oggi è uscito il testo della telefonata fatta ieri da marco verso agostino da polenza...
cito:
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[i]Siamo arrivati un po’ tardi in cima. Il problema è stato il materiale tecnico, sul collo di bottiglia e soprattutto sopra. Prima sembrano tutti professori e invece poi tanti o non sono capaci o non vogliono. Si era deciso che in quel punto lì avrebbero tracciato 5 sherpa nepalesi e invece poi c’erano avanti altri.
Hanno montato un chiodo corto sul traverso, appena si sono appoggiati è venuto via. Poi andavano messi 2-300 metri di corda, ma una corda valida anche se pesa un po’. Invece hanno messo la corda dei pakistani. Non voglio fare il diavolo della giustizia ma è stato un disastro. Erano 100 metri di una roba di plastica che non serve nemmeno a legare fieno. C’era misto un po’ delicato, roccia e ghiaccio, non hanno calcolato bene pesi e carichi ed è volato via tutto.
Insomma, quando sono arrivato in vetta erano le 19 circa. Ero insieme agli olandesi. Guardavo l’orologio, continuavo a guardarlo, eravamo in ritardo. Ho fatto quattro foto di numero e poi siamo scesi. Il problema è che nello scendere, nessuno aveva le bandierine come avevamo concordato. Io le avevo nello zaino ma non bastavano. E così durante la notte, un po’ stanchi, un po’ storditi perché eravamo saliti senza ossigeno… è successo il disastro.]''
..ora, come capite dalle sue parole è vero che son successe delle sfortunate coincidenze ma è altrettanto vero che ci son stati dei gravi errori, delle gravi mancanze, valutazioni sbagliate...superficialità??...troppa sicurezza???...distrazione??...inesperienza???
fatto sta che purtroppo il concatenarsi degli eventi ha poi portato alla tragedia...
vi porto una testimonianza di un episodio a cui ho assistito 10 gg fa...
lo scenario è quello del monte Castore nel gruppo del monte rosa. siamo a 4200 metri circa, esattamente sulla famosa e sottilissima cresta che porta in vetta dal versante della val d'ayas (via molto meno frequentata rispetto a quella che sale dal rif quintino sella)
quando siamo sbucati in cresta noi eravamo i primi...eravamo 2 cordate...una da 2 (i due ragazzi visibili nella prima foto che stanno completando la salita) e poi la mia da tre (nella seconda foto fatta dall'altra cordata il mio arrivo in vetta)...dietro di noi però stavano arrivando altre cordate (nella seconda foto se ne vede una che sta 'scollinando' dalla cornice della cresta)...
in una cresta di questo tipo vige la regola non scritta del senso unico alternato...ovvero se si vede che una cordata sta scendendo si aspetta a salire e viceversa...questo perchè incrociarsi nel mezzo diventa scomodo e rischioso considerato lo spessore piccolissimo della cresta stessa...
ebbene, dopo la breve sosta in vetta ci accingiamo a scendere..essendo una cordata impegnata nella salita aspettiamo che escano dalla cresta e poi ci avviamo a scendere...nel frattempo un altra cordata, composta da due persone, non si preoccupa di aspettare e comincia a salire mentre noi siamo nel mezzo della cresta...
un paio di porconi da parte mia ma loro salgono imperterriti...alchè ci fermiamo...ognuno di noi si appoggia alla cresta e si fa autosicura con la picca...
in questa posizione non proprio comodissima aspettiamo che questi due geni ci passino...man mano che si avvicinano io noto subito il modo bizzarro in cui stanno procedendo...legati a 10 metri abbondanti l'uno dall'altro (!) e corda lasca tra di loro (!)...
il primo mi passa...poi quando ho l'altro a 3-4 metri...succede il patatrac...quello davanti scivola lungo il pendio sinistro della cresta...io non me ne accorgo perchè ho la faccia rivolta a valle (verso il secondo) e non a monte...vedo solo la corda che all'improvviso invece di proseguire lungo la linea di cresta scorre verso il basso...
e qui capita l'assurdo...il secondo di cordata, quello davanti a me, nel vedere il compagno cadere comincia ad urlare guardandosi intorno...COSA FACCIO!!!???? COSA FACCIO????!!! COSA DEVO FARE????
io subito gli urlo di buttaresi sul fianco opposto alla caduta e di piantare la piccozza ma mi rendo conto che le mie parole sono inutili perchè nel tempo che io gli dico cosa fare, che lui capisce, che lui lo fa...ciao ciao...
