SITUAZIONE NEVE E IMPIANTI:
Comprensorio della Croda Rossa, piste utilizzate per la prova:
-Pista Signaue, n°10, rossa
-Pista Rotwand, n°3, rossa
-Piste Holzriese I e II, n° 3a e 3b, nere
Meteo coperto, visibilità discreta, temperature primaverili, tra +1 e +6, condizioni di neve primaverile, dura di primo mattino, che va a mollare nel corso della mattinata. Nota negativa: i gestori dell'impianto hanno pensato bene di battere le piste solo al mattino, sulla neve indurita dal rigelo, col risultato che il fondo non è uniforme e a grumi di neve ghiacciata, di dimensioni variabili tra una pallina di golf e un'arancia, in particolare sulla pista Signaue, molto insidiosa la mattina, col risultato che la prima ora lo sci esterno, su tutti gli sci provati, tendeva a scappare via.
TESTER: 35 anni, 172 cm per 75 kg, non allenato, livello sciistico sull'oro base, ma da perfezionare, sciata a metà tra stile e forza.
Atomic D2 Variocut 170:
Intuitivo, leggerissimo, facilissimo: sembra quasi di sciare coi piedi, talmente è facile lo sci e si lascia guidare con una semplicità davvero disarmante. E percepisci come chiuda la curva in modo sempre più progressivo, man mano che dai più pressione e al contempo più angolazione (e di conseguenza deformi maggiormente lo sci) nella seconda metà di curva. E' uno sci che ti abitua bene fin dall'inizio, se te lo togli e te ne metti un altro ai piedi, la differenza risalta ancora di più! Direi quindi che per Atomic l'obiettivo è stato centrato al 100%. Le condizioni pessime del manto nevoso (era il primo sci provato - GRAZIE MARK!!!!!) mi hanno impedito di saggiarne la tenuta anche quando spingi di più, comunque è uno sci che va sciato più con leggerezza e stile piuttosto che con forza e aggressività, è di indole più granturistica che corsaiola. Adatto quindi a chi cerca uno sci facile, divertentissimo, che ama chiudere bene le curve col minimo impegno fisico e tecnico. La sua prerogativa tecnica lo renderà ancor più efficace nei cambi di pendenza e nelle ondulazioni del terreno, in quelle circostanze in cui si vorrebbe chiudere di più il raggio, e il più delle volte si tende a buttar giù le code, andando quindi in derapata... e la giunzione in silicone è studiata appositamente per evitare che la neve si compatti su essa, formando un inevitabile zoccolo di neve dura che frenerebbe lo sci; al tempo stesso i due elementi sdoppiati rimangono sempre complanari, grazie al prolungamento della piastra che evita le deformazioni torsionali. Un progetto davvero ben studiato e che funziona molto bene.
Una piccola nota per Atomic: azzeccatissimo il modo di presentarlo al pubblico, selezionando i punti vendita e ottima l'idea di affiancare un tutor a chi prova questo sci, per guidarlo nella scoperta di questo sci davvero molto particolare e innovativo, mentre penso che sia un po' meno azzeccata la scelta del tutor... nel senso che la gentilezza e lo charme di Elena Tagliabue, potrebbero distogliere un po' di attenzioni da parte dello sciatore sull'oggetto in questione... quindi ragazzi, provate questo sci... che comunque merita... ma è sempre una buona scusa per sciare con la simpaticissima Elena... eh eh eh!!!
(Provato su piste Signaue e Rotwand)
Atomic GS12 170:
Il modello dell'anno scorso mi aveva impressionato per il suo limite prestazionale elevatissimo, e mi aveva colpito anche il fatto che non amasse una sciata passiva, richiedeva quindi una sciata decisa, e di essere messo sempre sotto pressione per rendere al meglio. Il modello nuovo, invece, con grandissima sorpresa si lascia guidare con un minimo di impegno, consentendo quindi anche una sciata molto più rilassata e meno faticosa. Per il resto, mantiene le caratteristiche del vecchio modello: un inserimento in curva tra i più belli che abbia mai visto in uno sci, grandissima precisione e stabilità, mantenendo quella sua peculiare risposta secca e molto vivace, elementi questi che ne hanno decretato il grande successo.
(Provato su pista Signaue - 1 sola discesa)
Head Supershape Speed 170:
Il nome è lo stesso, ma lo sci è completamente diverso: le sciancrature, la piastra... lo sci è più stabile e risente meno delle ondulazioni e delle pieghe del terreno, risulta ancor più facile sia a inizio che a fine curva grazie alla maggior sciancratura, e la nuova piastra lo rende più rigido e preciso, quindi più reattivo sul duro, caratteristica questa che piacerà sicuramente agli aficionados della prima ora ad apertura impianti, cioè quelli che sciano sulla neve ben compatta e fresata oltrechè dura, e agli sciatori "di peso" o che hanno una sciata di forza; di contro, lo sci ha perso un pelo di quella morbidezza e di quella duttilità ad andature molto rilassate che contraddistingueva il vecchio modello, caratteristica che amavo particolarmente e che era perfetto per chi, come me, proveniva da un allround.
