A quanto pare anche quest’anno tocca a me dare inizio alle danze e, come sapete, non mi tiro certo indietro
. Premetto che le stesse impressioni le riporterò anche su Skiforum, con le opportune introduzioni che qui sarebbero superflue.
Lascio perdere anche i ringraziamenti di rito che ho già fatto e vengo subito al dunque.
Come in passato, mi sembra doveroso, però, fare un doveroso preambolo. Come ben sapete, io non sono un tecnico, per cui non entrerò in argomenti di natura tecnica. Molto più semplicemente, di seguito riporterò solo le mie impressioni, totalmente soggettive e che, come in passato, non chiedo a nessuno di condividere. In pratica, sono solo le sensazioni che questo o quello sci mi ha trasmesso e, semplicemente, vi dico se mi è piaciuto o no, come se su una seggiovia vedendo il vostro vicino con un nuovo modello ai piedi, gli chiedeste: “scusa, come vanno i tuoi sci?”. La parte tecnica la lascio volentieri a chi di tecnica ne sa molto molto più di me, a partire dal mio grande amico Drey, con cui abbiamo condiviso il piacere di sciare insieme in questi giorni e che starà sicuramente preparando un report con i fiocchi.
Ultima cosa. Come giusto, dovrei far precedere ad ogni parere o giudizio che esprimerò, la frase [i]“secondo me...”] o [i]“a mio parere”], ma continuerei a scrivere continuamente le stesse frasi, per cui fate conto che ci siano, anche se non le troverete.
Tester, per chi ancora non mi conoscesse: 53 anni, 180 cm per 75 kg, scio da oltre 30 anni, prediligendo una sciata sicuramente più di stile che di potenza. Sci attualmente posseduti: Voelkl P60 GC da 173 e Head Monster M78 da 177.
Le piste su cui si è svolto il test: Alta Pusteria, piste della Croda Rossa, un paio di rosse interessanti ed una nera da brividi. Condizioni della neve nei due giorni di test, ottimali. Sole e neve dura e fresata all’apertura degli impianti, più morbida nel corso della mattinata, ma comunque sempre con un’ottica tenuta e con alcuni tratti “di granita” a fine mattinata sul lato sud.
A questo punto entriamo nel merito del test. Per ogni sci che ho provato, di seguito riporto: modello, misura provata, categoria indicativa di appartenenza dello sci., impressioni.
Atomic D2 RACE SL 165 – SL:
Se mi chiedeste se ho avvertito la variazione di flessibilità che il sistema varioflex dovrebbe garantire, come sul modello da GS, se rispondessi di sì, direi una bugia. Però questo è un grande sci, il degno erede – in meglio – dell’SL12; tecnico, preciso, grintoso e reattivo. Richiede, come tutti gli SL degni di questo nome, una sciata pulita e centrale, ma in cambio offre una sensazione di sicurezza e di stabilità assolute sia nello stretto che in velocità nelle curve lunghe. Sulla neve fresata, qualche vibrazione in più rispetto al Salomon 3V e al Head i.sl si sente, ma sempre in modo accettabile e mai fastidioso. Non saprei se sciandoci tutto il giorno, possa diventare uno sci impegnativo e stancante, ma almeno a sensazione, non mi sembra “una putrella spaccagambe”.
Atomic D2 RACE GS 174 – GS:
E’ il degnissimo compagno del modello da speciale e, come questo, è un ottimo sci. Duro e reattivo sicuramente, ma entusiasmante nelle risposte che offre. Granitico nelle curve lunghe è comunque estremamente rapido nei cambi. Cosa aggiungere d’altro? Un GS12 sicuramente migliorato e molto più simile, almeno per le sensazioni che mi ha trasmesso, al modello GS FIS che avevo provato (sempre grazie a Mark), l’anno scorso al Tonale. In sintesi, quindi, consigliato a chi ha buone gambe e vuole un race vero, senza compromessi.
