allora...descriviamo questa altra avventura...
eh già...proprio avventura...
tutto inizia mercoledì quando io e italo ci sentiamo telefonicamente...
la sua intenzione è quella di andare in tonale-presena per sfruttare le nevicate in corso e godere di bellissimi fuori pista belli carichi di fresca...con il CANTIERE nel mirino...
guardando i siti di previsioni meteo (chissà dove potete trovarli tutti
) avevo visto che il tempo di ieri sarebbe stato piuttosto brutto...le conferme arrivavano da più parti...prevista neve e nebbia al mattino con schiarite dalla tarda mattinata e miglioramento in quota...
ebbene, chiedo a italo se lui sarebbe andato in ogni caso...alla sua risposta affermativa non ho avuto dubbi...si va!!!
la sera son stato ad una festa di compleanno e sono andato a letto all'1 passata...
sveglia alle 5...e questa è già un avventura...
guardo fuori dalla finestra...nuvole e pioggerellina...ma nessun problema...si va lo stesso ovviamente...
parto e da brescia alla meta è un crescendo rossiniano del peggioramento atmosferico...dopo il lago di iseo pioviggina...a darfo piove...a edolo piove tanto...a ponte di legno pioggia e neve...quando inizio i tornanti per il tonale.......
NEVE FORTE!!!
...
la strada si imbianca tutta in un attimo...il paesaggio è invernale..nevica molto e attacca pure...
arrivo al passo e mi incontro con italo...mi dice di seguirlo che portiamo una delle due auto all'arrivo del cantiere che è giù verso vermiglio...
lasciamo lì un auto e torniamo alla partenza della cabinovia paradiso...saliamo subito, sono le 8.30 circa...
qui esce immediatamente un aspetto incredibile del carattere del magister...due ragazzi con sci da freerider sono sulla nostra cabina...mai visti, perfetti sconosciuti...due minuti dopo erano a fare fuoripista con italo per i canaloni della paradiso e sono stati nostri compari di giornata per il resto del tempo...come se si conoscessero da sempre...incredibile...primo applauso...
le previsioni ci avevano azzeccato in pieno (anche sulla nebbia...)...la paradiso è avvolta nelle nuvole...non nevica più ma si vede quasi niente...
i tre spericolati (italo e i due free appena conosciuti) si buttano subito a rotta di collo nei canali...io, visto la visibilità zero, visto che non conoscevo quei fuoripista resto sulla pista...non si vede quasi niente ma in pista ci sono 30 cm abbondanti di neve fresca, vergine, stupenda...quindi una volta individuati i confini laterali della pista per non finire fuori, ci si può lasciar andare senza problemi e godere in modo incredibile...anche perchè non c'è quasi nessuno...
fantastico quando mi trovo a tu per tu con la montagna...quel silenzio assordante in cui nessuno dice niente ma tu senti tutto...senti la neve, il vento, gli sci...e tu scendi e scendi quasi guidato dalla montagna stessa...qui sono avvantaggiato perchè conosco bene la pista...
ad eccezione dell'ultimo tratto in cui so esserci una biforcazione dove imboccare la destra e io arrivo in un punto dove penso di essere a quella biforcazione e mi butto a destra...........buuuummmmmm!!! primo volo faccia in giù nella neve fresca...non era quello il punto...
questo per far capire la visibilità...un altro esempio è quando nella nebbia mi sono appartato per fare pipì pensando di essere completamente fuori dalla pista e mi sono passati davanti e dietro 3 tipi che scendevano...ero proprio in mezzo...opsssssss...
all'arrivo della cabinovia ci ritroviamo e si risale insieme...facciamo così 5-6 volte...in alcuni sprazzi le nuvole si alzano velocemente regalandomi attimi di discesa sublime con bella visibilità per poi tornare basse all'improvviso nascondendo tutto...
ah...dimenticavo...PER LA GIOIA DI DANI (
) anche stavolta italo mi ha messo gli head ai piedi...per la prima discesa i magnum come l'altra volta a colere...poi, visto che io stavo in pista e lui fuori mi ha dato i suoi supershape speed...
verso le 10.30 decidiamo di spostarci in presena...e....
voilà:
come previsto in quota ora c'è sereno...le nuvole e la nebbia stanno in basso...questo è il giusto premio alla costanza!!!!
qui italo da il meglio di se pennellando tutti i canalini circostanti soprattutto uno molto bello sotto la Busazza che lui pennella due volte con curvette che restano li belle da vedere a monito per tutti e di cui lui giustamente va fiero...
