ha ha ha ha
anch'io avevo avuto un "deja vu"

non ho di certo scoperto l'acqua calda,
lo si sapeva di già, ma prima non ci avevo pensato e ora piano piano realizzo.

Quando provo uno sci, inizialmente mi faccio un'opinione mia personale.

Poi lo faccio provare agli amici.

E non mi accontento di ascoltare i loro pareri che,
seppur particolarmente importanti e comunque sempre esplicativi di come loro sentono quello sci,
sono sicuramente una diretta conseguenza del loro modo di sciare.

Ma li guardo, aspettandoli a metà pista e poi magari seguendoli da vicino.

Bene, più di un personaggio del mio gruppo,
è solito anticipare la curva buttando le spalle a interno curva
e poi se ne va via con gli sci a forbice.

Un sifatto comportamento, se gli metti uno sci lungo ai piedi, li porta a internare e ad andare via dritti.

Con il GTO200 no, nel modo più totale e assoluto.
Perché visto che lo sci è lunghissimo?
forse per via di quella spatola da 118?
Può anche essere.

Io però propendo per premiare il centro scarpa da 63
e cerco di spiegare il perché.

Solitamente chi scia a forbice trascinandosi lo sci interno in un'eterna spatolata,



fatica a inclinare lo sci interno ed è anche per questo non crea un buon vincolo.

Ora, più lo sci ha un centro scarpa largo e più è pesante da inclinare
e quanto ho messo l'altro giorno il mio peak ai piedi di un fiorentino abituato a sciare con uno slalom mi ha detto:
"questo sci è peso"

nel suo fantasioso italiano...
mi stava segnalando che doveva fare uno sforzo maggiore per inclinare lo sci.

Questione di leva!! facile.

Ora sentiamo cosa ho visto seguendo i vari tester:

DUE RIGHE NETTE E PRECISE
Ma se di solito lasciano una riga con l'esterno mentre fannno una lisciata con l'interno?
Perché?

secondo me per una questione di leva.

Con un 63 di centro scarpa, con il solito sforzo,
inclinano molto di più lo sci.
Manco se ne accorgono,
però lo sci trova più facilmente lo spigolo
e loro finalmente tagliano la neve anziché spatolarla in un eterno derapangi.

E se tagli per bene la neve è poi normalissimo,
quando ti fermi, raccontarmi

che lo sci tiene tantissimo,

che ai piedi è estremamente leggero,

che è facile come non avresti mai immaginato,

che la pista ti sembrava liscia liscia,

che invertivi con estrema facilità

il tutto mentre sorridi.

Sempre che tu non sia super papero,
che,
abituato a buttare di spigolo un 94 anche sulle nevi più dure,

se ne fa un baffo di una leva più corta...
in quanto come ingegnere sa di suo che basta applicare una forza maggiore

Bella Maggy,,

mi trovi abbastanza d'accordo con te.

Quel che mi chiedo è se sia il caso o meno di "affidarsi" troppo all'attrezzo e lasciarsi semplificare la ricerca del buon gesto o se invece è più utile doverselo sudare un po' di più.
Lo dico perchè troppo spesso vedo in molti turisti una eccessiva e sproporzionata "fiducia" in loro stessi che si traduce in missili incontrollabili che si fiondano giù per le piste..

sono curioso di sapere cosa ne pensi..

Beh, spesso i "missili" sono tali perché dotati di scarponi troppo rigidi e di sci troppo racing per il loro livello tecnico...

Sciando con l'iGS RD ho notato che con uno scarpone da 130 (B3) chiudi maggiormente (e con minor fatica) la curva rispetto ad un 150 (B2): questo rapportato al mio livello tecnico e allo stile.

Ora pensiamo solo ad uno sciatore "nella norma" (argento avanzato): per lui esser equipaggiato con un B3 ed un iSPEED equivale all'iGS RD con B2 per me, con la differenza che - seppur con maggior fatica - io riesco comunque a chiudere bene la curva grazie al "supporto tecnico", cosa che lui non ha.

Di conseguenza scarpone (troppo) rigido per il suo livello tecnico + sci filante = curve simil SG (= SuperG)...

Ma questo non fa nulla, sino a quando la pista é sgombra di ostacoli che ti obbligano a frenate improvvise: un iSPEED é stabilissimo e quindi la sensazione di "fuori controllo" causata dall'instabilità dello sci ad alte velocità é pressoché nullo perché - ovviamente - egli sciandolo prevalentemente dalla talloniera alle code se lo é preso più lungo (e quindi più rigido e con raggio ancora maggiore).

Il problema si pone quando davanti a loro c'é un ostacolo: quello che scia con le antenne "dritte", ti vede in anticipo e comincia a frenare 200m prima (forse)...
Quello che ti vede all'ultimo momento perché sugli sci ha la stessa concentrazione di quando é seduto al volante... beh, prega.

Analisi perfetta.

E se posso permettermi tutto ciò è stato di molto acuito con l'introduzione degli sci carving, che oggettivamente sono più facili da sciare rispetto ai vecchi lunghi e dritti che hanno - almeno in apparenza - alzato i limiti di tutti.

