PUNTATA n°2
In albergo grazie all'organizzazzione Atomic e del grande pietro Zanetti (che per cause di forza maggiore non ha potuto essere con noi) già da alcuni giorni erano presenti tutti gli sci per il corso, in totale una trentina tra cui:
GS12, GS11, GS10, SX 12, DR11 ...
Che dire ... Grazie Atomic! grazie Pietro!
Sabato mattina. Sveglia e colazione alle ore 7:00 poi arriva il Fiat Ducato Rosso di Mariano, il gestore dell'albergo (un'altro romano in giro per il mondo, in questo caso trapiantato a L2A). Si caricano gli sci, gli scarponi, gli zaini, i bastoncini, anche i nostri corpi e con 3 piccoli viaggi di 600-700 metri ci porta sotto la cabinovia dello Jandri. Da li si prende e si sale. Si arriva all'intermedio e si cambia prendendo l'ultima che porta fino su in ghiacciaio.
Il panorama è mozzafiato. La vista è splendida e ancora più splendida è la giornata. Un cielo azzuro terso senza nemmeno una macchiolina bianca quale presenza di una nuvola. Solo una palla gialla tonda tonda che scalda di brutto. In ghiacciaio ci saranno stati circa 6 gradi ma sembrava di stare a Rimini da tanto che il sole picchiava.
Si pigliano gli scarponi dagli zaini e si è pronti a sciare. Una prima discesa di riscaldamento tutti insieme e poi la suddivisioe in due gruppi. Uno con la Elena e uno con Norman e da li si parte con il corso dei 5 giorni.
I gruppi erano così suddivisi:
CON ELENA:
- Doctor
- Beltra
- Lesgarbi
- Mammut
- Marcogas
- Alexander
- Geronte
CON NORMAN:
- Morfy
- Burt (suocero di Mark)
- Beppe (amico di Mammut)
- Lorski
- Oddiocasco
- Massimo (amico di Oddiocasco)
- Paolo (amico di Mammut)
Quello che gli altri hanno fatto con la Elena non ve lo posso dire per il semplice fatto che io con loro non c'ero.
Quello che abbiammo fato noi con Norman invece non ve lo dico lo stesso così la prossima volta venite su pure voi. ahahah
Alcune cosette però le racconto...
Il primo giorno di lezione è stato impostato per cercare le sensazioni e per insegnarci i 4 fondamenti dello sci.
La cosa incredibile è che da prima le spiegazioni di Norman mi hanno lasciato perplesso. Mai ho messo in dubbio quello che mi diceva, solo che faticavo a rendermi conto che era vero.
Si scia in un modo e uno solo. E se si scia in quel modo, si fa effettivamente poca fatica e il rendimento, la sicurezza è ben diversa.
La cosa incredibile che dimostrazioni alla mano, la posizione del corpo nella sciata a spazzaneve e quella di una curva agonistica di base sono le stesse, tranne, ovvio per i piedi e il parallellismo degli sci.
Insomma mi sono accorto ma penso che lo abbiano fatto anche gli altri che nello sci c'è poco da inventare, basta assimilare e applicare poche e fondamentali regole. poi si tratta di tante piccole infinite correzioni per perfezionare sempre di più.
Quindi con Norman abbiamo fatto tanti semplici esercizi per ricercare le sensazioni. Fatte curve a occhi chiusi, fatte curve seduti sulle code e completamente sbilanciati in avanti, fatte curve stando alti con il corpo e completamente bassi. tutto questo per estremizzare tutti gli errori e capire queli erano le sensazioni estremizzate delle posizioni sbagliate del nostro corpo.
Altro non mi azzardo a dirlo.
1° - perche non sono un insegnante di sci
2° - perchè come detto la prossima volta (e ci sarà di certo una prossima volta) verrete su anche voi
3° - tutto non mi ricordo ... comincio a diventare vecchio pure io.
Veniamo ora a racontare cosa non mi è piaciuto del ghiacciao (quindi tutto il resto andava bene).
In primis il bar. Il caffè faceva letteralmente schifo, acqua sporca color marrone .. vabbè fermiamoci qui
La simpatia della cameriera francese era poi da pugni in faccia e sui fianchi.
Un'unica cameriera per tutto il ghiacciaio (questa si che è organizzazione!)
Il primo giorno al bar nonc'era coda e bastava appoggiarsi al bancone e si era serviti con la stessa velocità che si trova alle poste italiane nel giorno in cui in paese c'è il mercato.
