head non è solo composto da campioni, ma soprattutto da persone con carisma, che piacciono, che son simpatiche e alcune pure carine (ovvio che mi riferisco alle ragazze, per gli uomini bisognerebbe chiedere alle ladies del forum).
Con questo non voglio dire che gli altri siano antipatici, però ci sono stati atleti che hanno bussato chez Head e non sono entrati: non posso far nomi, ma se li facessi ne restereste sorpresi...
Shiffrin? Mi piaaaace e mi piacerebbe molto vederla nella squadra WCR: ma attualmente la "parcella USA" è occupata da Lindesy & Julia e Michaela vuole giustamente restare con la sua marca: anch'io, se tutto girasse per il meglio, a 19 anni non cambierei...
E poi è giusto che ci siano atleti forti anche su altre marche: se non fosse così, ti lascio immaginare kédübàll mi tirerebbero sul forum

Didier Cuche.
Con lui ho qualcosa in comune: entrambi macellai, entrambi entrati nel 2006 in Head per un caso fortuito.

Didier non era sul taccuino di Rainer (Salzgeber, nostro direttore reparto gare). Era reduce da una stagione deludente, dopo Torino 2006 era sul punto di smettere (nel film-documentario "Le Doute", il dubbio, lo si vede piangere dietro ad bus...).
Nonostante tutto aveva deciso di fare ancora i test materiali e aveva provato anche i nostri, restandone positivamente impressionato.
Però nessuno di Head si era fatto avanti, erano occupati con Bode (acquisto numero 1 della stagione 06/07).
Didier era in colonna alla seggiovia e si era accorto che Rainer stava salendo da solo: uno scatto fulmineo, una colonna bruciata, e stavano già salendo assieme.

Cosa sia successo su quella seggiovia nessuno dei due protagonisti lo ha mai raccontato: fatto sta che dopo quella salita Didier, al quale nessuno credeva più, si era ritrovato in Head.

Quello che poi è successo è storia dello sci.

Ottobre 2008.
Sono a Saas-Fee e incontro Didier.
I nostri discorsi sono stati sempre più centrati sui prodotti di macelleria che su quelli di Kennelbach però quel giorno avevo voluto complimentarmi con lui per il film-documentario "Le Doute" (che testimonia il suo infortunio in allenamento ad Adelboden, l'operazione al ginocchio, la riabilitazione, la preparazione, il persistere dei dolori, il deludente rientro; e poi la rinascita coincisa, guarda caso, con il cambio di materiali), per come aveva affrontato i sui dubbi e aveva voluto credere fino in fondo nel suo amore per lo sci, premiato poi con i successi della stagione 06/07 e 07/08.
Didier, che è uno che non ha mai parlato a casaccio, mi dice: "se sono arrivato dove sono ora è grazie a voi".
Me lo ricordo come se fosse ieri.
Poi gli chiedo: "come vanno quest'anno gli sci da GS?"
Mi risponde: "mi piacciono, sono stati rinforzati nella parte anteriore, mi trovo molto meglio" (lui è uno che ha sempre dato grandi pressioni sulle spatole).
Quella stagione 08/09 vinse la coppetta di GS.

Ecco sono queste le cose che ti fanno credere nella marca per la quale lavori, non perché "lo dice mamma Head"

Ecchecavolo! E chi ce l'ha un big boss che si cala come apripista a Kitzbühel?