ho dovuto
Non tanto la TV in se, ma gl'interessi collegati.


Ma non solo...........
Non entro nel merito del perchè ed il per come.
Anni fa ho dovuto battermi (perdendo)in una sottocommissione affinche in determinate
gare non avvenisse l'inversione dei primi 8.
Cosa accadeva: due gare, lo schieramento della seconda partenza assecondava
l'andamento della prima (il primo al primo, il secondo al secondo, etc...).
Arriva il genio e decide che, per rendere le gare più combattute, i primi 8 invertivano
l'orine di partenza (il primo all'ottavo, il secondo al settimo, etc...)

Morale............ c'erano due batterie ed una finale (una quarantina di partecipanti).
Oggi, applicata sta scemenza, si presentano in 7-8.......
Ed il motivo è presto detto a fronte di una maggior spettacolarizzazione, forse, veniva
a mancare il vero valore di ciò che accadeva "sul campo" di gara.
E chi vince spende soldi, tempo, impegno e vuole (e per me DEVE) esser riconosciuto,
altrimenti è circo non sport.

Se lo sci diventerà ostaggio della competenza del pubblico perchè sennò il prodotto non è televisivamente appetibile............amen!
Reciteremo il funerale del nostro sport.
Non sono nè le sedi di gara, nè togliere le nazionali, nè tantomeno il "pastrocchio" di far diventare una cosa come la cdm una "macedonia" di sport di montagna la via per aumentare l'audience delle gare. Lo sci da vedere è una cosa da "addetti ai lavori", puoi appassionare chi non ne capisce nulla arricchendo la telecronaca di statistiche e aneddoti, ma è come dice bill, chi scia sa cogliere la bellezza o meno della gara.
Freestyle? E basta con 'sta storia! ho due amici ex olimpionici di freestyle, commentatori per la tv delle gare alle olimpiadi canadesi, che per diventare maestri hanno dovuto faticare un pò, dal momento che (per chi non lo sapesse) la tecnica da free è cosa diversa dall'attuale (guarda caso si sono formati in Francia come freestyler) pertanto non mitizziamo troppo certi aspetti spettacolari ma non proprio ortodossi dello sci.
Il problema è che la tv, con lo sci, vorrebbe mangiare di più, ma ancora non è riuscita a fagocitarlo del tutto o come sempre ci prova ricattando la FIS di ridurne la visibilità.
Insomma, ogni volta è la stessa storia, le gare sono avvincenti per chi ci capisce e sa coglierne gli aspetti tecnici, e se la maggior parte del pubblico non ne è capace, tocca a chi le racconta renderle accessibili?
Ricordate la coppa america? Quanti dei telespettatori ne capivano realmente di vela? Quanti erano in grado di comprendere la girandola di manovre alla partenza o il perchè di un bordo o di una virata? Pochi, pochissimi, eppure tutti a vedere il moro o luna rossa. Bene, non cadiamo nello stesso equivoco


Infine non è detto che chi non ha fatto gare non capisce nulla, ma averle fatte aiuta a capire di più

Le squadre si formano per sostenere gli allenamenti in maniera efficace ed efficiente.
Per le competizioni servono sega. Lo sci è la quintessenza dello sport individuale; pochi altri sport individuali non hanno bisogno di un avversario, si gareggia soli dall'inizio alla fine.
In tutti gli sport individuali le competizioni a squadre stimolano meno interesse; scherma, tennis, ecc.

Ora, come mai nello sci avere squadre di case di sci dovrebbe essere meglio delle nazionali non è chiaro. Per cambiare? e poi? magari cambiamo di nuovo e torniamo con le nazionali tra qualche anno. E poi?

Non sarebbe brutto poi definire cosa si intenda per spettacolo; ogni sport ha il suo tipo di spettacolo. E non possiamo fare una marmellata di tutto trattando lo sci come la moto GP o il tennis (altrimenti perché non andare a guardare la moto GP o tennis, sono già lì).

Forse è difficile dirlo, però so bene cosa non è. mi capita di frequente di essere davanti alla televisione con familiari e/o amici che non sciano; i commenti sono sempre gli stessi:
- ma sciano tutti uguali
- ma quello lì sta vincendo?
- ma perché non è stato davanti? a me sembrava andare più forte dell'altro
- (dopo un'inforcata): ma come mai si è ritirato, andava così bene...

e simile gemme. se non superiamo queste incomprensioni lo sci rimane quello che è, punto!

Avete mai fatto sport di squadra a livello agonistico? Perché se l'aveste fatto sapreste che nelle squadre si lavora insieme ma soprattutto si lavora da soli per poter avere un posto in squadra.... Non sto dicendo che lo sci debba essere uno sport di squadra ma passare dall'avere le nazionali ad avere dei team che lavorano non puó che far bene....

Nulla di difficile. Tutto vero quello che scrivi.
Ma sapete quanti austriaci sono in squadra B - C etc... e vanno forte come quelli della A?
Che manca a questi è solo un po' d'esperienza a questi livelli.
Alla fine queste squadre di sponsor, potendo scegliere, scelgono chi viaggia di più, senza guardare "il colore
della pelle" o solo limitatamente per via d'interessi particolari di mercato/nazione.

