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a destra e a mancha...cambia?
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Autore:  HMLuke14 [ 2 settembre 2008, 22:48 ]
Oggetto del messaggio:  a destra e a mancha...cambia?

appena tornato dalle vacanze e gia vi rompo le p"""e :D non me ne vogliate ma tra il mare, il sole, la spiaggia, le serate a ballare, le ragazze e non per ultimi gli amici da una vita, ho trovato il tempo di pensare...quando facevo preparare gli sci una volta mi si era cancellata la scritta che distingueva lo sci destro da quello sinistro e il mio amico/preparatore mi aveva chiesto quale fosse il destro e quale il sinistro...ciò vuol dire che anche nella preparazione c'è qualcosa di diverso tra i due sci? X-|

Autore:  Morfy [ 2 settembre 2008, 23:07 ]
Oggetto del messaggio: 

Parliamo di sci per domanicali ???
Una volta (forse).
Oggi il destro e sinistro non esistono più inoltre la preparazione è identica, l'usura delle lamine è identica e pure della soletta.

In un solo caso può esistere ancora un destro e un sinistro, ovvero quando uno sci viene riparato su un fianco. In questo caso è meglio sollecitarlo di meno e quindi metterlo a destra o a sinistra.

In compenso, dato che ho appena detto che non serve a nulla, ti dico anche che pur essendo un domenicale pure io ho il destro e sinistro e a metà giornata li giro. Motivo? Par condicio tra le aste che altrimenti litigano perchè una vuole andare a destra, l'altra a sinistra ... ecc... Poi salta fuori uno che dice: "Io c'entro" e lo trasformarono in uno monosci così smetteva di scassare a destra e a sinistra. ;)

Parliamo di sci da gara?
Tanti lo fanno e segnano gli sci. Mark stesso marca quelli nuovi prima della consegna con la scritta sx e dx ma credo soprattutto perchè sono vecchie usanze, mode, pignolerie, manie, scaramanzie degli atleti che si tramando nelle generazioni.
Quando uno sci finisce in macchina per essere lavorato, "lei" la macchina, non sa se è destro o sinistro e lo fa come se fosse uno sci punto e basta, idem quando lo si sciolina.
Insomma non esiste una preparazione differente.

Autore:  giò [ 2 settembre 2008, 23:16 ]
Oggetto del messaggio: 

Morfy, mettere segni di riconoscimento tra dx e sx serve solo a ricordarsi di invertirli nel modo giusto.

Autore:  Morfy [ 2 settembre 2008, 23:45 ]
Oggetto del messaggio: 

Si certo Giò !
Ma secondo te ai fini pratici serve ? Fai più curve a destra o a sinistra ?

Dai che è uguale ... invertirli o no non cambia nulla si consumano, si usurano alla stessa maniera ...
Sono manie e basta ;)

Almeno io rimango convinto di questo ... :)

Autore:  Maverick [ 3 settembre 2008, 7:49 ]
Oggetto del messaggio: 

Quoto Morfy,
mi vengono in mente poi gli sci con il puntale anti inforcatura, qualcuno li gira? :D :D :D Secondo me, soprattutto nella sciata moderna non c'e' piu' questa necessità, ammesso che prima lo fosse...

Autore:  cirex [ 3 settembre 2008, 8:01 ]
Oggetto del messaggio: 

Beh ...
a dire la verità devo confessare che fino ad un paio di anni fa anche io contrassegnavo sempre gli sci in dx e sx, li portavo sempre dx su dx e sx su sx, e non li invertivo mai ...

Poi un giorno sono andato in montagna per provare un paio di sci test, in compagnia di un amico che fa agonismo, ed al momento di mettere gli sci ai piedi mi ha visto perplesso perchè non riuscivo a capire quale fosse il dx e quale il sx ...
Quando ho provato a chiedergli se lui sapesse quale potesse essere il dx ed il sx, mi ha risposto categoricamente che fare quel tipo di distinzione è inutile e soprattutto risulta dannoso portare sempre il dx su dx ed il sx su sx ...
Motivo ... per il modo in cui si usura e si sottopone a sforzo il materiale.

