Tratto da "Il giornale" del 26 ottobre 2009
SoeldenNella bolgia del ghiacciaio del Rettenbach invaso da migliaia di tifosi, Didier Cuche dimostra che a 35 anni suonati si può dominare uno dei giganti più duri della coppa. Ted Ligety e Carlo Janka, che gli rendono rispettivamente 10 e 12 anni, si inchinano ammirati, mentre Max Blardone dichiara che il podio perso per un centesimo non gli fa troppo male, «perché per me è come se fossi arrivato terzo». Anche gli uomini hanno dunque rotto il ghiaccio e l'Italia, come già nella gara femminile, non ha sfigurato, tutt'altro. Oltre a Blardone, sono piaciuti Davide Simoncelli, Alex Ploner e Alberto Schieppati, mentre ha decisamente deluso Manfred Moelgg, out nella seconda manche dopo una prima da dimenticare.
La coppa del mondo riprenderà il 14 e 15 novembre a Levi, in Finlandia, con due slalom, preceduti il 7 da una prima assoluta, il campionato europeo in programma nel palazzetto indoor di Amneville, in Francia. Ad organizzare questo KO slalom sarà la federazione europea, nata la scorsa primavera su iniziativa delle federazioni austriaca, italiana, francese e svizzera, le quattro grandi nazioni alpine che si sono unite con lo scopo di promuovere lo sci e di rinnovare un po' un mondo che la federazione internazionale sembra aver congelato. Il presidente Kasper ha mostrato un certo nervosismo nei riguardi della neonata federazione europea, ma dopo una prima minacciosa dichiarazione di guerra, si è addolcito annunciando che non sono previste sanzioni per gli atleti che parteciperanno alla gara del 7 novembre, 80 in tutto di 12 nazioni.
Dal canto suo, il presidente austriaco Peter Schroeksnadel, portavoce del nuovo che vuole farsi strada, ha diplomaticamente escluso di voler fare la guerra alla Fis, dichiarando che «la crisi economica sta condizionando anche il mondo dello sci e obbliga noi dirigenti a cercare nuove strade per trovare sponsor, praticanti e spettatori». Giusto, sacrosanto, anche se partendo da Soelden si può pensare di tutto ma non che lo sci sia in crisi, vista la quantità di pubblico e di sciatori saliti ai quasi 3.000 metri della pista per godersi le prime gare della stagione. Ma qui siamo in Austria, dove attorno alle piste sembra di essere allo stadio, non sempre però lo sci attira tanta passione e certo si deve fare qualcosa per creare spettacoli ancora più accattivanti. Ben venga dunque la federazione europea, che forse però dovrà cercare di andare oltre lo sci indoor, propedeutico e spettacolare se ben organizzato, ma contrario a tutto ciò che di bello può offrire questo sport, vale a dire montagna, libertà, neve o sole, ma in ogni caso aria aperta.
Questo l'impianto ....
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