torniamo a noi...negli ultimi 10 giorni son stato abbastanza impegnato tra mare e montagne...
andiamo con ordine con una piccola anticipazione per MONIX...
domenica 10 agosto partenza per la svizzera...destinazione rifugio DIAVOLEZZA...
dalla terrazza del rifugio (con tanto di iacuzzi all'aperto dove quel gruppo di 4 tedeschi (giunti in moto al parcheggio della funivia e saliti solo per fare festa) si è immerso con decine di birre appoggiate sul bordo e sorseggiate una dietro l'altra) verso sinistra si ha questo panorama...
verso destra invece...il bernina con la splendida, elegante e famosa BIANCOGRAT...
la meta...beh...tu già lo sai...l'idea mia era ben chiara...quella via mi aveva attratto, sedotto e conquistato in poco tempo...pochi giorni prima direi...vista, piaciuta, desiderata...
volevo vederla dal vivo per studiarla, capirne la fattibilità e carpirne i segreti...anche perchè il mio compagno seppur affascinato dal mio progetto è un pò titubante...
...arrivo al pomeriggio al rifugio...la guardo, cerco un bel punto di osservazione...mi avvicino...la guardo col binoccolo...
mi piace...molto...la reputo fattibile...individuo un paio di passaggi chiave che possono essere impegnativi e li mostro al mio compagno...
io sono carico...ma lo ero anche prima di averla studiata dal vivo...l'unica cosa che mi avrebbe fatto desistere sarebbe stata vedere la parete in condizioni disastrose e pericolose...ma in cuor mio sapevo che non sarebbe stato così...è una via poco frequentata già di suo...e adesso non veniva salita da giorni e giorni (probabilmente settimane)...niente traccia ovviamente...illibata...come piace a me...
il mio compagno però non è convinto al 100%...la voglia c'è ma ha un pò il 'braccino'....io lo capisco e gli dico che non voglio assolutamente spingerlo a fare una cosa che non si sente, che la parete sarebbe stata sempre lì e che io comunque sarei tornato a farla prima o poi...quindi gli ribadisco di non farsi certo problemi per me e di decidere ciò che è meglio per lui...io sarei comunque contento anche di fare la via normale con la traversata delle tre cime...
gli lancio allora una proposta, vista la sua indecisione...la mattina ci alziamo presto, ci portiamo ai piedi della parete, la vede da vicino e lì decide...se se lasente bene...altrimenti si torna indietro un pezzo e ci si ricongiunge sulla via normale...lui accetta...
chiediamo al rifugio (che più che rifugio è un albergo a 3000 metri...ci si arriva con la funivia...lo consiglio vivamente anche solo per il panorama che si vede dalla sua terrazza...poi si mangia bene...e si spende come un rifugio circa se ci si accontenta di dormire nelle camerate...in alternativa ha camere 2/4 con e senza bagno...) di lasciarci un thermos e qualcosa per la colazione sul tavolo (per chi fa la normale colazione fissata alle 4 ma per noi è tardi)...sveglia poco dopo le 2, colazione, preparativi e partenza verso le 3 al buio e alla luce delle frontali...
quando arriviamo all'attacco inizia ad albeggiare...do le mie ultime considerazioni sulla parete al compagno e lui decide...PROVIAMO!...
quindi si parte...il primo pezzo è un bello scivolo di neve portante...un cono creato da precedenti scariche di neve...infatti un 200 metri sopra di noi c'è quello che reputo il passaggio chiave...una strettoia naturale tra seracchi...una sorta di collo di bottiglia...un imbuto...passare di lì è praticamente inevitabile ma si deve far in fretta perchè sebbene non vi siano tracce di scariche grosse recenti (avevo controllato bene...e anche il giorno prima avevo tenuto osservato eventuali crolli, distacchi o valanghe dall'alto...sopra infatti la parete è piena di seracchi che posson scaricare da un momento all'altro) tutto ciò che eventualmente fosse caduto sarebbe passato di li...
fino all'imbuto si procede bene...all'imbuto una situazione non pienamente prevista (nonostante l'attenta osservazione non si possono vedere certi particolari)...per attraversarlo c'è un traverso su ghiaccio quasi verticale di una 15 metri...in pratica devo attraversare 10 metri verso sinistra per portarmi sotto l'imbuto..e poi salire di 4-5 metri per superarlo...mi preparo...picche e ramponi in piolet...pianto un chiodo subito come rinvio ed inizio il traverso...la fase è delicata ma entusiasmante...procedo bene poi arrivato in mira al collo dell'imbuto pianto un chiodo e inizio a salire verticalmente...in pochi minuti supero l'ostacolo...faccio una sosta su picche e chiodi e predispongo il necessario per recuperare il mio compagno...
piano piano sale anche lui...un pò preoccupato e teso ma riesce ad arrivare...tra una cosa e l'altra però in questo pezzo perdiamo più di un ora...
proseguiamo...ora sembra che la situazione migliori...salgo un altro 100 metri però e mi trovo davanti ad un enorme crepaccio...una netta e profonda spaccatura apertasi obliquamente nella parete a causa del peso dei seracchi soprastanti...tra un bordo e l'altro ci sono 3-4 metri e si estende in larghezza orizzontalmente per parecchi metri...passare di lì è impossibile...dico al mio compagno sotto di mettersi in sicurezza perchè devo cercare un modo per passare...
ci sono alcuni ponti di neve tra i bordi ma sono fragili...quindi giro un pò tutto sulla destra cercando un passaggio sicuro...dopo qualche minuto lo trovo...il mio compagno da sotto ogni tanto grida preoccupato di farmi sentire...infatti io sono fuori dal suo campo visivo e tutto ciò che lui vede è la corda muoversi ogni tanto...superato il crepaccio trovo un posto 'sicuro' (ho dovuto inventarmi letteralmente un sosta perchè ormai ero arrivato alla fine della lunghezza di corda e non potevo salire ancora...pochi metri sopra ci sarebbe stato un posto molto più comodo ma tant'è...)
scavo una buca nella parete (la neve iniziava a smollarsi sfiorata dal sole) pianto una picca nel buco, mi ci assicuro e mi ci siedo sopra...poi pianto l'altra picca per assicurare la corda e recuperare il compagno...
quando mi raggiunge siamo a 3/4 parete...ci aspetta la parte finale ma almeno ora siam fuori dalla zona 'pericolo scariche' perchè non abbiamo più seracchi sopra la testa...
ecco antonio fuori dalla zona pericolo (sotto di lui il seracco appena aggirato)
la salita però è tuttìaltro che una passeggiata...si alternano tratti con neve dura ottima a tratti con neve e ghiaccio sottili con sotto rocce piatte...in alcuni pezzi devo fare dei passaggi e dei traversi appeso con le punte di picche e ramponi stile uomo ragno...ancora un paio di soste per recuperare il compagno che dietro ora non vede l'ora di uscire dalla parete...
l'uscita in cresta è fatta su neve ventata poco stabile ma tutto sommato procedo bene...finalmente cresta!!! sosta anche qui mezza inventata e ultimo recupero del compagno che ora davvero è sull'orlo di una crisi di nervi (quasi 6 ore in parete) e ogni tanto lo sento tirare dei porconi irripetibili (solo un pò di stress mentale perchè fisicamente è molto allenato...)...
giunti in cresta, dopo aver fatto tutta la salita col sole, il cielo si copre...vento, nuvole e foschia...percorriamo la cresta e giungiamo in vetta 3882m...
niente panorama e niente traversata per la cresta che porta in 10-15 minuti al palù centrale (il più alto dei tre coi suoi 3901 metri)...
per oggi siam soddisfatti così...
la via salita...parete nord piz palù orientale VIA SORESINI
ICE