Secondo me, che poco ne capisco, teoricamente credo la cosa sia anche corretta ... a livello pratico ... boh ???

Ciaooooo

Autore:  Alessio [ 3 settembre 2008, 8:15 ]
Oggetto del messaggio: 

Io sapevo che la sciata stessa non è simmetrica perchè noi non siamo simmetrici nè staticamente nè dinamicamente, nella sciata, questo porta ad un consumo, ad un usura diversa delle lamine. Invertirli in teoria dovrebbe "compensare" questa assimmetria..
Questo è ciò che sapevo, e ciò che in teoria, ragionandoci, mi sembra giusto.
Quanto sia il "guadagno", questo non lo so..
In più, non dimentichiamoci l'effetto placebo: non siamo ancora entrati "in palla", "CAVOLO, E' COLPA DELL'ATTREZZO!! ASPETTA CHE LI INVERTO.." (è come il reboot del sistema operativo, il nostro); e via, verso nuove avventure..

Mi preme sapere cosa ne pensate..

Autore:  ABE [ 3 settembre 2008, 8:31 ]
Oggetto del messaggio: 

concordo...specialmente con l' "effetto placebo"...

:D :D :D

quella di "segnare" gli sci è comunque un' usanza che mi porto dietro anche io dalla notte dei tempi... più che altro quelle rare volte che abbiamo provato a preparare gli sci ai tempi delle gare serviva a ricordare quale sci avevi fatto...prima il dx poi il sx...poi passavi all'ì altro paio...

Autore:  cirex [ 3 settembre 2008, 8:34 ]
Oggetto del messaggio: 

Alessio ha scritto:
In più, non dimentichiamoci l'effetto placebo: non siamo ancora entrati "in palla", "CAVOLO, E' COLPA DELL'ATTREZZO!! ASPETTA CHE LI INVERTO.." (è come il reboot del sistema operativo, il nostro); e via, verso nuove avventure..


Ciao Alessio,

mah ... mi sembra tanto il vecchio discorsetto di quando si deve giustificare a sè stessi :( ed agli altri che ti hanno visto :evil: qualche imbarcata o forte sbilanciamento in conduzione di curva, un pò troppo evidente ...

Chissà perchè è sempre colpa delle lamine ... o la neve non è adatta ... o gli scarponi non trasmettono a dovere ... e non vogliamo mai ammettere che indipendentemente da tutti i fattori esterni siamo solo noi che conduciamo gli sci ...

Vedi, è inutile accampare facili scuse ... è meglio darci dentro per bene ... siamo noi che conduciamo, in barba ai materiali ed alle condizioni della neve ... e le curve si devono fare come Dio comanda e dove e come vogliamo noi ...
Che poi sci, neve ed altro, possano non essere in condizioni ottimali, beh ... quello è un altro discorso.

Ciaoooo

Autore:  renntiger [ 3 settembre 2008, 8:39 ]
Oggetto del messaggio: 

Io non ci capisco una mazza di preparazione. Però, conduzione o no, non potete dirmi che la lamina lato esterno si consuma come quella interna (nel senso di perdita di filo). La cosa era molto più vera con gli sci "non carving", dove si consumava praticamente solo l'interno; ok, ma una differenza c'è comunque. Io mi regolo così: quando ho appena fatto le lamine scio facendo attenzione a tenere sempre lo stesso sci dalla stessa parte. Quando la lamina non mi tiene più, lo giro e qualcosa sicuramante guadagno in fase di tenuta. Poi ritiro le lamine.

Autore:  Alessio [ 3 settembre 2008, 8:52 ]
Oggetto del messaggio: 

Cirex.. Non ho capito se il tuo è un messaggio d'approvazione o un "rimprovero".