Atomic RACE TI GS 175 – GS/RC:
Atomic quest’anno ha rifatto tutta la collezione race e questo sono convinto che sarà il modello che avrà il maggior successo, perchè rispetto al D2 è sicuramente più duttile e morbido, più godibile e meno impegnativo per sciarci otto ore al giorno. Un modello intermedio per godibilità tra i precedenti GS11 e 12 quindi, indirizzato, almeno ritengo siano gli intenti della casa, a chi desidera cavalcare un cavallo di razza, ma con risposte più da race carve che da “GS cattivo”. A me, però non è piaciuto un granché. Avendolo allargato al centro, in linea con la tendenza attuale, mi sembra poco reattivo nella risposta e, se sulla neve mossa galleggia meglio del fratello più cattivo D2, sul duro non mi fa impazzire. Mi sembra che rispetto al precedente modello abbia perso un po’ di cattiveria e di reattività. Sicuramente preferisco il D2.
Elan SLX 165 – SL
E’ uno sci molto caratterizzato, con una personalità decisa. Duro e secco, è sicuramente molto preciso sul duro, ma rispetto agli altri SL che ho provato, filtra meno le sollecitazioni che il fondo presenta e trasmette qualche vibrazione di troppo, almeno per i miei gusti. Ne risulta una sciata atletica, ma a mio parere eccessivamente stancante se protratta per tutto il giorno e se non si è dotati di gambe molto ben allenate.
Elan GSX 176 – GS
Stesso discorso fatto per il fratello da SL. E’ uno sci “duro e puro”, che si fa apprezzare soprattutto se sciato con grinta e portato al limite su terreni lisci e levigati: il terreno giusto per le gare da gigante, del resto. Come il corrispondente SLX, mi è sembrato meno pastoso degli altri GS che ho provato e, non nascondo che, malgrado lo abbia tenuto ai piedi più di ogni altro sci tra quelli testati, non sono riuscito ad instaurarci un feeling accettabile. Non è, in pratica, lo sci adatto alle mie caratteristiche ed al mio modo di sciare.
Head WC i.sl 165 – SL
E’ l’esatto contrario dell’Elan SLX.: facile e pastoso, malgrado sia un SL vero; un “simil gara”, però godibilissimo anche in campo libero e su tutti i raggi di curva, dallo scodinzolo alle curvone da gigante, dove tiene in modo perfetto. E’ sicuramente, per prestazioni allo stesso livello dell’Atomic D2 Race SL però lo preferisco per la duttilità che ha e tra gli SL che ho provato lo reputo solo un gradino sotto al Salomon 3V. Credo però che tra i tre, sia il meno impegnativo dal punto di vista fisico.
Head WC i.speed 180 – GS
L’anno scorso lo avevo tenuto ai piedi per tutto un giorno in misura 175 ed era stato amore vero. L’ho riprovato in questa occasione in misura 180 e la e passione è riesplosa.. E’ il mio sci: perfetto per le mie caratteristiche e per il mio modo di sciare. Facile ed intuitivo, maneggevole come un SL, ma granitico in velocità, ottimo sul duro, ma piacevole anche quando la neve cede. Ti dà tantissimo e non ti chiede di avere le gambe di Miller o di Cuche per poterlo godere a pieno. Sicuramente il mio GS negozio preferito.
Head Icon TT 80 170 – allround
Premesso che gli allround non sono gli sci che prediligo, mi sono avvicinato a questo sci con una certa curiosità (anche per il fatto che è stato progettato in collaborazione con BMW), ma sicuramente anche con un pochino di prevenzione. Ed invece devo dire che mi è piaciuto, e parecchio. E’ tipicamente un Head, facile e pastoso, che al primo acchito può dare l’impressione di essere eccessivamente morbido, ma che se spingi, risponde in modo efficace e tiene bene senza diventare mai impegnativo. Se la cava benissimo nello stretto, anche grazie al centro “magro”, ma non disdegna di affrontare qualche bel curvone a tutta birra. Lo consiglierei a chi dallo sci non cerca solo la prestazione, ma vuole un attrezzo facile e divertente, in grado di perdonare gli errori e di agevolare la progressione tecnica.
