Ok, lo so, lo so che le stavate aspettando con impazienza… e finalmente sono qui con le mie incredibili, strabilianti, fantastiche recensioni!!! Come in occasione delle precedenti edizioni di Passo Monte Croce, queste impressioni le posterò anche su Skiforum, che mi ha dato i “natali” come forumista e “tester” e che mi ha dato l’opportunità di conoscere Ornello Sport, corredate dal punto di vista di una “lei”, mia moglie Daniela.
Quest’anno la grande novità, ormai lo sappiamo, è il rocker, adottato un po’ da tutte le case, chi con una certa moderazione, introducendolo sui soli modelli allrourd pista - allmountain, è il caso di Elan che ha allargato la gamma amphibio con una serie di nuovi modelli dotati del “rocker asimmetrico”, esclusività della casa slovena, Head con le nuove linee Integrale e Rev che sostituiscono rispettivamente le precedenti Icon e Peak, Voelkl con, tra gli altri, un nuovissimo Code che è risultato uno tra i modelli maggiormente provati, e chi invece, come Atomic e Rossignol, che hanno dotato di rocker – più o meno spinto – anche i modelli top race della collezione 2012 – 2013. Rossignol, unica in questo momento, già dalla scorsa stagione ha, come sappiamo, dotato di un rocker “leggero” anche la linea FIS, mentre le altre case presenti al test, almeno fino a questo momento non si sono spinte così in là e non hanno modificato in questo senso le proprie linee “gara”. Devo dire che ero parecchio curioso di capire come potessero rispondere sci altamente performanti con il rocker. Le conclusioni non le anticipo adesso, ma le potrete trovare nelle recensioni dei vari modelli e nelle conclusioni se avrete la pazienza di leggerle.
Ma veniamo alle recensioni vere e proprie. Come di consueto, per ogni modello provato, testato su almeno due piste, riporto le mie impressioni in carattere normale, mentre quelle di mia moglie, precedute come al solito dall’indicazione “Daniela”, le ho riportate in corsivo.
Ricordo i nostri dati, anche se ormai ci conoscete tutti, anche perché con molti di voi abbiamo avuto l’occasione di sciare insieme,
Io: 56 anni, 1,80 per 75 kg, livello “esperto”, sciata leggera, sci usati, Voekl P60 GC 173, Head Monster 78 177; Atomic GS FIS 186
Daniela , la mia signora: categoria “dame”
, 1.60 per 50 kg, sciatrice esperta, sciata leggera, sci usati Head i,supershape 160.
E, sempre come in passato, ho diviso i modelli per casa in ordine alfabetico, per rendere più organica l’esposizione. Per ogni modello provato c’è il nome, la misura e la categoria in cui lo sci viene classificato.
ATOMICAtomic D2 GS Redster 179 – GS Ero veramente curioso di provarlo per capire come un rocker così marcato (si vede bene dalla foto che posto di seguito) potesse incidere sul comportamento di uno tra gli sci più “cattivi” presenti sul mercato. E la prima impressione, devo dire la verità, non è stata molto positiva. Fin dai primi metri ti accorgi che lo sci è – o forse sembra solo, ma l’impressione è quella – più morbido in punta rispetto al modello precedente; fai la prima curva e ti sembra che ti manchi qualcosa… sembra fin troppo facile, molto più facile sicuramente del modello precedente. Ogni cosa ti viene spontanea, ma con la stabilità come la mettiamo? E, entrando sul muro della Holzriese, dico la verità, qualche perplessità l’ho avuta e le prime curve le ho fatte veramente con il freno a mano tirato e con una certa apprensione. Poi però mi sono accorto che più schiacci e “ci stai sopra”, come dicono quelli bravi
, e più tiene, con un’uscita curva per certi versi entusiasmante. Però... però… non mi hanno convinto fino in fondo; se dovessi scegliere, tra il nuovo ed il vecchio modello, io andrei sul vecchio. Probabilmente, lo ammetto tranquillamente, è perché non sono ancora abituato ad un rocker così pronunciato su un modello race spinto e magari solo poche piste non possono bastare per capirlo a fondo. C’è da aggiungere che i giudizi dei diversi “tester, sono risultati abbastanza divisi su questo sci: alcuni come me, hanno sollevato qualche perplessità soprattutto sulla morbidezza della spatola, altri, ad onor del vero la maggioranza, se ne sono letteralmente innamorati, ma lo vedrete o lo avete già visto dai loro commenti.