Nel secondo caso, chiarisco.
Sono d'accordo con te. Parlavo di Placebo proprio perchè spesso, siamo portati a dare la colpa ad altro, piuttosto che al semplice fatto che non siamo in palla NOI in primis!!
Io non sono uno che lamenta carenze dell'attrezzo se sta "girando" male, o se cade.
Lo ero, da giovincello.. Adesso quel periodo è superato, infatti, quando mi sono fatto male, e me ne sono fatto, non ho accampato scuse, non ho dato la colpa ad "altro", ho detto semplicemente: "HO SBAGLIATO..E' SUCCESSO.. AHI..". Ma, spesso, qualche "rito" (nel mio caso, parlo di un rito intimo, personale) non guasta.

Mi viene in mente un mio ex compagno di squadra, quando facevo nuoto, che aveva l'abitudine di asciugare con un apposito asciugamano il blocco di partenza prima di partire per la gara. Una volta glielo vidi fare prima di un 100 dorso (la partenza è dall'acqua, non dal blocco) Così gli chiesi il perchè di quel gesto, e lui mi disse candidamente, che lo aveva fatto in "automatico"... Da allora però, non smise di farlo, anzi..

Comunque, resta per me valida la prima parte del mio precedente discorso, ovvero l'interrogativo sull'efficacia dell'inversione per "compensare" la nostra assimmetria tecnico/dinamica nella sciata e la conseguente usura dell'attrezzo..

Saluti

Autore:  cirex [ 3 settembre 2008, 9:08 ]
Oggetto del messaggio: 

Nessuno dei due casi Alessio ...
solo considerazioni puramente personali. ;) ;)

Cmq chiarimento okkkkkkkk :D quotatissimo :D

Per l'efficacia dell'inversione ... beh ... per capirne di più ci vorrebbe uno che ne sappia ...
mumble .. mumble .. mumble .. ah ecco !!!
A parte le sempre gradite info del ns. divin codino ...
Morfy si è già espresso ...
Magari quel buon diavolo di Molekm potrebbe dire la sua ...
Oppure Davide er chimico ...

Ohè ... se ci siete battete un colpo !!!

Ciaooooo

Autore:  Alessio [ 3 settembre 2008, 9:19 ]
Oggetto del messaggio: 

cirex ha scritto:
Nessuno dei due casi Alessio ...
solo considerazioni puramente personali. ;) ;)

Cmq chiarimento okkkkkkkk :D quotatissimo :D
.....


:P Come direbbe il GURU: "Oleeeee"

:)

Autore:  pgfiore [ 3 settembre 2008, 9:35 ]
Oggetto del messaggio: 

Che dite... 'sto titolo lo facciamo correggere???? :evil: :D :evil: :D :evil:

Autore:  Morfy [ 3 settembre 2008, 9:54 ]
Oggetto del messaggio: 

Il corso a L2A con i Tagliabue è stato utile anche per non consumare gli sci in maniera differente tra destra e sinistra :) .

Mi spiego meglio.
Lassù, ci hanno insegnato che nella sciata moderna a gambe larghe e con gli sci sciancrati, uno degli obiettivi da raggingere è la ripartizione eguale del peso e della forza centrifuga(che è peso aggiuntivo) su entrambi i piedi.
Se si fa in maniera corretta questa cosa, a terra rimane un bel binario parallelo e con la stessa profondità di incisione nella neve, cosa, che ci hanno insegnato a guardare dopo aver fatto una discesa.

Ciò vuol dire che se il peso è ben ripartito, in una curva a dx la lamina interna dello sci dx spinge nella neve (e quindi si usura) alla stessa maniera di quella dx dello sci esterno.
Quindi nella successiva curva a sx, ci saranno nuovamente le stesse condizioni di usura ma per le lamine sinistre degli sci.


Se poi uno, vuole cmq invertire gli sci a metà giornata o tra una sciata e l'altra ecc.. non fa nulla di male.
E' al pari di girare le ruote sulle macchine. Solo che queste si consumano e basta, agli sci invece si rifanno le lamine con una passatina di diaface tra una giornata e l'altra di sci.

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