io lo seguo un paio di volte ma la neve è davvero tanta e in alcuni punti faccio fatica...e faccio qualche bel volo...quindi spesso me ne sto in pista da una parte o dall'altra, poi ci si ritrova, si sale, sei scende ecc ecc...
la maggior parte dei presenti sono allievi, maestri, atleti ecc che si allenano...
tra i tanti ho avuto il piacere di conoscere e vedere all'opera anche il figlio di italo...griffato atomic...con il suo istruttore-allenatore...beh...che sciare ragazzi!!!!!!!!!!!!!
in pista ben presto si formano solchi, cumuli, dossi ecc...e qui devo dire che tanto mi aveva soddisfatto il magnum in quelle condizioni a colere, tanto non mi ha soddisfatto lo speed...
chiusa parentesi arriviamo al clou della giornata...verso le 13 ci riuniamo tutti e 4 e ci portiamo in alto per scendere e fare finalmente questo mitico cantiere...purtroppo nel frattempo il cielo si è rannuvolato ed è venuta parecchia foschia abbinata a nevischio...
ma il bravo magister aveva portato apposta l'auto al mattino all'arrivo del cantiere...serviva come monito e sprone a farlo in qualsiasi caso!!! e ha fatto bene...
come già detto sciare fuori pista per me è difficoltoso...non sono abituato e mi manca la tecnica...se in pista me la cavo, fuori e con così tanta neve mi sembra di essere tornato all'inizio quando imparavo le prime volte in pista...
comunque problemi non ne ho...io mi butto dappertutto senza preclusione...unico neo è la visibilità...tanto che prima di buttarmi nelle curve (lunghe il più possibile per evitare problemi mentre gli altri 3 viaggiano da far paura) chiedo a italo che direzione devo tenere...la neve è fantastica e il canalone anche...è immenso e ogni dosso è un invito...per quelli bravi è davvero un paradiso...ma lo è anche per me quind questo vi da l'idea...piano piano scendo senza particolari problemi...non cado nemmeno poi tanto spesso anzi...faccio i voli solo quando italo mi vuole fare le foto
...
sarà l'emozione
...
la discesa procede fantastica...quando arriviamo in fondo alla parte ripida si apre anche il cielo e sbuca il sole...poco male...ce la siamo goduta lo stesso...ma non è finita...qui inizia una parte un pò più pianeggiante con sali e scendi molto belli in un paesaggio che adesso è mozzafiato!!!! un ambiente fantastico nel quale mi trovo a mio agio...
si arriva anche in un punto dove bisogna togliere gli sci e passare in una galleria ghiacciata sci in spalla e...attenti a non scivolare...all'uscita della galleria la neve scesa ha creato una piccola paretina da risalire...pochi passi ma bellissimi...mi riportano alla mia natura!!! qui poi si prosegue sciando su una stradina innevata che riporta verso l'auto...l'ultimo pezzo i 3 'pazzi' si ributtano in fuoripista e spariscono in un attimo...io li seguo...sono in mezzo agli alberi con tanta neve ma qui è pesante e un pò acquosa...mi fermo un attimo e mi ripeto : 'ok, adesso in un modo o l'altro devi andare giù...'...e mi butto...scelgo le traiettorie che mi paiono migliori...tra un pino e l'altro...mi fermo spesso anche perchè mi pianto nella neve...gli sci scompaiono dalla vista quindi poi ripartire e curvare da fermo è difficile...soprattutto quando dopo una piccola scivolata di neanche un metro avevo la neve fin quasi sotto il ginocchio e non riuscivo più a tirar fuori piedi e sci...ho dovuto scavare!!!!!!!!!
piano piano arrivo in fondo tra gli applausi dei tre compagni e la mia soddisfazione anche se un pò di mal di gambe...per completare l'opera sbuco più basso di dove dovrei sbucare (c'è un ponte per attraversare il fiume...GRAZIE ITALO PER AVERMI AVVERTITO, VERO???
) e così tolgo gli sci e di forza risalgo a piedi nella neve alta, molle e bagnata...raggiungo gli altri all'auto...il sole ci bacia, la presanella ci guarda dall'alto...il cantiere è fatto...
giornata stupenda...un grazie a tutti...
...e un premio davvero alla voglia e allo spirito di partire da casa pur sapendo di andare incontro a difficoltà metereologiche non da poco...
CONTRIBUTO DI ITALO:
magari le foto delle prodezze di ice le posto domani.
Chiarisco l'argomento sci.
Al primo giro metto ai piedi di ice il magnum che sicuramente gli va bene.