Averi provato volentieri anche la versione SL, ma in misura 165, quella adatta a me, malgrado ripetuti tentativi, non sono proprio riuscito a trovarne uno, per cui vi lascio al commento di Daniela che invece li ha provati, in misura 160 nel suo caso.
Daniela: Atomic D2 SL Redster 160 – GS Un’impressione strana: sembrano più corti di quello che sono in realtà. Girano in un fazzoletto e rispondono in modo dolce e progressivo. Per essere un SL non dà assolutamente l’impressione di affaticare lo sciatore. Però non mi hanno convinto al 100%. ELANDaniela: Elan GS 170 – RC No, proprio non mi ci sono trovata ed è strano, perché in passato altri modelli Elan mi erano veramente piaciuti, uno per tutti il wf 14 amphibio da 160 provato lo scorso anno. Questo invece, pur essendo in misura relativamente lunga per me, mi ha dato immediatamente l’impressione di essere corto, troppo corto, probabilmente a causa della forma della punta. Dopo una sola pista, che ho fatto senza sentirmi sicura, l’ho restituito senza rimpianti. HEADHead – GTO Top Gun 190 – GS/RC Lo scorso anno avevo provato il GTO “normale”, quello arancio per capirci, in misura 2 metri ed ero rimasto piacevolmente sorpreso da quanto fosse giocoso e facile, nonostante l’altezza inusuale che lo poneva nel panorama del mercato in una nicchia a sé dove per il momento non ha reali concorrenti.
Qui invece è tutt’altra musica, Questo GTO è decisamente più largo in punta, più strutturato e massiccio, sicuramente più duro. Se il fratello arancio è una specie di SC di due metri di altezza, questo è molto più simile ad un gigante “serio” e rispetto al fratello acquista in tenuta ed in cattiveria, ma perde irrimediabilmente in giocosità e, diciamoci la verità, in piacevolezza, piacevolezza che il fratellino esalta soprattutto in misura 190, ma ne parliamo di seguito. Resta sempre facile ed intuitivo, ma se il GTO ama essere portato con leggerezza, qui serve schiacciare di più e, per sfruttarlo al meglio, serve una sciata più atletica e potente. Però, malgrado questo carattere da “macho”, come tutti i modelli Head non è uno spacca gambe e non trasmette mai, anche sul duro e sul “fresato” la minima vibrazione.
Ok, lo avrete capito, per me il GTO arancio batte il fratello cattivo, ma non mi sorprenderei se sciatori più potenti di me preferiscano questa versione “potenziata”.
Head – GTO 190 – GS/RC La recensione potrebbe concludersi semplicemente nel dire:
“adesso ho capito perché Dani, con tutta la scelta di sci che ha a disposizione tutti gli anni, e gratis per giunta, si è comprato un GTO 190, pagandolo di tasca propria,”.
Ragazzi, che spettacolo di sci! Se il 2.00 è facile e divertente, in questa misura è pura libidine. Hai sotto ai piedi un giocattolo stretto stretto e rapidissimo nei cambi, facilissimo sempre, se vai piano piano, facendo esercizi e pennellando le curve (vero Claudia?
), lui si diverte un mondo e ti asseconda sempre, se acceleri, lui accelera ubbidiente e scatta che è un piacere, se gli tiri il collo non fa una piega, se punti un mucchio di neve mossa, lo taglia come un rasoio, se invece decidi di passargli intorno, lo fa in pochi centimetri. Serpentina, corto raggio, curvoni a tutta, dritto e via, sempre impeccabile e mai impegnativo o stancante. E’ come avere ai piedi un SL da 190 di altezza! Complimenti sinceri a chi ha realizzato questo sci, che in 190 esprime, per il mio modo di sciare naturalmente, la quintessenza del divertimento, di più ancora della versione più lunga e sicuramente più del Top Gun di pari lunghezza, che risulta più impegnativo e meno “giocoso”:
Se mi dicessero di scegliere uno sci in regalo tra quelli che ho provato a PMC quest’anno (avendo già un GS FIS che resta comunque la mia prima scelta) non avrei dubbi e sceglierei sicuramente questo autentico gioiello. Fantastico!