Cioè..... ammesso di arrivare ad una decina di squadre quanti Italiani, e non parlo di Spagnoli, troveranno
una squadra? Un paio, si e no, in GS, DH e SG, meno in SL.
L'articolista scrive di ampliare le nazioni partecipanti? Scordatevelo! Austria e Svizzera, monopolizzerebbero
il mercato atleti. Con il risultato che alle Olimpiadi le altre nazionali porterebbero atleti senza esperienza e speranza...

Ci sarebbe la soluzione: contingentare il numero di atleti di tal nazione nella tal squadra.
A parte le legge Bosman per noi della CE, ma allora manteniamo le nazionali affiancandogli lo sponsor
prevalente.

Se ti riferisci a me...... direi...... , vabbbbè appena-appena......


A parte gli scherzi, capisco il discorso, esempio il calcio dove c'è il team e la nazionale.
Ma lì c'è la collaborazione sul campo. L'unione d'intenti.

Nello sci no, ci sei tu ed il cronometro. Sport troppo individuale per aver ragione in funzione di squadra.
A monte chi ti ha fatto gli sci, chi corregge i tuoi errori, Ma quando sei lì davanti al cancelletto sei solo.
Certo puoi avere degli stimoli diversi allenandoti con altri anche superiori di te, ma finisce tutto qui.
E qui s'innesta il discorso fatto su Bode. Nessuno, pur vedendolo sempre, poteva apprendere qualche cosa.
Anzi...........il gesto di per se stesso ha delle piccole, ma importantissime, differenze, che, se colte, copiate 1:1, non
è detto che portino ad un miglioramento, A quei livelli poi......

No il movimento c'è ed è vivo e vegeto.
A livello di allenatori sono altri che devono imparare da noi (Francia e Austria docet...).
Idem per i materiali.

Sino ai 18/19 anni il nostro movimento funziona benissimo (parlo di meccanismo), basta
vedere i risultati dei nostri ragazzini impegnati a livello europeo.

Il problema nasce da quell'età in poi. Qui siamo carenti.
In Austria o Svizzera le federazioni continuano ad investire, qui da noi l'arte dell'arrangiarsi.
Tutto è lasciato nelle mani dei genitori e se non hai alle spalle un "papà Tomba" è difficilissimo
riuscire ad andare oltre la squadra dei vari Comitati.

Questo del lato economico è la vera discriminante acuita negl'ultimi tempi da una congiuntura
complessiva. L'ho già raccontato di un campioncino in erba lombardo (di qualche anno fa) che
dalla nazionale B si affacciava alla A e si doveva acquistare, di tasca propria, gli sci...... pensate al resto!
Così alla fine i nostri ragazzi, pur bravissimi e promettenti, anche per raccogliere dai sacrifici fatti
dalla famiglia, "s'infilano" nelle scuole (diventano maestri) ed iniziano a guadagnare. Stop alle gare!

Ecco un'altro problema di avere squadre. Già è difficile cosi, ma quale squadra (alias sponsor)
investirebbe centinaia di migliaia di euro a stagione, per ogni singolo atleta, senza certezza di un ritorno?
Una può spendere anche un tot di milioni/anno, ma senza alcuna certezza difficile che durino tanto.
Solo una federazione può farlo e nel nostro caso fa già veramente fatica. Molta fatica.

Sino a che ai nostri ragazzini i genitori regaleranno l'iphone 2736 piuttosto che una palla, uno
sci, una racchetta, etc.... perchè fa più comodo a loro (non hai ragazzi che sono ancora puri)
essere sportivi in pantofole davanti la TV, sarà sempre così!

Quanto mai calzante il discorso della vela, anche l' quando la TV ha scoperto il business è scoppiata
anche quella!!!! Vogliono solo il circo, non lo sport e se poi non funziona più lasciano le macerie......

Ecco bravo; ben detto: il circo se lo tengano.

In realtà le squadre già le abbiamo e sono le varie fiamme gialle, fiamme oro, gruppo sportivo dei carabinieri, etc., etc. con la differenza che poi è la federazione a dettar legge, ma intanto i gruppi sportivi permettono a ragazzi di 20 anni di alleggerire un pò la pressione economica sulla famiglia. Chi non ne fa parte deve fare da solo e sono soldi, veri.

Guarda caso proprio oggi è pubblicata un intervista a Squinzi (Mapei/Sassuolo)
che sicuramente, considerato il ruolo che ha, è illuminante:

«Io ho un'idea o meglio un sospetto. Il modello della squadra-mosaico, fatta di tanti stranieri, non è più pagante. Guardi cosa succede in Inghilterra dove la gran parte dei calciatori proviene dai paesi più svariati. Il Sassuolo ha pochi stranieri e quei pochi parlano un buon italiano, soprattutto capiscono cosa pretende Di Francesco. In caso contrario, mi dica lei che allenamenti sarebbero, una farsa». Sab, 03/10/2015 - IL GIORNALE ON LINE


Per me ha stra-ragione! Pensate al City o al PSG la somma di 11 Top non fanno una squadra.
Chiaramente questi effetti nefasti sono per sport di squadra. Non tanto per lo sci.
Comunque si ribadisce il concetto che mantenere una identità (nazionale) è certamente un
vantaggio a prescindere.