(Provato su pista Signaue - 1 sola discesa)
Head Supershape Magnum 170:
Anche questo, pur se invariato dall'anno scorso come sci, risente molto dal cambio piastra: molto più preciso e reattivo del precedente modello, che lo rende più incisivo in curva, e quindi più orientato al duro. Ciò probabilmente lo renderà un po' meno giocoso sulla neve molla e a cumuli, ma mancando le condizioni per poterlo testare (ero a inizio mattinata, su quella pista con grumi di neve dura), questo resta un mio sospetto. Rispetto al Supershape Speed gira molto più rapidamente, e con molta maggior facilità.
(Provato su pista Signaue - 1 sola discesa)
Head iSpeed 180:
Avevo cercato a lungo il 175 cm, ma i modelli in quella misura erano tutti via... ed ero così impaziente di provarlo, che decido di provare il 180 cm. Un po' di timore all'inizio, e rimango disorientato quando faccio per curvare, e... lo sci non risponde, se non immediatamente: mi rendo conto che questo è tutto tranne che uno sci ignorante, che non ammette un approccio leggero e superficiale... mi dico: ok, non è successo niente... reimposto la sciata, con più gradualità ma al tempo stesso maggior decisione: ed ecco che lo sci ti asseconda, con facilità via via maggiore, pur nei limiti consentiti di uno sci che si avvicina molto agli sci da gara sia per costruzione sia per comportamento sul campo... e in poche discese te ne innamori, letteralmente... stai sopra, bello preciso, e questo sci segue le linee imposte, incidendo il duro senza incertezze, tagliando i cumuli di neve smossa come se fosse burro, dove altri sci più leggeri di costruzione tendono a sentire le asperità del terreno e a saltellare. Una volta presaci la mano, ti puoi azzardare anche in curve ad arco più stretto, dove lo sci ti asseconda senza metterti in difficoltà con reazioni brusche e violente. Resta uno sci impegnativo sia fisicamente e tecnicamente, ma finchè hai le gambe... che goduria, ragazzi!!!
(Provato su piste Signaue, Rotwand, Holzriese I e II: talmente mi è piaciuto, che ho voluto tenerlo di più per conoscerlo al meglio)
Head iSL SP13 165:
Slalom top gamma, con sciancrature analoghe a quelle dello sci da gara (iSL RD Race Plate), ma con una struttura più dolce e progressiva, e una piastra meno rigida. Questo sci si conferma della stessa pasta dell'iSpeed, con un comportamento solido ed estremamente preciso, con un temperamento molto progressivo e per nulla scorbutico, e mi ha sorpreso in particolare la sua tenuta sicura anche nei curvoni ampi, anche a velocità molto sostenute, dove non ha nulla da invidiare ai GS negozio più affermati.
(Provato su piste Signaue e Rotwand)
Blizzard GSR 174:
Provo con tanta curiosità questo sci: è il primo Blizzard che mi metto ai piedi, la prima cosa che risalta quando lo prendo in mano è la sua leggerezza, e mi chiedo: sarà stabile? E risalgo in telecabina con questo interrogativo. E, con gran sorpresa devo dire, questo sci si comporta benissimo: è facilissimo oltre che leggerissimo, come lo metti sullo spigolo gira con grande facilità, sembra ben più corto dei suoi 174 cm, dandoti al tempo stesso sicurezza e stabilità. Chiaramente uno sci di questo tipo risente di più delle asperità del terreno, ma mantiene comunque un limite prestazionale abbastanza elevato e ti permette da subito di sciare in scioltezza e alla ricerca dei tuoi limiti, e di quelli dello sci, con un minimo impegno fisico. Perfetto quindi per chi cerca uno sci non stancante che lo assecondi nelle sciate intensive.
(Provato su piste Signaue e Rotwand)
Salomon Equipe 2V 178:
Questo è l'ultimo sci che ho provato, e anche un po' alla svelta visto che stavano smontando gli stands. Ho quindi effettuato delle discese ad andatura anche sostenuta. Lo sci si è rivelato bello, sincero, preciso, stabile e facile da giostrare, con un limite prestazionale piuttosto alto, senza per questo essere stancante. Forse, se devo fare un piccolo appunto a questo sci, il comportamento della coda in uscita di curva mi è parso un po' anonimo. Ma avrei avuto bisogno di almeno altre 2 discese per poterlo capire più a fondo.
(Provato su piste Signaue e Rotwand)
Per l'indomani (sciata di mezza giornata sugli impianti del Monte Elmo) ho scelto di sciare con l'Head iSpeed da 175 cm, per avere quel pizzico di polivalenza in più dato dalla misura più corta. Conferma in buona sostanza le caratteristiche del fratello da 180 cm, rendendosi abbastanza maneggevole da usare anche nel cortoraggio sulla neve a cumuli, ma nel complesso devo dire che, a mio parere, la misura che più esalta le caratteristiche dell'iSpeed è quella da 180 cm.
Infine, un pensiero per un amico, che non è più tra noi: Aleanco, cui dedico questo test comparativo, essendo stato lui il primo di cui ho seguito con interesse le recensioni sugli sci provati, e dal quale ho preso ispirazione per i miei.