Con un ritardo mostruoso, del quale mi pento e mi dolgo, per la gioia del buon Cirex (e non solo, spero) ecco le mie impressioni sulle prove fatte al Test.
Analogamente a chi mi ha preceduto, ci tengo a precisare che queste sono solo impressioni personali di uno che queste cose non le fa certo per mestiere (magari!!!
).
ROSSIGNOL 9X 175
Sono salito su questi sci con la duplice curiosità di sentire come lavora un GS con un inusuale centro da 80 mm e di vedere se questo nuovo modello mi avrebbe restituito qualche sensazione in più rispetto al senso di vuota neutralità provata con il modello di questa stagione. A quest'ultimo proposito, bisogna dire che mamma Rossignol ha fatto un buon lavoro. Il feeling con lo sci lo si trova subito: la facilità nello sfruttare le geometrie e la generale pastosità nell'inserimento e uscita di curva facilitano l'utilizzo in conduzione. Di riflesso lo sci risente poco di avanzamenti o arretramenti del baricentro, perdonando senza problemi sbavature di posizione, ma risultando di contro un po' sordo a chi è abituato a modulare durante le fasi di curva la ripartizione della forza tra le estremità dell'attrezzo. Nessun problema per quanto riguarda invece la stabilità in curva sulla neve dura di prima mattina sulla quale li ho provati. Il centro largo si fa sentire bene quando si cercano cambi di spigolo discretamente rapidi (comunque facilmente gestibili con GS di altre case): in queste situazioni lo sci diventa decisamente lento da invertire.
Senza dubbio un GS fuori dal coro, per certi versi più soft rispetto ai modelli top delle altre case, che a mio avviso potrebbe fare un po' storcere il naso ai puristi del genere.
ATOMIC GS D2 175
L'introduzione della tecnologia Doubledeck segna il ritorno dell'Atomic affamato di gambe da prosciugare di energie. Il piastrone che si estende quasi per tutta la lunghezza dello sci rende necessario spingere alla grande per deformare lo sci e usarlo oltre il semplice sfruttamento della sciancratura. Tuttavia in uscita di curva restituisce come un arco di balestra tutta l'energia incamerata e se non si sta con gli alluci alzati (le orecchie servono gran poco in questo frangente
), ci si ritrova con entrambi gli sci staccati da terra ad impostare la curva successiva in volo.
Impegnandosi un po' di più, è possibile sfruttarla per velocizzare il già rapido cambio di spigolo e entrare in accelerazione nella prossima curva. Inoltre il Varioflex ha come seconda caratteristica quella di tenere premuto lo sci al suolo, rendendolo di una precisione e stabilità eccezionali. Portandolo a raggi di curva stretti non soffre molto.
Sci che può regalare grandi soddisfazioni a chi cerca un GS tosto, ma che richiede una buona preparazione fisica per essere usato bene.
ATOMIC GS Ti 168
Decisamente tutto un altro sci rispetto al GS D2. Molto meno stancante rispetto al fratello maggiore Varioflexato ma non per questo meno stabile, preciso e divertente. La spatola più morbida si fa sentire in entrata di curva, che diventa più facile ma comunque bella precisa. Pressoché impossibile metterlo in crisi per uno sciatore normale come il sottoscritto. Su curvoni larghi e veloci è stabilissimo, trasmettendo una sensazione di sicurezza molto elevata. Allo stesso modo in curve strette e serpentine non si fa certo pregare, nonostante il centro più largo rispetto a quanto la casa austriaca ci ha abituato su sci di questo tipo. Uno sci veramente eccezionale per chi cerca un attrezzo performante ma disposto a perdonare qualche piccolo errore e soprattutto che presenta un conto non troppo salato alle gambe a fine giornata.
ELAN GSX 176
Anche in questo caso ero curioso di sentire cosa propone per la prossima stagione la casa slovena, vista la sua assenza al test dello scorso anno. Ho avuto la fortuna di provarlo salendo per primo con mio papà e quindi di poter spingere un po' sull'acceleratore senza in rischio di trovare in pista qualche milite ignoto che in quei giorni giravano sulla Croda Rossa. Alla fine entrambi siamo chiesti dove fossero i binari nella pista vista la strepitosa tenuta sulla neve dura. Rispetto all'Atomic GS D2 non ha quell'effetto fionda che ho riportato prima, ma ciò che mi ha colpito è la facilità e la precisione chirurgica con cui permette di entrare in curva. L'unica esigenza che ha consiste nel mantenimento continuo della centralità e in misura tanto maggiore quanto più alta è la velocità. Nonostante questa sua anima da GS puro, se portato in curve strette non le disdegna affatto.
Sci veramente ottimo, che permette di essere usato senza far comparire la scritta Plasmon sui quadricipiti a fine giornata, ma che richiede un'ottima tecnica visto che tende a perdonare molto poco.
