ormai sembra che Confortola stia raggiungendo il campo 1

.. non l'ho conosciuto per un soffio.. degli amici di Bormio lo avevano avuto come ospite sino a qualche istante prima che arrivassi a casa loro .. gli auguro cmq di rimettersi al 100%

speriamo davvero!!
psicologicamente anche..ho sentito che è abbastanza abbattutto perchè ormai conosceva bene alcuni di quelli che son rimasti sotto.
comunque sia è un grande!!!!!!
ho visto parecchie sue imprese (non dal vivo ..eh magari ..su dvd o alle serate che organizza) e son davvero spettacolari anche quelle con gli sci ai piedi..

marco lo ammiro davvero tanto...conservo con gelosia e maniaca cura il dvd della sua concatenazione delle pareti nord di ORTLES, GRAN ZEBRù, ZEBRù E TRESERO...inoltre ho avuto modo di conoscerlo telefonicamente proprio pochi mesi fa...simpaticissimo e disponibile...nonchè grandissimo alpinista ovviamente...gli auguro di ristabilirsi in fretta

ci conto...

la via che citi tu, quella della GOULOTTINA è una via interessante e suggestiva...in effetti non so perchè non sia stata citata

si bellissimo il video delle 4 nord !!

l'avrò visto 10 volte...

Ultim'ora battuta da AGI (fonte: Repubblica):

Roma, 12:32
K2: CONFORTOLA E' ARRIVATO AL CAMPO BASE, "STA BENE"

Marco Confortola e' arrivato al campo base del K2, a quota 5.000 metri. L'alpinista italiano sta bene ed e' assistito da un medico americano. Lo ha detto all'AGI Agostino da Polenza, che ha parlato con lui per telefono.

Stamattina l'alpinista era andato dal campo 1 fino a quota 5.400. Poi altri 300 metri
Ha forti dolori agli arti inferiori per un principio di congelamento. Verrà curato a Padova

Confortola è al campo base "Sono contento di essere vivo"

L'alpinista Marco Confortola
ISLAMABAD - Marco Confortola è definitivamente salvo: è arrivato al campo base del K2. "Sono contento di essere vivo, mi rendo conto che sono morti tutti e siamo rimasti solo in tre", sono state le sue prime parole ad Agostino Da Polenza, coordinatore dei soccorsi in collegamento dall'Italia. Confortola è riuscito a raggiungere quota 5.000 scortato da un gruppo di alpinisti. Accusa un forte dolore agli arti inferiori ma, nonostante questo, non ha perso quella determinazione che gli ha consentito, unico tra i sopravvissuti della spedizione, di concludere la discesa dalla vetta al campo base. Ora ricevererà i primi soccorsi nella tenda medica attrezzata al campo base. Una volta giunto in Italia, verrà curato a Padova.

"Voglio togliere le scarpe, perché ho davvero molto male", è una delle prime esigenze dello scalatore, che non ha perso l'entusiasmo: "Sono veramente contento di aver raggiunto la vetta del K2, è quello che abbiamo sempre sognato, Agostino", ha detto durante la telefonata.

Stamattina lo scalatore valtellinese era arrivato a quota 5.400, dove gli elicotteri avrebbero dovuto prelevarlo. Ma il maltempo aveva fermato i mezzi di soccorso e lo aveva costretto a scendere a piedi altri trecento metri. Insieme a lui, tre portatori, l'alpinista americano George Djmorescu, il medico statunitense Eric Meier e il compagno di spedizione Mario Panzeri, che in mattinata lo aveva raggiunto al campo base avanzato.

All'alba Confortola aveva lasciato il campo 1, dove era arrivato ieri. "Siamo giù, tutto bene, ma i piedi mi preoccupano, fate arrivare l'elicottero", aveva detto a Da Polenza. Invece, la pioggia battente aveva convinto i soccorritori a evitare l'invio dei mezzi.

Una volta in Italia, Confortola sarà curato a Padova per i congelamenti riportati nelle notti all'addiaccio sul K2. A visitarlo sarà il professor Gianfranco Picchi, chirurgo dell'ateneo padovano che da molti anni si occupa degli alpinisti. "Per ora non si possono fare previsioni - ha spiegato Picchi - in quanto bisogna vedere quali lesioni ha riportato e soprattutto di quale grado. Per fare una prognosi corretta occorrerà attendere qualche settimana, prima non è possibile per questo genere di ferite".

Fonte: http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/cronaca/incidenti-montagna/campo-avanzato/campo-avanzato.html

bravo voelkl

Un son miha andao a préndello io!

A parte gli scherzi (credo che ora bisogna cercare di sorridere comunque), quando succedono queste cose rimango in ansia. Io non sono un alpinista ma amo la montagna in un modo che non so descrivere se non con il suo silenzio ed i suoi panorami che ho nella mente. Qundo leggo di questi fatti cominci a tremare e penso sempre al rapporto uomo-montagna, nel bene e nel male.
Quando poi leggo che qualcuno é, di fatto, salvo da brutte situazioni é come se mi slegassero..... grande felicitá attenuata solo dal dolore delle perdite.

ah no???

beh...a chi lo dici...io vivo con molta apprensione queste vicende e le seguo costantemente con tutti i mezzi possibili...internet, giornali, tv...

a marco è andata bene...son molto contento...resta l'amarezza per i tanti morti ma spero possa essere utile per il futuro, per capire che è ora di finirla di portare in quei luoghi persone inesperte che alla prima vera difficoltà hanno molte probabilità di non tornare più indietro

grande ice......

leon

cari alpinisti....per me la montagna "scalata" è ancora un mondo inesplorato e per quato vi volevo porre alcune domande.
come scegliete le vs mete?....e perché?....
intanto queste domande...poiiiiiiiiiiii

thanks

leon

Ice, se fossero stati sull'Everest ti darei ragione, alpinisti mediocri con tanti soldi possono ambire alla vetta grazie alle spedizioni "commerciali", ma sul K2 no, lo sai che cosa é il K2...
Questi eran tutti straprofessionisti, perché sul k2 ci arrivan, forse, solo i fenomeni.
Il problema é che hanno subito 2 sfighe concatenate ma hanno anche commesso un terribile errore, forse il più grave per un alpinista (ma per chiunque pratichi sport estremi). Han voluto salire lo stesso MALGRADO il forte ritardo.
Il primo a salire, pur battendo traccia é arrivato in cima alle 3 del pomeriggio, scendeva quando loro erano ancora nel pezzo peggiore, non é possibile che dei fenomeni di quel calibro si faccian prender dalla fregola della vetta e arrivino su tra le 6 e le 8 di sera...
A prescindere dalla sfiga di vedersi chiuder la strada dietro per il crollo del seracco, resta il fatto che esser su alle 8 é da matti, e questo è grave proprio perché parliamo di fenomeni e non di pivelli o di guide prezzolate obbligate dai clienti a salire per poter tenere alta la media delle riuscite.
Insomma a prescindere dai tecnicismi e dalle pure pertinenze alpinistiche da cui mi tengo lontano con sacro rispetto come dalla fisica atomica, so pero' che quando c'é il minimo intoppo nel seguire il piano A non si deve MAI e dico MAI forzare ma bisogna subito andare per il piano B (rinunciare)
A me almeno col paracadute, anche i fenomeni, han sempre insegnato così.