Un giorno invece entro e al bancone c'erano 3-4 persone mi appoggio anche io per prendere un caffè (€ 1,80 porcazza!). Aspetto che la gentil donzella Principessa Servelloni Mazzanti Vien dal Mare si degli di "cagarmi" (termine aulico per descrivere la qualità del caffè d'alta quota.. acqua sporca color marrone ...p.s. con poca schiumina
). La PSMVDM (Principessa Servelloni Mazzanti Vien dal Mare) non mi "caga" per 5 minuti e intanto si fa sempre più gente al bancone. Dopo 10 minuti si degna di guardarmi e con un sorriso da spaccargli tutti i denti con un unico pugno alla Bud Spenser e facendomi gli occhietti dolci mi dice: "Monsieur, la queue" indicandomi con il dito che nel frattempo la coda si era fatta a tutta sinistra del bancone.
Allorchè, gentilmente guardandola fissa negli occhi e vedendo che sotto sotto faceva la dura, in maniera garbata ma decisa le rispondo:
"Enculet!"
che tradotto in fracense significa
"Ma deficente che sei, sono qui da un quarto d'ora, che fai mi pigli per il culo? Mò ti prendo, ti svito il cranio e ti riempio la gola di quella cacchina che osi chiamare caffè, ristretto per lo più! Ma ti sei vista? sei più brutta di Learch della famiglia Adams"
A scuola ho sempre amato il francese per la sua capacità di sintetizzare in poche parole, anche una sola, concetti molto più estesi e variopinti.
Piglio e esco dal bar. Oddio caffè.
Il giorno dopo ci riprovo. Entro al bar e come prima cosa la cerco con lo sguardo e le dico: "Bonjour Madame. Enculet!" giusto per ricordargli che ero quello del giorno prima...
E lei mi si avvicina, si porge verso di me appoggiando il suo davanzale sul bancone e mi dice: "Bonjour monsieur, la queue!" e mi indica la parte, questa volta destra del bancone dove c'era un gruppo di camionisti sciatori.
Le rispondo gentilmente: "A signorin, preferisc attend qui, perchè sta mattin ma fa mal un pò la spal e non vorrei urtart qualceh camionist incazzat" e lei arriva con un caffè ristretto che strabordava dalla tazzina.. e se glielo avessi chiesto lungo che faceva ? mi portava un boiler ? Costo € 3,60 perchè era doppio...
Questo per dire come era il bar.
Altra cosa che non mi è piaciuta del ghiacciaio, come tutti i ghiacciai, sono le ancorine... LE ODIOOOOOO ! Un male cane ai piedi, le gambe che tirano, sempre le due spagliate, lunghe, lunghissime non finiscono più. poi ci sono anche tre seggiovie ma sono nella parte bassa del ghiacciaio dove in pratica alle 9:10:32 secondi si fa già sci nautico. E poi c'è il trenino, la metropolitana presa da Maggy, ma che per non rubare l'attenzione che c'è su di lui, abbiamo evitato tutti di prendere per lasciarli questa esclusiva. La realtà è che a casa certe cose non le può fare perchè c'è la moglie e quindi l'unico sistema per farsi la sua Brasiliana è andare a all'estero a 3600 metri in una metropolitana ... E pensare che una volta si andava a Cuba o a Rio ... eheheh
Ultima cosa che mi sta qui. Primo giorno di sci in ghiacciaio, due furti. Due zainetti. In uno c'erano pure tanti soldi (ci si comprava un paio di sci con attacchi) per riservatezza non dico a chi appartenevano, ma come sempre le teste di cazzo sono d'appertutto anche a L2A. Niente di più facile che sia stato qualche snowbordista bisognoso di doparsi di marja e quindi di soldi per andare a fare i salti nel park... Una mattina in cabinovia c'erano tre di loro e uno si è preparato un bel cannone e noi lo abbiam oinvitato a non accenderlo perchè poi altrimenti saremmo stati costretti ad accendere pure lui e i suoi altri due amici...
Discesa dal ghiacciaio a mezzogiorno e mezzo. Se si sbaglia di 10 minuti la partenza si mezz'ora di coda per ridiscendere. E cmq, per salire o scendere, dato che le due cabinovie sono veramente lunghe ci si impiega una mezzoretta buona.
Tutto il resto del ghiacciao è stupendo compresa l'ottima neve.
FERITI: 0
CONTUSI: 0
OGGETTI E/O COSE ROTTE: i miei ammennicoli con quella simpatica madame del bar e i miei piedi con le ancorine.
OGGETTI SMARRITI E/O SOTTRATTI: due zaini con dentro accessori per lo sci, scarpe e soldi