Bé, mi permetto di dire che non è solo apparenza, il limite si è un pochino alzato davvero.
Però, le persone dotate di senno e/o tecnica, sanno cmq riconoscere i limiti (propri in primis, di ciò che li circonda poi).
Gli altri... ahimé...

Gli altri?

Diciamo pure che é la maggior parte a non aver compreso i propri limiti, in primis coloro che con un livello tecnico adeguato sfrecciano in pista con scarponi troppo rigidi per esser piegati e sci che potrebbero venir utilizzati per fare km lanciato...

E non sono pochi...

Postumi di una settimana doilomitica, scusate...

Per questo le ho ribattezzate "dolimiti" o "smidollomiti"

Per carità, molto belle, anzi spettacolari e uniche, e poi qualità della ricettività e dell'accoglienza al top, ma... si sono standardizzate sui "non sciatori".

E tra i "non sciatori" vanno annoverati anche coloro che, pur sciacchiando discretamente, prendono materiale di 2/3 livelli sopra il loro. Quelli che un nostro amichetto chiama "perditori di quota".

E si vede che non lo sfruttano bene, e si divertirebbero molto di più con materiale adeguato...

Verissimo, la tua analisi è perfetterrimaaaaa......eh eh eh.
Mi viene in mente un episodio lo scorso anno ossia il primo anno con la maestra Katyuscia Demez (istruttrice nazionale), la quale mi venne vicina e mi chiese che flex avevano i miei scarponi. Questo perchè???? Perchè avevo un difetto molto frequente in tutti quelli che iniziano a sciare, invece di lavorare di caviglia e ginocchio istintivamente nel movimento di distensione alzavo, semplicemente, il "culo". Il suo timore era che vedendomi bloccato di caviglia avessi degli scarponi con durezze maggiori e che fungessero da blocchi di cemento armato e mi precludessero l'esatto movimento. Il 100/110 del mio Raptor S.S. andava bene, perchè sufficientemente morbido non tanto per la forza fisica delle mie gambe, ma perchè faceva in modo che io andassi a cercare il giusto movimento, che teoricamente conoscevo alla perfezione ma che in realtà non facevo pur essendo convinto di applicarlo.
Quindi un paio di scarponi con flex maggiore, più tecnici e quant'altro, in questa mia fase ma forse per tutta quella che sarà la mia attività sciistica, mi permetterebbero si di scendere giù da tutti i tipi di pendio, come faccio adesso, ma precludendomi l'esatto gesto tecnico e quindi facendomi trasportare dagli senza controllo alcuno. Al contrario un'attrezzatura meno tecnica ma più centrata nel mio livello mi permette di assimilare i giusti movimenti che lo sci prevede al fine di poter non solo scendere ma condurre gli sci ove sia mio desiderio......!!!

Drey, non penso che la colpa sia delle Dolomiti o come le hai ribattezzate tu le Smidollomiti.
I comprensori dei "Monti pallidi", per "grazia geologica" ricevuta e per vocazione alla logica del fare e del lavorare della gente locale, hanno fatto si che trasformassero il turismo legato allo sci nel loro petrolio e i risultati sono degni di grande rispetto da parte di tutti ed anche di grande invidia.
Il problema, invece, è legato al fatto che tantissima gente, dopo un corso di sci, massimo due, è convinta di saper sciare solo perchè riesce a scendere (ma non a sciare) anche le piste nere, quindi, decide che i corsi di sci siano superflui e il primo taglio alle spese consiste nelle lezioni con i maestri........nulla di più sbagliato, si credono dei fenomeni, ma noi sappiamo benissimo che gli sci attuali con le loro geometrie permettono tutto ciò.
E' ovvio che, in un comprensorio vasto e ricettivo come quello delle Dolomiti ove le stazioni sciistiche fanno milioni di presenze durante l'intera stagione attraendo turisti anche in nazioni come la Russia e quest'anno anche parecchi inglesi che notoriamente non sono famosi come sciatori, il fenomeno è maggiormente amplificato.........Io non penso che negli altri comprensori la situazione sia differente ma solo meno amplificata.
La scorsa settimana Roberto (Santo) mi raccontava che Gianluca (Santino) è stato nelle Valli di Fassa e Fiemme ed è rimasto colpito dai panorami e dalle piste ma si aspettava un livello sciistico maggiore. Con il Santissimo padre concordavamo sul fatto che spesso in piccole stazioni come l'Aprica, in cui vi è un turismo dato dalla presenza di famiglie provenienti dalla vicine città che hanno la doppia casa di proprietà per le vacanze e che vanno a sciare da decine di anni e fanno magari dai 50 ai 100 gg di sci l'anno è più facile vedere la solita gente che scia bene, rispetto ai comprensori vocati ad un turismo caratterizzato dalle settimane bianche ove la gente ci va per fare 6 giorni l'anno e ci arriva di tutto di più.......
Buona Unità d'Italia a Tutti!!!!

Infatti se avessi tempo e soldi.......
mi sposterei pure io sulle Dolomiti....
senza se e senza ma.......

