@ ema: “se la risposta fosse”, i congiuntivi!!!!
@ santo: si certo, su questo discorso si potrebbe parlare x ore e ore.
Per quanto riguarda la carriera: il fatto dell’allenamento in solitaria, non era una critica, è solo un mio modo di pensare.
Quando si fa allenamento, a parte dei giorni in cui il lavoro fatto è standard, ovvero uguale per tutti (perché c’è una certa mancanza, perché non si è capito qualcosa, per approfondire concetti), in ogni allenamento le correzioni sono personali, quindi, il mio concetto era: nel momento in cui si esegue un tracciato o una sequenza di curve, per forza, lo sciatore è solo, ma nel contesto, è inserito un gruppo.
Si certo è difficile gestire persone che hanno ambizioni e prospettive diverse, ma quesoto succede anche in categorie inferiori ai giovani, quando per esempio un ragazzo non vuole partecipare a gare FISI ma a gare di altre federazioni, allenandosi comunque con la squadra.
Dopo la categoria allievi, si entra in una fase difficile: salto di categoria, se non sei uno di quelli forti inizi a prendere le batoste, la scuola rompe sempre più…
Per l’estivo, penso che se si lavora bene, alternando divertimento al lavoro puro, l’assuefazione non ci sia: certo che però se portiamo dei ragazzi in determinati ghiacciai, in cui dopo aver terminato di sciare, non possono svagarsi, si rompono le palle!
Per quanto riguarda il fatto di “non essere un lavoro” sono perfettamente d’accordo…
Eh eh, santo…. Dipende da persona a persona.
Io metto davanti lo sci: quando ho passato la selezione sono andata con i miei genitori dal preside, dicendo che avrei saltato, negli ultimi 2 mesi di scuola della 5° superiore, 40 giorni per frequentare il corso… il preside è momentaneamente sbiancato, poi io gli ho detto: “ditemi subito se con queste assenze mi bocciate, perché in caso da domani sto a casa e la quinta la faccio l’anno prossimo”….
Lui ha guardato i miei voti e, siccome su quel lato non poteva dirmi nulla, mi ha fatto solo promettere di rimanere al passo con le lezioni e di farmi interrogare in tutte le materie quando tornavo a scuola, in modo d’avere tutti i voti per accedere alla maturità.
La mia media è rimasta uguale, all’esame ho fatto un’ottima figura e avevo già in tasca “una professione”, a differenza di altri che non capivano le mie scelte e mi dicevano che ero pazza.
Tutto questo per dire che se si mette la scuola davanti allo sci, è una questione di valori….
Che fornisca garanzie, dipende dal tipo di scuola che si frequenta, e da come una persona va a scuola.
Io alla mia scuola ho presentato tutte le carte, documentazione di sci club, calendario di gare e allenamenti a cui partecipavo, e in sede di scrutino queste documentazioni non sono nemmeno state guardate (parola di un docente che era particolarmente legato a me); comunque i punteggi che vengono assegnati a queste cose, come a corsi, stage e roba varia sono quantificabili in decimi, alquanto poco!
Skicollege: alcuni sono organizzati bene, altri sono scuole a cui vengono tolte ore di alcune materie per mandare i ragazzi a sciare.
@mrtflv: alla fine io le risposte le avevo predette!!!
@ beltra: io ti ho detto che l’anno che ho fatto molto FIS ho saltato 50 giorni di scuola… ma con la mia media, non potevano azzardarsi a dire nulla!
Schifoso da parte delle scuole è anche il fatto che non accettano giustifichi di chi fa sport (come dice beltra) e accettano quelle di chi brucia….
Sciare è un modo come un'altro per esprimere la propria determinazione, il proprio carattere e la parte più ambiziosa di sè stessi...
-SARINA-
http://www.agonisticavalsabbia.com
|