Vedo che il mio pensiero è stato capito.. certo che seguito passo a passo si fa un grande sci ( vedi il mio che se è gia 5 anni che ce l ho ai piedi e continuo a usarlo un motivo ci sara) e se bisogna farne una tiratura LIMITED belli, con i materiali giusti...... io lo potrei fare per me, per Robtm oer fabio ecc ecc e sono sicuro del risultato perche poi io li preparerei come so io, anche li seguiti e improntati bene.. e so anche che il costo del tutto finito sara forse piu alto di uno sci di serie.... ma io vivrei di altro anche, di scarponi, di sci da rastrelieri e racing, di completi sci..... se dovessi vivere di solo sci artigianali.... fatti bene.... penso che farei la fame...
Detto questo..io mi faro il mio paio ORNELLO forse la stagione prossima...
MIRCO... so io cosa ti manca e te lo avrai a PMC..

ole
mark

ripeto...trovo questa discussione estremamente interessante.....e il progetto allettante...

Ho sciato con i carpani (li ho avuti in prova un we) e scio con un duel sl fis cattivo cattivo del quale sono strasoddisfatto, mi ci trovo un bellezza e quando lo calzi sembra davvero di avere altro sotto i piedi.
Gli altri sci in uso, sempre parlando di FIS, sono un atomic e un head, tutti e due da gs, splendidi anche loro.
Sci "di marca" e sci "artigianali", come qualità, siamo lì, nel senso che gli artigianali non hanno nulla di meno rispetto a quelli di marca con in più la possibilità di un minimo di personalizzazione. Dove lo sci artigianale perde rispetto a quello di marca è nella rivendibilità.
Atomic, rossignol, head, voelkl, elan, dynastar, salomon, fischer, blizzard, etc., avranno sempre un estimatore che, in caso di tentata vendita, potrà farsi avanti e quindi si potrà recuperare qualcosa.
Gli artigianali no.
Non tutti li conoscono, non tutti li capiscono, non tutti badano al sodo, vale a dire costruzione sw con anima in legno, assemblaggio come negli sci da gara, etc, etc.
Il discorso di mark non fa una piega ed è un discorso di chi vive sul campo e sulla propria pelle le bizzarrie del mercato, fermo restando che l'obiettivo è quello di offrire al proprio cliente un prodotto sempre al top, cioè quanto di meglio può trovarsi sul mercato.
Il mio pensiero? Se uno vuole prendersi uno sci ed usarlo fino alla fine, allora artigianale o di marca può essere lo stesso.
Se invece si prende uno sci che magari dopo 3 anni ha solo 20 uscite e al quarto annio si è stufi e si vuole cambiare allora è meglio uno sci di marca, almeno si riesce a recuperare qualcosa.

Qualche settimana fa ho fatto una sciata con un amico che ha cercato di far rinascere il marchio maxell.
Avevano fatto tre modelli di sci, tutti da paura come qualità dei materiali e via discorrendo, il marchio, poi, è un nome storico e mai dimenticato dagli appassionati. Come è finita? Come tutti sappiamo, maxell è sparito un'altra volta..........

...............e se posso aggiungere è la 4 vlte che viene preso in mano per farlo rinascere.. e insieme a lui anche KASTLE... ha fatto la stessa cosa... e sai perchè Gio??
perche all inizio l idea era quella che qui stiamo sviscerando , ma poi quando il cliente esempio, ORNELLO ha detto a questi un po di cose e come e quando e perchè........sono diventati commerciali e dovevano pensare a portare a casa i margini, e per portare a casa i margini e stare nel mercato... non li puoi fare gli sci BELLI.... a parole si a fatti no, a meno che dietro non ci sia un grande azienda ..
mark

Infatti, per fare un prodotto di qualità che sia accessibile a tutti o quasi (come prezzo) bisogna avere margini adeguati di guadagno altrove.
Se potessimo accedere ai dati reali di mercato delle aziende scopriremmo che il mercato lo fanno gli sci da noleggio, gli easy e i tanto bistrattati smu, che, vuoi o non vuoi, permettono di avere i margini per vendere lo sci fatto nel reparto corse (quindi artigianale o semiartigianale) ad un prezzo "giusto".
Gli sci di punta da negozio, per le aziende, sono importanti si, ma non fanno più del 30% del loro mercato, credo.
Fermo restando l'alta qualità del prodotto artigianale, sarei curioso di sapere se le anime in legno provengono da una falegnameria scelta ad hoc, oppure hanno un'origine comune ad altri.
E a scanso di equivoci ripeto aa grandi lettere: sono rimasto talmente favorevolmente impressionato da questi sci artigianali, pur sciando da anni rossignol, head e atomic FIS, che me ne sono comprato uno e ne sono stracontento e non lo cambierei con nessuno.

QUESTO è il vero punto della discussione!

Parole vere! Giuste osservazioni...

Mark sul cosa mi manca la lista è veramente lunghissima...
Ma potresti estrinsecare il concetto? Non c'ho capito una mazza...

Aspetta di arrivare a PMC, vedrai come ti estrinseca!
Quanto alla mazza, quella te la faranno vedere molto bene Stefano, Christian, Pietro & Co. dopo un paio d'ore che li avrai massacrati di domande!

Ma infatti il dubbio è: quanto industriali sono gli sci artigianali e quanto artigianali sono gli sci industriali

Ad ogni buon conto, industria o piccolo artigiano, lo sci bello è fatto sempre di legno, fibra, titanal (quando e quanto ne occorre) e colla (il minimo indispensabile)

Davide io mica sono Ciro o Chicco...

non so proprio COSA chiedere

Mio figlio ha corso un anno o due con blosson,
poi se ne è andato perchè in fabbrica il panatti non aveva il tempo per curargli lo sci nuovo.
e mio figlio vinceva e vince ancora.

enry borsatti che vince ancor più di mio figlio, continua a correre blosson ed è ovviamente soddisfatto


MY PERSONAL OPINION.

Ovvio che sa fare degli ottimi sci, per l'enry e per qualche amico che paga.

Il resto è mediamente produzione semi/artigianale semi/indistriale che non può competere con le tecnologie dei grandi

P.s
l'ultima volta che ho provato un blosson è stato sabato scorso all'aprica...

...parlavo di basi tecniche...
io faccio ancora faccio a capire la differenza tra GS, SC, RC, WC, DH, SL