Head – Supershape i.speed 177 –RC Rispetto ai modelli precedenti, come noto, tutta la serie supershape 2012/13 è stata dotata di una nuova piastra; in più, questo modello è “dimagrito” di un paio di mm al centro rispetto alla versione precedente. Avendo provato quest’ultima il giorno precedente a Plan de Corones (abbiamo scambiato gli sci con Sam), ho potuto verificare quanto queste modifiche abbiano o inciso su questo sci, di cui come ben sapete tutti, sono innamorato da sempre. Ebbene, devo dire che effettivamente la differenza c’è, e al primo impatto i due mm in meno si sentono tutti. Lo sci dà quasi l’impressione di una minore stabilità; poi però bastano pochi metri e ci si accorge che invece è migliorato ancora; è più rapido del precedente nei cambi, eppure ha mantenuto quel rigore e quella precisione che lo ha sempre contraddistinto negli anni. E’ lo sci perfetto, praticamente, per chiunque, dall’argento base al maestro che ha bisogno uno sci “didattico” per fare lezione.
Daniela: Supershape i.speed 163 – RC Rispetto ai modelli precedenti, l’ho trovato molto più simile al mio Supershape. Era e resta uno sci sempre bello e divertente. Daniela: Integrale 163 – Allround Uno sci interessante e piacevole, anche se non lo metterei tra le mie prime scelte. Risponde bene in tutte le condizioni e si dimostra agile e abbastanza preciso, però non mi ha entusiasmata. Probabilmente va sciato un po’ più lungo, considerando che la punta – mi hanno spiegato – ha il rocker che agevola l’entrata in curva dello sci, ma che ne riduce in pratica l’altezza “percepita”. Daniela: Head REV 80 163 – Allmountain Mi è piaciuto di più dell’Integrale. E’ altrettanto facile da sciare, ma, forse per la diversa larghezza e sciancratura, mi sembra più stabile e con una tenuta superiore rispetto all’Integrale. Molto, molto interessante. Head – Head REV 85 177 – Allmountain L’ho provato per far piacere al mio amico Dede_mi che, essendo alla ricerca di un allmountain ben strutturato che gli consenta però anche qualche escursione fuori pista, mi ha chiesto di dirgli cosa ne pensassi, perché, lo sapete, personalmente non amo più di tanto gli sci larghi. Beh, devo dire che invece questo sci si è rivelato una piacevolissima sorpresa. Gira che è un piacere e messo sulle lamine ha una tenuta sul duro assolutamente rimarchevole. Mi ha dato l’impressione di essere più rigido e performante rispetto ad esempio al mio monster 78 (e vari Peack analoghi che lo hanno seguito) o rispetto al Rock & Roll che ho provato giovedì al Plan. Lo sceglierei, però, in una misura superiore, perché il rocker in punta ed in coda, anche se non pronunciato, si fa sentire.
Head – Head Rock & Roll 180 – Allmountain E’ lo sci di Tonio, che mi ha gentilmente prestato per fare un paio di piste giovedì al Plan. Malgrado le condizioni fossero quelle ideali per questo sci, neve molle e riportata, devo dire che non mi è piaciuto. Per i miei gusti, troppo morbido e lento nei cambi. E’ normale, lo so, per uno sci da quasi 100 mm di larghezza fatto più per i park che per le piste, ma semplicemente non è il mio genere di sci. Gliel’ho restituito volentieri e, malgrado le condizioni della pista, sono tornato volentieri ad usare il supershape speed di Sammy (che nel frattempo si divertiva un mondo con il mio Monster
).