FORTUNATAMENTE il suo amico scivolando è stato fermato dalla neve (la notte precedente ha nevicato quindi c'era un buon manto di neve fresca) ed ha compiuto pochi metri di scivolata senza prendere velocità...se la neve fosse stata dura e compatta o peggio ancora ghiacciata, tempo di dire il secondo COSA FACCIO??? che sarebbe stato trascinato giù insieme al suo amico caduto...
a questo punto iniziano le comiche...accertato che la situazione ora era stabile nel senso che la caduta è stata fermata dalla neve, invito quello in alto a fare sicurezza...PIANTA LA PICCA! gli dico...
NON SI PIANTA!!! mi rrisponde lui mentre fantozzianamente prova a piantare la picca nella nev senza riuscirci...
CERCA UN PUNTO DOVE LA NEVE è MENO DURA, FAI FORZA, BUTTATICI SOPRA MA PIANTALA STO PICCA!!! gli dico...
NON SI PIANTA!!! insiste...
MA COME NON SI PIANTA??? e gli faccio vedere la mia picca con tutto il manico piantato nella neve e quella dei miei compagni di cordata dietro nelle stesse condizioni...
OK, SI è PIANTATA!!! mi dice dopo essere riuscito a puntare la picca forse 3 cm nella neve...
a quel punto comincio a mettermi le mani nei capelli e continuo a guardare quello più in basso per accertarmi che nel frattempo non ricominci a scivolare più in basso...
ASSICURA LA CORDA ALLA PICCOZZA...HAI IL PRUSSIK ALL'IMBRAGO??? chiedo...
SI, CE L'HO IL PRUSSIK...E' QUI... mi risponde mentre lo vedo trafficare confuso con il cordino che ha legato all'imbrago...
LASCIA STARE gli dico... ASSICURA LA CORDA SEMPLICEMENTE...
lui prende la corda e comincia a girarla intorno alla piccozza appena puntata nella neve, a casaccio, legandosi dentro anche la mano e quant'altro...
le mie mani vanno sempre più nei capelli che non ho...
a questo punto gli dico di iniziare a recuperar corda per aiutare l'amico a risalire...lui mi dice BEH SI MA ADESSO ASPETTO CHE TRA POCO ARRIVANO DEI NOSTRI AMICI...
MA COSA ASPETTI, STAI SCHERZANDO??? VUOI PURE UN CAFFE'??? GUARDA CHE MICA SIAM AL BAR...questo è quello che mi verrebbe da dire...ma mantengo la calma e dico semplicemente che non c'è mica niente da aspettare e che bisogna risolvere quella situazione...
a questo punto invitiamo quello in basso a risalire piano piano...premetto che anche quello in basso non aveva la minima idea di cosa fare...inizia a risalire in un modo assolutamente pirotecnico...afferra la picca con due mani, si da la spinta coi piedi e la pianta un pò più in alto...così via, balzo dopo balzo inizia a salire...l'ho ribattezzato MR SPADA NELLA ROCCIA...
sempre più esterrefatto mi abbasso un pò per recuperare la loro corda nel punto più agevole dove scorre nei miei paraggi e li assicuro alla mia picca...
piano piano questo raggiunge di nuovo la cresta...invito il suo compagno a disfare pure il gomitolo che aveva fatto intorno alla sua picca dicendogli di muoversi pure che tanto lo stavo assicurando io...
e così piano piano sono ripartiti...e giunti in vetta...
morale della favola...quelli erano due che si sono legati insieme, senza avere la minima cognizione di quello che stessero facendo, dell'utilità di certi nodi, senza cognizione delle distanze di corda da tenere su una cresta, senza la cognizione della minima manovra da effettuare in caso di scivolata ecc...
francamente purtroppo credo che molti facciano così...
l'incidente ha messo a nudo la loro completa impreparazione e inadeguatezza...ma se fossero arrivati in vetta senza problemi, probabilmente domani sarebbero partiti tranquilli a fare qualcos'altro...magari anche un pò più impegnativo...tanto abbiam fatto il castore senza problemi...
invece credo che adesso ci penseranno due volte...