Io ho dietro uno speed 170 e so che comunque una soluzione la troverò per trascinarmi a valle.
Ma in effetti ha nevicato veramente tanto e mi trovo a mia volta in difficoltà: lo sci è troppo stretto e troppo corto.
Alla ripartenza della funivia ritrovo ice e lo costringo a un cambio:
lui rimane comunque in pista e so che riuscirà a cavarsela e io con il magnum mi troverò meglio con tutta quella neve.
Non è stato così:
per la prima volta nella mia vita di freerider ho dovuto riconoscere la superiorità, in determinate situazioni, degli sci molto larghi.
Lo sciammannato che vi mostro, aveva una buona padronanza della tecnica sciistica in fuoripista,
ma quei 105 mm in centro scarpa vi assicuro che facevano la differenza.
Ho continuato a girare con il magnum e se stavo centrale affondava davanti e se stavo un pò in dietro sprofondava dietro proprio perchè troppo corto.
magari con un 178 me la sarei cavata meglio.
Riassunto: le condizioni erano estreme, difficilmente ripetibili e sia lo speed che il magnum se ne sono usciti malconci, proprio perchè non era il loro terreno.
Giovedì al tonale ci voleva un 180cm con misura al centro superiore a 80,
ma solo per me e per quei balordi che mi hanno seguito.
Sabato in quel di livigno avevo con me un i-speed wc 180 che, nonostante le apparenze, si difende molto bene in neve fresca, e di nuovo lo speed 170.
Verso le quattro siamo tornati in pista per qualche cortoraggio(gli impianti chiudevano alle cinque).
Speed 170 ai piedi, neve trasformata, raramente mi sono trovato così a mio agio con uno sci.
10 e lode allo speed 170 in quelle condizioni,
Chi era con me sa cosa intendo
Conclusione
le case mettono a catalogo un numero impressionante di modelli,
ma nessuno di questi è perfetto in tutte le condizioni.
...
Come anticipato da ice ci siamo sparati un 3500 metri di dislivello
su e giù tra i 2500 del passo paradiso e i 1800 del tonale totalmente immersi in neve fresca, nella nebbia più o meno fitta e sotto una bella nevicata.
Comprendiamo che forse sopra sta schiarendo e prendiamo la seggio e poi la famigerata ancora.
Questo è lo spettacolo che ci aspetta:
vetta presena
e la busazza che campeggia sull'alveo presena (che no è quello dove ci sono gli impianti ma è quello del cantiere dove nel pomeriggio ci infileremo).
la tentazione sarebbe di spararci il cantiere subito, ma sarebbe un errore perchè abbiamo a disposizione un sacco di canalini tutti vergini e facilmente raggiungibili con l'ancora
Cominciamo con lasciarci cascare nella valle del cantiere per rientrare in salto nella valle degli impianti.
Che giovanni sciabolasse come un pazzo in neve fresca lo si aveva capito, ora eccovi come interpreta questa uscita il malandrino
e come si tuffa in un canalino che altri manco farebbero appesi a una corda
lasciando alle spalle una nuvola concentrata di pazzia
per poi uscirsene calmo e tranquillo come uno di noi alla fine di una passeggiata
.
E ice?
Osserva e impara.
Non ha ancora la tecnica, ma ha la testa e ha deciso che non importa come, ma si farà trovare sempre pronto alla partenza dell'ancora per un'ulteriore
risalita
...
Un pò di fatica senza dubbio, a volte bisogna anche racchettare...,
qualche rischio in più? forse, ma solo se esageri..
Di certo non puoi partire da solo o con amici dalle tue stesse conoscenze e spararti in non so quale canalino.
Esiste poi il fuoripista estremo e quello domestico.
All'estremo ci si arriva, se è il caso, solo per gradi.
Se però vuoi apprezzare "l'impagabile del fuoripista" necessita cominciare a mettere fuori gli sci, magari piano piano.
Poi un giorno magari vi racconterò come dopo anni di solo pista il super ranier si sia trovato in un sol giorno e quasi senza manco accorgersene a diventare freerider.
Non gli mancava la tecnica, gli mancava la testa!
Di testa invece ne ha ice che, probabilmente grazie alle sue esperienze di alpinista, sa che in un modo o nell'altro si dovrebbe arrivare in vetta e sa che comunque si dovrà tornare a valle.
Lo spirito giusto!
Torniamo alla nostra storia.
Chi mi conosce sa che se c'è della powder io mi dimentico quasi di tutto e vengo posseduto da uno spirito bricconcello.
L'adrenalina mi illumina gli occhi e perdo il controllo.