ROSSIGNOLRossignol – 9SL 166 – SL E’ l’unico SL che ho provato. E, non amando in modo particolare questo tipo di sci, l’ho fatto soprattutto per capire come il rocker, anche se non molto pronunciato in questo caso, possa incidere su un SL. Devo ammettere che questo sci è veramente bello. Alla normale reattività degli SL abbina una facilità disarmante ed una tenuta impensata anche a velocità sostenuta. Sia sul duro nelle parti alte ed all’ombra della pista, sia dove la neve smollava un po’, e non è certo il terreno ideale, questo, per un SL, non ha mai una sbavatura. Un vero polivalente (anche se mi fa sempre una certa impressione sciare con un 166 ai piedi…
)
Rossignol – GS 185 R > 27 – GS FIS Rossignol, come sappiamo dalla scorsa stagione ha introdotto il rocker anche sui suoi modelli gara. Santo ce ne ha parlato più volte in termini entusiastici, per cui ero veramente incuriosito. Che dire? Santo ha perfettamente ragione. E’ sicuramente il GS FIS più facile che abbia mai provato. Il rocker, anche se non si avverte a sci piatto, rende l’entrata di curva estremamente rapida ed intuitiva, poi una volta iniziata la curva, va che è un piacere, offrendo un sostegno immediato e sicuro sempre, Non so se sia merito del rocker o meno, ma anche lo svincolo a fine curva mi sembra più immediato e preciso rispetto a molti altri GS, sia “negozio”, sia “gara”. Se lo scorso anno la versione “negozio” dotata di cascade non mi era piaciuta più di tanto, questo modello è a dir poco entusiasmante. Starei per dire, un FIS, con tutte le qualità di un FIS, ma alla portata veramente di molti sciatori.
Daniela: Rossignol – GS 182 R > 23 – GS FIS “donne” E’ sicuramente uno tra gli sci più belli che abbia mai sciato in vita mia. E’ anche tra i più tosti ed impegnativi che ho provato, ma che soddisfazione! Va che è un piacere, una volta che imposti la curva devi schiacciare e lui va… veramente impressionante la sicurezza che infonde… E non solo sulle curve lunghe, anche nelle serpentine strette gira con una rapidità incredibile. Bellissimo veramente!
Tutte rose e fiori? No. L’attacco, pur tarato al minimo (comunque a 8, tantissimo per me) è durissimo e scomodo da aprire. Da sola non sono mai riuscita a farlo e devo ringraziare i miei cavalieri, Rospus e Sam, che mi hanno dato una mano sia a sganciare gli sci, sia a metterli ed a toglierli sugli ovetti, perché sono veramente molto pesanti, molto più di tutti quelli che ho provato. Permettetemi, ma qui serve una breve commento. Daniela, in cinque edizioni di PMC alle quali abbiamo partecipato, con una cinquantina di sci provati al proprio attivo, non ne ha mai scelto uno di propria iniziativa, semplicemente perché non saprebbe come orientarsi tra tutti i modelli che ci vengono di volta messi a disposizione dalle aziende che partecipano ai test organizzati da Mark, per cui, per scegliere cosa provare, si affida totalmente a me. E, a differenza magari nostra, che ci spacciamo per “conoscitori”, non ha preconcetti di sorta. Si fa preparare lo sci che ho scelto per lei, non si chiede se è troppo alto o troppo basso o se è più o meno rigido, ci sale sopra e lo scia per quello che è. Se le piace (e lo si capisce vedendola fin dalle prime curve), magari lo riprende in un momento successivo per farci un secondo giro, mentre se non le dà sicurezza lo riconsegna immediatamente. Quindi, quando è salita sul 183 FIS, non si è posta domande e semplicemente ha sciato. Chi l’ha vista in azione (eravamo in un gruppetto) può confermare che ha sciato meglio che con qualsiasi altro sci che ha provato in questi giorni, proprio perché era costretta dallo sci stesso ad impostare le curve in modo “pulito” e soprattutto a mantenerle ed a chiuderle in modo corretto. Questo, a riprova sul campo, che per sciare un FIS ed apprezzarlo, magari anche solo per qualche pista come in questo caso ( ma comunque su piste impegnative), non è indispensabile essere degli atleti di 1.90 di altezza e 100 chili di muscoli. A volte, come in questo caso, è sufficiente uno “scricciolo” di 1.60 per 50 kg dotata di una buona tecnica, anche se non perfetta certamente, che fa della leggerezza nella sciata la propria arma vincente.
