@Mark: grazie!!! so di poter contare su di te; offro io la prossima volta, tortelli pagati!!!!!!! heheheheh

@Ice: la distensione serviva a generare "forze"; ti alzi per "prendere lo slancio" eppoi comprimi gli sci.
oggi gli sciancrati già da soli generano tali forze, ecco perché si parla di solo ribaltamento e presa di spigolo!
Detto ciò, quando non hai velocità sei costretto a "generare" qualcosina "all'antica" (vedi corto raggio interski)

Ma le mie curve sono medio/ampie, lo sci fa tutto da solo e pertanto deve essere valutato come difetto.
Per fortuna almeno il busto è chiuso ;)

ho capito pg.......

Bruno sono pronto, sono pronto........, sono nato pronto!

Ps ho finalmente trovato il mio avatar più idoneo, horo pro vobis - item in pax!


Per forza Mark elogia PG ma l'avete vista la foto del pompista............. gli stà facendo il pieno alla 4 anelli............

ahahahaha
ahahaha
ahaah
aha
a

è vero!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!1

PG non prendertela.........

Videre nostra mala non possumus, alii simul delinquunt, censores sumus

Significato letterale: "Non possiamo vedere i nostri sbagli ma, appena gli altri fanno errori simili, facciamo la parte dei giudici".

Mi ricorda una parabola...

Santo vai tranquillo, ho le spalle larghe!!!
Basta che sia reciproco ed io ho la lingua ttagliente quando mi ci metto... occhio!!! ;)

Fedro 50 d.C. un favolista latino

Quello che dici è la scittura del Vangelo "Chi è senza peccato scagli la prima pietra".
ma il più giusto è Pascoli "L'uomo, per sua natura, è sempre più contento di criticare gli altri che di essere considerato da essi!".

Adesso, visto la lingua che hai, ho capito perchè le donne ti mollano!!!!!!!!!!!!
ahahahahahahahahahahahahahahahahhahaha

Fiore, ho visto solo adesso le tue foto: probabilmente io non ci capirò un mazza, ma a me sembri bravissimo!!! Per quanto mi riguarda, COMPLIMENTI VIVISSIMI, altro che ginocchio...

avevo più in mente Luca [6,41-45]

(Non cito Matteo perché mi ha portato via la ragazza! :-DDDDDD)

" Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non t'accorgi della trave che è nel tuo?
Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo?

Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello"

ma tu qui sei in un Sinedrio l'organo preposto alle leggi ed alla giustizia
quindi......

hoooo basta che se no qui ci prendono per storditi!

per essere precisi fedro nasce nel 20 sc.e muore nel 47 dc.

............e allora aggiungiamo che il caro vecchio e grande Fedro attinse tanto del suo dall'ancor piu grande Esopo, favolista antico vissuto circa 500 anni prima dell'avvento del Messia (stavo scrivendo Messina)!!!!!!!!!!
Che Forum ragazzi che Forum.....................qui si fa cultura!!!!!!!!!
eh eh eh eh eh eh

...............scusate, Esopo era greco.

Esopo è stato un favolista greco del VII o VI sec, a. C., della cui vita
pochissimo ci è noto. Probabilmente frigio di nascita, fu dapprima schiavo:
poi, liberato da Xanto, compì numerosi viaggi. Una leggenda narra che,
incaricato da Creso, re di Lidia, di portare offerte ad Apollo Delfìco, fu
profondamente sdegnato dalla corruzione dei sacerdoti del tempio. Essi per
vendicarsi nascosero tra i suoi abiti una coppa d'oro accusandolo poi di
averla rubata: gli abitanti di Delfo lo condannarono per questo ad essere
gettato dalla rocca Jampea. Un'altra leggenda lo dice gobbo e balbuziente.
Esopo, dallo spirito argutissimo e geniale, compose numerose favole, spesso
riferite agli animali, ma con trasparenti allusioni al mondo degli uomini.
Le redazioni a noi giunte delle favole di Esopo sono dell'età ellenistica:
si tratta di 400 favole brevi e di stile sobrio, concluse da una breve
morale. I personaggi sono per lo più animali, ma anche uomini e dèi, o
piante. Fra i maggiori imitatori delle favole esopiche furono Fedro e La
Fontaine. La grande fama di Esopo e dei suoi protagonisti è dovuta alla
semplicità e freschezza di efficacia educativa, dai temi perennemente vivi
delle favole che riflettono la sapienza morale del popolo ma anche dalla
forma allegorica.