Non vorrei rompere questa bella atmosfera tornando a parlare di sci, ma finalmente sono riuscito a buttare giù un po' di impressioni sugli sci provati a PMC (sono sicuro che Don Paolo mi perdonerà. )Inutile dire che per Daniela e me questa edizione di PMC è stata in tono minore per i noti motivi, ma il sabato siamo comunque riusciti a provare qualcuno degli sci che ci ripromettevamo di sciare. Ormai è stato detto tutto, sia sulle condizioni su cui si è svolta la neve, sia sulle principali novità che le case ci hanno portato, per cui vengo subito al sodo. Per forza di cose, anche l’esposizione delle nostre impressioni avrà una forma diversa rispetto alle altre edizioni, ma credo che ci perdonerete.
Sugli
Head GS RD195 ho già scritto, come ho scritto le nostre impressioni sui
Salomon XRace 165, veniamo quindi agli altri sci che abbiamo provato, ed in particolare a quelli che, mi sembra, hanno suscitato maggiori discussioni fino a qui, la nuova serie
Supershape.
Come sappiamo tutti, la nuova collezione prevede come in passato quattro modelli: Speed, Magnun, Titan ed il nuovo Rally. I modelli che ci sono stati messi a disposizione per i test avevano l’attacco SP12. Solo per l’Italia è possibile richiedere anche gli stessi modelli dotati di piastra ed attacco FF. Mark ha scelto di vendere esclusivamente il modello senza piastra, quindi come è stato pensato e sviluppato dalla casa madre, ed è una scelta che francamente condivido, come condivido che i modelli testati fossero senza piastra. Se Head, come a suo tempo fece per il GTO, ha deciso che questi sci possano dare il massimo in una certa configurazione, è corretto provarli e giudicarli in questo modo e non con un accessorio che ne cambierebbe radicalmente il carattere. E anche la scelta di partire da un 12 DIN secondo me è positiva, considerando che il FF11 che veniva montato come primo equipaggiamento sulla serie precedente era un po' sottodimensionato per sciatori piuttosto pesanti.
Prima di iniziare a parlare dei nuovi sci, permettetemi però un piccolo rimpianto: dalla nuova collezione sparisce il “Supershape rosso”, lo slalom carve dalla sciancratura estrema, il primogenito della famiglia in catalogo da anni con pochissime modifiche. Non so se sia corretti dire che è stato sostituito dal nuovo Rally, che ha misure molto differenti, anche se ne incarna il concetto di “sci tutto divertimento” che contraddistingueva il vecchio supershape. Di sicuro questo sci ha fatto la storia di Head e credo che in molti, che lo hanno sciato o lo sciano tuttora, lo ricorderanno come uno sci fantastico.
Ma torniamo ai nuovi Supershape. A mio parere nel giudicarli non bisogna fare l’errore di confrontare i nuovi modelli con i predecessori. La differenza non è dovuta solo all’assenza della piastra, ma al fatto che questi sci sono a mio – sindacabilissimo - parere pensati per essere diversi dai precedenti. Il supershape speed ed il supershape “rosso” delle precedenti annate per certi versi andavano a sovrapporsi almeno in parte ai cugini i.speed e i.sl della serie WC – quante volte abbiamo letto dei dubbi di chi era indeciso se prendere un SSS o un wc i.speed? – i nuovi sci si differenziano invece nettamente: i WC sono i racing di famiglia, derivati dai modelli gara, i supeshape sono gli allround top, o chiamiamoli come meglio ci pare, in grado di soddisfare una fascia di utenza che cerca nello sci non tanto e non solo la prestazione assoluta, ma anche la facilità e soprattutto il divertimento. E’ un po’ la stessa filosofia che la casa austriaca aveva applicato nella realizzazione del GTO, uno sci a parte, dove l’aspetto prestazionale era sicuramente tenuto in debita considerazione, ma secondariamente al puro piacere di sciare. E da questo punto di vista, bisogna riconoscere che ha centrato pienamente l’obiettivo. I nuovi modelli esaltano la maneggevolezza e la vivacità, pur non rinunciando a prestazioni di rilievo. In sintesi, a noi sono piaciuti.