Vero Mark? SALOMONSalomon 2V 178 – GS Salomon, tra le case partecipanti al test, dopo i botti della scorsa stagione come il Mustang, il Kart e l’incredibile BBR, è quella che nella nuova collezione, nell’alto di gamma ha presentato solo lievi modifiche e quasi esclusivamente nella grafica. Così il 2V che abbiamo provato è essenzialmente lo sci che avevamo già potuto provare ed apprezzare le scorse stagioni. Sulla nuova livrea non faccio commenti, personalmente non mi piace un granché e preferivo quella elegantissima nera delle scorse stagioni, ma uno sci non si giudica dal colore, ma da come risponde sulla neve e dalle sensazioni che trasmette. E qui il Salomon da GS è assolutamente impeccabile. Fin dalla prima curva ti sembra di conoscerlo e di sciarci da sempre: facile, intuitivo, stabile, tutte doti e nessun difetto, uno sci perfetto. E forse in questa perfezione c’è il suo unico limite: fa tutto bene, ma gli manca quel qualcosa che lo differenzia dagli altri e lo rende unico, Una certa mancanza di personalità, chiamiamola così. Per il resto, come dicevo, niente da dire. Uno sci veramente per tutti.
Daniela: Salomon 2V 171 – GS E’ lo sci “normale” (il Rossignol FIS è una cosa a parte) che mi è piaciuto di più tra quelli che ho provato, come a suo tempo mi era piaciuto tantissimo l’analogo modello da SL. Fa bene veramente tutto, E’ l’unico sci che mi sono fatta dare per un secondo giro la domenica VOELKLVoelkl Code 178 – Allround - Daniela: Voelkl Code 178[/ Riporto nella stessa recensione le impressioni sia mie, sia di Daniela, perché sono del tutto analoghe. La scorsa stagione, la casa tedesca ha introdotto la nuova linea Code, allround top level molto interessanti, comunque con disegni e sciancrature tradizionali, contraddistinti da una leggerezza incredibile. Quest’anno l’ha integrata con una serie di modelli che, come per le altre case, propongono rocker più o meno spinti. Una versione non esasperata, ma che comunque presenta il rocker sia in punta che in coda è questo Code dal colore un po’ tetro, grigio metallizzato e nero:
Al di là della grafica, che può piacere o meno, quello che sorprende già prendendo in mano questo sci è la leggerezza che ha. Semplicemente incredibile, Ma leggero in questo caso non significa poco stabile, tutt’altro. Lo sci tiene e come, basta spingere ed è un bisturi. E in quanto a rapidità e facilità di inserimento curva è da riferimento, e qui il rocker così accentuato si fa sicuramente sentire. E’ da sciare però in misure lunghe, Il 178 è risultato molto più adatto a Daniela che a me. Unico difetto; il “vetro” della Holzriese delle 9 del mattino trasmetteva un po’ troppe vibrazioni, che lo sci non riesce a smorzare a dovere. Se si scende da un Head, come è capitato a noi, e si sale su questo Code in queste condizioni la differenza tra gli sci delle due case si sente tutta.
CONCLUSIONICos’altro aggiungere, a parte i ringraziamenti ed i saluti, già fatti in altro post e restando sul capito specifico degli attrezzi provati? Indubbiamente questo rocker sembra sia la tendenza del futuro. Dire in generale se ci ha convinti o meno è difficile. Di sicuro rende tutti gli sci più facili. In alcuni casi la sua presenza è preponderante (come per ìi nuovi Atomic) e ci lascia un po’ perplessi, in altri è molto più discreta (vedi i Rossignol), e almeno per noi più apprezzabile. Però forse, diciamoci la verità, è anche un fattore di moda. Il fatto che sui FIS, tranne come detto sugli sci francesi ed in modo “leggero” non sia stato ancora introdotto, e che nessun’altra casa oltre appunto ad Atomic e Rossi l’abbiano portato sulla propria linea race, qualche dubbio lo fa venire.
A chi ha avuto la pazienza di leggere fin qui un sentito ringraziamento.
Daniela e Sergio