Rossignol 9S 165 – SL
Ero curioso di provarlo, perchè mi incuriosiva uno slalom puro da 70 mm di centro. Devo dire che una volta che ce l’hai ai piedi non te ne accorgi nemmeno, tanto gira bene, è facile ed intuitivo. Se lo paragoniamo agli altri SL top presenti al test, questo è sicuramente il più morbido e facile, più un SC che un derivazione gara. Però, rispetto a questi, ha il vantaggio di essere sicuramente anche il meno impegnativo e stancante.
Rossignol 9X 175 – GS
Stessa pastosità e facilità del 9S, però qui forse Rossignol ha esagerato con le misure; 80 mm sono veramente tanti e si sentono tutti quando vuoi fare una serpentina stretta. In compenso sulle curve lunghe ed in velocità è piacevolissimo e, come il fratello da rapid gates, per niente affaticante. Sul molle è sbalorditivo, galleggia come un allmountain, ma d’altra parte le misure sono quelle.
Rossignol WC 186 – GS FIS
Resto sempre impressionato di come sia piacevole sciare su un wc da GS “vero” in campo libero. Il Rossi era uno dei pochissimi gara presenti al test e quando me lo hanno proposto, l’ho preso volentieri, anche per poterlo paragonare ai modelli “negozio” sia di Rossignol sia delle altre case. E’ risultato assolutamente divertente; duro il giusto, ma non una putrella, duttile e reattivo, uno sci veramente bello, anche se, come tutti gli sci “seri” richiede sempre di starci sopra e ben concentrati, perchè non sembra molto avvezzo a perdonare eventuali disattenzioni. Solo per questo può diventare impegnativo e, alla lunga, stancante. Però, per farci qualche pista, e meglio se libera come le abbiamo trovate noi, è libidine pure (e lo dice uno che non è certo un corridore, anzi...). Se lo raffronto ai gs negozio che ho provato, direi che quello che gli assomiglia di più è l’Head i.speed, che per altro è dichiaratamente un gara in misure non FIS.
Salomon 3V 165 – SL
Tra quelli che ho provato è sicuramente il migliore, e siamo in tanti a pensarla così (tra cui mia moglie, che non ho mai visto correre così, e sulla nera per giunta, tanto si sentiva sicura). Chi si ricorda i Salomon dello scorso anno, morbidi e divertenti, beh se li dimentichi. Questo 3V non c’entra assolutamente niente con il suo predecessore, come il 2V non ha più nulla a che fare con il 2V 09. Il 3V di questa stagione è semplicemente perfetto, una macchina da guerra molto molto simile ad un SL gara. Tosto, cattivo, velocissimo nei cambi, irreprensibile in velocità e nelle curve da GS puro, strepitoso sul duro, ok l’avrete capito, mi ha letteralmente stregato. Trasmette sensazioni che solo gli sci “seri” sanno dare e l’ho preferito anche all’Atomic D2 ed all’Head i.sl, che pur essendo sci fantastici, si collocano un pelo sotto, un pelo, ok, ma comunque sotto. Se proprio devo trovargli un difetto, ma mi devo impegnare tanto, direi che alla lunga può diventare stancante perchè bisogna darci dentro, ma qualche sacrificio un gioiello di questa caratura lo merita e come. Complimenti, Salomon!
Salomon 2V 178 – GS
Il degno compagno del 3V, uno sci bellissimo, anche se meno entusiasmante dello slalom. Se il suo predecessore privilegiava maggiormente la facilità, ma cedeva un pochino sul duro, questo 2V è invece un race con gli attributi, tosto e ben equilibrato e degnissimo concorrente dei GS top presenti sul mercato, come l’Head i,speed o come il cugino Atomic D2 GS oppure come l’Elan GSX; solo per fare qualche nome di sci presenti al test, anche se come ho già avuto modo di dire, io continuo a preferire, tra questi, l’i.speed, più fruibile e piacevole da sciare.