ATOMIC SL D2 160
Lo so, 5 cm in più sarebbero stati l'ideale per il sottoscritto, ma quando ho deciso di provarli questo passava al convento (o meglio, al gazebo) di Atomic. Come il suo fratello GS, la presenza del Varioflex si fa sentire, ma, complici forse le geometrie che gli conferiscono un raggio piuttosto stretto (11,5m), deformarlo risulta leggermente più semplice. Il bel ritorno elastico lo rende estremamente agile e pronto nel cambio di spigolo, mentre in curva è preciso e stabile, anche su raggi ampi e in velocità. L'unico vero limite è dovuto al Doubledeck che necessita di un fondo duro per poter lavorare correttamente. Su nevi molli tende ad affondare e risulta più faticoso da gestire rispetto ad altri.
Sci divertentissimo e molto performante, ma che richiede un'ottima tecnica e soprattutto delle ottime gambe!
SALOMON 3V 165
La tecnologia Powerline, pur possedendo alcune analogie con il Varioflex Atomic, allo sci in questione conferisce caratteristiche decisamente diverse rispetto all'SL D2. Le geometrie meno aggressive e la spatola apparentemente più morbida lo rendono più mansueto e adatto anche a slalomisti meno spinti. Pure su nevi meno dure e compatte se la cava egregiamente. Il ritorno elastico è meno esplosivo rispetto all'SL D2, tuttavia è bello agile e stabile anche in velocità.
Bello slalom che comunque non disdegna una sciata tranquilla, che mantiene una certa continuità con il 3V precedente.
ELAN SLX 165
Anche nello slalom Elan ha riconfermato le ottime impressioni che ho avuto tre anni fa. Sci molto preciso, grazie anche ad una struttura non troppo morbida alle estremità. A fine curva il ritorno elastico si fa sentire, tuttavia è bello graduale, non esplosivo. Tutto ciò però ha un prezzo: analogamente al GSX richiede un'ottima tecnica e perdona poco avanzamenti o arretramenti eccessivi del baricentro. Una volta soddisfatti questi requisiti questo sci è un vero bisturi, pur non essendo particolarmente esigente in fatto di gambe. Ovviamente tutto dipende da cosa si vuol fare!
Un signor slalom, preciso e stabile come su due binari, in grado di soddisfare alla grande gli amanti delle curve strette, ma che non disdegna troppo anche una sciata tranquilla.
SALOMON 24h 170
Provati all'ultimo, mentre stavano smontando i gazebi, dopo una scena con espressione supplichevole tipo quella del gatto con gli stivali di Shrek, dimostratasi del tutto inutile vista la cortesia del tecnico che invece di dirmi: “Ma te a mangiare all'albergo come tutti gli altri, no???”, mi ha impostato gli attacchi e poi via!
Beh, devo dire che se non li avessi provati avrei dovuto pentirmene eccome. Dopo pochi metri si capisce subito il perché del 24h scritto poco sotto la spatola: versatilità e facilità sono riduttivi rispetto a ciò che questo modello offre. Tempo di adattamento pari a zero per questa evoluzione dell'allround con una struttura di tutto rispetto, che si fa sentire sia attraverso la stabilità che si ha portando lo sci in qualche curvone veloce, che nella morbida reattività che accompagna nell'esecuzione di curve strette (ricordate che sulle assi che solitamente ho sotto i piedi c'è scritto SL, quindi quando dico strette, beh, fate voi). Il tipico sci che fa esattamente ciò che vuoi e senza troppe storie, permettendo tranquillamente errori senza farti trovare in men che non si dica a sentire quanto è fresca la neve, ma non per questo incapace di belle sensazioni quando si vuol spingere un po'.
Dulcis in fundo, traviato da un personaggio che di queste assi se ne intende, ho abbandonato gli amati SL per provare questi:
Ovviamente la prima cosa che il buon Magister (mai come in questo caso tale nome è più adeguato!
) mi ha insegnato è come infilare un twin tip nella rastrelliera della cabinovia! Pare una cretinata ma per chi come me è abituato ad avere una punta sola sullo sci, la cosa non è poi così immediata!
Dopo un primo giro fatto un po' sulle uova, non ho potuto rinunciare ad un bis, soprattutto per mettere in pratica le preziose indicazioni del Magister e capire meglio lo sci.
Ovviamente la pista dura di prima mattina su cui li ho provati non è certo il terreno prediletto da questi sci, ma bisogna riconoscere che Italo aveva ragione quando mi diceva "Vedrai che ti stupirai!". In effetti, impostando le curve con il solo sfruttamento delle geometrie dello sci e in assoluta conduzione, l'impressionante centro dello sci sembra quasi sparire, non disturbando il cambio di spigolo in curve di medio raggio e rendendo l'impostazione della curva di una facilità estrema. Inizialmente su uno sci così ero portato a spingere poco sugli spigoli, tuttavia una volta capito come farli lavorare, tengono la curva che è uno spettacolo, come dei GS!
Beh, come non ringraziare il grande Italo che ha sfondato le mie inibizioni da slalomista, e direi che si è ampiamente meritato una di queste: