i.PEAK 82 FLR SW PR PRO (ovviamente lung. 177)
Anche questa è passata........
Un annetto con loro, usati una decina di volte nelle condizioni più disparate.
Quelle estreme poi di sabato (vetro gradinato -e che gradini....- dai gatti sino alle 10.30 che poi progressivamente smollava) è stato un po' il riassunto delle puntate precedenti.
Sci estremamente leggero. Le titubanze sugli elastomeri spariscono alla prima sciata.
Non so la reazione delle punte pre-elastomeri e quindi un parallelo non posso tirarlo, ma sinceramente pur essendo un po' prevenuto su questi accrocchi, ovvero sono più per sci pane & salame, devo dire che funzionano: le punte non vibrano, rimangono "solide" ed anche sul durissimo grattano a dovere il ghiaccio.
Coda ininfluente, non si sente proprio.
L'83 sotto i piedi proprio non si percepisce, si un po' di più del solito, ma in fin dei conti non è esagerato.
Nell'uso con neve morbida e compatta stiPeak esprimono il meglio di se.
Sembrano quasi un RC (lungo), coi suoi tempi, inutile forzare, il raggio rimane lungo un po' bloccato dalla sciancratura. Non facile ed immediato portare l'esterno parallelo dentro alla curva, ci si arriva, ma per gradi.
Accorciando tende a chiudere troppo facendo scartare le code verso l'esterno.
Però è anche bello libero sotto i piedi ed il cortoraggio viene a meraviglia, basta fare una mezza curva per evitare il bloccaggio e rimanere leggeri.
Sul duro-duro (vetro.....), inutile dire che non è il suo naturale ambiente, in queste condizioni si scia un po' sulle uova, ma appunto perchè molto libero sotto i piedi facendo del corto-cortissimo raggio lui gira con facilità con l'unico neo, ma prevedibile, che scende parecchio di linea (scivola se messo di traverso). Per cui la migliore tecnica in queste condizioni è quella di sciare un po' piatti, evitando malsicuri vincoli con gli spigoli. Anacronistica magari, ma comunque accettabile visto che lui non è stato proprio progettato per queste condizioni.
In fresca (20/30 cm. non battuta su fondo marmoreo) basta lasciaro scivolare sfruttando ampiamente la diagonale e facendo curve molto tonde e lui viaggia in prima classe con quelle punte che guardano sempre all'insù, come due babbucce orientali con la punta rivolta verso il cielo.
Mi sarebbe piaciuto anche fare del cortoraggio, ma essendo le mie gambette deficitarie ed il mio peso non proprio da libellula, staccarmi da terra mi risulta un po' difficile, però..... per quelle due o tre curve quando becco il bonus..... diciamo che la sensazione è positiva (ma non è il mio pane attuale...).
Nella pappa smossa. L'avevo preso principalmente per queste situazioni e devo esser sincero la missione è compiuta. Proprio ieri complice il fatto che avevo a portata di piedi anche il Magnum ho potuto apprezzarne le differenze. In pratica il Peak, contrariamente al Magnum, se messo di traverso non s'impunta mai sui cumuli, ma scivola via come se non ci fosserò, liscio!
Mentre il Magnum "apre" i cumuli, ovviamente con angoli decisi ed una velocità adeguata, il Peak "spiana" ed una volta presa fiducia diventa inarrestabile.
Conclusione: da sciare tondi tondi, fluidamente, senza cercare velocità o raggi che la spatola non sopporta.
Da prenderlo con l'attacco che si possa spostarlo A/R perchè pochi cm. di differenza cambiano molto le prestazioni e l'adattabilità (personale e/o del manto).
Richiede una buona entrata in curva e piccoli "adattamenti" del piede esterno, per cui una buona indipendenza di gambe e da qui sciarlo con i piedi un po' più ravvicianti del solito.
Ho fatto bene a prenderlo? Diciamo che il primo ciccione, quello dello scorso anno, non l'avevo proprio capito, forse troppo molle, forse troppo corto (170), forse perchè volevo sciarlo a modo mio, ma il risultato era stato pessimo. Con questo Peak mi sono trovato meglio, molto meglio, certo non è lo sci che mi entusiasma di più (proprio per la tipologia), ma in determinati giorni è insostituibile ed i ginocchietti commossi ringraziano sentitamente.