Salomon 24 Hours 170 – RC/allround
E’ la grande novità di Salomon, che lo ha presentato come uno sci di altissima gamma e molto prestazionale, ma più facile e meno stancante di un race, e quindi da sciare in qualsiasi condizione e, appunto, nell’arco delle 24 ore (da qui il nome). Devo dire che il risultato è stato raggiunto, ma non al 100%. Mi spiego meglio: il 24 Hours è sicuramente molto bello da sciarci, veloce, preciso, ma mi sembra molto più vicino per caratteristiche ad un race carve, e pure tosto, che ad un allround, anche se top di gamma. Per fare dei paragnoni, mi sembra più simile ad un Atomic SX12 che ad un allround vero come l’icon di Head. Uno sci quindi dalle grandi prestazioni, veloce e divertente, ma che non mi sembra così facile e fruibile come l’Head o altri allround a cui andrà a fare concorrenza. Lo consiglierei agli sciatori top che non hanno voglia di andare su un race, ma vogliono comunque uno sci di altissime prestazioni.
Salomon Tornado 173 – allmountain
Beh, sinceramente non mi è piaciuto. Troppo duro e poco maneggevole per essere un allmountain, che dovrebbe essere, invece, “tutto divertimento”. Il Tornado è troppo tosto per essere anche piacevole sul molle, mentre indubbiamente se la cava benissimo sul duro, ma non è quello che ci si aspetta da uno sci così: se si ricerca la prestazione in queste condizioni, allora meglio andare, pur rimanendo nella stessa casa, sul 24 Hours, che è fatto apposta per questo genere di utilizzo, e rispetto al Tornado risulta più veloce e maneggevole.
Chiudo queste lunghissime note, e ringrazio chi ha avuto la pazienza di avermi seguito fino a qui, per riportare brevemente di seguito alcune impressioni che ho estorto alla mia signora, che come parecchie donne, scia piuttosto bene (spesso meglio del rispettivo marito che gioca a fare l’esperto
), ma non è minimamente interessata allo sci che utilizza. Mia moglie è 1.60 per 50 kg, scia egregiamente, con una sciata piuttosto elegante; usa gli Head i.supershape da 1.60.
Considerando che al test non c’erano molti sci “unisex” in misure corte, come le altre signore presenti, è stata costretta a optare o per modelli specifici lady o sugli SL. Il massimo che le sono riuscito ad estorcerle è quanto segue, che riporto comunque considerando che è un punto di vista diverso dal mio e che può essere interessante, considerando che mia moglie rappresenta un certo target di utenza piuttosto diffuso.
Salomon 3V 165: lo ha trovato, come me, strepitoso. Pur sicuramente sovradimensionato e pesante per lei, si è trovata benissimo fin dalle prime curve, soprattutto perchè questo sci le ha infuso sicurezza assoluta. Come ho detto in precedenza, non l’avevo mai vista viaggiare così forte con uno sci ai piedi...
Le sono piaciuti molto anche l’
Atomic D2 VF 75 women 156 (quello bianco con i brillantini che ha comprato anche la moglie di Santo), l’
Atomic D2 RACE SL 160, anche lui come il Salomon molto tosto, ma in grado farla sentire sicura sugli sci.
Appena sotto, ma comunque le sono piaciuti, il
Rossignol 9S 160 e l'
Atomic RACE ST 160, giudicati entrambi più facili e meno impegnativi degli altri SL provati, ma piacevoli da sciarci, il
Rossignol R11 Mutix 165, l'
Elan SL 160 e l’
[b]Elan SLX 160[/b]. Le è piaciuto molto anche l’
Head Icon TT 80, giudicato facile e piacevole, anche se è stata costretta a provarlo in una misura,
170 cm, del tutto inusuale per le sue caratteristiche fisiche.
Assolutamente non ha instaurato il minimo feeling con l’
Atomic D2 VC 72 da 160 cm e con il
Blizzard SL Magnesium, sempre da
160 cm, che ha restituito immediatamente.