Normale dimenticarsi di ice che invece mi pedina.
E così arrivo in fondo a un canale e vedo che ice sta seguendo le mie tracce (io ooodio chi me le pasticciia...)
prima con una lunga diagonale, ma poi prova una bella curva e la neve che alza la dice lunga
Poi commette l'errore: non si fida a girare e va lungo, la pendenza gli aumenta sotto i piedi e lui continua ad andare lungo.
Quando lo fotografo è a rischio: la neve è tanta e potrebbe anche muoversi.
Mancanza di esperienza per lui e errore da parte mia che l'ho lasciato solo (ma chi immaginava che mi correva dietro!!)
Ma veniamo al cantiere.
Dopo la schiarita a sorpresa che ci ha rallegrato per un 2/3 orette, il cielo si copre e ricomincia a nevicare.
Visibilità quasi zero (tutto bianco).
Solo 4 remba si sparerebbero nel cantiere in quelle condizioni, ma
-la macchina è la sotto
-tre dei quattro conoscono bene la zona e sanno comunque dove andare
-il quarto è un duro, basta non perderlo.
Per i primo 500 metri di dislivello non si vede proprio una sega e solo a voce individuiamo i due sciammannati che comunque se la sparano a palla, tanto è tutta nebbia,
tutta neve che cade e tutta neve che sta a terra!! Un ambiente incredibilmente ospitale.
Io tengo ice sempre a vista. Perderlo sarebbe un dramma.
Più sotto schiarisce quel tanto che basta per estrarre la macchina e prendersi qualche foto di ricordo per il mitico ice, che ricordiamolo ancora una volta, e non è un demerito,
anzi in questo caso un merito per come ha gestito la situazione,
no ha ancora una grande tecnica e siamo in condizioni estreme
di tanto in tanto riesce anche a pensare ed eccolo in una posizione da incorniciare.
GRANDE!!
ma i guai sono dietro l'angolo e la curva dopo viene meno bene..
niente di male perchè la neve è veramente tanta e lo accoglie dolcemente tra le sue braccia
per un pò lasciamolo lì, visto che sorride e che si trova a suo agio,
...
Ancora uno fotina del nostro ice, che sicuramente si trova bene sotto la neve, ma dopo un pò è bene tirarlo fuori.
Ed eccolo in piena forma, occhiali spiritati, adrenalina a 1000, logo ornello in bella vista e neve in tutti i buchi
Ma l'orologio che hai al polso è un orologio da sub???
...
Passiamo ora a giovanni che sciabola nella nebbia a tutta birra.
Appena schiarisce un attimo e appena trovo un cliffettino, gli chiedo di saltare.
lui non si fa pregare e si butta fuori, io scatto troppo presto e mi perdo la figura.
Questo è quello che piglio
ma il bello viene dopo quando il ragazzo atterra e vedo un non so cosa volare in alto e un suo sci che mesto mesto scivola a valle
tutto solo.
A volare era l'attaco del puntale...
Giovanni ci pensa un attimo...
e poi parte...ovviamente con uno sci solo!!
Tanto è largo come due dei miei!!
ricordo poi che su questo forum si fece un gran parlare delle ragioni per le quali si sciasse con uno sci solo.
La risposta è semplice: perchè l'altro se ne è già sceso per cacchi suoi.
mentre scendiamo a valle, il tempo migliora e così il buon ice capisce da dove siamo arrivati.
la cima in alto a destra è il presena e noi siamo nel bel mezzo dell'alveo.
Foto ricordo per il neofita
e altra foto di rito all'uscita della galleria
Da qui in poi comoda stradina che porta fino alla macchina.
Solo che a me non piace seguire una pista, ma mi piace inventarmene una tutta mia.
Salto quindi nel bosco che sta alla mia destra...
... e mi dimentico di ice...
Gli altri due sciammannati non sono da meno e si tracciano la loro di pista.
é solo alla macchina che ci rendiamo conto che ne abbiamo dimenticato uno: speriamo che segua la stradina diciamo noi.
Quando cominciamo a preoccuparci il nostro eroe compare al limitare del bosco
ci vede e ci punta.
Un vero peccato che ci sia il torrente e che lui non abbia gli sci d'accqua
Cotto e stracotto si avvia con gli sci in spalla con le punte dietro come un qualsiasi turista
ma la strada è ancora lunga e il nostro eroe si inginocchia per rivolgersi a non si sa chi
E' così che lo vogliamo ricordare,
limitandoci a immaginare la sua preghiera.
Una grappa al manu se indovina il santo invocato.