Per il resto....... diciamo che nello sci, contrariamente,
ad esempio, al nuoto si evita (o si può evitare) le lezioni
con un buon istruttore.
Perchè contrariamente al nuoto? Perchè lì, in acqua, se
non c'è un minimo di padronanza dell'ambiente si annega!

ah ah ah!!!!!!!!

si ma anche nel nuoto hai idea quanta gente una volta che riesce a stare a galla smette i corsi??????
ti assicuro che è la stessa cosa che nello sci!!
hai mai visto al mare tanti ragazzi che si tuffano e iniziano a nuotare in maniera non scomposta ma di più e in 30 secondi fanno si e no 10 metri.
poi credono di saper nuotare e col mare mosso se ne vanno al largo e non riescono più a rientrare per la risacca!! e allora quando va bene parte il pattino a raccoglerli!!!
E' uguale in tutti gli sport!! E' che noi italiani siamo fatti così!!!!! basta sapere 1 di 10 e siamo comnvinti di poter fare i professori!!!!!!!!!!!!!
siamo tutti sportivi, allenatori, atleti professionisti!!!!!!!!!

ciàciàcià

Caro Anni, lo so, purtroppo è un problema, e difatti ho notato che c'è una bella differenza tra i posti più gettonati delle Dolomiti (leggi: zone interessate dal Sellaronda) e posticini come Sesto e Monte Elmo: lì il livello tecnico si alza, e di tanto.

Il problema delle Dolomiti è quello tipico di tutti i posti piuttosto inflazionati, e della loro fama giustamente meritata. Ti assicuro che è così anche per le location in cui il freeride va per la maggiore, come Verbier: 2 ore, ed è tutto arato, non hai più speranza di trovare l'intonsitè

Questo mi ha portato a considerare maggiormente i piccoli comprensori, dove si respira un'atmosfera più rilassata ed autentica, e l'unico rumore che senti è quello dell'impianto...

Perchè io in montagna ormai non vado più per mangiare la neve, le piste e i fuoripista: ci vado sì per "consumarla", ma senza ansie, senza fretta, dove poter fare le cose come e quando mi pare e piace, e non "a cottimo", come purtroppo fanno molti, e giustificando la cosa perchè hanno pagato 42 € di skipass, e per questo vogliono sfruttarlo fino in fondo.

2/3 impianti in croce, bei panorami, bella neve, le giuste pendenze, qualche amico con cui sciare, sciare con la tranquillità di non venir centrati da altri, non trovarsi attorno i maleducati che infastidiscono, parcheggiare a 20 metri dalla biglietteria e dalla partenza della seggiovia: cosa si può volere di più dalla vita?

Caro Drey, allora vieni al mio discorso, non è un problema di comprensori, ne di Dolomiti (Smidollomiti o Crollomiti come le chiami anche su F.B.......eh eh eh), ne di Alpi marittime, ne di Alpi svizzere o francesi che si sono standardizzate all'utenza. Il problema è la presunzione di chi pensa di saper sciare dopo uno o due corsi collettivi di sci, ovvio che maggiore è il comprensorio, più gente c'è più il fenomeno si amplifica ed evidenzia.
Per ciò che mi riguarda (orso, cirex e superpapero possono testimoniare) di andare in giro per passi e impianti non ne ho più voglia, le mie sciate quest'anno erano le due ore di sci in lezione/compagnia della stupenda e simpatica Katyuscia, dopo di che mi mettevo in piste al di fuori del passaggio dei 4 passi (anche a questo serve l'esperienza e la conoscenza del posto), buon pranzo e qualche ora ancora in sciata relax.........M'A SCIALAI NA BIDDIZZA (non traduco per te che capisci ma per gli amici non siciliani......MI SONO DIVERTITO ALLA GRANDE). Pensa che me la pigliavo talmente calma, a tal punto che la mia maestra era dispisciuta che ci fosse fila alla cabinovia del Dantercepies e che trascorresse il tempo della lezione e io le dicevo:"Tranquilla Katyuscia, io mi devo riposare e poi non vorrai insegnarmi tutto quest'anno e rimanere senza cliente il prox anno"........rimaneva letteralmente shockata........eh eh eh!!!
Cmq, per ciò che mi riguarda, da quando vado in settimana bianca non c'è stata mai una volta che non ho preso lezioni, e..........mi sono già prenotato le lezioni anche per il prox anno...........Katyuscia va a ruba........eh eh eh!!!!

Marcello, il buon Santo è ricorso ad uno dei suoi tanto amati paradossi.......nel nuoto in partenza hai bisogno di una base adeguata perchè il rischio è maggiore e le conseguenze possono essere peggiori rispetto allo sci in cui un primo livello di apprendimento si appronta con più facilità e quindi è più immediato il taglio delle lezioni. Ma sa benissimo e da qui il paradosso, che le necessità sono le stesse, anzi nel lungo periodo nello sci ne hai maggior bisogno poichè a certe velocità senza il controllo degli sci diventi non solo di tuo nocumento, come può essere nel nuoto, ma anche a quello degli altri.....
(Ari)Buona Unità d'Italia a Tutti Voi!!!!