Magari i nuovi
supershape speed non terranno in velocità come il precedente modello, ma è difficile metterli in crisi. Sia Daniela che io lo abbiamo provato sabato mattina, come primi sci, io in misura
177, Daniela in
163, che sono le misure che più si adattano alle nostre caratteristiche. La sensazione che ci hanno dato è di un’estrema facilità e rapidità nei cambi. Girano solo a pensarlo ed il rocker non è per niente invasivo. Solo a sci piatto, lo senti un po’ “ballerino”, ma proprio non è nato per stare piatto. Da un certo punto di vista sembra assomigliare molto al primissimo supershape speed, che faceva della giocosità il suo punto forte. Diciamo che se l’ultima versione poteva andar bene da argento in su, probabilmente questo sci si adatta ad un pubblico ancora maggiore, tanto è facile da sciare.
Supershape Rally, provato in misura
170 io e
163 Daniela, è stata la splendida sorpresa di questo test. E’ facile come il SS Speed, ma con una larghezza maggiore al centro (76 mm contro i 66 del SSS), un raggio molto corto ed una sciancratura più accentuata, ha una presa di spigolo entusiasmante e, almeno a nostro parere, una tenuta maggiore rispetto al fratello più “magro”. Anche se lo fai correre non fa una piega, ma il meglio di se, lo da sicuramente sulle curve a medio raggio, da “fun”. Mi sarebbe piaciuto provarlo in misura 177, ma non era disponibile, e sono convinto che nella misura più lunga possa non far rimpiangere anche qualche RC che va per la maggiore.
Supershape Magnum: lo ha provato solo Daniela (io mi ero ripromesso di farlo il giorno dopo), in misura
163. Diciamo che scendendo da SSS e Rally e salendo su questo, ha potuto fare un confronto immediato tra i tre sci. E lo ha giudicato come una via di mezzo tra il SSS ed Il Rally, appunto, facile, piuttosto morbido, buono per tutto, probabilmente, ma meno giocoso del SSS e meno entusiasmante del Rally.
Elan SLX 160. Lo ha provato Daniela. Con questo sci anche nelle passate stagioni non è mai riuscita ad instaurare un gran feeling. Probabilmente una delle cause è che era appena scesa dal trio dei supershape, che come tutti gli Head, hanno la caratteristica di ammortizzare al meglio le asperità del terreno, mentre questi sl ti trasmettono tutto, ma non le sono piaciuti più di tanto.
E chiudo con due “fuoriserie”, gli
Atomic SL FIS Marcel Hirscher e il
Voelkl Racetiger SL FIS, entrambi da
165. Lo sapete, non stravedo per gli SL in generale, ma mi piace ogni tanto farci un giro, soprattutto sui FIS, che ti permettono di tirare anche curvoni da GS senza problemi. Beh, devo dire che probabilmente l’Atomic è l'SL che mi è piaciuto di più in assoluto tra quelli che mi è capitato di provare fino a questo memento, perché aggiungono alla consueta rapidità e reattività tipica di questa categoria di sci, anche una entrata curva entusiasmante, una tenuta incredibile ed una spinta che ti lascia senza fiato. Nel compenso, mi è sembrato anche abbastanza facile da sciare e nemmeno troppo stancante, anche se un paio di piste non fanno testo in questo senso. Capisco perfettamente chi, come Albert65, dopo averlo provato, se lo è comprato.
Anche il
Racetiger è sicuramente un gran bello sci, ma rispetto all’Atomic mi è sembrato un “pochino meno” in tutto, meno reattivo, meno entusiasmante, meno facile. Probabilmente non fossi appena sceso dall’Atomic, gli avrei dato il massimo dei voti, ma così il paragone è stato inevitabile e, almeno a me, l’MH è piaciuto di più.
PS: come al solito, credo non ci siano problemi se posterò queste righe, con le opportune precisazioni, anche su SF.